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La Famiglia dei GARBOCCI

CHI ERANO

La famiglia Garbocci, che a molti potrà non ricordare niente come cognome di Antraccoli, è stata per secoli parte centrale della vita del paese, è una delle famiglie più antiche che hanno fatto crescere la nostra comunità.
Gli inizi sono però un pochino confusi, siamo alla metà del 1400 e nell’estimo del 1451 di Antraccoli c’è Gaspare di Bartolomeo di Guelfo che è considerato un forestiero. Abita già ad Antraccoli da qualche anno come si deduce dal battesimo di 7 dei suoi figli che vengono battezzati presso il fonte battesimale di San Giovanni e Reparata a Lucca.
In un atto del 1607 del Notaio Bondacca Vincenzo di Matteo Garbocci dichiara di essere oriundo della Villa di San Jacobo in Orticaia nel comitato di Firenze! 
(As.Lu. Fondo Estimi, vol. 144 carta 94)
(As.Lu. Notai Seconda parte, vol. 853, c. 459t)

Negli atti di battesimo a volte Gaspare è chiamato Gaspare di Bartolomeo Guelfi, nascono e vengono battezzati:
Bartolomeo 28 agosto 1446
Giuliano 14 maggio 1449
Domenico 8 marzo 1451
Pellegrino 2 agosto 1459
Jacopo 19 ottobre 1467
Filippa 14 dicembre 1469
Andrea 5 dicembre 1473
ha anche Goro e Antonio.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, Vol. 1 e 2)

Questo albero genealogico, è soltanto relativo ai discendenti maschi diretti. Per l'albero completo con collaterali, mogli ecc., sono a disposizione a fornirlo a chi interessa.

Garbocci Albero

ORIGINE DEL COGNOME

Il riferimento a Garbocci lo troviamo la prima volta nel 1496, negli atti di battesimo della chiesa di San Giovanni e Reparata di Lucca con Rochus di Antonio Garbocci de Antracole battezzato l’8 marzo 1496. Mentre negli estimi del 1502 e 1504 il cognome ancora non è stato acquisito. Però nel 1501 sia nei battesimi, Bartolomeo di Bernardino Garbocci battezzato il 17 giugno 1501 e negli atti relativi i mestieri dove c’è Antonio di Bartolomeo Garbocci che fa il lignario, il cognome quindi dovrebbe derivare dal nonno di Antonio, ovvero Gaspare che probabilmente era soprannominato Garboccio, ma non ho trovato riscontri tra gli atti.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi di San Giovanni, vol. 5 – As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Lazzaro Franchi, vol. 1775 carta 182v)

DOVE ABITAVANO

Nel 1493 c’è per la prima volta il capostipite dei I Garbocci sin dal 1519, sono divisi in due famiglie, discendenti sempre dallo stesso Gaspare.
Una famiglia con i discendenti di Paolo di Michele Garbocci si stabilì nelle case nella zona che oggi è ai Barsocchini.

Paolo di Michele Garbocci avevano a livello dalla famiglia Bernardini, una casa murata e solariata e coperta di tegole, aia, pozzo e forno.

Il terreno che lavoravano Paolo e i suoi era molto vasto ed era tutto dei Bernardini.

Dal piccolo disegnino dell’agrimensore si intuisce una bella casa, una delle più belle del paese! Infatti, erano una delle famiglie più agiate. 

La corte dei Barsocchini era chiamata “ai Garbocci” fino alla metà del 1800 come si evince dalla mappa borbonica. 


L'altra famiglia ovvero i discendenti di Lunardo e Biagio di Domenico Garbocci si stabilirono prima del Cantone nella corte chiamata “ai Biagini” e di fianco dove ora è "corte Abrami".
La casa che abitavano Nicolao e i figli e i discendenti di Leonardo Garbocci era composta da tre abitazioni contigue, murate e solariata coperte di tegoli, con forno, aia, pozzo e capanna, mentre l’altra casa più a nord-est ovvero più o meno la parte iniziale della corte Abrami, era abitata da Geronimo di Francesco Garbocci ed era una casa murata, solariata con due solai, con pozzo, forno coperta di tegoli, aia e trebbio e orto.
La zona sud-est era praticamente lavorata tutta da loro, tenendo però in considerazione che quasi nessuno era proprietario della terra dove lavorava ma erano tutti livellari, i Garbocci erano proprietari soltanto della terra dove si trovava la casa dell’attuale corte Abrami.
Nel 1528 la casa dell’Opera di Antraccoli, ovvero quella di “ai Biagini”, passerà dai Garbocci ai Martinelli.

Purtroppo la famiglia dei Garbocci di Antraccoli oggi è estinta, le case della corte “ai Biagini” vicino al Cantone, verso la metà del 1600 passarono ai Roggi, mentre una volta estinti dalla zona di via Paladini, il casamento è passato ai Barsocchini; sempre dalla famiglia della via Paladini, verso la fine del 1700 un ramo di Michele di Giovanni Maria Garbocci nato 1799 si spostò ad abitare al Carratore (sulla Via Romana Vecchia di oggi) dove poi abiterà l’ultima dei Garbocci Dina.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Vincenzo Granucci, vol. 2321, carta 912 e successive)

(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 208, carta 28)

CRONACHE

1461 in estimo c’è Gaspare di Bartolomeo teste 1 e beni mobili valore lire 1 soldi 24

1471 in estimo c’è Gaspare di Bartolomeo


1482 in estimo ci sono:
Guasparino di Bartolomeo e Goro suo figlio
Michele di Domenico e Biagio di Domenico,

Francesco di Bartolomeo e Jacopo Di Bartolomeo.

1493 in estimo ci sono:

Francesco di Bartolomeo,
Biagio di Domenico

Leonardo di Domenico

Michele di Domenico

1504 in estimo ci sono:

Bernardino Dominici (Garbocci)
Biagio Dominici (Garbocci)
Leonardo Garbocci

Francesco di Bartolo (Garbocci)

Paulino di Michele Garbocci

1506 in estimo ci sono:
Bernardinus Dominici (Garbocci) che paga di estimo lire 1 soldi 2 e per la mobilia fiorini 8 e soldi 8
Blaxius Dominicii (Garbocci) inhabile paga solo per mobilia fiorini 3 e soldi 3
Leonardus Gharbocci paga per estimo lire 1 e soldi 2 e per la mobilia fiorini 9 e soldi 9
Franciscus Bartolomeii (Garbocci) paga per estimo lire 1 e soldi 2 e per beni immobili fiorini 90 lire 6 e soldi 14
e mobilia fiorini 30 lire 1e soldi 10.
Paulus Michaellis Gharbocci et Matteus eius fratello pagano per estimo lire 2 e soldi 4 e per la mobilia fiorini 2 e soldi 2
Nicholaus Dominici Gharbocci paga per estimo lire 1 e soldi 2 e per la mobilia fiorini 3 e soldi 3

1507 in estimo ci sono

Paulum Garboccii lire 1
Bernardum Garboccii lire 1
Nicolaum Garboccii lire 1
Francescum Garboccii lire 2
Hieronumum Garboccii lire 1

1517 in estimo ci sono

Paolo di Michele Garbocci estimo soldi 4 e denari 4, bargello soldi 1 denari 2

Eredi di Leonardo Garbocci estimo soldi 3, bargello soldi 2

Piero di Biagio Garbocci estimo soldi 4 denari 8, bargello soldi 1 denari 4

Geronimo di Francesco Garbocci estimo lire 1 soldi 11 denari 4, bargello soldi 14

Nicolao di Domenico Garbocci estimo soldi 4 denari 6, bargello soldi 1 denari 4


1522 in estimo ci sono Paulino di Leonardo Garbocci
Paulo di Michele Gharbocci
Pietro di Biagio Gharbocci
Paulino di Biagio Gharbocci
Domenico di Biagio Gharbocci
Nicolao di Domenico Garbocci
Paulino di Leonardo Garbocci
Girolamo di Francesco Gharbocci


1526 30 giugno
Alessandro Tofanelli e Domenico di Sante Casentini di Antraccoli, operai dell’opera e fabrica della chiesa di San Michele di Antraccoli, col consenso del rettore
locano e concedono a livello ed in enfiteusi a
Michele fu Nicolao Garbocci di Antraccoli, presente e stipulante per sé e in nome di Giovanni suo fratello, al quale promette di ratificare l’atto,
la metà di una casa posta in comune di Antraccoli, con corte e orto in loco detto alla Chiesa di Antraccoli, che confina a oriente con la detta opera di Antraccoli, a occidente beni di detta opera e semitola, a meridione e a settentrione casa di detta opera che conduce Pierotto di Biagio Garbocci di Antraccoli.
Un pezzo di terra campia posta in Antraccoli loco detto alle prata, che confina a meridione con l’Ozzori, a settentrione strada pubblica, a occidente beni che conduce Bonfante Casentini e a oriente beni dell’ospedale della Misericordia di Lucca.
A rendere staia 6 grano alla detta Opera.

Fatto in Lucca in curia episcopali, presenti Lorenzo di Goro di Antraccoli e Jacopo di Domenico Tofanelli di Antraccoli.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Pietro Piscilla, Vol. 1317, carta 134)

1529 in estimo delle “robe”

Michele di Paulo Garbocci


2 letti con poco coltrone              fiorini    14

Mobilia di casa                                 fiorini      3

Panni lani e lini                                 fiorini    12

8 botti di soma 45 e uno tino di 12 fiorini10

Uno paio di bovi rossi                    fiorini    30

La metà di uno carro                      fiorini      8

…su una casa dei Tofanelli           fiorini    55

                                               Tot         fiorini    132


Pierotto di Biagio Garbocci


Mobilia di casa                                 fiorini  2

Uno letto tristo                                fiorini  2

Panni lini e lani                                 fiorini    1

                                               Tot         fiorini  5


Nicolao Garbocci … (inabile)


Uno letto tristo                                fiorini  3

Mobilia di casa                                 fiorini  2

3 botti di somma 12                       fiorini  2

                                               Tot         fiorini  7


Girolamo Garbocci e Jacopo suo figlio


Uno letto tristo                                fiorini     3

Una casa a due solai e solita di
 murato                                               fiorini    150

                                               Tot         fiorini    153


Paolino di Leonardo Garbocci


2 letti uno con la coltre                 fiorini    12

Mobilia di casa                                 fiorini      4

Panni lani e lini                                 fiorini    12

3 botti 3 tini di some 30                                fiorini      7

Uno bove bianco                             fiorini    18

La metà di una casa                        fiorini      8

Uno terestro e uno quarto di
uno solario di una casa                 fiorini    40

                                               Tot         fiorini    95

CRONACHE DELLA FAMIGLIA DELLA VIA PALADINI

1538 30 agosto Matteo fu Paolo Garbocci confessa di essere debitore al sig. Tommaso Ungari di somma di 10 scudi d’oro, impegna a garanzia un paio di bovi a pelo bianco con corna.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Vincenzo Diversi, vol. 2617, carta 320t)


1547 7 maggio Nicolao Arrighi di Tempagnano loca a collaria a Michele fu Paulo Garbocci di Antraccole
un bove pilamino nebbio di età di 5 anni con corna per scudi 4 a rendere staia 7 e mezzo l’anno.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 85)


1548
24 gennaio Michele Garbocci è debitore verso Silvestro di Giuntino di Marlia di lire 36.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3087,  carta 134)


 2 dicembre Michele fu Nicolao Garbocci confessa di esser debitore di lire 36 allo spettabile Romano
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3088,  carta 2226)


18 maggio 1558
Giovanni Battista fu Andrea Chiordi di Carignano livellare della chiesa di San Michele di Lucca vende a
Michele fu Paolo Garbocci di Antraccoli come per atto rogato da Ser Bastiano Andreozzi il 24 settembre 1547 una casa posta in contrada di San Pietro Somaldi loco detto al palazzo.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2727, carta 270)


1561 22 marzo il fu Matteo di Paulino Garbocci di Antraccole è vero debitore di Franco del fu Andrea di Pistoia abitante a Lucca, per famulo a mastro Jo Jacopo Pergola di Lucca di anni 18 per scudi 22 d’oro e staia 36 di grano che aveva promesso di pagare entro tre anni, obbligando ora i suoi eredi al pagamento, come da instrumento rogato per mano di me notaio in data 6 settembre 1559, in vero il fu Matteo aveva già consegnato al detto Franco staia 6 di grano.
I figli di detto Matteo ovvero Francesco e Vincenzo fratelli e figli e eredi di detto Matteo Garbocci quindi si accollano del debito entro il settembre del 1562.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Bernardino Parpaglioni, vol. 2295, carta 59)


1587 30 dicembre

Paulo, Meo, Salvatore, Bastiano, e Matteo di Michele Garbocci di Antraccoli da una parte, e Frediano di Michele Garbocci loro fratello dall’altra parte.
Dichiariamo e condanniamo li detti cinque fratelli a fare buono a Frediano scudi quaranta d’oro  e vice versa condanniamo il detto Frediano a fare buono a detti cinque fratelli scudi quaranta d’oro cioè scudi 19 per parte delli interessi di Maria Agata Sandonnini, scudi 11 per la porzione sua delle spese della madre , scudi 5 l’anno che li debbe pagare come per la sententia e  scudi 10 per li 5/6 di scudi 12 che presso de denari comuni al Bologna da Massarosa intendendo quindi che di quegli scudi 40 resti pari.
Inoltre condanniamo li detti cinque fratelli a dare e consegnare al detto Frediano una mezza coltra di terra di uno campo posto in nel comune della Cappella in luogo detto in Cerbaiuola, intendendo che li lupini che vi sono oggi sopra s’intendino, e siano di detti cinque fratelli; e questa assegnazione si fa in ricompensa del
pezzo di terra di n°1 quale al presente che serve per aia o corte per davanti alla casa del detto Frediano la quale li fu assegnata per la sentenza e credendo che fosse loro e di poi hanno capito essere di Giambattista Cinquini con carico però che sempre che la detta terra di n°1 che serve per aia, o corte, pervenisse in mano
de detti cinque fratelli siano tenuti essi a consegnarla al detto Frediano e esso Frediano sia obbligato a pigliarla, et per contra tornare a rendere a detti fratelli la mezza coltra della terra assegnateli per tale effetto e inoltre se Frediano vuole godere la detta terra che serve per aia o corte, se ne intendi col detto Cinquini e a lui ne paghi l’affitto.
Inoltre condanniamo il detto Frediano a lasciare indenni senza danno li suoi cinque fratelli delli Scudi 100 che li fu assegnato di pagare agli eredi del Bigio dal Monsanquilici.
Inoltre condanniamo il detto Frediano a pagare la sesta parte di quello che hanno da avere li eredi di Nicolao Manfredi e di Manfredo Manfredi speziali per robbe che hanno avuto li detti fratelli dalla loro bottega della spetiaria sino al giorno che sono stati insieme.
Inoltre condenniamo il detto Frediano a dare e pagare ai 5 suoi fratelli scudi 8 d’oro e sono scudi 6 per una
ruota e uno letto di carro e scudi 2 per la sua sesta parte della struttura della sentenzia della divisione a conto de quali li detti fratelli li faccino buono scudi 3 d’oro che Frediano ha da avere da loro per un sacco di grano che restano scudi cinque.

