Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
Corte Federighi anche Cancellieretti

1330
Nell’estimo del 1330 il terreno che diventerà “a Federighi”, era di proprietà di Bendinello di Orsuccio di Tempagnano, ed era un campo con alberi e viti, nessun riferimento a abitazioni.
1412
Nel 1412 con l’estimo successivo, la terra è diventata un grande appezzamento che dalla via Romana arriva fino alla via dei Paladini.
Il proprietario del terreno è l’Altare di Santa Maria Maddalena presso la Chiesa di Sant’Andrea di Montecarlo, ed è lavorata da Guiduccio di Piero di Tempagnano.
’abitazione probabilmente tutta di legname è una capanna (solita) costruita su colonne e ha un forno e il pozzo.
Guiduccio di Piero pur essendo di Tempagnano abita ad Antraccoli infatti è segnato tra i cittadini “silvestri”
sono soltanto lui e la moglie:
Guiduccio di Piero anni 24
Nicolozia sua moglie anni 15
Erano probabilmente neo sposi vista la giovane età della ragazza.
Il padre di Guiduccio, Piero, nel 1401 risulta tra gli abitanti di Tempagnano.
Anche di loro però si perdono le tracce proprio con questo estimo.
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1500 e secoli successivi
L’estimo completo successivo, anche questa volta si salta di oltre 100 anni, è quello del 1519, la terra sempre unita e sempre di proprietà dell’Altare di Santa Maria Maddalena presso Sant’Andrea di Montecarlo, è lavorata ed abitata da Jacopo (chiamato Puccio) di Romanino, la casa stavolta è una casa murata e solariata coperta di tegoli e con due forni.
Anche dallo scarno disegnino, si può pensare che la casa fosse divisa in due parti forse per due famiglie.
Sul finire del 1500, da un terrilogio della Magione del Tempio, abbiamo un'altra miniatura dell'abitazione. La cosa importante è che la casa viene descritta come "Ostaria" ovvero osteria.
Questo ramo di Romanini si estingue presto. Infatti, nel primo libro di Stato Anime del 1589 la casa è abitata da una famiglia Galli che si estinguerà anche essa alla metà del 1600.
Toccherà poi ai Davini ad arrivare circa agli inizi del 1700 e abitare la zona fino ai giorni nostri.
Mappe ottocentesche
In questo secolo le mappe iniziano ad essere precise e dettagliate, sono le mappe precedenti il catasto nuovo di Lucca, datate 1832-1833, mentre le mappe utilizzate per il catasto nuovo sono state aggiornate nel 1863.




Fino ai giorni nostri
Il toponimo a Federigo, lo ha preso soltanto “recentemente” infatti nella mappa del 1865 era detto “ai Davini” il nome Federighi, come ovvio, deriva da Federigo Davini nato e vissuto lì dal 1796 al 1874, da lui i figli di Paolino e Adolfo Davini.
Nei documenti del ‘900 ho anche trovato il riferimento a questa corte come “ai Cancellieretti” questo perché due antenati di Federigo erano stati Cancellieri: Paolino Davini nato nel 1654 e suo figlio Bartolomeo Davini nato nel 1683.
Questo modo di chiamare la corte era ancora usato nel 1912 quando Carlo Davini padre di Adolfo, chiese un permesso edilizio presso il comune di Lucca per effettuare delle modifiche al fabbricato posto come finale verso est delle case; l’abitazione, fino a quell’anno a un piano, viene alzata di un altro piano e portata a pari altezza con quella accanto.
Illustrissimo Sig. Commissario Prefettizio del Comune di Lucca
Davini Carlo domiciliato a Antraccoli prega la S.V. Illustrissima di volergli concedere il permesso di rialzare un pezzo di casa accosto ad altra di sua proprietà, in detto paese, loco detto a Cancellieretti.
Detto fabbricato è distante dal cimitero oltre i 200 metri.
Con ossequio.
Davini Carlo
Lucca, 23 luglio 1912







1936 Antraccoli
A parte la parte iniziale con Pisa, la scena successiva è la corte Federighi con tutti i suoi abitanti che salutavano parenti venuti dagli Stati Uniti, la terza scena è girata in corte Cecconi.