Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
La Famiglia dei FANUCCHI e dei PELLI
CHI ERANO
Nell’estimo del 1331, a Tassignano c’erano i fratelli Vanni e Turo figli di Parduccio con moglie e figli.
(As.Lu., Estimi, vol. 12bis, carta 796)
Ugualmente nel volume dei Capitoli, quello con il giuramento Giovanni e Carlo di Boemia dagli abitanti maggiorenni, di tutto lo Stato Lucchese, i minori e i maschi di età superiore ai 70 anni erano esclusi, del 1331, a Tassignano giurano Vanni di Parduccio e Turo di Parduccio.
(As.Lu., Capitoli, vol. 52)
Nell’estimo del 1367 c’è Cino di Giovanni con moglie e figli e del 1383 c’è Giovanni di Cino.
(As.Lu., Estimi, vol. 39)
(As.Lu., Estimi, vol. 141)
Estimo del 1401, sempre Tassignano ci sono Giovanni e Antonio, fratelli e figli di Cino e con Giovanni anche il figlio Fanucco, tutti con moglie e figli. Stimati soldi 6 e denari 8.
(As.Lu., Estimi, vol. 158)
Arriviamo al bellissimo estimo Guinigiano del 1412 e le famiglie sempre a Tassignano, sono composte così:
Giovanni di Cinacco di anni 60
Madalena sua moglie anni 32
Fanucco suo figlio anni 32
Domenica moglie di Fanucco anni 26
i figli di Fanucco:
Biagina anni 12
Jacobo anni 10
Petra anni 6
Nuccia anni 3
Antonio di Cinacco di anni 51
Bartolomea sua moglie anni 36
Piero figlio anni 11
Angiora figlia anni 7
Michele e Nicolao figli gemelli anni 2 e mezzo
Giovanna suocera del soprascritto Antonio anni 90
(As.Lu., Estimi, vol. 110)
Ci sono da fare diverse osservazioni circa queste due famiglie; intanto, Giovanni era sposato con Madalena che aveva la stessa età del figlio Fanucco, quindi è probabile che la prima moglie fosse deceduta e si fosse risposato in seconde nozze. Antonio invece era sposato con Bartolomea, anche lei molto più giovane di lui ma è possibile che fosse la prima moglie, aveva in casa anche la suocera Giovanna che dice avesse 90 anni, mi pare un po' eccessivo ma possibile o semplicemente era molto molto vecchia. Altra curiosità riguarda il nostro Nicolao, che era fratello gemello di Michele e considerando che eravamo agli inizi del 1400 e che la mortalità dei bambini nati da parti gemellari era altissima fino agli inizi del secolo scorso, direi che è una bella fortuna esser tutti qui!
Questo Estimo come gli altri, è il resoconto dei terreni tenuti a livello e quindi ci sono anche i terreni gestiti e lavorati da Giovanni ed Antonio. Giovanni possedeva ben 28 terreni in affitto, di cui 8 prati e 2 boschi, tutta la zona di Tassignano doveva essere semi boschiva, come ho già detto sopra, Antonio affitterà un bosco a Tassignano quando abiterà già ad Antraccoli, segno che era rimasto comunque collegato alla terra di origine.
Antonio aveva in affitto 14 terreni, di cui 2 prati. La gran parte di queste terre erano in "loco detto a Bagnuolo", la zona di Bagnuolo è a sud della via Romana attuale, passato il semaforo in direzione Paganico è a destra, le corti vecchie si vedono ancora. In tutto i terreni erano più di 5.000 mq. Entrambe le famiglie abitavano su dette terre, in appezzamenti contigui, Giovanni aveva una casa su colonne.
I primi che troviamo negli estimi di Antraccoli sono i futuri “Fanucchi” ovvero i figli del Fanucco che era già sposato nell’estimo del 1412 a Tassignano.
I discendenti di Antonio invece essendo più piccoli compaiono dopo.
Anno 1447 operaio della chiesa era Jacopo di Fanucco mentre nell’anno 1449, Nicolao di Antonio Cinachi era un operaio della Chiesa di Antraccoli insieme a Benedetto Casentini.
Operai erano intesi come coloro che si prendevano cura degli interessi della Chiesa, erano aiutanti del parroco che spesso delegava questi operai per commissioni o per sorvegliare i vari lavori che erano necessari durante l’anno, gli operai cambiavano frequentemente.
Estimo del 1451 ci sono Jacopo e Michele figli di Fanucco, probabilmente insieme a loro vivevano anche gli altri ma erano loro i capifamiglia.
Estimo del 1461 ci sono ancora Jacopo e Michele di Fanucco e compare anche Piero di Antonio.
Estimo del 1471 ci sono ancora Jacopo e Michele di Fanucco e Piero di Antonio.
Nel 1474 i Cinacchi (futuri Pelli) avevano ancora diversi interessi a Tassignano come da questo atto Trascrizione:
1474 @ 14 novembre. Per detto Ser Gio Domenico
Il nostro spedale alluoga 2 Boschi in
Tassignano loco detto alla Casa di Ser Bartolomeo uno di
coltre 2 ½ l’altro di coltre 12. A Bartolomeo Tofanelli,
ed a Antonio di Nicolao Cinacchi di Antraccoli
per anni 9 @ rendere l’anno staia 29 Grano.
Più precisamente andando a cercare fisicamente l’atto ufficiale redatto dal notaio,
troviamo questo:
“due pezzi di terra boschiva con ontani posto in Tassignano in loco detto alla casa di San Bartolomeo"
(As.Lu., Ospedale San Luca, vol. 146)
Nel 1475 le due famiglie erano ancora unite, e complici, come si deduce da un atto dove Antonio, Francesco e Paolo futuri Pelli sono secondi cugini di Michele Fanucchi
22 maggio 1475
Paolo di Antonio,
Jacopo di Nanni del Favilla,
Bartolomeo di Nanni del Favilla,
Baldassare di Paolo del Favilla e
Tommaso di Piero del Favilla uomini di Tempagnano pieve di Lunata da una parte
e
Antonio di Nicolao Cinachi,
Francesco suo fratello,
Paolo suo fratello e
Michele di Fanucco uomini di Antraccoli da parte altra
e in nome di Domenico figlio di detto Michele di Fanucco e Jacopo di Romanino e Sebastiano figlio di detto Michele
che ammettono di aver minacciato e mosso rissa con arma confessano
di fronte al Capitano del Contado di Lucca che mette pace tra le due parti dopo una lite tra loro e promettono di non offendersi più né le terre né le case né tutto quello che posseggono, alla pena del pagamento di ducati 10 d’oro.
Con clausola di non perpetuare nella denuncia? di Paulino di Antonio del Favilla verso Francesco Cinacchi soprascritto occorso in Omicidio perpetrato nei confronti di Antonio di Paulo (Favilla) soprascritto
Fatto in Lucca in casa di detto Capitano in saletta al primo piano presenti Jacobo del fu Giannino di Fatinelli e Ser Giorgio di Leonardo Arrighi e Domenico di Contarino Pellipario.
(per la figura del Capitano del Contado si legga A.CASALI “L’amministrazione del contado lucchese nel ‘400: Il capitano del contado” in Actum Luca Anno VII Aprile-Ottobre 1978 pag. 127)
ORIGINE DEL COGNOME
Per i Pelli la questione è un po' complicata, il primo Pelli è registrato nel 1496 in una carta dei renditori della chiesa di San Michele di Antraccoli chiamato proprio “Antonio Pelli o vero Cinachi” a intendere che lo conoscevano come Antonio Pelli, ma che derivava dalla famiglia dei Cinachi. Negli atti di battesimo della chiesa di San Giovanni a Lucca quando troviamo nel 1508 Giuseppe di Antonio Pelli di Antraccoli battezza il figlio Giovanni. Questo mi porta a pensare che il primo chiamato Pelli fosse proprio Antonio.
Il problema è sapere il motivo di tale “soprannome” perché non ho alcuna informazione a riguardo.
Per i Fanucchi la soluzione è abbastanza scontata, il cognome dei Fanucchi di adesso deriva proprio da quel Fanucco figlio di Giovanni di Cinacco che era nato nel 1380.


Via dei Fanucchi con a sinistra Maciano e a destra ai Barsocchini


DOVE ABITAVANO I FANUCCHI
L’ingresso ad Antraccoli deve essere avvenuto nella prima metà del 1400 e agli inizi del 1500 erano già stabili e stanziali in paese.
Nell’estimo del 1519 i Fanucchi abitavano in due capanne con pozzo e forno, la terra era del Monastero di San Giorgio nella zona che oggi è “Ai Fanucchi” e straordinariamente sono sempre stati in questa zona! Famiglia dopo famiglia secoli dopo secoli.
Il dubbio che ho è se le prime case fossero quelle dell’attuale Corte Fanucchi o le case di Maciano.
Nell’estimo del 1766 i Fanucchi stanno ancora tutti in luogo detto “Ai Fanucchi” e sono livellari del Capitolo di San Michele di Lucca.
Nelle mappe Borboniche di inizi 1800, la parte finale del chiasso Spinatico (oggi via dei Paladini) era chiamata via dei Fanucchi.
(As.Lu., Estimi, vol. 208 e 215)




DOVE ABITAVANO I PELLI
L’ingresso ad Antraccoli deve essere avvenuto nella prima metà del 1400 e agli inizi del 1500 erano già stabili e stanziali in paese.
Nell’estimo del 1519 i Pelli abitavano già “ai Pelli” come oggi ma una famiglia si era stabilità in cima al paese, dove oggi è corte Puccio.
Anche qui siamo di fronte a due delle famiglie più longeve del paese.
La famiglia ai Pelli era quella di Antonio Pelli (che doveva essere vivo nel 1519 ma già deceduto nel 1520) la casa era così descritta: una casa murata, solariata e coperta di tegoli, con forno pozzo e aia. La casa e la terra erano della chiesa di San Quirico all’Olivo di Lucca.
Nel 1547 Paolino e Marco figli di Nicolao Pelli si dividono le proprietà, tra cui la casa per evitare liti; da qui si capisce che il gruppo di case era già più grande del 1519 e si era ampliato verso est, in questo anno i due fratelli si dividono la casa.
La famiglia Pelli dell’inizio del paese, che abitava nell’attuale zona di corte Puccio era la famiglia di Battista del fu Francesco Pelli e abitavano in una casa murata, solariata e coperta di tegoli, con portico posto a meridione e con solaio, e solita a parte oriente, con forno, pozzo e aia; la terra e la casa erano del Mastro Felice di Sillico. La famiglia di Francesco purtroppo si estinguerà verso la fine del 1600.
La famiglia di Antonio invece ha continuato ad abitare la corte Pelli fino ad oggi.
Alla fine del secolo, nel 1693 fu ultimata la costruzione (o più probabile l’ampliamento) dell’abitazione di Marco in corte Pelli, come si può leggere ancora oggi nella data dipinta sulla facciata della casa di Maria Pelli. Ho nominato poco sopra, il fratello di Marco Pelli, Sebastiano, chiamato anche
Bastiano; dal testamento di Marco si capisce che lo stesso Marco aveva acquistato parte di casa dal fratello Sebastiano, questo probabilmente perché nel 1739 Bastiano si trasferisce con la famiglia al di là della Via Romana, o come conosciamo noi “ai Giovannini” la casa era già stata costruita presumibilmente già dagli inizi del 1500, il casamento è stato dei Pelli fino ai tempi recenti.