Troviamo che Frediano ha in mano un libro di note e li altri cinque fratelli il martilogio dei loro beni però vogliamo che sempre che bisogni tanto il libro come il martilogio sia comune a tutti li sei fratelli.

Inoltre condanniamo li detti cinque fratelli a pagare al detto Frediano Scudi cinque per causa che muove
l’animo nostro dichiarando che il capitolo della ruota, e del letto del carro, e dei detti scudi 2 della sententia si pareggino con questi.

Inoltre condanniamo detti cinque fratelli a cavare indenne detto Frediano dall’interesse decorso con madonna Agata Sandonnini.


18 gennaio 1574
Simone del fu Matteo Garbocci confessa a Michelangelo del fu Paolo Giorgi filatore di Seta e abitante a Lucca di essere debitore di 6 staria di grano nostrano.
Fatto in Lucca presenti Antonio del fu Filippo Tucci di Lucca e Giovanni del fu Piero Caprari di Vorno.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 134t)

6 marzo 1574
Simone e Ludovico del fu Matteo Garbocci confessano allo Spettabile Nicolao Celli di essere debitori di libbre 34 di bono grano, fa loro fideiussione Bartolomeo del fu Matteo Tofanelli di Antraccole
Fatto in Lucca presenti Giorgio del fu Pietro di Petri di San Filippo e Michele del fu Marco Dell’Osso di Pieve San Paolo.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 491)


1576 27 novembre
Pompeo fu Michele di Nicolao Garbocci di Antraccoli e
Donna Maria figlia legittima e naturale di Vincenti di Jacopo Martinelli di Antraccoli e moglie del detto Pompeo
dichiara di ricevere 22 scudi d’oro per residuo della dote di 40 scudi.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Michelangelo Cerlotti, Vol. 3807, carta 893)


29 gennaio 1580
Domanda di Frediano Garbocci ai suoi cinque fratelli
Robbe per non partite di casa Garbocci prima

c’è un palo di ferro
3  cerchi delle macine
resto da avere 2 staia di miglio
Obisi dice che non ha da dare nulla
Antonio Vanelli dice che non ha a dare nulla della partita di ferrantino che ogni uno abbia a avere la parte sua.
Carletto Tofanelli dice che non ha a dare tanto
Domenicho Cataldi dice che non ha a dare tanto
Frediano dice che le pecore li hanno mangiato coltre 3 di lupini
c’è il Samignati che ci ha vendemiato 5 pioppi e così lui me li leva imperò io intendo che mi siano menati
Frediano dice che ha da avere staia 3 di grano
Frediano dice che ha da avere un archibugio
Frediano chiede cinque sesti del piatto di Massarosa
Frediano chiede quella corte che alluoga il Cinquini che lui vuole che li sia data buona a giudicio di dui persone
Frediano domanda scudi 40 che lui aveva d’avere in casa
Frediano ha pagato lire 2 per conto del contratto che fece Ser Paulo della vendita delli scudi 135
Frediano domanda la sua parte di scudi 6 che ha da dare Giugliano pecoraio da Controne
Frediano domanda la sua parte di una statua di casa
domanda la sua parte di un forziere e un paio di Alari che erano a Antraccoli
domanda la sua parte di tegoli et embrici che erano in cascina
Piero Ungari calzolaio resta da avere quetrinis di un paro di scarpe
Iil sellaio ha d’avere un poco di resto per conto della sella della cavalla
Frediano dice che lui per non avere avuto la sua parte di queste robbe che lui non vuole pagare tutti li interessi ma lui vuole pagare la sua parte di quello che li perviene.

1582 6 maggio, Benedetto di Giandonnino di Barbarasco (Lunigiana) sposa Angela di Stefano Garbocci
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)


1582 7 marzo
Prete Antonio Contrucci di Menabbio sacerdote della diocesi di Lucca e moderno Rettore parrocchiale della chiesa di San Michele di Antraccoli, loca e concede a livello e in enfiteusi a
Paulo, Frediano, Meo, Salvatore, Bastiano e Matteo fratelli e figli del fu Michele Garbocci di Antraccoli abitanti in Monte Bonelli
un pezzo di terra della suddetta chiesa con alberi e viti posta in Antraccoli loco detto a Spinatico, confina a oriente terra dell’ospedale di Santa Maria Forisportam di Lucca, a occidente per indiretto terra dell’Opera di San Michele, a meridione detta chiesa di San Michele, parte terra di Nicolao Provensali e parte terra del Monastero di San Giorgio, a settentrione per indiretto via ovvero chiasso, a rendere ogni anno staia 16 grano.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Bernardino Parpaglioni, Vol. 3015, carta 32t)

1583 21 gennaio
Frediano fu Michele Garbocci abitante alla Cappella loca a Giovanni di Marco Leonardi testore una apoteca in san Pietro Somaldi.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Michelangelo Cerlotti, Vol. 3814, carta 35)

Addì 29 di settembre 1583
Frediano et Paulo con tutti loro fratelli fanno conto insieme di tutto il debito che loro avevano sono in tutto scudi 350

Addì 14 di novembre 1583

Paulo ha accattato scudi 200 però il detto Frediano vuole sapere quello che ne ha fatto
Frediano ha prestato scudi 12 a Bologna se lui ne li ha prestati che erano cose della moglie perché Bologna era suo genero però Frediano li prestò.


1584 24 febbraio

Paulo, Meo, Salvatore, Bastiano, Matteo e Frediano fratelli e figli del fu Michele de Garbocci di Antraccoli
assegnano a Frediano:
1 Un pezzo di terra la quale al presente .. con aia e corte con una casa murata e solariata e coperta di  tegoli e embrici sopra di sé posta nel comune di Vallebuia in loco detto in Cerbaiuola la quale da levante confina con beni di Gio Battista Cinquini, da meridione beni da assegnarsi agli altri cinque fratelli, da ponente via pubblica, da settentrione beni da assegnarsi a detto Frediano. La sopradetta terra e casa è parte dei beni acquistati da Mastro Lommori.
2 Un altro pezzo di terra campia e parte prativa con querciuoli che disse posta in detto comune e luogo, da levante confina con i beni che lavora Girolamo del Rozzo e parte con Michele di Giovanni di Mencone, da meridione beni di Gianbattista Cinquini e parte beni assegnati al detto Frediano, da ponente via pubblica, da settentrione beni già di Regolo già canovaio di … la qual conducono a livello dalle Monache di San Giuseppe con carico di pagare staia sei di grano per canone.
3 Un altro pezzo di terra campia e parte boschiva con frutti, viti e orto sopra di sé posta nel comune della Cappella in loco detto in Cerbaiuola lo qual confina da levante la via pubblica, per pertiche 40 3/10 da meridione beni da assegnarsi agli altri cinque fratelli e parte da assegnarsi a detto Frediano pertiche 41 4/5 da ponente beni di Giovan Battista Cinquini pertiche 39 4/3, da settentrione beni degli eredi di Giovanni di Domenico per pertiche 43 3/5 in tutto a misura pertiche 1837. La sopradetta terra è di … da Mastro Lommori sopradetto.
4 Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti e un piede di orbano (ovvero l’alloro), posta in detto comune della Cappella in loco detto in Cerbaiuola, la qual confina da levante via pubblica pertiche 4, da meridione beni da assegnarsi alli altri cinque fratelli, da ponente beni da assegnarsi alli altri cinque fratelli come di sopra pertiche 4, da settentrione beni assegnati a detto Frediano per in totale pertiche 88 a misura da terminarsi …. Hospedale della misericordia.
5 un altro pezzo di terra prativa e parte boschiva con alberi, viti, castagni, arbogatti, e querce, posta in comune di Vallebuia in loco detto in Cerbaiuola, confina da levante beni di Giusfredo Cagnoli, pertiche 21, da meridione beni di Benedetto Nobili pertiche 26 2/3, da ponente beni da assegnarsi agli altri cinque fratelli pertiche 19 3/5 da settentrione beni da assegnarsi agli altri cinque fratelli pertiche 29 e 2/5 in tutto a misura pertiche 580, terra comprata? Sempre da Mastro Lommori.
6 Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti da tre bande, posta nel comune di Monsanquilici loco detto al campo alla Freddanella la quale da levante confina con gli eredi di Giuseppe Monochi e parte eredi di Paulino di Barso pertiche 42, per indiretto pertiche 58, da meridione beni da assegnarsi agli altri cinque fratelli pertiche 15, da ponente beni da assegnarsi agli altri cinque fratelli pertiche 49, da settentrione piaggia ovvero prato da assegnarsi a detto Frediano pertiche 11 7/10 in tutto a misura pertiche 808, la sopraddetta terra conducono a livello dalli …. Dal sopraddetto secondo i termini stimati da noi arbitri.
7 inoltre un altro pezzo di terra piaggiva e prativa con alberi e viti sopra di se posta in detto comune di Monsanquilici loco detto alla Piaggia la quale si accosta da levante eredi di Paulino di Barsante  in forma di arco pertiche 16, da meridione il campo della Freddanella di sopra assegnato pertiche 11 3/5, da ponente piaggia da assegnarsi alli altri cinque fratelli pertiche 19 1/20, da settentrione l’acqua della Freddana pertiche 2 3/5 la sopradetta piaggia o prato conducono a livello dall’Ospedale della Misericordia come di sopra in tutto in misura di pertiche 124.
8 Un altro pezzo di terra in parte campia e in parte spiaggiosa con alberi e viti e pioppi e un ontano sopra di sé posta nel comune della Cappella in loco detto a Cigliano che confina da levante beni Flaminio Sanminiati pertiche 50 e ½ da meridione l’acqua della Freddana, pertiche 35 1/10, da ponente detta Freddana pertiche 18 e 4/5 e per biscocca eredi di Geronimo Gerini di Lucca pertiche 33 e 3/10 e da settentrione detti eredi pertiche 34 e per biscocca eredi di ..ncio di ..dro pertiche 8 e 1/5 in tutto misura pertiche 862, con carico di pagare all’ospedale della Misericordia staia 15 di grano ogni anno per canone.
9 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Tempagnano di Lunata loco detto al Chiasso Arrighi confina da levante beni degli eredi di Jacobo ARnolfini per recto pertiche 12 per indiretto pertiche 37 3/10, a meridione Chiasso Arrighi pertiche 21 4/5, a ponente beni capitolo di San Martino di Lucca pertiche 37, a settentrione beni del capitolo di Santa Croce di Lucca pertiche 23 in tutto pertiche 847, lo conducono a livello dall’Opera di San Michele di Antraccoli a carico di pagare staia 14 e mezzo di grano.
10 Il campo grande che conducono dalli eredi Piscilla?? Posto nel comune di Montesanquilici confina da levante beni di Benedetto de Nobili da settentrione l’acqua della Freddana, con carico di pagare ogni anno a detti eredi la rata sua di quello che monta a staia 23 di grano.
11 Il piano di cima della casa che hanno detti fratelli in Lucca in loco detto a San Francesco ovvero al Bastardo la quale da levante confina con i beni degli eredi di Salvatore fornaio detto il Piscilla, da settentrione la via.
12 Quella parte di ciglieri verso ponente di detta casa il quale al presente è allogato con esso il ditto piano per scudi 8 l’anno.
13 Tutti i beni che hanno ricomprato i detti fratelli da Pasquino Pauli da Stiava in nome di Caterina, nuora di detto Frediano che a noi conta esser stati denari comuni fra di loro fratelli.
Tutti i frutti colti e da cogliere sopra i beni salvo dote della moglie e della nora di Frediano.
Some 37 di vino parte nero e parte  bianco il quale vino è stato partito da noi e rimasto in casa dove al presente stanno tutti l’altri fratelli e che abbia d’avere la botte dove c’è dentro la sua parte di vino sopra concesso.
due tini grandi assegnategli da noi.
Un segone da segar legname
Gli assegnamo tutta la robba da grano che e farina
staia sedici di Saggina
staia diciotto miglio
staia dieci e mezzo panico.
staia due orzo
staia ventiquattro mistura
staia sei grano
Assegnamo a detto Frediano carra sei di letame di quello della nettatura dell’aia che abbia da essere consegnato entro il mese di maggio dagli altri suoi fratelli.
Assegnamo i crediti per la sua persona
da Domenico Cataldi di Antraccoli scudi 5 e soldi 25
da Carlo Tofanelli di Antraccoli scudi 6
da Obisi Obisi di Lucca  scudi 4
da Lorenzo di Francesco scudi 1 soldi 45
da Ser Antonio Vannelli scudi 4
Totale scudi 20 soldi 70
e più la sesta parte di credito che hanno concesso a Vincenti Garbocci di Antraccoli
e più la sesta parte del credito che hanno da Sandro del Brugia da Arsina
e più da Armano Motroni li scudi 16 soldi 10
da Bastiano Giusti scudi 7 soldi 10
dagli eredi di Giovanni Granucci scudi 11 soldi 5
la sesta parte del credito che hanno da Filippo ..
la sesta parte delle pigioni da riscuotersi …
Condanniamo il detto Frediano a pagare il debito cioè:
a Madonna Agata già moglie di Biagio Sandonnini scudi 200
alli eredi di Bigio dal Monsanquilici scudi 100
a Benedetto Sesti scudi 25
dichiariamo che li altri beni della dote di Madonna Bartolomea moglie del soprascritto Frediano dell’anno 1583, come di Madonna Caterina sua figliuola si debba fare buono alli altri cinque fratelli dei cinque sesti dei tali frutti, i quali frutti dichiariamo essere di scudi 95 cioè i cinque sesti di essi e vogliamo che detto Frediano non sia tenuto di dare agli altri cinque fratelli dei frutti colti e da raccogliere a Massarosa avendo messo nel conto dei debiti che esso Frediano ha da pagare e che non vogliamo che sia tenuto a pagarli.
Condanniamo il detto Frediano a dare a sua madre entro il mese di luglio prossimo e dichiarando aver lasciato a sua madre staia 10 di grano.
Inoltre condanniamo il detto Frediano a pagare ogni anno a sua madre scudi 5 d’oro per la sua rata incominciando dal mese di agosto, durante la vita di sua madre.
Inoltre condanniamo il detto Frediano a contribuire alla sesta parte dei denari dati e da darsi a …
Inoltre condanniamo tutti i fratelli a lasciarsi indenni l’uno l’altro dei debiti.
Inoltre condanniamo Frediano a dare 12 scudi ovvero i cinque sesti di scudi 12 che detto Frediano ha prestato al Bologna da Massarosa.

