Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
VI e VII Secolo
Questi secoli sono per adesso, oscuri.
Si ricomincia a parlare del nostro territorio con i primi documenti scritti che, per nostra fortuna a Lucca sono molto antichi.
(presso l’archivio Arcivescovile di Lucca sono conservate la metà delle pergamene longobarde esistenti al mondo, ben 156 carte dal 685 al 774 dc. (come noto dichiarate Memory of the world Register dall’UNESCO nel 2011).
Le prime Carte che “parlano” sono anche le prime carte che parlano del territorio Lucchese!
Troviamo riferimento ad Antraccoli già nella sesta pergamena longobarda (in ordine cronologico), conservata presso l’archivio Arcivescovile di Lucca.


VIII Secolo
Nell’anno 718, il nostro villaggio era chiamato Interaccole, doveva essere abitato davvero da poche famiglie, accomunate dalla vicinanza a una piccola chiesa molto antica retta da un prete che l’ha mandata avanti per molti anni chiamato Maurino, anche suo padre, Marino, aveva fatto lo stesso fino alla sua morte, il vescovo di Lucca Talesperiano, concesse a Maurino di poter rimanere rettore di questa nostra chiesetta per tutta la sua vita, diventando negli anni successivi prete.
La vita dei nostri antenati contadini era fatta di duro lavoro e di cercare di sopravvivere, il territorio intorno alla chiesa era molto ricco di acqua e vicino al fiume ci sono dei grandi spazi coperti a bosco, proprio vicino al fiume c’è una zona che noi chiamiamo Monaciatico, lì c’era una casa murata, le altre abitazioni invece erano tutte di legname.
Nel 777 Alateo che era figlio di Ermiteo entrambi abitanti di Antraccoli, decise di fondare una Chiesa su dei terreni che aveva di sua proprietà nella zona di Interaccule appunto. Fonda la detta chiesa e le offre i suoi beni compresi una casa con granaio fienile e orto detta chiesa viene intitolata a San Michele Arcangelo.
La premessa è d’obbligo; diversi abitanti anche del nostro villaggio, sono di origine Longobarda, ormai sono a tutti gli effetti lucchesi ma i loro antenati erano discesi dalle terre del nord al seguito del re dei longobardi Alboino nel 568. I longobardi che hanno regnato fino al 774 si sono integrarono con la popolazione esistente in maniera quasi indolore. Questo è evidente anche dai nomi di persona che per tanti anni sono continuati ad essere di origine germanica, a noi sembrano strani ma sono molto belli; ad Antraccoli ad esempio c’è stato Rachiperto ma anche lo stesso Alateo. I longobardi una volta cristianizzati fecero loro il culto dell’Arcangelo Michele, l’angelo guerriero, che sconfisse Lucifero. Per questo molte chiese da loro fondate, anche la nostra, erano intitolate a lui.
Il Sardi nel suo volume (C. SARDI Le contrattazioni agrarie del Medio Evo studiate nei documenti lucchesi - Giusti Lucca 1914, pag. ) ci fa notare la particolarità delle genti Longobarde che a circa un secolo dal loro arrivo nel nostro territorio, non solo si erano convertiti al Cristianesimo ma erano mossi da sentimenti generosi tanto da erigere anche ospedali per pellegrini, "fu ritenuto che la crescente mitezza dei Longobardi derivasse dal loro imparentarsi con la gente latina".
Inoltre come ci spiega W. Kurze ogni fondazione di ente religioso serviva anche per tenere unito il nucleo familiare, la proprietà era inalienabile, non poteva essere venduta e il dominio spettava ai fondatori e quindi ai loro discendenti maschi. Spesso si chiedeva che tutti i discendenti maschi dei fondatori venissero inumati all'interno della chiesa o del monastero.
(W. Kurze, Monasteri e nobiltà nella tuscia altomedievale, in Atti del 5 congresso internazionale di studi sull'alto medioevo, Spoleto 1973 pag. 360)

chiesetta costruita nello stesso periodo longobardo.