CRONACHE DELLA FAMIGLIA FANUCCHI
1504 nelle contabilità dell’estimo ci sono Domenico di Michele Fanucchi e Bernardino e Bastiano di Michele Fanucchi.
(As.Lu., Estimi, vol. 155)
1506 nelle contabilità dell’estimo ci sono Domenico di Michele Fanucchi che paga per estimo lire 1 e soldi 2
per la mobilia fiorini 3 soldi 3. Bernardino e Bastiano di Michele Fanucchi pagano per estimo lire 2 soldi 4
e per la mobilia fiorini 31 lire 1 soldi 11; c’è quindi una notevole differenza di “benessere” tra le due famiglie.
(As.Lu., Estimi, vol. 157, carta 94v)
1507 nella contabilità di estimo ci sono Menco (Domenico) Fanucchi e paga lire 1 e Bastiano Fanucchi paga lire 2 e soldi 2
(As.Lu., Estimi, vol. 159, carta 113)
1512 I Fanucchi prendono a livello dal Capitolo di San Michele casa e altri beni (GUARDARE ATTO)
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Michele Giannini, vol. 1529 o 1530, carta 343)
1515 Michele di Bastiano Fanucchi fa il suo testamento
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Filippo Checchi, vol. 52, carta 92)
1516 nella contabilità dell’estimo ci sono Giovanni Fanucchi e Bastiano di Michele Fanucchi
(As.Lu., Estimi, vol. 163, carta 362)
1517 18 settembre atto per livello della casa dal Capitolo di San Michele in Piazza
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Michele Giannini, vol. 1535, carta 343)
1517 nella contabilità dell’estimo ci sono: Giovanni Fanucchi che paga per estimo soldi 12 denari 6e per bargello soldi 3 e Bernardino di Michele Fanucchi che paga per estimo soldi 17 e per bargello soldi 6 denari 4.
(As.Lu., Estimi, vol. 164, carta 435)
1518 nella contabilità dell’estimo ci sono: Giovanni Fanucchi paga per estimo soldi 11 denari 6 e per bargello soldi 2 denari 4 e Bernardino di Michele Fanucchi che paga per estimo lire 1 e per bargello soldi 6 denari 8.
(As.Lu., Estimi, vol. 165, carta 353)
1520 Mastro Andrea di Bernardino Fanucchi muratore in Lucca
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Antonio Rinaldi, vol. 57, carta 355v)
1522 nella contabilità dell’estimo ci sono Bastiano di Michele Fanucchi e Quirico di Bastiano Fanucchi.
(As.Lu., Estimi, vol. 168, carta 361)
1528 8 agosto Maria di Giovanni Fanucchi viene battezzata in San Giovanni e Reparata a Lucca
(A.A.L., Battesimi San Giovanni, vol. 11)
1529 nell’estimo delle “Robe” ci sono:
Domenico Fanucchi
Uno letto sensa coltre fiorini 6
Mobilia di casa fiorini 2
1 tino 1 botte di some 20 fiorini 4
Meglioramento di una casa e
una capanna fiorini 10
Tot fiorini 22
Giovanni di Domenico Fanucchi
Uno letto e coltrone fiorini 10
Mobilia di casa fiorini 3
Una botte di some 18 fiorini 3
Megliorando di una casa fiorini 10
Tot fiorini 26
Lucha di Bernardino Fanucchi
Uno letto senza coltre fiorini 6
2 botti soma 6 fiorini 1
Mobilia di casa fiorini 2
Una capannetta fiorini 6
Tot fiorini 15
(As.Lu., Estimi, vol. 174)
1531 nella contabilità dell’estimo ci sono: Domenico Fanucchi che paga lire 3 soldi 10, Giovanni Fanucchi che paga lire 4 e soldi 15, Jacobo Fanucchi che paga lire 6 e Luca Fanucchi che paga lire 3.
(As.Lu., Estimi, vol. 176)
1532 Francesco di Andrea di Bernardino Fanucchi di Antraccoli ma abitante in San Michele in Foro, viene battezzato in San Giovanni e Reparata a Lucca.
(A.A.L., Battesimi San Giovanni, vol. 12)
1538 6 marzo l’Egregio Ser Santo di Giovanni di Mommio notaio pubblico di Lucca, non avendo ricevuto la quantità di aranci presenti sugli alberi in Pomario, ovvero in Giardino del detto Ser Santo posto in comune di Bozano che da una parte confina con via pubblica, da due parti beni di Michele di Poggio, doveva ricevere la consegna da Giovanni di Domenico Fanucchi di Antraccoli, Jacopo di Piero Favilla di Tempagnano e Giovanni di Barsante Guidi di Antraccoli.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Vincenzo Diversi, vol. 2617, carta 66)
1539 4 gennaio Mastro Andrea di Bernardino di Jacopo Fanucchi di Antraccoli confessa a Nardino di Giovanni Fanucchi di Antraccoli di essere legittimo debitore di Scudi 5 d’oro.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174,2175, carta 2)
1542
15 aprile testamento di Michele detto Malasera di Bastiano Fanucchi macellaio in Lucca vuole che il suo corpo sia sepolto in chiesa di Santa Maria Forisportam,-.
Inoltre per la salute della sua anima lega e lascia all’opera del Volto Santo di Lucca una candela di cera del valore di bolognini 3.
Inoltre lascia a Donna Alessandra? figlia di Leonardo … del fu magistro Domenico Lottari sua moglie, usufruttuaria di tutti i suoi beni purchè continui a condurre una vita onesta e restare vedova, inoltre a manifestazione della verità confesso di avere ricevuto per dote di detta Alessandra? scudi 50.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suo erede universale Arcangelo suo figlio legittimo e naturale.
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Antonio Rinaldi, vol. 56, carta 146)
23 ottobre Nardino del fu Giovanni Fanucchi di Antraccoli dà a Nardo di Domenico Tofanelli di Antraccoli scudi 20 d'oro per mutuo.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174,2175)
1543
4 giugno Luca di Bernardino Fanucchi di Ant. Loca a Stefano fu Quilico Fanucchi beni livellari.
5 giugno Stefano del fu Quilico Fanucchi di Antraccoli insieme ad Andrea di Bernardino Fanucchi locano a
Nardino di Giovanni Fanucchi di Antraccoli a condurre un pezzo di terra campia con alberi e viti posta nel soprascritto comune di Antraccoli, confina da un lato Giovanni ??? da altre due parti strada pubblica, misura quarra 3, a rendere ogni anno staia 6 di grano.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174,2175, carta 607)
1544
22 dicembre Nardo di Giovanni Fanucchi paga a Francesco di Battista Pelli che agisce per sé e in nome del fratello Michele, scudi 9 d'oro per un prestito.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174,2175)
1546 17 luglio Stefano di Quirico Fanucchi di Antraccole alias Fanucco confessa a mastro Andrea del fu Bernardino di Jacopo Fanucchi di Antraccole muratore di essere debitore di somma di lire 25 per una terra livellare del capitolo di San Michele in Foro in comune di Antraccoli per dote di Betta sorella di detto Stefano e moglie di Battista di Podensana che abita a Lucca.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 131v)
1547 9 febbraio Domenico fu Alessandro Casentini di Antraccole livellario dell’opera della chiesa di San Michele di Antraccole loca a Luca di Bernardino Fanucchi di Antraccole presente e conducente un pezzo di terra prativa posto in comune di Santa Margherita loco detto in Molinansora a rendere staia 5 di grano nostrano buono e secco iniziando dall’agosto 1547.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 32)
1548 31 ottobre
Piero fu Biagio Garbocci e Stefano suo figlio confessano a Luca fu Bernardino Fanucchi di esser debitore di scudi 10 per dote di Maddalena figlia del detto Luca e moglie.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 403)
1549 26 dicembre, questo testamento è importante perché ci fa capire che a circa un secolo dal trasferimento da Tassignano a Antraccoli, la famiglia Fanucchi era ancora legata in qualche modo alla famiglia di Tassignano, questo Bartolomeo infatti è di Antraccoli ma abita a Tassignano. Abita in luogo detto a Bagnuolo, che era proprio la zona dove abitavano i suoi antenati nell’estimo del 1414.
Bartolomeo del fu Fanuchi dei Fanuchis di Antraccoli abitante in comune di Tassignano pieve San Paolo, vuole che il suo corpo venga seppellito in Chiesa Santo Stefano di Tassignano con le esequie e funerali che più piaceranno ai suoi eredi.
Dichiara suo legittimo debitore Matteo Squaglia di Pieve San Paolo di scudi due d’oro in oro di Italia, per residuo di dote di Angela figlia di detto testatore e moglie di detto Matteo, la quale dote era di scudi 11 d’oro.
Lascia una gamurra (ampia e lunga veste da donna in uso nel medioevo) di panni lini per residuo di corredo come promesso per scudi 2.
Indica e lascia Donna Angela sua figlia soprascritta scudi 2 d’oro.
Lascia a che Donna Jacobari figlia fu Mariano Gasparrini e vedova relitta di Nicolao Fanucchi di Tassignano sua cognata, sia usufruttuaria di tutte le sue cose, durante tutta la sua vita vedovile e onesta e sia a detta Jacoba proibito di alienare qualsiasi cosa.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili vuole che sia suo erede universale:
Nicolao figlio fu altro Nicolao quondam Fanucchi di Tassignano suo nipote, se detto Nicolao morisse, vuole che siano a sostituirlo:
Donna Angela sua figlia soprascritta
Donna Magdalena moglie di Nicolao del Pecchia di Tassignano sorella del soprascritto Nicolao
Donna Margarita moglie di Rocco di Santo Banducci di Tassignano altra sorella di detto Nicolao
Fatto in comune di Tassignano in casa solita abitazione di detto Testatore in
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Nicolao Ciuffarini, vol. 97, carta 24)
1555 4 agosto Luca del fu Bernardino Fanucchi di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa di ricevere da Pasquino Martini di Sant’Angelo per dote di sua figlia Lucrezia moglie di detto Luca fiorini 21.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2249, carta 298)
17 luglio 1557
Alessandro fu Domenico Casentini di Antraccoli con questo pubblico instrumento loca in collaria a
Stefano del fu Giovanni Fanucchi di Antraccoli
un bove dal pelo rubio con corna elevate di anni circa 9 stimato e dal valore di scudi 13.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Nicolao Turrettini, vol. 2866, carta 145 I)
10 ottobre 1558
Meo Bertoluccio di Antraccoli da una parte e Battista di Pietro Bertolani di Brancoli muratore in concordia fanno questo pubblico instrumento con Mastro Andrea di Bernardino di Jacopo Fanucchi di Antraccoli muratore presente e Mastro Giovanni Romordio del Lago Maggiore muratore assente (Giovanni di Ghiromordio di Lago Maggiore)sono arbitri nella lite tra Meo e Battista. Battista aveva murato e fabbricato per Meo una casa in contrada San Leonardo.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Nicolao Turrettini vol. 2866, carta 270II)
1560 settembre
Tomeo di Domenico Fanucchi confessa a Rocco e Nicolao fu .. Romani di Tempagnano di scudi 14 per dote di donna Betta sorella di detti Rocco e Nicolao.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Carlo Carli, vol. 3171, carta 177)
1561 nella contabilità dell’estimo ci sono Quilico di Jacopo Fanucchi, Matteo di Luca Fanucchi, Stefano di Quilico Fanucchi, Stefano di Gio Fanucchi e Matteo di Tomeo Fanucchi.