Assegnamo a:
Paolo, Meo, Salvatore, Bastiano e Matteo fratelli e figli di Michele

1 Tutto il resto dei beni che conducono detti fratelli dall’ospedale della Misericordia tanto quelli nel comune di Monsanquilici come ancora nel comune della Cappella, e Casa, cascina, capanna, forno pozzo porcile, e appoggiato che hanno dette casa da levante meridione e ponente che sono poste sopra detti beni dell’ospedale. Con carico di pagare staia 70 di grano per canone.
2 tutto il resto delle terre che detti fratelli aquistarono da mastro Lommori
3 il restante dei beni acquistati da Francesco Sufficienti come livellari
4 il campo nel comune di vallebuia loco detto a lattatoio che acquistarono dal Cinquini.
5 altra terra alla Cappella ld il campo alla polla che tengono a livello da Frediano di Arsina
6
7 un pezzo di terra campia con alberi e viti posta nel comune di antraccoli loco detto a Spinatico confina da levante chiesa di Antraccoli che ha a livello Guido Guidi di Antraccoli, e Barsocchini della Psp da ponente beni dell’Opera di Antraccoli da settentrione .. con carico di pagare staia 16 di grano.
8 altra terra in Tassignano in loco detto il campo a Tassignano
9 altra terra a Antraccoli a spinatico confina levante la via spinatico, settentrione strada romana che hanno a livello dall’altere di san .. di san quirico all’olivo per staia 12 e mezzo di grano.
10 tutti i beni che detti fratelli hanno acquistato dagli eredi di Matteo Garbocci di antraccoli che sono nel comune di Antraccoli come nel comune di Santa Margherita
11 un pezzo di terra in antraccoli a spinatico da levante beni della chiesa di Antraccoli da ponente beni di Giuseppe Bernardini di Lucca da meridione via da settentrione strada romana la quale terra hanno acquistato dagli eredi di Michelino Garbocci con il credito di scudi 100 con carico di pagare il canone a Ser Lorenzo Parpaglioni.
12 terra e casa che conducono da Giuseppe Bernardini nel comune di Antraccoli con carico di pagare l’affitto che si paga a detto Bernardini.
13le terre che tengono da Piscilla con carico di pagare detti eredi staia 16 e un quarto di grano.
14 il credito che hanno con gli eredi di Vincenzo Pauletti di Verciano che sono scudi 11
15 tutta la casa di Lucca posta tra la contrada di San Pietro somaldi con la qual casa ne cavano di pigione ogni anno scudi 30 d’oro. 
16 il resto della casa a Lucca ld al Bastardo (tolta la parte assegnata a Frediano)
17 il sito che acquistarono detti fratelli da Francesco da Capannori in Lucca in contrada di San Pietro Somaldi.
una cintola da … che si trova in … delli detti fratelli.
assegniamo a detti cinque fratelli i crediti da risquotere da
..lino di Antongio Micheli di Capannori scudi 150
da Lencione di ma…cio scudi 112
dalli eredi di Valentino Garbocci da Antraccoli scudi 240
dalli eredi di Matteo Fanucchi da Antraccoli scudi 12
da Giovan… Parigi scudi 15
da Paulino dellobbio scudi 11
da Giuseppe Ghivizzani scudi 30
da Alessandro Burlamacchi scudi 7 soldi 10
da Salvestro .. scudi 16
da Francesco Casentini di Antraccoli scudi 135
da Filippo di Moscatelli scudi 37 soldi 10
da Lodovico Carratore scudi 15
da Francesco Motroni scudi 43
da Bastiano Ginesi scudi 22
dalli eredi di Gio Granucci scudi 56
da mastro Domenico Legnaiolo scudi 11
da mascro Francesco scudi 22
da Michele Barzanti scudi 7
dalli eredi di Paulino Barsanti scudi 7
da Fortunato che stava in casa Lucchesini scudi 6
li cinque sesti del credito da risquotersi da Filippo filatore
li cinque sesti del credito che hanno con Matteo di Vincenzo Garbocci di Antraccoli
li altri cinque sesti di credito che hanno dagli eredi di Brugia di Arsina.
li cinque sesti delle pigioni da risquotersi per simo
Condanniamo detti cinque fratelli a pagare i detti debiti:
a Lena loro sorella scudi 18
a Bastiano maniscalco soldi 40
a madonna Caterina Montecatini scudi 125
inoltre condanniamo detti fratelli a dare la sua parte di vino e della robba da panno a Frediano come da noi assegnato.
condanniamo i detti fratelli a pagare a loro madre scudi 25 l’anno.
inoltre dovranno concorrere tutti e 6 alle spese del mortorio quando la madre morirà

(As.Lu., Notai prima parte, Ser Lorenzo Parpaglioni, vol. 3896, carta 52)


1585
Frediano domanda la sesta parte del formaggio che fece le pecore e le capre del mese di febbraio andare  fino a tutto il mese di maggio.
e il formaggio era libre 240 in circa e così il pecoraio ha dato conto di 240 libre le quali bestie io Frediano ho messe a Massarosa in sul mio senza pagare pastura nessuna e così mi pare che io abbia da avere la mia
parte del formaggio.


Domanda de 5 fratelli de Garbocci a Frediano
loro fratello

Addì primo di settembre 1584

questo è per ricordo delle difficoltà che noi 5 fratelli abbiamo con Frediano nostro fratello
Per la prima a nostro conto un letto di carro e una ruota che monta la valuta …(lire?) 50
Un timone di carro la valuta 3
conto nostro da Barsante (lire?) 7.10
ci ha da fare buono per conto di mastro Gio Carli per uno staio di grano 2
Per risquotere la sentenza che butto Lazaro e Matteo 15
ci ha da far buono per una accusa che ci de Barsante 1.14
gli domandiamo pertiche è uno stollo? La valuta 5.10
gli domandiamo che si fece il pane della nostra parte della robba 2 volte
gli domandiamo 5/6 cinque sesti di una mezza spada e una segreta
gli domandiamo i 5/6 dei ducati 12 che ha Bologna ..25
g li domandiamo 5/6 di denari 6 che ha riscosso da Ferrantino che sono  37.10
gli domandiamo la pigione di una casa che ha goduto mesi 12 12
gli domandiamo una sesta parte de denari che hanno avuto i nostri nipoti per non liticare che
sono 39 e ½ 6.11
gli domandiamo l’interessi di Maria Agata Sandonnini che sono 215
gli domandiamo che dia a far conto lo spesiale che si puol vedere
gli domandiamo che si cavi indenne de redi di Stefano di Bernardo dal Ponte … come per la sententia
gli domandiamo un libro di note di contratti che ha avuti lui
gli domandiamo una sesta parte delli denari 2 che si sono dati al garzone che stava con esso
noi che motano? E Lorenzo 2.10
per le fide e gabelle delle pasture delle pecore monta d..4 che monta … 5
per un paviglione che non è partito che costò denari 6 la 5 parte monta .. 37.10
gli domandiamo la gabella della fornacie di mastro Fabio Massarosa e monta denari 4 di dui anni che
monta 13.8
per la gabella del mulino del 1583 monta 5.8 la sesta parte 18
e più pasturato coltre 4 di lupini ed le pecore che ne li tocca la sesta parte secondo che sarà giudicato
gli domandiamo la sesta parte del debito di Giuseppe Campi 4.16
e più per ricordo della vecchia che è in su la sentenza
gli domandiamo la valuta di uno bussilo di carro che monta 3.15

(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Nicolao Carelli, vol. 3207, carta 90)


1585 13 maggio, Piero di Stefano Garbocci sposa Lucia di Bastiano di Martino.

1587 24 agosto, Piero di Stefano Garbocci sposa Lionora di Marco Giorgi.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)

1589 Nel primo volume dello stato delle Anime c'erano: 
Bastiano di Michele Garbocci (capofamiglia)
Apollonia la moglie
i figli:
Marco
Anna
Agostino
Francesco
Bernardino
Zabetta

Matteo di Michele Garbocci (capofamiglia)
Caterina la moglie
i figli:
Camilla
Angela
Matteo

(Archivio Parrocchiale, Stati delle Anime, vol. 1)
1591 30 luglio, Bernardo di Stefano Garbocci sposa Angela di Rocco Martinelli.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)

1592 17 settembre TESTAMENTO di Paulo di Michele Garbocci
Paulino chiede di essere sepolto nella chiesa di Antraccoli, lascia una torcia di cera lavorata dal peso di 4 libbre all’ospedale della Misericordia e vuole che vengano celebrate 6 messe a Antraccoli per la salute della sua anima nella festa di Sant’Agostino.
Inoltre lascia Madalena sua moglie padrona e usufruttuaria di tutti i suoi beni, e lascia ai fratelli Frediano, Salvatore, Bastiano e Matteo scudi 2.
Nomina suoi eredi universali Bartolomeo chiamato Meo sempre suo fratello e i suoi figli.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Gherardo Benedetti, vol. 112, carta 738t)
1602 19 novembre Paolo aggiornerà il suo testamento aggiungendo come eredi anche i figli di Frediano e di Meo sempre insieme ai suoi fratelli.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Paolo Garzoni, vol. 169, carta 561t)


1594 12 giugno Testamento di Frediano di Michele Garbocci, al momento della sua morte vuole che il suo corpo venga sepolto nella chiesa di Monte San Quirico, lascia all’ospedale della Misericordia una candela, lascia a donna Bartolomea sua moglie un letto fornito di tutto e le consente di abitare vita natural durante nella sua casa in Vallebuia e le consente di tenere i panni lini e lani che sono in suo possesso.
Nomina suoi eredi universali i suoi figli Cesare e Stefano in parti uguali i seguenti beni:
Dei beni immobili posti in comune di Massarosa.
Una casa murata e solariata e coperta posta in comune di Vallebuia in loco detto in Cerbaiuola.
Inoltre una casa murata e solariata posta in Lucca in contrada San Pietro Somaldi loco detto al bas…
Inoltre un altro pezzo di terra campia con castagni e querce posto in comune di Vallebuia in loco detto a Cerbaiuola.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Paolo Garzoni, vol. 169, carta 262)


1595 4 aprile Frediano fa un codicillo cambiando idea su due cose:
Per prima cosa vuole dichiarare che il letto che lascia alla sua moglie nella casa di Vallebuia, intende e vuole e ordina che non le fosse lasciato ma che abbia l’armadio lungo e che non lo possa spostare in altro luogo.
dichiarando che la mobilia che ha acquistato nel 1583 venga dai suoi figli venduto e comprare olio e grano da dividersi.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Paolo Garzoni, vol. 169, carta 305)


1596 14 maggio Frediano fa un altro testamento dove divide il patrimonio lui tra i due fratelli, Cesare e Stefano.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Paolo Garzoni, vol. 169, carta 327)


1602 18 febbraio
Paolo del fu Michele Garbocci di Antraccoli loca o da in soccida a
Piero del fu Francesco di Fossa Nera di Porcari
Una bufala di pelo negro, con cornatura volta in avanti, con un bufalino dentro di sé di mesi 3 incirca di valore di scudi 20.
Un’altra bufala sopra due anni di calore di scudi 11
in tutto scudi 31
da tenere e custodire per anni cinque e che sia proibito fare ingravidare la bufala di due anni, e quella con il nascituro che sia guardata bene e custodita.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 848, carta 425)

Grazie a questi testamenti stipulati e aggiornati abbiamo un’idea precisa dei possedimenti della famiglia di Frediano, che aveva case in Vallebuia, Massarosa, in città in Contrada San Pietro Somaldi, oltre a tutte le terre circostanti le dette case. Ad Antraccoli ha soltanto una terra nella zona di confine con Tempagnano, la sua famiglia infatti ormai è definitivamente partita dal paese anche se negli atti ancora ricordano che provengono da Antraccoli.
Da notare la dote della moglie di Stefano figlio di Frediano, che ammonta a ben 200 scudi! Che per il tempo e per la media di Antraccoli era molto alta.