chiesetta costruita nello stesso periodo longobardo.
IX e X Secolo
La fine del primo millennio è descritta solo in piccolissima parte per mezzo delle carte che per nostra fortuna a Lucca sono numerose.
Sono soltanto scambi di beni e promesse tra persone di tenore di vita presumibilmente elevato, visto che contrattano i passaggi di diversi pezzi di terra e case.
La maggior parte dei prenominati personaggi non penso abitassero nemmeno ad Antraccoli.
I nomi poi son curiosi, si legge chiaramente l’influsso delle genti germaniche anche nei nomi di persona del tempo, potevano essere discendenti o no ed avere ricevuto quel nome per la moda del tempo.
Ovviamente questo è soltanto lo spaccato di un piccolo numero di persone e per lo più appartenenti a classi dominanti, ma anche nei nomi dei sei servitori sopradetti sono di origine germanica.
Nel VIII secolo in Toscana i nomi di origine longobarda costituiscono più dei tre quinti dei nomi, contro i 2/5 di quelli di origine latina.
(N. FRANCOVICH ONESTI L’antroponimia longobarda della Toscana: caratteri e diffusione Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”.
Riguardo il raggio di azione dei detti abitanti, negli atti vengono nominati in prevalenza la zona di Monaciatico, e Interacchule, successivamente anche Spinatico e Polecino.
Ma per il X secolo le zone principali sono Monaciatico e Antraccoli, la zona di Monaciatico non sono riuscita ad individuarla, sappiamo che era ad Antraccoli perché nella pergamena del 776 si dice Monaciatico nel vico di Antraccoli, in altre pergamene poi viene abbinato anche a Piculano (Picciorana) e Tempagnano. Quindi è presumibile che fosse una zona al confine.
La mia ipotesi, ma bada bene solo una mia ipotesi, è che la zona fosse quella a nord di San Prospero. Perché nei secoli successivi l’area a nord vicina alla via Pesciatina di oggi diventerà Milliciatico, con assonanza a Monaciatico.
Altra zona frequentata è quella dell’attuale Chiesa di San Michele Arcangelo, che concentrata nei dintorni della Chiesa erra chiamata Intracule (718), Interracchule , Interaccule (759) Interacchule (764) Intracchule (777) Interachule (786) Interacchule (874) Interaccule (913) Interachule (991) Interracule (1048) Interaccule (1064) Antraccule (1088).
Diciamo che nel X secolo quando si diceva Monaciatico si intendeva la zona vicino Interachule ovvero Monaciatico vico di Antraccoli.
San Prospero presso Antraccoli. Ecc. la zona di Antraccoli ha poi prevalso dando nome a tutta la nostra comunità. Per approfondire la toponomastica accedere alla pagina dedicata. (inserire link) pulsante.
La fine del secolo 9° è stata ampliamente raccontata da diversi autori, ma l’argomento è talmente complesso che mi limiterò a accennare alle personalità che spiccano e che si abbinano alla nostra comunità.
Le vicende come visto ruotavano tutte intorno alla figura della chiesa centrale di Lucca e del Vescovo. I soggetti e le famiglie che si resero protagoniste della vita ecclesiastica del tempo riuscirono negli anni ad accumulare ricchezze e alcune di loro divennero cognomi importanti.
Per Antraccoli in diversi casi ci si riferisce alla famiglia di Eriteo del fu Ermiteo, quello che era reggente della chiesa di san Prospero, come uno dei capostipiti della dinastia dei “Da Antraccoli”.
Ci dice il Schwarzmaier che Eriteo fu per molti anni (attestato 870-84) funzionario di
San Martino come poi suo figlio Eliezar. Soprattutto la famiglia di quest'ultimo
Merita ispezione più ravvicinata.
A differenza però di altre famiglie che hanno nei secoli ingrandito le loro ricchezze come i Da Porcari, i Cunimundi, i Visconti ecc., i nostri Da Antraccoli Allo stesso tempo, però, questa famiglia, per ragioni che non conosciamo, persero importanza e poco a poco i loro beni vennero svenduti, forse ci fu una grande frammentazione di eredi, ma i beni passarono tutti sotto la Chiesa Episcopale.
(Schwarzmaier, Lucca und das Reich, pag. 229 – 232)