(As.Lu., Estimi, vol. 178, carta 261t)
1562 7 febbraio
Arcangelo fu Michele Fanucchi di Antraccoli macellaio che è solito abitare a Pisa, enfiteuta e livellario della collegiata di San Michele in San Giorgio di Lucca, come da instrumento di divisione fatto da lui e dai suoi fratelli, vende e dà a
Matteo di Luca Fanucchi di Antraccoli per sé e per suo fratello
l’utile dominio e la possessione su una terra campia con alberi e viti e una casa murata e solariata e tetto con pozzo e forno e altre sue pertinenze posta in comune di Antraccoli in loco detto a casa Fanucchi che confina a oriente confina con terre e beni degli eredi di Gio Bernardini di Lucca, a meridione terra di me notaio, a settentrione via e a occidente terra dei canonici di San Michele in Foro.
l’utile dominio e la possessione di un altro pezzo di terra campia posta in detto comune di Antraccoli dei Canonici di San Michele in Foro che a oriente confina con la terra che lavorano gli eredi di Matteo Garbocci di Antraccoli, a meridione via pubblica, a settentrione detta via e a occidente terra dei detti canonici di San Michele in Foro livellaria di detti Fanucchi.
per scudi 60.
(As.Lu., Notari Prima Parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2731, carta 118)
1562 26 settembre
Paulino fu Leonardo Garbocci loca in collaria a Stefano di Giovanni Fanucchi un giovenco pilamino rubio bocando di età di anni 6 con corna chiuse corte. Dopo loca in collaria a Antonio di Bernardino Petri di Tempagnano un bove pilamino bianco con corna elevate di anni 5.
(As.Lu., Notari Prima Parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2731, carta 478)
1566 11 giugno Testamento di Luca fu Bernardino Fanucchi
Luca del fu Bernardino Fanucchi di Antraccole caseario e di solito abitante a Lucca,
decide di disporre dei suoi beni in questo modo:
Per prima cosa quando morirà consegnando la sua anima a Dio il suo corpo vuole che sia sepolto in cimitero della chiesa di S. Michele di Antraccole con le esequie e funerali che vorranno fare i suoi eredi.
Lascia a donna Lucrezia figlia del fu Pasquino Martini di Sant’Angelo e moglie di detto testatore l’usufrutto di tutti i suoi beni mobili e immobili.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suo erede universale in uguale porzione Matteo e Pietro suoi figli.
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Rocco Da Sesto, vol. 72, carta 494)
30 giugno 1571
Stefano del fu Giovanni Fanucchi di Antraccoli e
Fanucchino figlio del fu Nardino Fanucchi di detto comune
avendo possessi in comune non divisi, decidono di comune accordo di procedere alla divisione dei loro beni.
Per prima cosa Stefano assegna e dà a Fanucchino suo nipote:
La metà di una casa verso meridione, posta in comune di Antraccoli in loco detto a Spinatico, sopra la terra che loro conducono per la chiesa di San Michele in Foro di Lucca, che confina da una parte con la solita del soprascritto Stefano, da altra corte del soprascritto Fanucchino, da altra Matteo di Tomeo Fanucchi.
l’aia difronte a detta casa, viene divisa..
Inoltre, la metà di una capanna.
Inoltre un pezzo di terra ortiva posta in detto comune loco detto a Spinatico che confina con i beni di Stefano soprascritto e di Matteo di Tomeo Fanucchi per braccia 15.
Inoltre un pezzo di terra campia in detto comune livellaria della chiesa di San Michele in Foro che confina con Quirico Fanucchi, con lo spettabile Biagio Balbani, con Matteo di Tomeo Fanucchi e con Stefano soprascritto. Pertiche 198.
Dichiarando che il forno e il pozzo esistenti su detti beni siano comuni tanto a detto Fanucchino quanto a esso Stefano, e detto Stefano gli assegna braccia 5 di terreno per andare a detto pozzo e forno avanti alla solita di esso Stefano.
Quindi a detto Stefano vengono assegnati:
l’altra metà di una casa verso settentrione in loco detto a Spinatico sui beni della chiesa di San Michele in Foro coi confini come sopra.
Inoltre una solita posta in detto comune e tangente alla casa soprascritta.
Inoltre assegnano metà di una capanna.
Inoltre un pezzo di terra campia in detto comune e luogo che confina da un lato con la terra di Piero Fanucchi da altra soprascritto Fanucchino da altra Via del capitolo e della chiesa di San Michele in Foro.
un altro pezzo di terra campia posta in detto comune e luogo che confina con terra di Matteo di Tomeo Fanucchi da altra Biagio Balbani, da altra terra che tiene Barsocchini da altra chiesa di San Michele di Antraccoli che è della chiesa di San Michele in Foro.
Con patto che la terra che hanno dette parti da Barsante Fanucchi per scudi 20 sia da mantenersi in comune.
con patto che dette parti paghino gli affitti
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Gherardo Benedetti, carta 81)
1574
12 gennaio Stefano fu Giovanni Fanucchi confessa allo Spettabile Jacobo Benadu aromataro e cittadino lucchese di essere debitore di libbre 40 per il prezzo di un cavallo di pelo rubei (rosso) pagherà lire 15 entro il mese di luglio e lire 25 entro tutto il mese di settembre.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 85)
13 febbraio
Matteo di Luca Fanucchi confessa a Rocco del fu Giovanni Martinelli di essere debitore di scudi 7 d’oro dei totali 11 che deve pagare per l’acquisto di un cavallo con pelo nero.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 332)
22 novembre
Francesco del fu Andrea Fanucchi Caseario cittadino di Lucca ha reperito in diverse occasioni olio da Pietrasanta per il Reverendo presbitero Luca Baldassari de Seravezza il quale detto Francesco aveva detto illudendo il presbitero che fosse di sua proprietà. L’olio veniva consegnato e pagato da diverse persone, tra cui a Benedetto del fu Bartolomeo Manfredi aromatario e procuratore del detto Luca che prese il detto olio dalle mani del detto Francesco, il valore dell’olio pagato a Francesco era superiore al quantitativo consegnato di 200 scudi d’oro e Francesco promette di pagare in tre volte fino al 1576.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3841, carta 3768v)
1575 nella contabilità dell’estimo ci sono Matteo Fanucchi che paga per estimo lire 1, soldi 15 e denari 4, per la testa lire 2, soldi 5 e denari 4 e per gravezze lire 2, soldi 13 e denari 4.
Eredi di Piero Fanucchi pagano di estimo lire 1 e soldi 14 e per gravezze lire 1 e soldi 3.
Stefano di Quilico Fanucchi paga per estimo lire 1, soldi 7 e denari 8 per la testa lire 2, soldi 5 e denari 4 e per le gravezze lire 2 e soldi 9.
Eredi di Matteo di Tomaso Fanucchi pagano per estimo lire 1 e soldi 5 e per gravezze soldi 16.
Stefano di Giovanni Fanucchi paga per estimo lire 4 per la testa lire 2, soldi 5 e denari 4 e per le gravezze lire 4, soldi 3 e denari 8.
Tomeo Fanucchi paga per estimo lire 2 e soldi 2 per la testa lire 2, soldi 5 e denari 4 e per le gravezze lire 2, soldi 18 e denari 8.
(As.Lu., Estimi, vol. 179, carta 295t)
1579 3 agosto, Bartolomeo di Bastiano di Martino sposa Camilla di Matteo Fanucchi.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1580
1 giugno Matteo di Luca Fanucchi confessa a Matteo chiamato Teo Benetti di Pieve San Paolo
di essere legittimo debitore di scudi 8 d’oro per il prezzo di un bove.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Tizio Santini, vol. 479, carta 1463v)
23 maggio Stefano Fanucchi confessa a Pasquino del fu Paulino di Capannori che abita ad Antraccoli, di essere debitore di scudi 11 d’oro di Italia per un prestito.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3860, carta 1253)
1581 26 luglio, Domenico di Sandro Tussi di Stignano di Valdinievole sposa Maria di Matteo Fanucchi
1583 30 agosto, Michele di Matteo Fanucchi sposa Margherita di Andrea Martinelli
1585
5 marzo, Domenico di Luca Guidi sposa Caterina di Tomeo Fanucchi
14 giugno, Biagio di Antonio Scarselli di Massa e Cozzile sposa Gianna di Nardino Fanucchi
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1586
7 gennaio Michele di Matteo Fanucchi di Antraccole per se e in nome di Matteo suo fratello a cui promette di comunicare l’atto entro 8 giorni confessa a Grado del fu Lorenzo Martinelli di Antraccoli procuratore di Pasquino di Paulino Puccinelli di Capannori di essere debitore di somma di scudi 30.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 832, carta 11)
28 gennaio Stefano del fu Fanucco dei Fanucchi di Antraccoli confessa a Pasquino di Paulino Puccinelli di Capannori ma che abita a Antraccoli di essere debitore di scudi 38 per un prestito.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 832, carta 55v)
22 marzo Fanucco di Nardino Fanucchi di Antraccoli con questo pubblico instrumento confessa a Pasquino del fu Paulino Puccinelli di Capannori abitante a Antraccoli alias Chino, di essere legittimo debitore di scudi 25 d’oro per mutuo, promette di pagarli entro 5 anni.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 832, carta 188)
1587
31 ottobre Michele di Matteo Fanucchi di Antraccoli e Matteo suo fratello confessano a Quirico di Menco Benetti di Pieve San Paolo di essere debitori di somma di scudi 14 d’oro per la vendita di un cavallo.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 953)
16 novembre, Domenico di Barzo Guidi sposa Felice di Matteo Fanucchi.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1588 6 dicembre
Grado fu Lorenzo Martinelli confessa di aver ricevuto da Michele fu Matteo Fanucchi scudi 14, poi Michele vende a Grado un cavallo dal pelo negro con basto e capestro e tutti i suoi fulcimenti, di età di anni nove, per scudi 15.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 834, carta 793)
1590 4 settembre
Scipio di Piero Fanucchi loca a Matteo di Matteo Fanucchi un vitello dal pelo rossiccio di età di anni 2.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carta 374)
1590 3 novembre
Tomeo fu Domenico Fanucchi e Jacobo suo figlio confessano a
Giovanni fu Nicolao di Baldassari Martinelli di essere debitori di scudi 55 per dote di donna Maddalena figlia di detto Tomeo e sorella di detto Jacobo e moglie di detto Giovanni.
stessa data altro atto
Tomeo fu Domenico Fanucchi e Jacobo suo figlio livellari del capitolo di san Michele in foro, locano a
Giovanni fu Nicolao di Baldassari Martinelli
un pezzo di terra campia posta in comune di Antraccoli loco detto al campo del secco che confina a meridione beni dello spettabile Giovanni Bernardini e per biscocca beni di Biagio Balbani e a oriente, occidente e settentrione beni del Capitolo di San Michele in foro.
a rendere staia 6 grano.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carta 457)
1589
8 febbraio, Jacopo di Matteo Parenti di Carraia sposa Margherita di Tomeo Fanucchi
11 giugno, Jacopo di Tomeo Fanucchi sposa Angela di Carlo Tofanelli
12 giugno, Alessandro di Giorgio Piccinini di Saltocchio sposa Maria fu Matteo Fanucchi
1590 12 ottobre, Gio di Niccolo Martinelli sposa Madalena di Tomeo Fanucchi
1591 26 gennaio, Michele di Matteo Fanucchi sposa Margherita di Alessandro Piccinini di Saltocchio
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
Nel primo volume dello Stato delle Anime c'erano:
Michele di Matteo Fanucchi (capofamiglia)
Barbara sua madre
Margherita moglie
i figli:
Angela
Michele
Michelangelo
Domenico
Matteo di Michele Fanucchi (capofamiglia)
Piera/Pieruccia la moglie
i figli:
Maria
Domenico
Camilla
Ginesia
Stefano di Quirico Fanucchi (capofamiglia)
Caterina la moglie
Domenico il figlio
Quirico il fratello
Fanucco di Nardino Fanucchi (capofamiglia)
Camilla la moglie
i figli:
Gio
Bartolomeo
Francesco
Maddalena moglie di Gio
Tomeo di Domenico Fanucchi (capofamiglia)
Betta la moglie
i figli:
Jacopo
Nicolao
Madalena
Camilla
Domenico
Angela moglie di Jacopo
Matteo figlio di Jacopo
(Archivio Parrocchiale, Stati delle Anime, vol. 1)
1592
16 febbraio Scipio di Piero Fanucchi caseario di Lucca loca a Guido del fu Giovanni Guidi di Antraccoli abitante in comune di Massarosa, presente e conducente per se e per i suoi eredi, un pezzo di terra campia con alberi e viti, silvata e olivata (boschi) con due case, divisa in plurime lenze e vie e fosse nel mezzo, in comune di Massarosa in loco detto a Massarosa confina da una parte Bartolomeo Dal Pino di Lucca, dall’altra Bartolomeo dal Pino di Lucca e da altre due parti Via pubblica.