CRONACHE DELLA FAMIGLIA DEL CANTONE

1526 22 agosto Paulino del fu Leonardo Garbocci di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa e garantisce a Matteo di Luca Martinelli di Antraccole stipulante e ricevente per sé e per i suoi eredi e successori di essere debitore di fiorini 7 in nome della dote di donna Angela sorella del detto Paulino e moglie di detto Matteo e promette di pagare detto Matteo entro i prossimi tre anni.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Giovanni Parpaglioni, vol. 2515)


1539 24 novembre Michele di Nicolao Garbocci di Antraccoli livellario della chiesa di San Paolino di Lucca con questo pubblico instrumento loca a Bartolomeo di Barsante Guidi un pezzo di terra campia in comune di Antraccoli ld al Pero confina da un lato ospedale della misericordia, da altra parte Castrucci, da altra parte Monastero Angelorum
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174, carta 186)

1539 9 dicembre
Paulino del fu Leonardo Garbocci per sé e in nome di Domina Maria sua moglie e figlia del fu Bernardino Martinelli di Antraccoli confessa e dà a Sebastiano di Pellegrino di Lando Lazzari una terra in Antraccoli in loco detto all’orto che confina da una parte Bastiano di Gregorio Martinelli da altra parte Giuliano Martinelli da altra via pubblica.
(penso fosse parte della dote di Maria).
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Coluccino Busdraghi, vol. 2174-2175, carta 191)


1543
22 maggio Giuseppe di Antonio Pelli e Paolino di Leonardo Garbocci di Antraccoli moderni operai della Chiesa di San Michele di Antraccoli autorizzati dal Reverendo Alessandro di Capiti bonis Bonimini concedono a livello a Bastiano e Bernardino figli di Paulino Garbocci un pezzo di terra campia al bozo.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2478, carta 75v)


5 dicembre Paulino di Leonardo Garbocci loca a collaria a Jacopo di Giovanni Cataldi e per Bernardino Cataldi un bove a pelo albi con corna, di 5 anni per staia 5 e mezzo di grano
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174)


1545 5 ottobre Sebastiano di Paulino di Lunardo Garbocci conduce terra per suo conto e per conto di Bernardo e Cesare suoi fratelli fino in 4 generazione terra a Chiasso Dati
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Landuccio Landucci, vol. 2774, carta 176)


1545 19 novembre Valentino figlio del fu Girolamo Garbocci di Antraccoli stipula una procura a favore di Ser Andrea del fu Jacopo. Le procure erano frequentissime perché spesso i contraenti erano lontani dal paese di origine e si facevano rappresentare da altri.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 203)


1546 13 settembre Valentino di Paulo Garbocci mastro muratore è chiamato insieme a mastro Andrea di Carobbio a murare le volte della chiesa in rifacimento.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2481, carta 155v)


1547 20 luglio
Presbitero Lorenzo Pucci moderno rettore della chiesa di S. Michele di Antraccole con questo pubblico instrumento tramite il procuratore Ser Giuseppe Biancucci di Lucca concede a livello o in enfiteusi a Pietro del fu Biagio Garbocci e Paulino Garbocci di Antraccole e i suoi figlie e discendenti maschi fino in quarta generazione
un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in comune di Antraccoli loco detto al Santo per un canone di staia 3 e mezzo di grano
Fatto in Lucca in casa del detto presbitero Lorenzo posta in contrada di San Piero a Cigoli

stesso giorno altro atto
Spettabile Giuseppe di Lorenzo Bianucci di Lucca procuratore del presbitero Lorenzo Pucci di Lucca moderno rettore della chiesa di S. Michele di Antraccoli e con il consenso del vicario generale del Vescovo di Lucca come da bolla di Sisto quarto del 1482, con questo pubblico instrumento loca e concede a livello a Pietro e Paulino fratelli e figli del fu Biagio Garbocci di Antraccoli presenti e conducenti per se e per i loro figli maschi legittimi e naturali fino in quarta generazione,
Un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto al Santo che confina a meridione e occidente con la strada a oriente con l’ospedale della misericordia e a settentrione opera di San Michele di Antraccoli a rendere staia 3 e mezzo di grano nostrano buono e secco.
Fatto in Lucca in palazzo episcopale, presenti Annibale di Giovanni Alvisi e Giuseppe Magnani del Succhio di Pontremoli.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2482, carta 237)

1547 10 settembre
Paulino del fu Leonardo Garbocci di Antraccole loca a Quirico di Antonio Romani di Tempagnano
un pezzo di terra campia divisa in tre lenze posta in comune di Antraccoli in loco detto al chiasso che confina a oriente detto chiasso, a meridione Giovanni Bernardini, a occidente opera della chiesa di San Michele di Antraccole e a settentrione Bonaccorso Velutelli.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 216)


1547
7 settembre Paolino fu Leonardo Garbocci loca a Quirico di Antonio Romani una terra al Chiasso divisa in tre lenze.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 217)


12 ottobre bastiano di filippo Petri per il figlio Francesco riceve da Paolino fu Leonardo Garbocci scudi 8 per residuo di 27 della dote di Mattea figlia di Paolino e moglie di Francesco
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 254)


1548 17 ottobre

Paulino Garbocci di Antraccoli e Matteo Martinelli di Antraccoli hanno a livello e in enfiteusi dall’Opera della Chiesa di San Giusto di Lucca un pezzo di terra campia e in parte ortiva e in parte prativa posta in comune di Antraccoli in loco detto all’Orto che confina da un lato con la via, altri lati Leonardo di Matteo e Larini come da instrumento rogato per mano di Ser Vincenzo Granucci.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3088, carta 1801)

1548 31 ottobre
Piero fu Biagio Garbocci e Stefano suo figlio confessano a Luca fu Bernardino Fanucchi di esser debitore di scudi 10 per dote di Maddalena figlia del detto Luca e moglie.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 403)


1551
14 ottobre Valentino di Girolamo Garbocci di Antraccoli con questo pubblico instrumento confessa a
donna Margarita sua moglie e figlia di … Bucchianera di Carraia presente e recipiente e per se e per Valentino che recepisce per dote di detta donna Margherita scudi 18 d’oro.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2486, carta 380v)


22 ottobre Paulino di Leonardo Garbocci di Antraccoli proprietario dell’altare ovvero cappellania di S. Bartolomeo in chiesa Santa Maria Forisportam di Lucca con il consenso e la volontà di Jacopo del fu Ser Coluccio Busdraghi di Lucca procuratore del Reverendo Bernardo Busdraghi clerico di Lucca moderno cappellano di detta cappellania dona a:
Valentino e Francesco fratelli e figli del fu Girolamo Garbocci di Antraccoli presenti e recipienti per se e per i loro figli e discendenti maschi fino in quarta generazione,
l’utile dominio e possessione e miglioramento su un pezzo di terra campia posta in comune di Antraccole loco detto al Sancto che confina a oriente Via Pubblica, a occidente Parpaglioni, a meridione chiesa di Antraccolie a settentrione via. Detto terreno è a livello di detto Paulino come da atto rogato per mano di Ser Vincenzo Granucci in data 10 febbraio 1529.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2486, carta 388)


18 dicembre Venerabile Presbitero Francesco Bizarri di Lucca moderno rettore dell’altare di San Rossore sito in chiesa di San Quirico ad Olivo di Lucca col consenso e l’autorizzazione del reverendo Rocco di Nobili di Lucca Vicario generale legittimato dal vescovo di Lucca come da bolla in vigore di Sisto quarto del 1482.
concede a Paulino di Leonardo Garbocci di Antraccole presente e accettante
un campo con alberi e viti posto nel comune di Antraccoli loco detto a ponte Nateo che confina a oriente con opera di San Michele di Antraccoli per biscocca e San Simone, a occidente olim Giovanni Tofanelli pertiche 26 a meridione per indiretto via a settentrione eredi di Prospero di Ser Conforto e ospedale della Misericordia pertiche 8.
altro campo con alberi e viti posto in contrada San Giusto a oriente confina monastero di San Michele Angeli in Monte pertiche 12, a occidente ospedale Misericordia e Vincenzo Galganetti pertiche 12, a meridione detto ospedale e Vincenzo Galganetti pertiche 16, a settentrione via pertiche 16.
a rendere staia 4 di grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2486, carta 470)

1552 28 maggio
Matteo di Frediano Davini di Antraccole moderno operaio dell’opera della chiesa di S. Michele di Antraccole con questo pubblico instrumento locano a
Pietro di Biagio Garbocci e Paulino suo fratello di Antraccole presenti e in solido conducenti per se e per Lencio e Giovanni Martinelli di Antraccoli e per i loro eredi
mezza casa che la detta opera ha la cui altra metà è stata data e concessa a livello a Michele Garbocci posta in comune di Antraccoli in loco detto al Santo che confina a settentrione con via  e dalle altre parti beni della detta opera. A rendere ogni anno affitto di staia sei di grano buono e secco, per l’anno in corso il canone è dovuto per intero da Paulino di Leonardo Garbocci di Antraccole.
Fatto in Lucca presenti Ser Giovanni Maria Boccella e Ser Lorenzo Antonioli notai di Lucca.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2487, carta 158)


1552 in un atto di vendita poi annullato, si capisce che Paulino di Lunardo Garbocci possedeva anche una abitazione in città in contrada San Pietro Somaldi
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2487, carta 196)


1557 26 giugno

Stefano di Piero Garbocci, Pasquino e (o di) ?Paulino di Biagio Garbocci e Paolino del fu Leonardo Garbocci di Antraccoli in proprio e Paulino di Biagio Garbocci caseario, promettono all’opera di Antraccoli di pagare lire 2.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Lazzaro Antognoli, vol. 3315, carta 187)

1558 27 gennaio

Paulino fu Leonardo Garbocci loca a collaria a Pierino di Gio Cataldi un bove pilamino chianino con corna, di anni 8 per scudi 9.

(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2727, carta 64)

1560 24 ottobre
Paulino di Leonardo Garbocci loca a Frediano di Michele? Tofanelli un bove a pelo biondiccio con corna, di 5 anni  per scudi 15.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Carlo Carli, Vol. 3171, carta 199)

1562 7 gennaio
Paulino fu Leonardo Garbocci di Antraccoli loca a
Bernardino suo figlio
Una apoteca con il primo solaio di detta apoteca, cantina scavata sotto e una casa murata e solariata con tetto, posta a Lucca in contrada Giovanni “caput Burgi” anche detta al piastrone.
Per scudi 12.
Fatto a Lucca in casa del notaio.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, Vol. 2731, carta 38)


1562 8 gennaio
Paulino fu Leonardo Garbocci di Antraccoli emancipa Bernardino suo figlio, e con questa emancipazione assegna a Bernardino alcuni beni immobili e alcuni pezzi di terra e una casa e terra posta in comune di Antraccoli e una casa posta a Lucca a porte del borgo, come da atto del 11 agosto 1556 rogato da me notaio.
Detto Bernardino accetta come sua sposa Elisabetta figlia di Lorenzo Castellucci Caseario a Lucca con dote di scudi 260 e corredo.
Grazie a questa emancipazione viene assegnato a Bernardino
La quarta parte di una casa murata e parte solariata, coperta .. con solita, cascina con residuo di orto, posta in comune di Antraccoli al Santo che confina a oriente beni della chiesa di San Simone e Giuda, a meridione beni dell’opera della chiesa di Antraccoli, a occidente beni dell’opera di Antraccoli e a settentrione beni della società di San Piero a Cigoli e via pubblica.
Quindi si procede alla divisione tra gli altri fratelli di Bernardino e si assegna a
Bastiano e Cesare figli di Paulino tutte le altre terre livellarie in Antraccoli
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, Vol. 2731, carta 40)

1562 14 febbraio
Paulino fu Leonardo Garbocci di Antraccoli loca a collaria a
Matteo di Michele Tofanelli di Antraccoli e Antonio e Bastiano suoi figli
un bove pilamino brinello con corna sollevate di anni nove, a rendere staia 4 all’anno.
Fatto in Lucca in casa del notaio.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, Vol. 2731, carta 138)


1562 19 febbraio
Paulino di Leonardo Garbocci loca a un filatore di Lucca la casa in San Pietro Somaldi loco detto alle mura vecchie.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, Vol. 2731, carta 147)

1562 22 aprile
Paulino fu Leonardo Garbocci loca in collaria a Cecco di Michele di Filippo di Tempagnano un giovenco dal pelo biondiccio bocardo corna dritte di sei anni per staia 6 di grano.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, Vol. 2731, carta 285)

1562 26 settembre
Paulino fu Leonardo Garbocci loca in collaria a Stefano di Giovanni Fanucchi un giovenco pilamino rubio bocando di età di anni 6 con corna chiuse corte. Dopo loca in collaria a Antonio di Bernardino Petri di Tempagnano un bove pilamino bianco con corna, di anni 5.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, Vol. 2731, carta 478)

1569 23 novembre
Jacobo fu Domenico Paganucci di Capannori dichiara di aver pagato per dote da Pasquino fu Paulino di Biagio Garbocci scudi 30 d'oro dote di Elisabetta sorella di Jacobo e moglie di Pasquino.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Michelangelo Cerlotti, vol. 3800, carta 568)


1565 30 aprile
Michele del fu Nicolao Garbocci di Antraccoli e Bartolomeo del fu Bernardino di San Vito confessano in solido a Francesco del fu Enrico Scannabecchi di Lucca di essere debitori si staia 6 di grano, nostrano, buono e secco.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Bernardino Parpaglioni, vol. 2999, carta 122)


1571 10 settembre Testamento di Valentino di Girolamo Garbocci
Valentino chiede che dopo la sua morte venga sepolto nel cimitero della Chiesa di Antraccoli.
Lascia all’ospedale della Misericordia 5 bolognini.
E dichiara di essere livellario di una terra della chiesa di Santa Maria Corteorlandini al Santo, sulla quale ha avuto il permesso di poter costruire la sua casa.
Muore però con soltanto due figlie femmine come eredi e lascia tutto a loro, anche se sono entrambe sposate e abitanti lontano dal paese.
(As.Lu. Notai Testamenti, Ser Rocco Da Sesto, vol. 72, carta 591v)

1572 18 dicembre Paulino Garbocci di Antraccoli loca a collaria a
Michelino del fu Baldassare Martinelli di Antraccoli un bove dal pelo biondo con corna incurvate, di anni 10. A rendere staia 3 di grano nostrano buono e secco.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Vincenzo Diversi, vol. 2651, carta 366)


1573 21 febbraio Paulino Garbocci di Antraccoli dà a collaria a Rocco del fu Marco delle Volpe di Santa Margherita un bove a pelo bianchiccio con corna per staia 3 di grano l’anno.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Vincenzo Diversi, vol. 2651, carta 77)


1573 28 marzo Paulino del fu Leonardo Garbocci di Antraccoli loca e dà in collaria a Matteo del fu Pellegrino delle Volpe di Santa Margherita e Michelangelo suo figlio, due bovi: uno dal pelo rubio con corna, di anni 8 l’altro dal pelo bianco e di anni 8 e con corna.
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Vincenzo Diversi, vol. 2651, carta 95)


1576 19 maggio Carlo di Valentino Garbocci di Antraccole e

Luca di Jacopo Garbocci di Antraccole

Confessano a

Spettabile Tommaso del fu Biagio Mei di Lucca

Di essere debitori di lire 34 per il prezzo dell’acquisto di grano roccelli (grano roccella)
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3847, carta 1487)

1579 12 gennaio Bernardino del fu Paolino Garbocci di Antraccole caseario e abitante a Lucca vende a
Bernardino quondam Alessandro Larini cittadino Lucchese presente per sé e per i suoi eredi una apoteca con tutti i suoi diritti e pertinenze, sotto la casa di detto venditore posta in Lucca in contrada Sancto Giovannetto capit Burghi loco detto a San Giovannetto. In questa apoteca detto venditore esercita l’arte casearia e detta apoteca confina a oriente con beni degli eredi di Baltassari Furnari, a meridione con beni degli eredi … Bertoni di Seravezza, a occidente con beni di Nicolao di Vorno e a settentrione con Strada Pubblica.
venduta per 50 scudi d’oro di Italia
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3858, carta 205)

1581 8 ottobre, Carlo di Valentino Garbocci sposa Caterina di Matteo Andreotti.
1583 11 maggio, Pellegrino di Bartolomeo Favilla sposa Zabetta di Valentino Garbocci
1585 8 maggio, Antonio di Nardino Pellegrini di Colle di Compito sposa Filippa di Bernardino Garbocci.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)

1587 27 gennaio, Vincenzo del fu Ripari di Capannori e Cesare di Nerio Ripari del detto luogo confessano a Cesare del fu Paulino Garbocci di Antraccole di essere legittimo debitore di scudi 10 per l’acquisto per prezzo di parte di bovi vecchi, per Paulino padre di Cesare che detti Vincenzo e Cesare Ripari hanno a collaria locato, che detto Cesare aveva venduto in parte per macellare e in parte per locare.
(As.Lu. Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 77)


dicembre Tomeo Fanucchi agisce per Luca di Jacopo Garbocci carcerato che promette di pagare lire 25 a Alessandro Lippi.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 1138)


27 dicembre Cesare del fu Paolino Garbocci di Antraccoli E

Stefano di Piero Garbocci di Antraccoli

Come da instrumento rogato da Bondacca nel 1582 per 20 scudi d’oro con patto di ricompera

Per un pezzo di terra campia con alberi e viti e una casa murata e solariata e tetto in loco detto al santo confina a occidente via a settentrione via a meridione chiesa di Antraccoli e a oriente opera Antraccoli.

Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti in detto comune confina a oriente Ospedale Misericordia, a meridione via pubblica, a occidente … a settentrione opera di Antraccoli

(As.Lu., Notai seconda parte, Ser
Basilio Bondacca, vol. 833, carta 1129)


1588 4 gennaio
Cesare di Paulino Garbocci di Antraccoli loca a
Benedetto fu Piero Orselli di Lucca
il secondo solaio di una casa posta in lucca in loco detto alla fratta
stessa data atto successivo
Cesare di Paulino Garbocci loca a
Leonardo di Pasquino Giusti di Lucca
l’ultimo solaio della casa di Lucca.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 834, carta 5)

1589 Nel primo volume dello Stato delle Anime ci sono: 

Carlo di Valentino Garbocci (capofamiglia)
Caterina la moglie
i figli:
Madalena
Valentino
Gio

Michele di Valentino Garbocci (capofamiglia)
Angela la madre

Jacopo di Francesco Garbocci (capofamiglia)
Chiara la moglie
i figli:
Margarita
Felice
Domenico
Lena di Valentino di Giomo

Cesare di Bastiano Garbocci (capofamiglia)
Caterina la moglie
i figli:
Agata
Lucia

Stefano di Piero Garbocci (capofamiglia)
Madalena la moglie
i figli:
Piero
Gio
Angela
Leonora moglie di Piero
i figli:
Salvatore
Lucia

Jacopo di Piero Garbocci (capofamiglia)
Betta la moglie
Luca il figlio
Caterina moglie di Luca
Angela e Domenico figli di Luca

Pompeo di Michele Garbocci (capofamiglia)
Maria la moglie
Michele e Caterina i figli

Cesare di Paulino Garbocci (capofamiglia)
Camilla la moglie
i figli:
Alessandro
Nicolao
Felice
Caterina
Maria
Paulino
Giulia
Zabetta
Orsola moglie di Alessandro
Bastiano fratello di Cesare.
(Archivio Parrocchiale, Stati delle Anime, vol. 1)

1589 Marzo
Vincenti e Augustino di Giuseppe Tofanelli insieme a Matteo Jacobi Favilla di Tempagnano di Lunata da una parte
Luca di Jacobi Garbocci di Antraccoli insieme a Piero di Stefano Garbocci di Antraccoli da l’altra
fanno pace.
Fatto in Lucca come sopra
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 835, carta 237)


1593 11 Marzo
Cesare fu Paulino Garbocci livellare della chiesa di Antraccoli, loca a
Biagio di Giuseppe Galli di Antraccoli e Augustino il figlio,
un pezzo di terra campia con alberi e viti e una casa murata e solariata e coperta posta in comune di Antraccoli loco detto a casa Bertolucci ovvero al casalino confina a meridione beni dell’Ospedale della Misericordia, a settentrione parte opera della chiesa di Antraccoli e parte detto ospedale, fossa mediante, a occidente via pubblica, a oriente beni della chiesa di Antraccoli che tiene in parte Carlo Cataldi e in parte Menno di Silvestro Bertolucci. A tenere per i prossimi 3 anni a rendere staia 14 di grano ogni anno.
Fatto in Lucca
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 430)


1593 29 aprile
Piero di Stefano Garbocci livellario dell’opera della chiesa di Antraccoli per l’annuo canone di staia 4 di grano, col consenso di Paulo di Michele Garbocci, moderno operaio della detta opera, 
dà e vende a
Michele fu Valentino Garbocci di Antraccoli presente e accettante per se e per i suoi figli e discendenti,
l’utile dominio di un pezzo di terra campia, prativa e ortiva con alberi e viti e una casa murata, solariata e coperta e con corte ovvero aia, e tutte le sue pertinenze, posta in comune di Antraccoli in loco detto al Santo che confina da oriente con beni di detta opera che tiene detto Piero pertiche 26, a meridione beni della chiesa di Antraccoli pertiche 2 e 7/10 a occidente via pubblica pertiche 24 e 3/5, a settentrione via pertiche 3.
A rendere staia 4 grano l’anno alla detta opera.
Paga scudi 12
Fatta a Lucca in cantora del notaio, presenti lo spettabile Michele fu Antonio Poggi e Salvatore di Michele Garbocci.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 746t)

1594 22 gennaio
Cesare di Paulino Garbocci loca a Michele di Biagio Galli di Antraccoli una terra della chiesa di Antraccoli in  loco detto alla chiesa ovvero nel cantone.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 53)

1594 30 marzo
Cesare fu Paulino Garbocci livellare della cappellania di San Concordio in chiesa San Giovanni e Reparata loca a Bartolomeo fu Luca Guidi un pezzo di terra prativa in Pieve San Paolo loco detto a Mulinansora per 3 anni al canone di staia 4 ogni anno.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 255)

1594 23 aprile
Cesare fu Paulino Garbocci dà e vende a
Giovanni di Paulino di Giovanni Gori
tutta la fronda di gelsi dalla parte esistente sulla terra di detto Cesare nel comune di Antraccoli in loco detto chiasso Dati, in tutto n. 40 gelsi
per lire 73.
Con patto che in caso detti gelsi si sbarbassero per causa di venti, sia tenuto detto Cesare a fargli un buono.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 360)


1594 2 novembre
Cesare fu Paulino Garbocci quale livellario della chiesa di San Michele di Antraccoli, loca a
Maria vedova di Pompeo di Nicolao Garbocci di Antraccoli
Un pezzo di terra ortiva con casa sopra e aia di fronte a sé posta in comune di Antraccoli in loco detto al Santo, confina a oriente beni dell’opera di Antraccoli che lavora Luca di Jacobo Garbocci, a meridione terra della chiesa di Antraccoli a settentrione beni della detta chiesa. Per staia 5 grano l’anno.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 1294)

27 aprile 1595
Matteo del fu Michele Garbocci e Francesco del fu Benedetto Romanini moderni operai della chiesa di San Michele di Antraccoli fanno da arbitri nella pace tra
Michele del fu Valentino Garbocci di Antraccoli e
Piero del fu Marco Pelli di Antraccoli
per ogni loro lite e controversia.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 528)

31 ottobre 1595
Cesare fu Paulino Garbocci loca a
Leonardo del fu Andrea Giusti di Capannori testore a Lucca
una casa murata, solariata a tre solai con bottega a uso di testore e ciglieri e sue ragioni e pertinenze, posta in contrada di San Pietro Somaldi loco detto “alle mura vecchie” che confina da una parte curia vicinale, da altra via, da altra Francesco Borgonovi di Lucca e da altra detto locatore.
da tenere per anni tre.
per scudi 19 d’oro.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 1270)


1595 11 novembre, Lorenzo di Lazzaro Santucci di Sant’Anna sposa Felice di Cesare Garbocci.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)

1598 5 gennaio
Cesare fu Paolino Garbocci di Antraccoli livellario della chiesa di San Michele di Antraccoli e suo rettore, loca a
Domenico fu Silvestro Bertolucci di Antraccoli
un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli in loco detto al Casalino ovvero al Cantone del Pulecine, con casa murata e solariata e coperta, confina a oriente beni della chiesa di San Michele di Antraccoli, a occidente via pubblica, a settentrione opera della chiesa di San Michele di Antraccoli e parte beni dell’ospedale della Misericordia, a meridione detto ospedale,
a rendere ogni anno staia 12 e mezzo di grano.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844, carta 21)

1598 20 gennaio
Con ciò sia che il già Paulino di Lunardo Garbocci di Antraccoli sia morto, fatto il suo ultimo testamento rogato per mano del fu Ser Nicolao Vanni notaio pubblico di Lucca.
Ha lasciato dopo di sé Bastiano, Bernardino e Cesare suoi figliuoli legittimi e naturali, avendo per prima emancipato il detto Bernardino e assegnatogli molti beni, e oltre i beni assegnati in detta emancipazione abbia ancora assegnato altri beni come appare in detto testamento. E salvo le predette cose nel suo testamento ha nominato suoi eredi universali i detti Bastiano e Cesare in egual parte.
E conciò sia che dopo la morte di detto Paulino molto tempo dopo sia nata convenzione composizione e concordia tra il detto Cesare con l’intervento e consenso di detto Bastiano da una parte e detto Bernardino, Lunardo e Anibale suoi figliuoli per loro e in nome di Giuseppe loro fratello.
E detto Bernardino e detti suoi figlioli vendessero e cedessero come venderno e cederno come dette e infrascritte parti dissero al detto Cesare tutte e singole ragioni che a essi competessero sopra detta eredità e beni di detto Bastiano per la somma di scudi 325 d’oro con il consenso di detto Bastiano, di detti scudi esso Cesare ne pagasse e abbia pagato al detto Bernardino e figliuoli la somma di scudi 225 e il resto di scudi 100 detto Cesare promette di pagare al detto Bernardino dopo la morte di detto Bastiano con gli accordi come per atto rogato per mano di Ser Vincenzo di Ser Alberto Bambacari forse nell’anno 1588.
E con ciò sia che detto Bernardino sia morto lasciando dopo di sé detti Lunardo, Anibale e Giuseppe suoi figliuoli, e Giuseppe sia morto senza figliuli e ha lasciato detti Lunardo e Anibale suoi eredi universali senza testamento.
E con ciò sua che detto Annibale per fargli cosa grata vuole pagare anticipatamente la metà a esso tangente delli detti scudi 100 cioè scudi 50 che pervengono in sua parte dopo la morte di detto Bastiano.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844, carta 71)

1599 1° aprile, Alessandro di Cesare Garbocci vende a Domenico fu Silvestro Bertolucci una cavalla di pelo bianco con basto e cavezza di età di anni 8 in circa, per scudi 27 d’oro di Italia che promette di pagare entro il mese di luglio 1600; Domenico per poterla pagare, mette in pegno una terra.(As.Lu. Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844, carta 412)


1599 2 gennaio Cesare fu Paulino Garbocci affitta una terra all'acqua calda a uno di lì per 15 staia e mezzo di grano l'anno la terra è del monastero di San Frediano
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Carello Carelli, vol. 600, carta 8)

1599 12 giugno Cesare fu Paolino Garbocci paga a Ottavio Pieri mugnaio la dote per Caterina sua figlia di 200 scudi d'oro (anche questa una dote di alto livello).
(As.Lu. Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844, carta 858)

1600 8 giugno
Paulino fu Giovanni Giorgi di Lucca loca a Giovanni fu Matteo Garbocci di Ant una casa murata e solariata e coperta posta a Antraccoli in loco detto “a casa Guidi”, confina da una parte beni di Battista Roggi, da altra via pubblica, da altra aia e da altra detto Battista Roggi per lire 18.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 846, carta 473)