Rende ogni anno staia 6 di grano e staia 4 di farina.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 838, carta 158)
6 agosto Stefano del fu Stefano Fanucchi per se e per suo fratello Quirico livellari di beni della chiesa di San Michele in Foro per annuo canone di staia 57 di grano, vendono a Michele del fu Matteo Fanucchi di Antraccoli presente e accettante per se e per i suoi figli maschi legittimi, l’utile dominio e il naturale possesso e miglioramento su un pezzo di terra campia con alberi e viti in comune di Antraccoli loco detto in Chiasso Spinatico confina a occidente detto Capitolo di San Michele, a meridione Giovanni Bernardini a oriente detto Capitolo e a settentrione detto capitolo. Per scudi 45 e mezzo.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 838, carta 635)
1593 29 gennaio
Michele fu Matteo Fanucchi di Antraccole confessa a
domina Margherita figlia fu Sandro Piccinini di Saltocchio sua moglie di aver ricevuto scudi 50 per sua dote.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 186t)
1593 22 aprile
Carlo di Frediano Tofanelli e Domenico suo figlio, livellari del monastero di Santa Maria Forisportam e dello Spettabile Francesco Forteguerra di Lucca per l’annuo canone di staia 6 grano
locano a
Michele fu Matteo Fanucchi
un pezzo di terra campia con alberi e viti diviso in due lense ovvero in due prode, posto in comune di Lunata loco detto al Bozo.
Con patto che dal cumulo dei frutti, grano o robba da raccogliere sopra detta terra se ne ricavi tanta robba dal valore di lire 45, pagate a detti Carlo e Domenico.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 704)
1593 2 settembre
Fanucco di Nardino Fanucchi è debitore di Giovanni fu Nicolao Martinelli per scudi 15 per un cavallo dal pelo nigro con un piede bianco, con basto e capestro.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 1251t)
1593 15 settembre
Michele di Matteo Fanucchi livellare del capitolo di San Michele in Foro loca a Piero fu Luca Fanucchi la metà verso oriente di un pezzo di terra posta in Antraccoli loco detto al Greppo confina da una beni che conducono loro, da altra beni del locatore, da altra beni di Giovanni Bernardini e da altra beni di Stefano Fanucchi.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 1303)
1594 3 aprile
Di fronte a me notaio, si è presentato Bartolomeo fu Luca Guidi di Antraccoli che per manifestazione della verità e sotto giuramento alla richiesta di Tomeo fu Domenico Fanucchi di Antraccoli testimonia e dice:
Che la verità fu e è che Nicolao figliuolo di Tomeo di Domenico Fanucchi d’Antraccoli e di Zabetta sua moglie e figliuola di Salvatore di Jacopo Romani di Tempagnano di Lunata e figliolo naturale e legittimo di essi Tomeo e Zabetta e di legittimo matrimonio e per tale tenuto pubblicamente da tutti, e per tale trattato e reputato, tanto dal padre e madre suoi predetti, come da tutti li altri che l’hanno conosciuti e conoscono, né mai è stato bandito, né condannato per maleficio o delitto alcuno, esse ciò fosse stato lo saperia e averia saputo, anzi tenuto per buon istruito figliolo, pacifico e quieto e tanto è la verità e per tale anco è tenuto e reputato da tutti che l’hanno conosciuto e conoscono.
In causa e scienza.
E poiché esso si è trovato presente al suo nascimento, vistolo allevare, trattare e tener per tale come ha detto ha conversato e conversa in casa del padre e madre suoi, è vicino a casa loro e l’ha veduto tenere trattare e nominare per tale, tanto dal padre, madre quanto da tutti li altri di esso loco e con vicini e anco al presente li tiene e reputa.
Del luogo nel comune di Antraccoli e nelli luoghi ivi circondiari.
Del tempo disse da che è nato detto Nicolao che possono essere anni 27 o 28 e del presente.
Dei contesti disse di sé e di Giuseppe di Domenico di Jacopo Cataldi di Antraccoli e di altri.
Circa la sua persona disse esser di età di anni 54 e avere beni del valore di scudi 50.
Fatto in Lucca
Post scritto, stesso giorno di fronte a me notaio ha testimoniato
Giuseppe fu Domenico di Jacopo Cataldi di Antraccoli che per manifestazione della verità giurando mi dice:
Che ha conosciuto e conosce Nicolao figliuolo di Tomeo di Domenico Fanucchi di Antraccoli e di Zabetta Romani da Tempagnano di Lunata sua moglie, qual Nicolao sa che fu e è figliuolo legittimo e naturale di essi Tomeo e Zabetta e di legittimo matrimonio, nato e procreato e per tale tenuto, nominato e reputato tanto dalla madre e padre suo e suoi parenti, come da tutti di detto comune e luoghi vicini ne mai è stato bandito o condannato per maleficio alcuno, anzi è stato sempre buonissimo e quietissimo giovano.
In causa è il detto comune l’ha conosciuto e conosce tale, conversato seco, andato con esso a Lucca, veduto trattarlo nominar per tale tanto dalli padre e madre e parenti suoi come da tutti li altri come sopra.
Del luogo dice in detto comune e luoghi circonvicini
Del tempo disse da più che è nato al presente
Del contesto disse di sé Bartolomeo di Luca Guidi di Antraccoli, Fanuccio di Nardino Fanucchi di detto luogo e di altri.
Circa persona disse essere di età di anni 36, ha beni di valore 100 scudi.
Fatto in Lucca
Stesso giorno, Salvatore fu Ambrogio Giorgi si è presentato davanti a me notaio e giurando ha testimoniato e così risposto:
Che l’a conosciuto e conosce Nicolao figliolo di Tomeo di Domenico Fanucchi di Antraccoli e di Zabetta Romani sua moglie da poi che è nato, l’ha conosciuto e conosce per figliolo legittimo e naturale di essi Tomeo e Zabetta e di legittimo matrimonio, nato e procreato qual non sa nemmeno ha odito dire che sia mai stato bandito o condannato per maleficio alcuno, e se fosse stato bandito o condannato esso l’averia saputo come vicino e pratico in casa loro, anzi per buonissimo giovano e senza minima malizia e per tale tenuto, trattato e reputato, tanto dal padre, madre, parenti suoi, quanto da tutti del comune e luoghi circonvicini e esso ha conversato e conversa con il padre e madre sua, e conversava con Nicolao quando era qua e al presente anco conversa con essi suoi padre e madre, mangia e bè alle volte con loro, li è vicino e ha veduto trattarlo, tenerlo e nominarlo per tale da tutti come disse e per tale esso l’ha tenuto e tiene.
In causa, come vicino e pratico di tutti loro sa esser vero quanto di sopra detto e ne ha conoscenza da perché è nato al presente.
Del luogo, disse nel comune di Antraccoli e luoghi convicini.
Del tempo, come detto sopra al di presente.
Del contesto, disse di Bartolomeo di Luca Guidi e Giuseppe fu Domenico di Jacopo Cataldi e Piero di Stefano Garbocci, tutti di Antraccoli.
Circa la persona, disse essere di età di anni 60, ha beni del valore di scudi 100.
Fatto in Lucca.
Stessa data si è presentato Piero fu Stefano Garbocci che ha prestato giuramento e ha confessato così dicendo:
Che esso testimonio ha conosciuto da poi che è nato Nicolao di Tomeo Fanucchi d’Antraccoli nato di esso Tomeo e di Zabetta sua legittima moglie e ha conversato e praticato seco più volte qual Nicolao sa che è figliolo legittimo e naturale di essi Tomeo e Zabetta e di legittimo matrimonio, nato, procreato e per tale tenuto tanto trattato e reputato, tanto da essi suoi padre e madre e parenti come da tutti di detto comune e di altri de luoghi circonvicini, e se altrimenti fosse lo saperia perché sono cose che non si possono occultare e non sa che mai sia stato bandito o condannato per maleficio alcuno anzi è stato sempre buonissimo e quietissimo figliuolo come tiene che sia oggi e per tale da tutti tenuto.
In causa, li è vicino ha conversato seco, mangiato e beuto e in casa con il padre e la madre vistolo trattare, tenere e nominare per tale si come al presente si tiene e si essere la verità quanto ha detto.
Interrogato del luogo disse in detto comune.
Del tempo disse da che si ricorda al dì presente.
Del contesto disse di sé, Bartolomeo di Luca Guidi di Antraccoli e Salvatore di Ambrogio Giorgi, Giuseppe di Domenico Cataldi e altri.
Circa la persona dice essere di età di anni 35, ha beni dal valore di scudi 25.
Fatto in Lucca
Stessa data si è presentato di fronte al notaio, Fanucco fu Nardino Fanucchi di Antraccoli che per manifestazione della verità giurando disse:
Che esso constituto ha conosciuto e al presente conosce Nicolao figliuolo di Tomeo di Domenico Fanucchi di Antraccoli e di Zabetta sua legittima moglie, qual Nicolao è figliolo legittimo e naturale di legittimo matrimonio nato e procreato delli detti Tomeo e Zabetta sua legittima moglie e per tale tenuto, nominato, trattato e reputato tanto dal padre e madre sua sopra detti e da tutti li suoi parenti come anche da tutti li uomini del detto comune d’Antraccoli, e dei luoghi circonvicini appresso tutti quelli che di esso hanno avuto e hanno notizia, ne ha né mai inteso dire che sia stato bandito o condannato per maleficio o delitto alcuno, anzi per quietissimo figlio e da bene e costumato e così pubblicamente tenuto da tutti.
Interrogato in causa è perché esso è della casata sua e suo parente sa esser tale e per tale tenuto come detto sopra e ha conversato secoli conversa praticamente padre e madre sui e si esser la vera verità quanto ha detto.
Interrogato del luogo disse in detto comune e nei luoghi circonvicini.
Del tempo da poi che è nato e di presente.
Del contesto disse di se e Bastiano di Luca Guidi d’Antraccoli e Salvatore di Ambrogio Giorgi e altri.
Circa la persona dice essere di età di anni 46 e avere beni dal valore di scudi 100 e confessa essere secondo cugino di detto Nicolao.
Fatto in Lucca.