1600 19 agosto
Anibale fu Bernardino di Paulino Garbocci di Antraccoli dà e vende a
Cesare del fu Antonio Cavalieri delle stanze tra cui due camere e sala con andito e una camera sopra in una casa che possiede detto Anibale.
Inoltre braccia 12 per longitudine e braccia 7 per latitudine intorno a detta casa posta in contrada San Frediano loco detto al biscione che detto Anibale ha come da instrumento rogato per Ser Ludovico Viti il 9 maggio 1598 per scudi 47.
18 agosto 1600 (stima)
Noi mastro Orazio Vanucci di Lucca e Francesco Larini siamo stati chiamati da Anibale Garbocci e da suo cognato .. a misurare e stimare seconda parte di casa di detto Garbocci posta in Contrada San Frediano in loco detto al Portone di Porta ai Borgo e prima seconda completa a tetto verso levante con suoi la stimiamo lire 260.
l’appartamento del primo piano sala e due camere con suoi anditi ai scale e anditi per montarvi a detto piano e tutto come si trova al presente con ciglieri che resta in mezzo a tutta la parte di levante lungo braccia 12 e largo braccia 7 e il passaggio di andare al pozzo e la terza parte del pozzo e la metà della corte verso levante, al sommo di lire duemila cento diciannove.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 846, carta 957)

1600 23 settembre
Nicolao di Cesare fu Paulino Garbocci dichiara di aver ricevuto per donna Caterina sua moglie e figlia di Gerardo di Giovanni Frediani di San Filippo da Gerardo suo suocero per dote di detta Caterina scudi 100 in contanti dei restanti agli scudi 300 di dote.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 846, carta 1238)


Alessandro fu Cesare fu Paulino Garbocci e per Nicolao, Filippo, Paulino e Bastiano fratelli vendono a Piero detto Pierotto fu Stefano Garbocci  un pezzo di terra campia in loco detto alla chiesa a oriente detto Piero a meridione via a occidente via e a settentrione eredi luca Garbocci e Jacopo Guidi.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 846, carta 1515)

1600 12 dicembre
Alessandro fu Cesare fu Paulino Garbocci e per Nicolao, Filippo, Paulino e Bastiano fratelli locano a Ambrogio fu Geronimo Lupori un pezzo di terra campia  posta in Antraccoli loco detto ponte grande da una parte terra che tiene Bartolomeo di Luca Guidi da altro beni livellari di Domenico di Jacobo Cataldi da altra chiasso, e da altra Bartolomeo di Matteo Tofanelli.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 846, carta 1519)

1600 13 dicembre
Ambrogio fu Geronimo Luporini di Santa Margherita confessa a Alessandro del fu Cesare del fu Paulino Garbocci di Antraccoli presente e accettante per sé e per Nicolao, Filippo, Paulino e Bartolomeo, di essere legittimo debitore di somma di scudi 8 di un totale di 18 per il prezzo di un cavallo a pelo rubeo con una stella in fronte.
Fatto in Lucca
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser

Basilio Bondacca, vol. 846, carta 1520)


1601 7 marzo
Cesare fu Paulino Garbocci di Antraccoli è morto lasciando dopo sé Maria Camilla sua moglie e figlia del fu Tomeo Luporini di Santa Margherita,
Alessandro e Nicolao fratelli e figli legittimi e naturali di esso Cesare e di Maria Felice sua prima moglie e
Paolino, Filippo e Bastiano ugualmente fratelli e figli legittimi di esso Cesare e di detta Maria Camilla minori in minore età e ancora
Maria, Giulia, Zabetta e Mattea sorelle e figluole legittime e naturali di detto Cesare e di Maria Camilla minori e di minore età.
Aveva fatto testamento nelle mani del Reverendo Prete Cristofano Pauli rettore della chiesa di Tempagnano di Lunata il giorno 25 novembre  del 1600 con molti legati, costituzioni delle doti delle dette figlie, usufrutto alla detta Camilla e tutori e curatori di detti minori ha lasciato detto siano
Filippo del fu Vincenzo Biancalana di Lucca, Lazzaro di Domenico Santucci di Sant’Anna, Cesare di Antonio Cavalieri di Lucca e Lunardo di Bernardino Garbocci di Lucca.
Sono nate molte controversie e differenze fra detta donna Camilla e i detti Alessandro e Nicolao e fra essi fratelli figli di detto Cesare fra loro. E’ stato contestato il detto testamento anche per non essere stato fatto da persona che si pretendi, che non avesse avuto autorità per non essere il curatore della Chiesa del comune di San Michele di Antraccoli e perciò potendo sorgere molte liti e discordie fra esse parti, per ciò vogliono le dette parti far compromesso generale di ogni lite e causa.
Alessandro e Nicolao figli maggiori da una parte,
Camilla dall’altra e
Filippo, Cesare e Lunardo tutori dei minori dall’altra parte.
Vengono nominati arbitri:
Lo spettabile Girolamo fu Gio Battista Pighini, Flaminio fu Benedetto Saminiati e Lazzaro di Domenico Santucci di Sant’Anna.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 847, carta 367)


1601 22 maggio
Alessandro e Nicolao fratelli e figli del fu Cesare fu Paulino Garbocci per loro e in nome di Paulino, Filippo e Bastiano loro fratelli minori,
danno e cedono a
Santi fu Lodovico tintore di Lucca
una casa murata e solariata in tre solai e coperta, con apoteca sotto ad uso testori e cellario e le sue pertinenze, posta a Lucca in contrada San Pietro Somaldi loco detto alle mura vecchie, che confina da una parte la via pubblica, da altra mura vecchie, da altra beni di Leonardo di Bernardino Garbocci.
Un’altra casa contigua a quella sopra murata, solariata a tre solai, e apoteca sotto questa casa ad uso testori, cellario e sue pertinenze.
come da atto rogato da Ser Lelio Sirti notaio il 3 settembre 1596.
Per scudi 600.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 847, carta 883)


1601 27 agosto Testamento di Alessandro fu Cesare fu Paulino Garbocci
Questo testamento a parte il corpo centrale che è di notevole ricchezza, ha un breve inventario dei beni del testatore che ci regalano una visione completa della casa che dovevano abitare nel Cantone, un sogno!


Il suo corpo vuole che sia sepolto nella chiesa di S. Michele di Antraccoli in tumulo e luogo dei suoi ascendenti, Inoltre confessa di aver ricevuto scudi 125 per dote di Donna Ursula sua moglie figlia di Filippo Biancalana che vuole gli sia restituita dopo la sua morte. Inoltre le concede l’usufrutto di tutti i suoi beni mobili o immobili e se vorrà continuare a vivere nella casa di detto testatore o livellaria o di proprietà e in caso non voglia restare nella detta casa le lascia solo i suoi panni lani, lini e di seta e i suoi ori.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili azioni vuole che le figlie Ortensia e Angelica siano sue eredi in egual misura e nel caso una muoia prima dell’altra succeda alla prima.
Inoltre detto testatore costituisce la dote per le sue figlie chiamate Angelica e  Ortensia di scudi 200 d’oro e scudi 8 per il corredo e le saranno dati in caso si maritassero o monacassero.
Segue inventario

Palette et Molle

7 tra molle et palette et tirafuocho et forchette
3 molle e 1 palletta di ferro senza ottone
1 paro di forme da i cialdoni
1 vaso di rame per fare il profummo
1 Calamaro di ottone Bellissimo
1 Candeliere per la sala di ottone bello

Legnami

1 gabinetto ed il suo armadietto sotto di noce
1 Bancho di braccia 5 di noce bello
2 Cassettine venetiane intarsiae ed sue cassettine sotto
6 Casse di nocie
3 Forzieri di abeto dipinti
14 forzieri di più sorte alle 3 ville
1 Bancho di nocie di braccia 3 in circa
2 Banchi di pioppo
3 Fucili
2 Banchi da tener farina
3 Anchoni (tavole)
2 Taulini di noce alla genovese
3 Taule di pioppo grande
8 Sedie con corame di nocie (pelle)
12 Sgabelli di nocie
più sgabelli di pioppo
più sedie di faggio
più scranne
3 Banche a matraia
1 Bancha ed le cassette per la taula a Lucca
1 Bancha a Vicopelago
3 Credensie di nocie con le campanelle di ottone
1 Credenza a Matraia al’antica
4 Cuccie di nocie (letto con cassettone)
12 Para di capre ed 2 loro fondi alle 3 Ville
18 Sachoni
6 Guanciali

Tappeti

2 Portali belli ed l’arme dentro di panno
1 Tappeto grande per la taula
4 Detti piccoli
1 Tappetino per la cassettina dai denari
6 Pessi di spalliera di arasso di braccia 36 in tutto
1 Panno di arasso da letto
Spalliere con le colonne braccia 30 a mass.a (massarosa?)
1 Spalliera di corame a Massarosa? Con il panno della taula del medesimo corame
80 braccia di corame doro in argentato incirca
1 Spalliera di corame a Vicopelago
2 Panni listati per la taula uno a Matraia et uno a Vicopelago
22 botte tra Lucca et di fuora et tra grande et piccole buone
26 Coppi tra Matraia et Lucca
4 detti a Massarosa?

Crocifisso raccamato di velluto
2 Quadri della Madonna
1 Madonna di terra grande
1 Caccia mosche con l’arme dentro bello
1 Quadro di una cleopatra bello
1 Albero della chasata nostra
1 Quadro di stampa del Tintoretto della Natività di Nostro Signore 

(As.Lu. Notai Testamenti, Ser Basilio Bondacca, vol. 172, carta 941)

1602
12 gennaio
gli eredi di Cesare Garbocci che sono livellari del capitolo, concedono e acquistano una terra da Domenico fu Antonio Martinelli per poter lui far sposare la sorella.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 848, carta 115t)

1 giugno
Alessandro del fu Cesare di Paulino Garbocci di Antraccoli da una parte e
Domenico del fu Silvestro Bertolucci del detto comune agisce in suo nome e in nome e per  conto di Michelangelo e Bartolomeo alias Balden suoi fratelli
fanno questo instrumento di comune concordia e fanno questo compromesso con gli arbitri
Benedetto fu Filippo Burlamacchi e Nicolao fu Giovanni Maria di P.. tutti e due cittadini lucchesi fanno da arbitri nella lite a causa di questioni e controversie per la pretesa che ha detto Domenico di andare esso e i suoi eredi e famiglia al pozzo esistente sopra l’aia di contro la casa di detto Alessandro loco detto ai Bertolucci, comprata da Cesare padre del detto Alessandro da Quirico Bertolucci e i figli.
Inoltre a causa della pretesa di detto Alessandro che pretende di appoggiare un muro alla stanza chiamata la Palazzina di detto Domenico che è dalla parte di ponente e mezzodì che di aprir una porta verso ponente nella facciata di detta Palazzina e questo senza pre.. da una parte e dell’altra per casa di ricompra dei beni. Con questo compromesso si chiede che tutto resti come al presente per la servitù di detto passo e appoggio.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 848, carta 1180)


8 giugno
con questa nostra sentenza e lodo condanniamo Alessandro Garbocci soprascritto di levar le spade e dispute tra loro e continuare a vivere vicini bene fra loro, come si conviene che debba fare o far fare un pozzo avanti la casa di detto Domenico passato la strada, ovvero pozzo del campo e strada tutto spese di detto Alessandro qual pozzo si intenda e sia ben fondato e fatto come si costuma a uso di pozzo dai Contadini con pozzale murato o di pietra come meglio comoderà al detto Garbocci, alto da terra un braccio e un terzo incirca, e questo entro il tempo e termine di quattro mesi.
Di contro condanniamo detto Domenico in detto nome a consentire l’appoggio al detto Alessandro di un muro o sciepe o che altro comodasse a detto Alessandro alla cantinata della casa di detto Domenico chiamata la Palazzina per quanto dura il muro di mezzo giorno che era verso ponente alto quanto parrà al detto Alessandro e resti libera al detto Alessandro Garbocci quella poca terra che resta fra detto muro di detta Palazzina e la casa di detto Alessandro, con facoltà al detto Alessandro di poter appoggiare bisognando a tutta la facciata di detto muro che riguarda verso la casa e corte di detto Alessandro di mezzodì e di ponente.
Inoltre dichiariamo che non compete al detto Domenico o ai suoi eredi e famiglia facoltà verso alcuno di poter andare al pozzo di detto Alessandro.
Inoltre condanniamo detto Alessandro a dare e pagare al detto Domenico lire 20 entro 8 giorni a causa di danni e spese fatte da Domenico.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 848, carta 1195)

1602 16 marzo
Flaminio del fu Benedetto Saminiati cittadino di Lucca e
Lazaro del fu Domenico Santucci di contrada S. Anna
arbitri, confidenti e amici effettuano questa di divisione assunti da:
Alessandro e Nicolao fratelli e figli maggiori del fu Cesare di Paulino Garbocci di Antraccoli da una parte e
donna Camilla vedova relitta del fu Cesare e in nome di tutrice di Filippo, Paulino e Bastiano fratelli e figli minori di Cesare, come da compromesso rogato per mano di Basilio Bondacca il 7 marzo 1601, come da accettazione di compromesso fatta in data 23 ottobre 1601 e 2 gennaio 1602 per mano di me notaio, proroga del detto compromesso fatta, rogata e giudicata dagli anziani in causa civile rogata sempre per mano mia nel febbraio 1602. Con tutte queste informazioni formuliamo la nostra sentenza e lodo e divisione.
Per prima cosa diamo e assegniamo a
Alessandro soprascritto per la sua parte divisa di:

N.15 un pezzo di terra campia con alberi e viti con casa murata, solariata e coperta con una cascina contigua a essa dalla parte di Levante con forno, pozzo, aia, e altre sue ragioni, pertinenze posta in comune di Antraccoli loco detto a Bertolucci, che da levante si accosta ai beni della Chiesa di Antraccoli per più biscocche pertiche 30, a meridione via pertiche 6 e per più biscocche beni di detta chiesa di Antraccoli pertiche 2 e 3/20, da ponente via pubblica pertiche 31 e 7/10, da settentrione beni di S. Andrea in Pelleria e parte beni dell’Ospedale della Misericordia pertiche 14 e 7/10. A rendere ogni anno alla chiesa di Antraccoli staia 4 di grano e staia 2 al decanato di San Michele.
Stimata scudi 25

N. 16 La metà di un pezzo di terra posta in comune di Antraccoli loco detto al campo di bacoccia dalla parte di levante confina con la via pubblica, la qual terra è propria acquistata da Menchino di Bacoccia da Compito, confina da levante e mezzogiorno la via, da ponente beni da assegnarsi a detti altri 4 fratelli, da settentrione beni di Lorenzo Vanelli.