Stesso giorno, viene interrogato di fronte al notaio Michele di Giovanni Pelli che dopo aver giurato disse:
Che esso ha auto e ha buonissima grazia, notizia, scienza e cognizione di Nicolao figliolo di Tomeo di Domenico Fanucchi di Antraccoli e di Zabetta Romani sua legittima moglie e si sa che è figliolo legittimo e naturale di legittimo matrimonio, nato e procreato delli detti Tomeo e Zabetta e per tale tenuto auto e trattato e reputato, tanto dalli detti padre e madre suoi e parenti, quanto da tutti li uomini di detto comune e dei luoghi circonvicini, né mai sa e ha inteso dire che sia stato bandito o condannato per delitto alcuno, anzi per un figliuolo di buon costumi, reverente e timoroso d’Iddio e così tenuto pubblicamente da tutti e se altramente fosse lo saperia o almeno l’averia sentito dire per esserli vicino e avere conversato e conversar continuamente si con esso quando era qui e con il padre e madre sua come al presente con detto suo padre e madre e così è la vera verità.
Interrogato in causa, pare che ha conversato e conversa e ha inteso quanto di sopra ha detto.
Interrogato del luogo, disse in detto comune.
Del tempo, disse da che si ricorda e di presente.
Del contesto, disse di sé, Salvatore d’Ambrogio Giorgi, Fanucco di Nardino Fanucchi, Bartolomeo di Luca Guidi di Antraccoli e altri.
Circa la persona esso testimone dice di essere di età di anni 62 e avere beni dal valore di scudi 100.
Fatto in Lucca.
Stesso giorno, si è costituito di fronte al notaio Francesco di Rocco Martinelli e dopo aver giurato di dire la verità disse:
Che esso constituto l’ho conosciuto e conosce Nicolao figliuolo di Tomeo di Domenico Fanucchi d’Antraccoli e di Zabetta sua legittima moglie, qual Nicolao sa che è figliolo legittimo e naturale di essi Tomeo e Zabetta e di legittimo matrimonio, nato e procreato e per tale tenuto, trattato e reputato tanto dal padre e madre e dalli suoi parenti quanto da tutti del detto comune di Antraccoli e luoghi circonvicini, ne mai sa che sia stato bandito o condannato per alcuno maleficio anzi buonissimo e costumato figliolo e esso avendo praticato seco quando era qua e praticando in casa del padre e della madre continuamente e come vicino e di detto comune sa che è la verità quanto ha detto e che per tale da tutti è tenuto e se altrimenti fosse lo saperia e averia saputo o almeno l’averebbe odito stando cose che non possono stare celate e tanto è la verità.
Interrogato in causa come vicino e del comune e della pratia e conversatione come di sopra sa esser vero quanto ha detto.
Del luogo disse in detto comune e luoghi circonvicini.
Del tempo disse da poi che detto Nicolao è nato e di presente.
Del contesto disse di sé, Fanucco di Nardino Fanucchi, Bartolomeo di Luca Guidi, Piero di Stefano Garbocci e altri d’Antraccoli.
Circa la persona disse essere di età di anni 34 e avere beni per scudi 50.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 728)
1594 2 maggio
Il notaio su richiesta di Vincenzo di Domenico Fanucchi recatosi in parrocchia di San Giovanni e Reparata attesta che nel libro dei battesimi è segnata questa nascita a carta 22 del volume 19: Nicolao figlio di Tomeo di Domenico Fanucchi di Antraccoli e di Zabetta moglie fu battezzato il 25 agosto 1566 compare Paulino di Turino Tettori.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 391)
1594 20 luglio
Risultato del compromesso tra donna Lucrezia figlia di Scipio Fanucchi col reverendo Bartolomeo di Filippo Lippi pievano della pieve di .. Dichiarano detta Lucrezia di dover pagare il reverendo staia 17 grano e libbre 10 olio.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 779)
1594 3 settembre
Giovanni fu Marco di Ambrogio Giorgi da e paga in contanti a
Giovanni di Fanucco dei Fanucchi di Antraccoli suo cugino (non sono riuscita ancora a trovare il collegamento), e Fanucco padre, riceve la somma di scudi 52 e mezzo, per dote e in nome di dote di donna Maddalena figlia di Nicolao di Ambrogio Giorgi di detto loco, di esso Giovanni di Fanucco moglie.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 977)
1594 1 febbraio, Gio di Fanucco Fanucchi sposa Madalena fu Niccolo Giorgi.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1595 9 gennaio
Scipio di Piero fu Luca Fanucchi di Antraccoli per sé e in nome di Piero suo padre loca a
Michele del fu Matteo Fanucchi di detto luogo, un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto ai Fanucchi che confina a oriente terre della chiesa di San Michele in Foro, a meridione beni dello spettabile Giovanni Bernardini, a settentrione beni di San Michele in Foro. Da condurre per anni tre a rendere staia 12 e mezzo di grano.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 22)
1597 16 dicembre
Piero fu Luca Fanucchi di Antraccoli abitante a Lucca e Scipio suo figlio cittadino di Lucca caseari, danno e vendono all’egregio Ser Orazio fu Gregorio dei Pagnini notaio pubblico
un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Massarosa luogo detto All’acquaielle, altro pezzo di terra al frantoio.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 843, carta 1116)
1602 26 agosto
Piero del fu Luca Fanucchi di Antraccoli
il Reverendo Luca al presente rettore della chiesa di Sant’Angelo in Campo
Scipio e Geronimo
fratelli e figli del detto Piero
livellari della collegiata di San Michele in Foro a rendere ogni anno staia 8 di grano come da strumento rogato da Ser Michele da Mommio notaio
vendono e cedono a Jacobo del fu Tomeo fu Domenico Fanucchi di Antraccoli
l’utile dominio e la naturale possessione di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in Antraccoli in loco detto a chiasso Spinatico, che confina a oriente beni livellari di Paolo di Michele Garbocci, a meridione via semitola, a occidente detto Capitolo che tiene Michele di Matteo Fanucchi di Antraccoli e a settentrione via pubblica.
questa terra deriva da una divisione fatta da Luca padre del detto Piero rogata per mano di Ser Nicolao Vanni nell’anno 1566
per 7 scudi d’oro, a rendere 8 staia di grano l’anno.
con patto che detti venditori non possano ricomprare il bene se non siano passati tre anni, con patto anche che detto compratore o suoi eredi non possano tagliare alberi sopra detti beni pena il pagamento di scudi 2 per ogni albero, ma se seccano si possano tagliare e piantarne degli altri.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 848, carta 1672)
9 ottobre
Reverendo presbitero Luca di Piero Fanucchi di Antraccoli moderno rettore della chiesa di S. Angelo in Campo procuratore di Scipio suo fratello vende a Jacobo fu Tomeo Puccianti di Massarosa
un pezzo di terra paduligna posta in comune di Massarosa loco detto a noiara
per scudi 10.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 848, carta 1672)
1603 25 gennaio
Fanucco fu Bernardino Fanucchi per sé e per Bartolomeo figlio confessa a Giuseppe di Bernardino Favilla di esser debitore di scudi 16 per il prezzo di un cavallo dal pelo castagnino di età di anni 7 con basto e cavezza.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 172t)
1603 9 aprile
Domenico fu Bartolomeo alias Bertolla Guidi e
Michele fu Matteo Fanucchi confessano a
Jacobo fu Stefano Cheli di Tempagnano di essere debitori di scudi 10 per il prezzo di un cavallo pilamino brinato con basto e capestio di anni 2 circa.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 680t)
1603 3 giugno
Piero fu Luca Fanucchi di Antraccoli livellario della collegiata di San Michele in Foro per l’annuo canone di staia 49 di grano, per sé e in nome del presbitero Luca, Scipione e Geronimo suoi figli ai quali promette di ratificare l’atto entro 8 giorni,
loca a
Michele fu Matteo Fanucchi
un pezzo di terra campia divisa in quattro lenze per le fosse, con alberi e viti e prode, in comune di Antraccoli loco detto a chiasso Spinatico confina da una parte beni dello spettabile Bernardini, da altra parte il capitolo di San Michele in foro, dall’altra eredi di Ser Rocco Da Sesto e dall’altra beni del Capitolo. Coltre 4
Un pezzo di orto con frutti avanti la casa con l’aia,
Una casa o parte di casa sopra detti beni attaccata a quella di detto conduttore con appoggiata dietro e con ciglieri con due tini di tenuta di some 27 in tutto.
A rendere staia 30 grano ogni anno, mille fascine e 4 scudi d’oro.
Con patto di non tagliare alberi verdi senza autorizzazione pena il prezzo di uno scudo per albero.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 1110)
1604 28 agosto
Michele fu Matteo fu Luca Fanucchi e Michele suo figlio e Domenico fu Matteo fratello di Michele livellari della chiesa di San Michele in foro vendono a Jacopo fu Tomeo Fanucchi l'utile dominio su un pezzo di terra a Spinatico.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 850, carta 1318t)
1605 13 agosto
Fanucco fu Nardino Fanucchi di Antraccoli da una parte e
Giovanni fu Stefano Fanucchi di Antraccoli per sé e per Andrea, Nardino e Francesco suoi fratelli ai quali promette di ratificare da altra parte e
Jacobo fu Tomeo Fanucchi e detto Jacobo anche in nome e per conto di
Nicolao e Marco fu Barsante Fanucchi ai quali promette di ratificare
procedono alla divisione dei suoi beni mediante arbitro:
Regolo fu Dino de Dinis di Santa Margherita.
Jacobo e Giovanni assegnano a Fanucco:
1 La quarta parte di una mezza casa murata, solariata e coperta posta in comune di Antraccoli luogo detto a casa Fanucchi qual parte è di verso levante e mezzodì, quale da levante confina con beni di detto Fanucco, da mezzodì all’aia e corte da assegnare al detto Fanucco e da ponente alla parte da assegnare a Giovanni di Stefano Fanucchi e da settentrione alla casa di Jacopo soprascritto.
2 Inoltre, la quarta parte dell’aia qual parte di verso levante e confina da detta parte a beni di detto Fanucco, da mezzodì alla terra da assegnarsi a Giovanni soprascritto e da ponente all’aia e corte e parte di detto Giovanni e da settentrione alla casa di detti Jacopo e Nicolao.
3 Inoltre, la metà del campo davanti alla sua corte e aia, qual metà di detto campo è con alberi e viti posta in detto luogo e confina da levante alla terra di detto Fanucco pertiche 39 e 2/3, da mezzodì alla terra da consegnare a Jacopo e Nicolao pertiche 5 e 9/10, da ponente alla terra da assegnare a Gio pertiche 40 e da settentrione a beni di detto Fanucco pertiche 5 e ¼.
Inoltre quarra una di terra oltre la soprascritta metà di n. 3 contigua alla sopradetta metà verso ponente rasente alla parte da consegnarsi a Giovanni sotto le sopradette confini.
4 Inoltre, una mezza quarra di terra in luogo detto alle Prata, qual confina da levante a beni che lavorano i Malfatti, da mezzodì ai beni dei Frati di Fregionaia, da ponente a beni che lavorano detti Fanucchi e da settentrione alle prata che tengono gli eredi di Cesare Garbocci tutta una mezza quarra.
Dichiarando che la terra che è rasente alla sopradetta mezza quarra loco detto alle Prata, resti tutta al detto Fanucco con la sua gravezza del canone di detta terra e gli altri non ci abbiano azione alcuna.
Jacobo e Giovanni assegnano a Giovanni, Mariano, Andrea, Nardino e Francesco:
5 La quarta parte della soprascritta mezza casa posta in detto comune e luogo quale parte confina da levante alla parte assegnata a detto Fanucco, da ponente a beni di Nicolao di Barsante Fanucchi, da mezzodì all’aia e corte assegnata al sopradetto Fanucco e da settentrione alla casa del sopradetto Jacopo.