N. 17 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti in detto comune loco detto alle sciepette e a campi di Picciolla, che confina da levante si accosta ai beni della chiesa di Antraccoli da assegnarsi al detto Alessandro sotto il n. 21 pertiche 29 e 4/5, da meridione beni n. 17?, da assegnarsi al detto Alessandro e parte beni di Bartolomeo di Matteo Tofanelli pertiche 15 e 4/5, da ponente beni che conduce detto Bartolomeo pertiche 36, da settentrione via pubblica per retto e in…? Pertiche 9 e 3/5.
Con carico di pagare ogni anno alla chiesa di Antraccoli staia nove e mezzo di grano.

N.18 Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti postai n detto comune e luogo che da levante confina con i beni di Bartolomeo Tofanelli da Antraccoli pertiche 23 e 2/5, da meridione beni che conduce Domenico di Giuseppe Bertolucci e Carluccio Cataldi da Antraccoli pertiche 8 e 3/5, da ponente beni che conduce detto Bartolomeo pertiche 27 e 2/5, da settentrione beni da assegnarsi al detto Alessandro sotto il numero 16 pertiche 8 e 9/10.
Con carico di pagare ogni anno alla chiesa di Antraccoli staia 4 di grano, barile uno e mezzo di vino.
I quali due pezzi di terra sopra assegnati al detto Alessandro n. 17 e 18 li stimiamo valere in tutto scudi 115.

N. 19 Terra campia con alberi e viti posta in comune di Capannori loco detto al prataccio, da levante Quirico Cerri, da meridione Via pubblica Romana, ponente detta via, settentrione acqua dell’Ozoretto pertiche 34.
Della quale si paga staia sette grano l’anno alle monache di Santa Chiara.

N. 21 Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posto in sopradetto comune loco detto alle sciepette o alle Brainelle, da levante si accosta ai beni da assegnarsi all’altra parte pertiche 25, da meridione conduce Giuseppe Cataldi pertiche 21, da ponente beni assegnati al detto Alessandro sotto il n. 17 pertiche 29, da settentrione via pubblica pertiche 22. Stimata scudi 35.
con carico di pagare ogni anno staia nove e mezzo di grano alla Chiesa di Antraccoli.

N. 26 Terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto alle sciepette, quale da levante si accosta ai beni di San Frediano e chiesa di Antraccoli pertiche 17, da meridione beni che conduce Bartolomeo di Matteo Tofanelli pertiche 29, da ponente beni assegnati a questa prima parte pertiche 25 n. 21, da settentrione via pubblica pertiche 21. Stimata scudi 35.
Ha da rendere della terra dove è la casa segnata da noi sotto il n. 15 alla Chiesa di Antraccoli staia 4 di grano e al decano di San Michele staia 2, in tutto staia 6.

Del n. 16 niente perché è propria.
del n. 17 alla chiesa di Antraccoli staia 9 e mezzo
Del n. 18 alla chiesa detta sopra staia 4 grano e barili uno e mezzo di vino
Del n. 19 alle monache di Santa Chiara grano staia 7
Del n. 21 alla chiesa di Antraccoli staia 9 e mezzo
Del n. 26 all’ospedale della misericordia grano staia 6
In tutto grano staia 42 e barili vino uno e mezzo.

Inoltre per questa nostra sentenza assegniamo a:
Nicolao, Paulino, Filippo e Bastiano per indiviso fra loro quattro gli infrascritti beni

da n. 2 fino a n. 14 incluse.
Una chiusa di più sorte terre campie con alberi e viti, prative e ortive con frutti e casa murata solariata e coperta divisa in più e diversi appartamenti con cascina murata e parte sopra colonne di legname, coperta di embrici e tegoli con coperta sopra murelle per conservazione del legname, con forno, pozzo, aia e altre sue ragioni e pertinenze posta in comune di Antraccoli loco detto al Santo e ai Garbocci, quale da levante si accosta alla via detta Chiasso Dati pertiche 16, e per biscocca beni di Jacopo di Giuseppe Bernardini pertiche 13 e per altra biscocca beni del medesimo pertiche 14 e per altra biscocca beni dei Frati se Servi pertiche 30 e per altra biscocca beni dell’opera di Santa Croce che conduce a livello Bertola Tofanelli da Antraccoli pertiche 8, da meridione via Romana pertiche 90 e parte via di chiasso Dati pertiche 22 e per biscocca beni dello Spedale della Misericordia pertiche 9 e per altra biscocca beni della suddetta opera di Santa Croce pertiche 1, ponente beni dell’opera di Antraccoli pertiche 17 e per  biscocca beni della detta opera che conduce a livello Biagio Carratore muro mediante pertiche 12 e per biscocca beni dell’ospedale della Misericordia pertiche 60 (o 40?) e per altra biscocca beni di S. Croce conduce Bertolla Tofanelli pertiche 26 e per biscocca la medesima opera pertiche 16 e per altra biscocca la via pubblica in forma di arco pertiche 13, da settentrione via pubblica pertiche 21 e per altra biscocca beni de Frati de Servi pertiche 20 e per altra biscocca beni di Santa Croce pertiche 11 e per altra biscocca a forma di arco e per retto la via pubblica pertiche 26 e per un’altra biscocca beni dell’opera di Antraccoli pertiche 2 in tutto  coltre 15.

case stimate scudi 959
le livellari scudi 650
Terre libere dal tratto c 1-3 assegnate a Camilla nel pezzo di n. 4 e di n. 8 stimate scudi 932.

Nella qual soprascritta chiusa vi si comprende coltre 3 in circa di terre proprie delle quali si assegnano a Camilla relitta del detto già Cesare Garbocci, quarre sette lasciate per il testamento di Cesare suo marito, che si comprendono nel campo di C1-62 che confina da meridione con la via pubblica romana, per pertiche 14 e da ponente con i beni dello spedale della Misericordia per pertiche 40 e da settentrione con le loro prati ed il resto si comprendono dalla parte di mezzodì nel campo chiamato da loro il Campo Largo, durante la vita di essa solamente, e poi si divida per quinto fra essi fratelli.

N. 22 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune loco detto a Fiumicello quale da levante  confina con beni di Simone Sesti pertiche 80 compreso un poco di biscocca di 2/5 che riguarda la parte di settentrione, da meridione via  pubblica pertiche 15, ponente beni degli eredi di Giuseppe Castiglioncelli pertiche 37, e per biscocca beni dei detti eredi pertiche 39, da settentrione il fiumicello pertiche 8. In tutto coltre 2
Qual pezzo di terra la proprietà spetta ai padri di San Frediano e parte all’opera di Antraccoli le quali gravezze da pagarsi si dichiareranno in basso.
valore scudi 200

N. 23 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Capannori loco detto in Chiasso Dati
valore scudi 80

N. 24 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta come sopra loco detto in chiasso Dati o al Bozzo

N. 25 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Capannori loco detto a chiasso dati e al bozzo.
N. 24 e 25 valgono scudi 120

n. 27 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto alle Sciepette e Brainelle quale da levante accosta beni da assegnarsi alla presente parte sotto il n. 28 pertiche 27, da meridione beni dei frati di San Frediano e parte beni di S. Piero Maggiore pertiche 12, da ponente beni di S. Frediano e chiesa di Antraccoli pertiche 33, da settentrione via per indiretto pertiche 15.
questa terra è propria

N. 28 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli in loco detto alle brainelle come sopra quale da levante si accosta alla via detta chiasso Dati pertiche 14, da meridione beni dell’opera di S. Piero Maggiore pertiche 20 da ponente beni assegnati in questa parte sotto il n. 27 pertiche 27 da settentrione via pubblica pertiche 22.

N. 29 Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune e luogo come sopra da levante si accosta alla via di chiasso dati pertiche 21, da meridione beni che conduce Bertola di Luca Guidi da Antraccoli pertiche 23, ponente beni dei Frati di San Frediano pertiche 27 da settentrione beni assegnati alla presente parte sotto il numero 27 e 28 pertiche 23.

N. 30 Un altro pezzo di terra campia con alberi e viti e un casalino, posta in detto comune loco detto al Pulecine, da levante s’accosta ai beni che conduce Menchino di Ventura di Andreotto da Antraccoli pertiche 26 e per biscocca beni degli eredi di Biagio Pardini pertiche 2, da meridione beni del comune di Antraccoli pertiche 26 e per biscocca detti eredi de Pardini pertiche 6, da ponente beni dello spedale della misericordia pertiche 23 e parte via pertiche 2, da settentrione beni che lavora Jacopo di Michele Bertolucci da Capannori che sono dell’Opera di Santa Croce pertiche 30.
Con facoltà dei detti Nicolao e fratelli minori poter ricomprare detta terra da Santino tintore.
questa terra è propria.

N. 31 Un pezzo di terra prativa e parte campia posta in comune di S. Margherita loco detto alle prata.
stimata scudi 70

N. 32 Un pezzo di terra campia posta in comune di S. Margherita loco detto in mulinanza o alle prata, ovvero al Puntone

N. 33 terra prativa con alberi e viti posto nel comune di Pieve San Paolo loco detto in Mulinanza
stimata scudi 10

N. 34 terra campia con alberi e viti posta in comune di Lunata loco detto a Fiumicello
stimata scudi 20

N. 35 terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto a Fiumicello, che da levante confina coi beni degli eredi di Giuseppe Castiglioncelli pertiche 31, da meridione beni che conduce Frediano di Ventura e beni che conduce Bertola e Ludovico Tofanelli di Antraccoli pertiche 30, da ponente beni di Michelangelo Roggi pertiche 30 da settentrione il fiumicello pertiche 30.
stimata scudi 47

N. 36 un altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Picciorana loco detto a Picciorana overo in Isola
stimata scudi 70

N. 37 un altro pezzo di terra campia posta in contrada di S. Lunardo in loco detto nella tagliata ovvero alla casetta.
Quale si acquistò da Paulino di Giuseppe Piegari.
stimata scudi 92
Si assegna con questa terra il credito di scudi 12 compresi nei 92.

N. 38 L’altra metà della pezza di terra come sopra assegnate al detto Alessandro sotto il n. 16, confina da levante beni assegnati a Alessandro detto n. 16, da meridione via pubblica, da ponente beni di Gio Parpaglioni e per biscocca Lorenzo varesi e da settentrione beni di detto Lorenzo e per biscocca detto Lorenzo che è tutta la pezza compresa quella che si è assegnata a Alessandro e C.2 1 35.

Delle sopradette terre se ne rende oltre alle proprie:
al capitolo di San Martino staia 17
all’opera di San Pellegrino staia 3
Alla Compagnia di San Gregorio staia 6
All’opera di Antraccoli staia 42
alla chiesa di San Michele di Antraccoli staia 13
Alla cappella di Sant’Onofrio in San Giovanni staia 10
Alla cappella di San Gervasio e Protasio staia 2
all’opera di San Piero Maggiore staia 9
all’opera di Santa Croce staia 3
Alla Chiesa di San Simo staia 7
all’altare di San Paulino staia 4
alla cappella di San Bartolomeo in Santa Maria Corteorlandini staia 6
all’opera di san Frediano staia 2
Al capitolo di San Giovanni staia 7
alla cappella di San Rossore staia 9
al monastero di San Frediano staia 21
all’ospedale della misericordia staia 23
alla cappella di San Pietro … staia 10

che in tutto sono staia 196

n 20 inoltre si assegna a Nicola e minori un pezzo di terra campia con alberi e viti cioè quella parte di terra che si comprende dentro al campo che si descriverà appresso quale si spetta all’opera di Antraccoli e parte allo spedale della Misericordia, eccettuato quarra 1 pertiche 25 che ne ha Jacopo Bernardini. Da levante s’accosta alla via pubblica, da meridione all’ozzoretto, da ponente beni che lavora Panello Panelli da Capannori, da settentrione via pubblica detta via romana con carico di pagare il canone di staia 2 di grano l’anno allo spedale della misericordia e staia 3 all’opera di Antraccoli.
stimata scudi 50

Inoltre una casa murata parte solariata e tutta coperta a embrici e tegoli con parte di forno avanti di sé, con terra campia con alberi e viti e parte per uso di aia, posta in comune di Antraccoli loco detto al santo, quale da levante i beni che godono gli eredi di Cesare Garbocci cioè Nicolao e i minori pertiche 17 e per biscocca beni dell’opera di Antraccoli conduce Biagio carratore pertiche 6 per altra biscocca la medesima pertiche 2, da meridione beni della Chiesa di Antraccoli pertiche 5 da ponente beni della detta opera che conducono gli eredi di Luca Garbocci pertiche 24, da settentrione beni della detta opera pertiche 3 e per biscocca beni della chiesa di ant che conduce il Carratore pertiche 2, la qual terra e casa gode Maria di … Garbocci.

Inoltre condanniamo i detti cinque fratelli a dare e pagare a Camilla altra moglie di detto Cesare e matrigna di detti Alessandro e Nicolao, lire 10 per ciascuno ogni anno durante la vita naturale di detta Camilla pagando ogni anno.
Inoltre condanniamo detto Nicolao e minori a pagare ogni anno alla compagnia della Santissima Trinità di Lucca some sei di vino e lasciare indenne Alessandro da detto pagamento.
Inoltre dichiariamo le doti di:
Maria, Giulia, Mattea e Zabetta, sorelle e figlie del detto Cesare e di detta Camilla ogni volta che se ne mariterà o monacherà alcuna, si abbiano da dare fra tutti i cinque fratelli scudi 200 fra dote e corredi, cioè scudi 40 per ciascuno dei detti fratelli e così a ciascheduna in detto caso li detti scudi 200 come sopra da pagarsi per ciascuno dei 5 fratelli la sua parte.