6 Inoltre, la quarta parte dell’aia quale da levante confina all’aia già assegnata al soprascritto Fanucco, da mezzodì dalla terra da assegnare alla parte terza e da settentrione alla casa di detti,
7 Inoltre, Una quarra di terra campia con alberi e viti posta in detto comune e luogo detto al chiasso, confina da levante alla via pertiche 17, da mezzodì a beni dello spettabile Biagio Balbani di Lucca pertiche 6 e 2/5, e da ponente a beni di detto Fanucchi pertiche 17, da settentrione beni dello Spidale della Misericordia che lavora Bertolla di Luca Guidi di Antraccoli pertiche 7.
8 Inoltre, la metà di un campo in detto luogo con alberi e viti da levante confina a beni e terra già assegnata alla prima parte pertiche 30, da mezzodì alla terra da assegnare alle due parti pertiche 5 e 9/20, da ponente alla terra di detti Fanucchi pertiche 40 e da settentrione a beni aia e corte di detti pertiche 5.
Con carico che le parti di fora quali hanno le mura cioè Jacopo e Fanucco siano tenuti a pagare lire 25 e mezzo al detto Giovanni fra otto giorni prossimi la metà ciascuno.
Con patto che detto Giovanni debba pagare li affitti a detti patroni e conservare indenni tutti gli altri.
Assegnano a Nicolao e Marco:
9 la terza parte di detta mezza casa quale confina da levante alla parte già assegnata alla parte seconda, da mezzodì all’aia e corte già assegnata alla prima parte, da ponente alla parte da assegnare a Jacopo e da settentrione alla casa di detto Jacopo.
10 Inoltre, la sua parte dell’aia confina da levante con aia e corte già assegnata alla prima parte, da settentrione all’orto di detto Jacobo.
11 Inoltre, la metà del campo di sotto alle dui parti già assegnate dove c’è il ….. posto in detto comune luogo detto al Greppo qual parte di verso ponente pertiche 51, da mezzodì confina al greppo pertiche 7, da levante alla parte da assegnare a Jacopo, da settentrione alla parte di terra già assegnata a Giovanni di Stefano Fanucchi pertiche 5.
Con patto che detti Nicolao e Marco debbino pagare gli affitti a detti padroni e conservare indenni tutti gli altri.
Con patto che detti Nicolao e Marco debbino essere rimborsati della parte loro de muri per esser loro in mezzo cioè di lire venticinque e mezzo da pagarseli per detti Jacopo e Fanucco per metà ciascuno entro 8 giorni.
Assegnano a Jacobo:
La sua parte della casa, qual è quella di verso ponente, confina da levante alla parte assegnata a Nicolao, da mezzodì all’aia e corte già assegnata alle due parti prime, da ponente all’andito e agli orti di detto Jacopo e da settentrione alla casa del detto Jacopo.
Con gravezza di rifare alla parte di Nicolao e Marco per pareggiare dette parti che non hanno muro, la detta somma di lire 25 e mezzo.
13 Inoltre, la sua parte dell’aia e corte cioè la quarta parte quale confina da levante alla parte assegnata a detto Nicolao e Marco, da mezzodì alla terra assegnata a Gio, da ponente a beni dello spettabile Biagio Balbani.
14 Inoltre, la metà del campo in detto comune luogo detto al Greppo dove era la veccia, qual parte è verso levante, confina da detta parte beni che lavora detto Jacopo pertiche 41, da mezzodì al Greppo e altri beni di Biagio Balbani pertiche 7, da ponente a beni che …………….. che lavora Nicolao pertiche 45, e da settentrione beni già assegnati a Giovanni.
Con patto che debba pagare gli affitti a detti padroni e conservare indenni gli altri.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 851, carta 1061)
1623 15 febbraio
Matteo fu Michele fu Matteo Fanucchi di Antraccoli per sé e in nome di Stefano suo fratello e
Giovanni fu Matteo fratello di detto Michele fu Matteo Fanucchi (zio di Matteo) e
il reverendo Luca fu Piero Fanucchi al presente rettore della chiesa di Sant’Angelo in Campo come procuratore e in nome di Geronimo suo fratello e Bartolomeo fu Scipione fu Piero Fanucchi
tutti livellari della chiesa di San Michele in Foro di Lucca, per l’annuo canone di staia 3 e mezzo grano
vendono e cedono a
Nicolao fu Giovanni Maria dal Pino stipulante per sé e in nome di Domenico suo fratello
l’utile dominio e la possessione di mezza coltre verso settentrione di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in soprascritto comune di San Michele di Antraccoli loco detto in chiazzo Dati confina da levante i beni dello spettabile Giuseppe Bernardini di Lucca, da mezzodì beni livellari di detto Capitolo di San Michele che tiene detto compratore, e acquistati da i Tofanelli per instrumento rogato per mano di me notaio il 12 dicembre 1620, da ponente beni di detto capitolo di San Michele che tiene Giovanni di Antonio Fanucchi e a settentrione Via ovvero chiazzo Dati.
Per scudi 35, a pagare l’annuo canone di staia 3 e mezzo grano.
Stima
Giovanni Francesco Castiglioni dell’Arancio abitante a Antraccoli e Agostino Guidi di Antraccoli sono stati chiamati a stimare una mezza coltre di terra da Matteo di Michele Fanucchi e Giovanni di Matteo Fanucchi tutti di Antraccoli la quale terra è stata stimata scudi 35 ed è posta in comune di Antraccoli loco detto alle Capanne.
è stata data facoltà al sig. Camillo Ghivizzani e al signor Francesco Barsotti Canonici di vedere e considerare il contratto di livello posseduto dai discendenti di Luca Fanucchi e di vedere le terre comprese in detto contratto e trovando che parte di dette terre siano state altra volta alienate con consenso del capitolo, abbino i medesimi autorità di consentire all’alienazione.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 869, carta 59)
1623 4 settembre
Il molto reverendissimo Luca fu Piero Fanucchi al presente rettore della chiesa di Sant’Angelo in Campo, per sé e in nome di Geronimo suo fratello e in nome di Bartolomeo fu Scipione Fanucchi di Lucca suo nipote e Matteo fu Michele fu Matteo Fanucchi e Domenico fu Stefano Fanucchi ai quali promette di ratificare l’atto,
livellari del Capitolo e Collegiata di San Michele in Foro delle quali terre paga ogni anno staia 8 e quarra 3 grano, dà e cede a
Nicolao fu Giovanni Maria de Pini, l’utile dominio di un pezzo di terra campia posta in comune di Antraccoli in loco detto al Greppo, confina da levante beni di detto Capitolo di San Michele in Foro che conduce detto Nicolao dal Pino e parte di Giovanni di Matteo Fanucchi di Antraccoli, da ponente beni di detto capitolo che conducono Agostino di Gio Guidi e Domenico di Stefano Fanucchi, da mezzodì il greppo e da settentrione beni di detto Capitolo che tiene detto Luca, di misura coltre 1 quarra 1 incirca.
al prezzo di scudi 75.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 869, carta 473)
1624 20 settembre
Matteo fu Jacobo fu Tomeo Fanucchi livellario ed enfiteuta degli infrascritti beni dalla Collegiata di San Michele in Foro per l’annuo canone di staia 10 e mezzo grano come da pubblico instrumento rogato da Ser Michele Giannini il 23 settembre 1512, dà e vende a
Domino Nicolao fu Giovanni Maria del Pino, l’utile dominio su un pezzo di terra campia con alberi e viti sopra di se posto in comune di Antraccoli loco detto al Greppo, e al chiasso spinatico, confina da levante beni livellari dei Fanucchi dal capitolo e oggi tiene e gode Agostino di Gio Guidi, da ponente i beni dei Fanucchi dal detto Capitolo e tiene detto Matteo Venditore, da mezzodì parte i beni livellari di Matteo di Michele Garbocci e parte i beni degli eredi dello spettabile Biagio Balbani di Lucca, Greppo mediante e da settentrione beni livellari di detti Fanucchi, tiene Bastiano di Gio Fanucchi in tutto a misura coltre 1 e quarra 10.
Quali beni e ragioni livellari furono acquistate per Jacopo di Tomeo Fanucchi padre di detto venditore da Fanucco di Nardino Fanucchi di Antraccoli e Gio suo figlio per scudi 60, con ricompra perpetua come da instrumento rogato da me notaio il 25 agosto 1605 a foglio 1130 e ancora parte di essi acquistati per detto Jacopo da Giovanni e Francesco fratelli e figli di Fanuccho di Nardino Fanucchi di Antraccoli per scudi 40 per instrumento rogato per mano di me notaio il 1 agosto 1611 a foglio 336 con ricompra perpetua.
Per scudi 90
Bastiano fu Giovanni Fanucchi per sé e Leonardo suo fratello, Domenico fu Stefano Fanucchi e Reverendo presbitero Luca fu Piero Fanucchi per sé e Geronimo suo fratello e Bartolomeo di Scipione Fanucchi.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 870, carta 464)
1625 4 marzo
Bastiano e Leonardo fu Giovanni Fanucchi di Antraccoli
confessano a
Orazio e Pasquino Poli di Monte San Quirico abitante a Lucca carrozzerio dell’Illustrissimo domino Benedetto de Bonvisi
di essere legittimi debitori di scudi 13 e mezzo per residuo di scudi 16 e mezzo, per prezzo di un cavallo pilamino Carfagnini di età di anni 3 o 4 circa, con basto e cavezza, era stato venduto a sacco d’ossi, promettendo di difenderlo e mantenerlo.
Antonio fu Ginese Davini di Antraccoli, fa da fideiussore.
Fatto in Lucca in casa del notaio, presenti Francesco fu Luigi Lombardi di Pulia e Lorenzo di Pompeo di PadreDio di contrada San Colombano.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 871, carta 94)
24 ottobre 1822
di fronte a me notaio e ai testimoni si sono presentati:
Francesco, Luigi, Martino e Maria Santina fratelli e sorella fu Domenico Fanucchi di Antraccoli e
Giovan Domenico fu Bartolomeo Lombardi e Lazzaro fu Giovanni Lombardi tutti di San Concordio
si procede alla stipula dell’atto tra:
Giovan Domenico Lombardi e Maria Santina Fanucchi promettono di unirsi in matrimonio entro otto giorni.
Santina ha una dote di 80 scudi ovvero 600 lire moneta di Lucca.