Inoltre condanniamo i detti Nicolao e minori a pagare l’infrascritti debiti:
A mastro Jacopo Bondacca scudi 25
a me notaio scudi 7
agli eredi di Morgante Garbesi scudi 108
a Simone speziale scudi 13
a mastro Andrea Baldi Matrassario scudi 122

inoltre  concediamo la facoltà di riscuotere e ricomprare la terra venduta a Tomaso Piazzani per scudi 200 quale è descritta sotto il n. 16
Inoltre la facoltà di ricomprare beni venduti a Santino tintore sotto il n. 30 per scudi 200
Inoltre condanniamo detto Nicolao e minori a pagare allo Spettabile Mario Bonvisi scudi 54 che se li desse per instrumento per mano di detto Ser Basilio avanti morisse detto Cesari, caso non se li avesse pagati.
Inoltre concediamo la facoltà di ricomprare la terra venduta da detto Cesare a Michele Magnano sotto il n… per scudi 60, loco detto in chiasso dati ovvero alla Maggine.
Inoltre condanniamo detto Nicolao e minori a pagare a Cesare Del Moro speziale scudi 8
Inoltre a pagare a Francesco di Vanni scudi 8 e soldi 30 caso non siano pagati.
Inoltre a Federigo Controni scudi 16
inoltre a Nicolao Biancalana scudi 32 caso che il conto sia come ci è stato dato ultimamente da detto Nicolao.
Inoltre a Bartolomeo Magi legnaiolo scudi 6
a Giovanni Martinelli di Antraccoli scudi 27
all’opera di San Frediano staia 4 di grano
a Piero Puccini staia 3 di grano
a Domenico calzolaio scudi 13
al fabbro della Pieve San Paolo scudi 1
e da tali pagamenti conservare indenne Alessandro.

Inoltre dichiariamo che gli scudi 60 che si hanno da riscuotere da Giuseppe Cataldi da Antraccoli e scudi 25 da Bastiano da Medicina si devino riscuotere e partire fra i detti cinque fratelli.
Inoltre  condanniamo detto Alessandro a pagare tutti i debiti fatti da parte di esso si vivente il padre, come dopo fino a oggi, che non sono nominati nella presente sentenza e particolarmente:
scudi …. Che sono per la gonnella morella che ha servito e serve per la moglie di Alessandro e da tali pagamenti conservare indenni detti Nicolao e fratelli minori.

Inoltre condanniamo detto Nicolao a pagare tutti i debiti fatti da esso tanto era vivente il padre quanto doppo la morte e conservare indenne Alessandro.

Inoltre dichiariamo di aver fatto buono al detto Alessandro nella sua parte li scudi cento che li dovea Nicolao per la convenzione e accordo fatto tra loro del uscite di casa e quindi condanniamo detto Nicolao a pagare di suo proprio e perché si sono fatti buoni e condanniamo detto Nicolao a pagare di suo proprio scudi 100 in tanti debiti dell’eredità per conguaglio, indenni detti minori dal pagamento.

Dichiariamo inoltre che alcuni crediti di denari prestati e pagati a più particolari per opere o altro segnati al libro dove solevano segnare, i denari che devono spettare da dette opere devono spettare tutti al detto Nicolao e ai minori da oggi in avanti.

Dichiariamo aver pareggiato tutte le doti messe in casa al tempo di detto Cesare e pareggiato i conti e dato a ciascuno il suo.

Lata data per soprascritta arbitrato, seduti sui banchi di legno di Lucca in banca di me notaio

(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 848, carta 600)

1605 4 gennaio
Moltissimo Magnifico domino Altogrado fu domino Michele Altogradi vende a
Alessandro e Nicolao fu Cesare Garbocci di Antraccoli
Tutti i castagni domestici eretti e esistenti sopra di un pezzo di terra selvata posta in comune Colognora di Compito luogo detto al Forcone confina da levante beni di detto Altogradi, da ponente detto Altogradi, da mezzodì i beni degli eredi di ser Rocco da Sesto e da settentrione veni del venditore.

al prezzo di 17 per ogni castagno.

Con patto che detti castagni si abbiano da numerare da parte di Stefano di Pellegrino da Colognora alla presenza di uno di detti Alessandro e Nicolao fra otto giorni prossimi e mettere il numero nel presente instrumento.
al prezzo di scudi 25, con patto che detto Altogrado riceva la licenza dall’offizio sulle Selve per poter tagliare detti castagni con patto che se non ottenga la licenza detto atto risulti nullo.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 851, carta 15)


1605 4 giugno
Nicolao fu Cesare Garbocci confessa a Flaminio Saminiati di esser debitore di scudi 23 per un bove dal pelo brinato cornatura aperta età anni 6.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 851, carta 717)


1605 9 agosto
Valentino fu Carlo di Valentino Garbocci di Antraccoli, livellare dello spettabile Giovanni Parpaglioni loca a
Michele fu Nardino Cataldi
Un pezzo di terra campia con alberi e viti con un ciglieri e bottega e solaio sopra, di una casa murata solariata e coperta, il resto della quale resta al locatore, con l’uso del pozzo e forno posto in comune di Antraccoli loco detto al Santo, confina da levante via pubblica, per indiretto pertiche 21 e mezzo, e per biscocca beni della Chiesa di Antraccoli pertiche 8 e 2/5, da mezzodì beni di detta chiesa pertiche 14 e per biscocca via pubblica pertiche 9 e 3/5, da ponente beni di Cesare Santacroce pertiche 33 e 2/5, da settentrione beni che lavora Giuliano Martinelli di Antraccoli pertiche 26 e 2/5. Coltre 1 quarra 1 .18
a rendere staia 24 grano
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 851, carta 1528)


1605 31 ottobre
Alessandro fu Cesare Garbocci confessa a Lazarino fu Tonino de Grossoli fattore di Tomeo Rustici di esser debitore di scudi 25 per un bove dal pelo bianchiccio brinato corna, di anni 6 per macellarlo.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, Vol. 851, carta 1042)

MESTIERI

I Garbocci hanno avuto diversi componenti non esclusivamente contadini, per esempio già a partire dal 1486, Antonio di Bartolomeo fa di mestiere il lignario, appare negli atti fino almeno al 1519 (forse 1536?) sempre come lignario, nel 1507 il nipote di Antonio ovvero Gaspare di Antonio di Gaspare Garbocci inizia a venire menzionato anch’esso come lignario e lo troviamo fino al 1560, dal 1524 è chiamato Mastro lignario; nel 1517 anche un figlio di Goro Garbocci, Francesco è lignario.

Antonio di Bartolomeo lignario
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Michele Giannini, vol. 1505, carta 256, anno 1486, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovan Domenico Pasqualini, vol. 1109, carta 347v, anno 1488, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Girolamo Tomei (Girolamo di Tomeo Antelmini), vol. 1372, carta 111v, anno 1495, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Lazzaro Franchi, vol. 1775, anno 1501, carta 182v)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Michele Giannini, vol. 1519, carta 473, anno 1501, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Lazzaro Franchi, vol. 1776, anno 1502, carta 110)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Girolamo Tomei (Girolamo di Tomeo Antelmini), vol. 1379, anno 1503, carta 85v, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giuseppe Piscilla, vol. 1922, anno 1510, carta 148v)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Bartolomeo Pacini, vol. 1722, anno 1512, carta 115)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Lorenzo Spada, vol. 1479, anno 1513, carta 614)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Burlamacchi, vol. 2138, anno 1515, carte 58, 69, 77)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Burlamacchi, vol. 2142, anno 1519, carta 16v)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Antonio Rinaldi, vol. 2354, anno 1537, carta II int 127v - non sicura)

Gaspare tra il 1524 e il 1544 fa parte della corporazione delle sette arti di San Bartolomeo in Silice.
(Actum Luce, Anno VII, n. 1-2, pag. 109)


Gaspare di Antonio di Gaspare Garbocci
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Serantoni, vol. 1804, carta 287 - 348 orafo, anno 1507)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Lazzaro Pasqualini, vol. 1888, carta 86, anno 1510)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Michele Giannini, vol. 1529, carta 44v, 115, anno 1511)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Burlamacchi, vol. 2137, anno 1514, carta 161)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Burlamacchi, vol. 2140, anno 1517, carta 141v)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Michele Giannini, vol. 1538, carte 235 - 319 orafo rustici, anno 1520)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Bastiano Granucci, vol. 3978, carta 180v, anno 1520)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Michele Orsucci, vol. 2326, carta I int 168, anno 1520)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Enea Arrighi, vol. 2445, carte 91v, 184v, anno 1521, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Gio Maria Boccella, vol. 2177, carta 10, 55v, anno 1521)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Enea Arrighi, vol. 2445, carta 25v, anno 1522)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Cristoforo Sergiusti, vol. 1567, carte 350v, 351, 351v 2 atti, anno 1524, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Bertini, vol. 1681, carte 861v 863, anno 1526)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Ciuffarini, vol. 2578, carta 182v, anno 1529)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Jacopo Sinibaldi, vol. 2523, carta II int 234, anno 1529)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Federigo Rustici, vol. 2544, carta 92, anno 1532, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Giovanni Giannini, vol. 2277, carta I int 270v, 115, anno 1534, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Vincenzo Mugnaini, vol. 1917, carte 254v, 256, 256v, 115, anno 1534, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Antonio Rinaldi, vol. 2352, carta II int 257, anno 1534, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2713, carta I Int 42, anno 1540, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Ercole Simuccori, vol. 3282, carte 65v, 92v, 96, 102 v114v, anno 1545, testimone)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Antonio Della Torre, vol. 3246, carta 521, anno 1547, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Bartolomeo da Montignoso, vol. 3504, carta III int 58, anno 1559, mastro lignario)
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Antonio Vannelli, vol. 3477, carte II int 144v, 145v, anno 1560, mastro lignario)
Francesco di Goro (Gregorio) Garbocci
(As.Lu. Notai Prima parte, Ser Lazzaro Franchi, vol. 1791, carta 46v, anno 1517)



Tra i Garbocci nei secoli ci sono stati soltanto un sacerdote, Agostino di Michele Garbocci nato nel 1751 che fu rettore a San Gemignano di Moriano e un frate Agostino di Domenico Garbocci nato nel 1732 che divenne frate nel 1750.
A conferma della stima che nutriva la famiglia in paese troviamo molti componenti maschi che sono stati per diversi anni operai dell’Opera di Antraccoli, era un ruolo di rappresentanza.
1536 operaio Jacopo di Nicolao Garbocci
1543 operaio Paolino di Lunardo Garbocci
1557 al 1558 operaio ancora Paulino fu Lunardo Garbocci
1561 Valentino fu Paulo Garbocci operaio
1563 Paulino di Lunardo Garbocci operaio
1576 e 1577 Cesare di Paulino Garbocci operaio

Paulino di Lunardo Garbocci verso la fine del 1500 inizia a vendere o affittare in collaria diversi animali da soma a tanti abitanti del contado, sembra che fosse divenuto un commerciante o un pastore che vendeva i propri animali.
Bernardino di Paolino Garbocci invece, è attestato a Lucca già dal 1545, e nel 1579 da un atto di vendita, scopriamo che faceva il caseario in città e proprio in quell’anno vende una apoteca posta in contrada di San Giovannetto, nella zona di porta dei Borghi, dove praticava la propria attività di caseario, mentre al piano superiore ha la sua abitazione.

Come anche per altri compaesani anche tra i Garbocci ci furono molti uomini che divennero componenti delle milizie di difesa del comune di Lucca, Michele di Matteo Garbocci nato nel 1608 invece divenne prima Alfiere e poi Luogotenente; poi Stefano di Bastiano Garbocci nato nel 1681 divenne Caporale, ugualmente i suoi figli Sebastiano e Francesco divennero a loro volta caporali, idem il figlio di Sebastiano, di nuovo Stefano anche lui Caporale.
Piero di Salvatore Garbocci nato nel 1676 fu Capitano.
(Registri parrocchiali di Antraccoli, Stati delle Anime)

EMIGRATI

Durante le grandi emigrazioni del 1800/1900 alcuni emigrarono in Corsica o, nella maggior parte dei casi, in Argentina dove tuttora vivono molti Garbocci discendenti da Antraccoli.
Uno dei primi a partire fu Frediano di Giovanni Garbocci che con la moglie Madalena Guidi, emigrò in Corsica nel 1760, purtroppo non ho trovato ulteriori notizie.
I figli di Federigo Garbocci, Leopoldo e Pietro Garbocci, emigrarono anche loro in Argentina, il primo a partire fu Leopoldo che andò in Francia nel 1861 e di seguito in Argentina, lo seguì il fratello nel 1881 per tornare poi definitivamente nel 1897 portandosi dietro tutta la famiglia moglie e 3 figli maschi, questi ebbero moglie e molti figli e sicuramente alcuni dei loro discendenti sono ancora presenti.
Anche 3 figli di Ottavio di Giovanni Maria Garbocci emigrarono in Argentina a Buenos Aires
Sebastiano di Stefano Garbocci emigrò in Argentina sposò ed ebbe 6 figli tutti nati e rimasti a Zarate Buenos Aires.
Nel 1861 invece Francesco di Sebastiano Garbocci emigrò in Corsica, di lui non ho trovato più notizie.
La famiglia di Lodovico di Michele Garbocci che abitavano al Carratore, emigrarono in a Ramallo, Buenos Aires Argentina nel 1891, qui i 4 figli, 3 maschi e una femmina, si sposarono e non tornarono più ad Antraccoli. Un fratello di Lodovico, Giuseppe, nel 1881 era già in Francia dove si sposerà.
Per uno strano caso quindi quasi tutti i Garbocci, escludendo i discendenti di coloro che si spostarono intorno Lucca, adesso sono in Sud America!
(Registri Parrocchiali di Antraccoli, Stati delle Anime)
(sito internet familysearch.org)

OGGI

Ad Antraccoli oggi non ci sono più Garbocci, sono comunque presenti in lucchesia e soprattutto in sud America.

Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca

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