(As.Lu., Notari Quarta Parte, Ser Pietro Marcucci, vol. 10998, carta 328)
TESTAMENTI
Die Secunda Decembris 1662 indizione prima
Il Cancelliero Giovanni del già Nicolao Fanucchi
de Antraccoli et
Maria moglie di detto Cancelliero Giovanni
da me notaro ben conosciuti per questi
codicilli avanti il loro testamento promettono
et si obbligano l’uno all’altra et per contra
presenti
che dopo la morte naturale di detta Maria
sopravvivendo il detto Giovanni il medesimo farà cele
brare per suffragio dell’anima di detta
Maria, et secondo la pia intentione
nove messe piane, et una cantata nel
di della conversione di San Paolo ogni
anno fino in perpetuo in infinito
et finchè dura il mondo
et morendo il detto Giovanni, e sopravvivendo
la detta Maria la medesima
farà celebrare per suffragio dell’anima
di detto Giovanni le suddette nove messe
piane et una cantata ogni anno
fino che dura il mondo
quale obbligatione reciproca di celebrazione
di messe piane et Cantata come
sopra li detti Giovanni et Maria
hanno in inteso, intendono et vogliono
che passi alli loro, e di ciascheduno di
loro heredi et successori intendendo et
volendo che tutti li loro et di quarche
duno di loro effetti, et beni presenti, et
futuri restino, et debbino, restare fino
che dura il mondo obligati et hipo
tecati per la celebratione di dette messe
piane, et Cantata, et in caso di
contravenzione, et inosservanza delle
cose suddette intesero, et volsero, che
tutti di loro et di ciascheduno di loro beni
et effetti vadino et pervenghino alla
Compagnia della Santissima Maria Maddalena della
stella di S. Michele di Antraccoli
con obbligo alla medesima in tal caso
di far celebrare le dette messe ogni
anno fino che dura il mondo
et hanc jure codicillum
Acta in luce in canthea mei notarii
pront supra sortita? Et confinata coram
et viis presentibus domino Joanne Lazario
Calcei et Joannoli Marci Baccelli
de Picciorana
ego Paulinus de Casoli
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Paolino Casoli, vol. 311, carta 310)
Die 4° octobris 1672 indizione
Giovanni del già Matteo Fanucchi da
Antraccoli da me notaro ben conosciuto
sano per gratia di Dio di mente, senso intelletto
e Corpo, sapendo non essere al mondo cosa
più certa della morte ne più incerta
dell’hora di essa, ne volendo partire da questa
vita senza haver disposto di quelle sostanze
che li ha date Iddio Benedetto perciò per questo
suo nuncupativo testamento che senza scritti
si dice, con perfetto, et articolato discorso
parlando, delle cose sue dispose, ordinò e
comandò, in tutto, e per tutto come appare cioè
Primeramente venendo l’hora della sua morte
l’anima sua quanto devotamente potè mai
raccomandò, e raccomanda
all’infinita misericordia di Dio suo Creatore
e redentore, alla Gloriosissima sempre Vergine
Maria, et a tutti i Santi, e Sante del
Paradiso, ….
l’istessa Misericordia d’Iddio per la remisse de suoi
peccati
Il suo corpo fatto Cadavero vuole che fosse sepolto
nel cimiterio della Chiesa di antraccoli
con quelle esequie che parranno all infrascritta
sua moglie, o heredi ordinando però et
comandando che lo siano fatte celebrare
dodici messe piane di requiem per suffragio
dell’anima sua subbito doppo la sua
morte
Et per ragione di legato lasciò e lascia all’hospidale
della misericordia di Lucca scudi 1 per una
volta tanto da darseli e pagarseli subbito
doppola morte di detto testatore
Item detto testatore fattando le doti a Maria,
e Caterina sue figlie fanciulle et a
Maria figlia minore di Matteo altro
suo figlio premorto alle medesime già nominate
figlie, et a ciascheduna di esse lasciò e lascia
scudi novanta d’oro d’Italia da lire 7 per scudo.
come ha havuto Madalena altra
figlia di detto testatore moglie di Domenico Davini da
Antraccoli da darseli dalli beni et effetti di detto
testatore al tempo di suo maritazione, monacazione
o ingresso in luogo Pio.
Item detto testatore dichiara havere havuto
scudi sessanta d’oro d’Italia di lire 7 per scudo
per le doti di Caterina figlia del già Francesco
Davini da antraccoli, sua moglie come
per contratto rogato per mano di me notaro
che sarà la nota in casa di detto testatore
Alla quale Caterina sua moglie, stando
vedova, e ritenendo appresso di sé li loro comuni
figli e la detta Maria sua nepote, et alli medesimi
somministrando le spese del vitto e vestito secondo
la loro conditione detto testatore lasciò e
lascià il pieno libero generale, e generalissimo
usufrutto di tutti di detto testatore beni mobili
immobili, ragioni attioni crediti denari
et effetti in qualunque luogo posti
in maniera tale che la detta Caterina ha
e debba essere generale et generalissima
usufruttaria e detto usufrutto non patisca restrizione
alcuna relevandola dall’obbligo di fare inventario
ed ad dare pagheria ad arbitrio di buon huomo
et caso che sia di bisogno hora per allora detto testatore
stiede pagatore per essa
item per ragione di legato lasciò e lascia scudi dieci
d’oro d’Italia di lire 7. 10 per scudo alla detta
Madalena sua figlia moglie di Domenico
Davini per una volta tanto da darsi et
pagarsili subbito doppola sua morte
Ma nelli altri di detto testatore beni mobili, immobili
ragioni, attioni, crediti, denari et effetti
in qualunque luogo posti et esistenti et a detto
testatore per qualunque titolo e causa spettanti
sue heredi universali instituì lasciò di sua
propria bocca nominò e vuole che fossero
Madalena, Maria et Caterina sorelle e figlie di detto Testatore et
Maria figlia di Matteo sua nepote
per eguali portioni salve sempre le loro
predette
Tutori e Curatori di detta Maria
di Matteo, et esecutori insieme del presente
testamento detto testatore lasciò instruì
e pregò a voler essere
Domenico di Francesco Davini et Francesco di Rinaldo Davini di Antraccoli
alli quali detto testatore diede tutta quella autorità
potestà e balia che dare si puole per forma
delle leggi statuti della città di Lucca et
quanta ne havere … medesimo testatore
….
Acta Luca in loco residentia mei notarii in
contrata San Justi detto in Canto d’Arco ab
una …. Ab aliis beni spet Laurentii de
Cenami …. .
astorre filio ad domino Jacobi Rivinetti LC,
et Bernardino Tomasi … lucani et domino
Nicola Giannetti di Lucca
Ego Paolino Casoli
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Paolino Casoli, vol. 311, carta 980)
Die 29 Augusti 1664 indizione seconda
Madalena figlia del già Jacopo Fanucchi e vedova
relitta di Giovanni di Giovanni Guidi da
antraccoli da me notaro ben conosciuta sana
per gratia di Dio di mente, senso, intelletto e corpo
sapendo non essere al mondo cosa più certa della
morte ne più incerta dell’hora di essa non volendo
partire da questa vita senza haver disposto di quelle
sostanze che li ha date Iddio Benedetto perciò per questo suo
nuncupativo testamento che senza scrivere si dice con perfetto
et articolato discorso parlando deve … parte
ordinò e comandò in tutto, e per tutto come appresso
In prima venendo l’hora della sua morte l’anima sua
quanto humilmente può raccomandare al’Iddio et alla
sua sempre Vergine madre Maria, et a tutti li santi
e sante del Paradiso, supplicandoli devotamente ad
intercedere appresso l’istessa madre di Dio per la remissione
de suoi peccati.
Il suo corpo fatto cadavero vuole che fosse sepolto nella
chiesa di San Michele di antraccoli e che fossero chiamati
li reverendi preti del Pievieri, acciò si celebrino per suffragio
dell’anima di detta testatrice le messe di requem
e si dia il pane alla Compagnia come è solito
Item detta testatrice dichiarò e dichiara che le sue
doti nella somma di scudi centodieci, si sono
ridotte a scudi centosette, quali sono assicurati
sopra un corpo di terre nel comune di antraccoli
ld a Santa Croce dal detto Lorenzo Sardi quale
denari lo sborsio la detta madalena, e per essa Lorenzo
suo fratello al detto domino Lorenzo come per contratto rogato dall
Egregio E..lineo Eiusti (Bernaredino? Non capisco nome del notaio) da sei anni in qua incirca
et lo qual detto Lorenzo ei pagato sinhora scudi
quattro l’anno
Item dichiara la detta testatrice che da 6 anni
in qua ha habitato et habita in casa di Jacopo
suo figlio, come si suddice a un pane, et un
vino, et che ha conseguito da esso le spese del vitto
sopradette, et il medesimo Jacopo ha ritirato ognianno
scudi quattro del detto Lorenzo Sardi co’ i
quali scudi quattro si era convenuta col detto
Jacopo che il medesimo le facente spese suddette e
guadagnando molto la detta madalena con
l’arte del filare ha potuto da per se stessa vestirsi
et anche avanzare molto per la casa del detto Jacopo
et perché la detta Madalena hebba la disgratia di rompersi
un piede per la cura del quale detto Jacopo ha speso
scudi trentadue, può intendere e vuole che
detto Jacopo possa e deva sodisfare delli detti
scudi 32 sopra li detti scudi 107 dotali e detratti
suddetti scudi 32 a favore di detto Jacopo nel
restante delle sue doti, et in tutti li altri
beni mobili anneli suppellettili et in ogni
altra cosa che rimarrà nell’heredità di detta
testatrice suoi heredi universali intende
testamento non terminato o meglio la pagina seguente non lho trovata nel volume.
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Paolino Casoli, vol. 311, carta 389)
Die 17 Apriliis 1669 indizione settima
Tomeo del già Jacopo Fanucchi da Antraccoli da me
notaio bene conosciuto sano per gratia di Dio di mente
senso intelletto et corpo, havendo resoluto di fare il
viaggio alla Santa Casa di Loreto e desiderando caso che li
accadesse di morire di fare le juste particolari
disposizioni perciò per questo suo codicillo avanti il testamento
con perfetto et articolato discorso parlando per ragioni di legato
et per l’affetto che ha sempre portato et porta a Bartolomea
di Matteo Luporini da Santa Margherita sua dilettissima
moglie et per li buoni et lavorati portamenti e serviti fattali
in vita sua alla medesima Bartolomea lasciò e lascia
Il pieno libero, generale et generalissimo usufrutto di tutte le
Terre Campie con Alberi e viti che
sono detro alla Casa del detto Tomeo dalla parte di Settentrione
posta in comune di Antraccoli ld a Fanucchi Livellarie del
Moltissimo M. Capitolo di San Michele confina da tre parti la via e
da levante beni che tiene Frediano Garbocci vel altri.
Di sua stanza a sua elettione della medesima Casa
dove habita detta testatrice con la terza parte delle mobilie pannine
et altro che tiene in casa di detto Tomeo, di modo tale
che mentre stia vedova debba e possa usufruttare le dette
terre stanza terza parte di Alchile et altro di detta casa
senza che possa essere molestata dalli figli di detto Tomeo ne
da altri et in caso di molestie datali da detti suoi figli
direttamente o indirettamente in giudizio o fuori di giudizio in tal
caso detta codicillatore lasciò e lascia la detta Bartolomea
sua moglie generalissima usufruttaria di tutti li beni
mobili et immobili, ragioni attioni crediti denari et
effetti in qualsivoglia luoghi posti et esistenti fino che
la detta Bartolomea viverà naturalmente in habito vedovile
relevandola dall’obbligo di fare inventario tanto col primo
quali nel secondo caso et di dare …. Ad arbitrio di
… delegando ad ogni legge e statuto et caso
che se di bisogno hora et sempre detto codicillatore
… …
item detto Codicillatore lasciando le dote a Mariuccia e Felice
suoi figlie fanciulle alle medesime et ciascheduna di esse
in caso di loro maritazione monacazione o ingresso in
luogo Pio, lasciò e lascia scudi 80 … da cavarsi
dalli beni et effetti di detta sua heredità et in tutti li
corredi che sono stati soliti darsi all’altre sue figlie
..
Acta Luca in contlaro mei notarii Justa suas
presentibus Salvatore olim Domenico Scatena de Plebe S. Pauli et
Francesco Mansi
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Paolino Casoli, vol. 311, carta 805)
Die 3 Octobris 1780 indizione 14
Maria Camilla figlia del quondam Marco del fu Francesco Fa
nucchi di Antraccoli, e moglie di Giuseppe Passaglia di detto
luogo, da me notaro conosciuto per relazione, sana per la Dio
grazia di mente, corpo, senso, ed intelletto. Riflettendo alla
certezza della morte, e all’incertezza dell’ora sua, e non
volendo morire senza aver prima fatto il suo testamento perciò
per questo presente suo ultimo nuncupativo testamento, che
di ragione si dice senza scritti, testò, fece, dispose, e ordinò,
testa, fa, dispone, e ordina come appresso
In primo luogo raccomandò, e raccomanda l’anima sua all’onni
potente Misericordiosissimo Iddio, alla sua SS. Madre Maria
al suo S. Angelo Custode, a tutti i santi suoi avvocati, pregan
doli ad intercedere da sua divina Maestà la remissione
delle sue colpe, e luogo di eterna salute
Il suo corpo fatto cadavere ordina, e comanda, e vuole sia
esposto, e tumulato nella sua Chiesa Parrocchiale di S.
Michele di Antraccoli con quell’Esequie funerali, e
suffragi, che parranno, e piaceranno all’infrascritto suo erede
Per ragione di legato lega, e lascia lira una moneta di
Lucca al venerabile Spedale di S. Luca della Misericordia
di Lucca, da pagarseli dall’infrascritto suo erede per una sol volta
E a ricordo di me notaro disse non volere, ne potere lasciare
cosa alcuna ad altri luogi Pii
Item tanto per ragione di legato, che di particolare istituzione
lega, e lascia la legittima, o quota statutaria
a quello, o quelli a cui di ragione, o per forma delli
statuti, e leggi di questa città è dovuta, e in
quella somma, che è dovuta.
In tutti gli altri suoi beni, tanto mobili, che immo
bili, denari, pannine, crediti, ragioni di qualunque
sorta, ed in qualsivoglia luogo posti, ed esistenti
e alla medesima spettanti, e appartenenti si
di presente, che in avvenire, e particolarmente in una
Casa murata solariata con Capanna sopra di se, ed aja
contigua in comune di Antraccoli, luogo detto a Fanucchi
posta sopra i beni di diretto dominio dell’Illustrissimo Capitolo
di S. Michele in Piazza a cui confina da levante
beni che tiene a livello Andrea Davini, da mezzogiorno
capanna, cha conduce Francesco Fanucchi, da ponente
Casa di questo livello, che conduce Pellegrino, e Giuseppe
del fu Francesco Fanucchi, e da settentrione Chiasso
Spinatico stata conceduta a livello perpetuo assieme
con altri beni a Fanucchi suoi autori in vigore di
due strumenti rogati da Ser Michele Giannini, uno
nell’anno 1512, foglio 343, e l’altro a 18 settembre
1517, qual Casa abita detta Maria Camilla testatrice
senz’alcun pagamento di canone, e la gode per avere
la stessa Maria Camilla, tanto per sé, che per
Maria Rosa sua sorella colli loro propri denari
acquistati colle loro proprie industrie, e fatiche
pagato scudi cinquanta, e due terzi, al Signor Sebastiano
di Luciano Martini per liberare la medesima
casa dall’ipoteca, che pretendeva avere detto signore
Sebastiano Martini per causa di suo credito per cui
egli aveva promosso giudizio per via di Libello contro
PierAngelo, e Francesco fratelli di detta testatrice,
e figli di detto quondam Marco Fanucchi, come di
tal pagamento di scudi 50 2/3 ne costa da pubblico instrumento
rogato da me notaro a 17 febbraro 1772 foglio 109t,
nel quale strumento sono citati li strumenti in
vigore di quali intendeva agere detto Signore Sebastiano
Martini contro detti fratelli Fanucchi, e contro detta
Casa, capanna, e aja, e altri loro beni, e nel medesimo
strumento detto signore Martini fece pienissima liberazione
e quittanza a favore di detti fratelli, e sorelle Fanucchi
Suo erede universale, fece, instituì, e lasciò fa istituisce
e lascia, e colla sua propria bocca nominò, e nomina
e volle, e vuole che sia
Giuseppe figlio di altro Giuseppe Passaglia di Antraccoli
suo marito
al quale intende, e vuole detta testatrice che vadano, e per
vengano, e pervenire debbano tutta la sua eredità, e beni
della stessa, sodisfatte però prima le dette legittime, e quanto
sopra ha disposto, e ordinato
Dichiarando detta Maria Camilla testatrice avere istituito suo
erede universale detto Giuseppe Passaglia suo marito per giuste
e ragionevoli cause moventi l’animo suo, e primeramente
perché sono già tre anni, che detta Maria Camilla ha con
tratto matrimonio con detto Giuseppe Passaglia d’età di
anni 25, e la detta Maria Camilla in età di anni
44, e perché in questo frattempo l’ha prestato, e presta
tutta la buona assistenza, e compagnia, e che spera
sia per continuarle in avvenire sino alla morte, e
perché per il caso di un anno, e più lo stesso Giuseppe Pas
saglia ha somministrato colle sue industrie, e fatiche
gli alimenti di vitto alla fu Anna di Matteo di Domenico
Guidi sua madre, e suocera di detto Giuseppe Passaglia
e alla medesima ha ………….. tutti gli aiuti necessari
La sua ultima infermità, ed ha fatte le spese per il di
lei funerale senza averne avuto alcun compenso, come
ancora per i buoni portamenti di detto suo marito sino al
presente, e perché spera debba esser tale anche in avvenire
sino che detta Maria Camilla naturalmente viverà
ed ancora perché lo stesso Giuseppe Passaglia non ha
mai ricevuto alcuna dote dalla detta Maria Camilla
e così per una gratificazione remuneratoria, li quali motivi
e cause intende, e vuole siano valevoli, e sufficienti agiu
stificare la detta istituzione di erede a favore di detto suo
marito, dispiacendosi, che la sua eredità sia tenue
E questa detta testatrice disse essere, e voler che sia la sua
ultima volontà, e testamento, quale intende, e vuole, che
vaglia per ragione di testamento, e se per detta ragione non
potesse valere, intende e vuole che vaglia per ragione di
codicillo, e se per detta ragione non potesse valere intende
e vuole che vaglia, e debba valere per causa di donazione
per causa di morte, e in quel modo, e forma che vaglia, e
possano valere le ultime volontà dei defonti.
cassando, cancellando, revocando, e annullando qualunque altra
testamento, e ultima volontà, che detto testatrice havesse sin
qui fatto, e fatto per mano di qualsivoglia sorta di parole, tanto
abrogatorie, che derogatorie, del quale, e delle quali tutto
detta testatrice disse essersi pentita, e pentirsene, e solamente
il presente suo testamento, ed ultima volontà intende e
vuole che debba valere, e sortire il suo effetto, e che sia
mandato alla dovuta esecuzione in tutte le sue parti
sopra di che prega me notaio
Fu fatto il presente testamento in Lucca in casa dell’abitazione
di me notaro in Parrocchia di S. Maria Forisportam, luogo
detto alla Colonna del Palio, secondo i suoi noti confini
essendovi stati sempre presenti Ser Nicolao Cristofani
figlio di me notaro, Andrea del fu Giuseppe Davini
di Antraccoli, e Matteo del fu Domenico Guidi di An-
traccoli, che conoscono detta testatrice, testimoni alla
predette cose chiamati, e pregati
Ego
(As.Lu., Notari Testamenti, Ser Gio Battista Cristofani, vol. 468, carta 615)
CRONACHE DELLA FAMIGLIA PELLI
La vita dei nostri antenati potrà sembrare banale, ma per loro anche la compravendita di un bove era un atto importante che costava sacrifici.
Gli atti notarili più comuni, infatti, sono compravendite di animali o contratti di livello per prendere in “affitto” la terra.
Oltre a questo, a volte, troviamo atti di paci tra parenti o compaesani in caso di discordie o litigi che spesso portavano anche a scontri e tramite la quale si promettevano di non offendersi ulteriormente.
Quando poi le famiglie crescevano e i fratelli o cugini erano molti, si procedeva anche all’atto di divisione dei beni, anche quelli che avevano in affitto. Questi atti sono importantissimi perché ci facevano capire la consistenza e la fattezza dei vari casamenti e l’importanza che davano a questi atti è assoluta in quanto volevano prevenire liti o scontri familiari.
1474 23 maggio
Antonio e Paulo fu Nicolao Cinachi di Antraccoli
riceve da
Giovanni Francesco fu Martino da Ravagnano? Comitato di Parma abitante a Lucca,
in contanti 4 ducati d’oro.
Fatto in Lucca in San Pietro Maggiore, presenti Bartolomeo fu Andrea di Bartolomeo abitante a Lucca e Michele fu Fanucco di Antraccoli.
(As.Lu., Notai prima parte, Vellutelli Ser Nicolao, vol. 668, vol. 226)
LIVELLO
1474 14 novembre l’ospedale della Misericordia o di San Luca dà a livello due boschi in Tassignano in loco detto alla Casa di San Bartolomeo a Bartolomeo Tofanelli e a Antonio di Nicolao Cinacchi di Antraccoli per anni 9 a rendere staia 29 di grano l’anno.
(As.Lu., Spedale San Luca, vol. 146)
1492 25 marzo Nicolao figlio di Francesco di Nicolao Cinacchi di Antraccoli viene battezzato in San Giovanni e Reparata a Lucca.
(A.A.L., Battesimi San Giovanni, vol. 4)
1494
24 maggio Antonio del fu Nicolao lignario è testimone di questo atto.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Girolamo Tomei, vol. 1372, carta 49)
LIVELLO
26 giugno Antonio di Nicolao Cinachi di Antraccoli affitta dalla chiesa di Antraccoli tre pezzi di terra, uno al Santo, uno alle Lame e l’altro a Spinatico, a rendere annualmente 23 staia di grano.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Girolamo Gerini, vol. 1495, carta 79v)
1495 3 dicembre Bastiano figlio di Francesco di Nicolao di Antraccoli viene battezzato in San Giovanni e Reparata a Lucca.
(A.A.L., Battesimi San Giovanni, vol. 4)
1504 Niccolao di Antonio Cinacchi è nell’estimo di Antraccoli
(As.Lu., Estimi, Vol. 155)
1506 Nicolao di Antonio Cinachi è nell’estimo della comunità di Antraccoli pagando per estimo lire 1 e soldi 2 e per la mobilia fiorini 2 e soldi 2
e Francesco di Nicolao Pelli per estimo paga lire 1 e soldi 2 e per mobilia fiorini 2 e soldi 2.
(As.Lu., Estimi, Vol. 157, carta 94v)
1507 Francesco di Nicolao paga per estimo lire 1, Nicolao di Antonio paga anche lui 1 lira
(As.Lu., Estimi, Vol. 159, carta 113)
1508 29 luglio Giovanni figlio di Giuseppe di Antonio Pelli di Antraccoli viene battezzato in San Giovanni e Reparata a Lucca.
1510 14 ottobre Lucrezia figlia di Giuseppe di Antonio Pelli di Antraccoli viene battezzata in San Giovanni e Reparata a Lucca.
(A.A.L., Battesimi San Giovanni, vol. 6)
LIVELLO
1514 1 agosto Giuseppe di Antonio Pelli di Antraccoli e Nicolao suo fratello prendono in affitto dalla chiesa di Antraccoli tre pezzi di terra (gli stessi di cui sopra)
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Matteo Antognoli, vol. 1713, carta 219)
1516 nell’estimo ci sono Giuseppe di Antonio Pelli e Battista di Francesco Pelli
(As.Lu., Estimi, Vol. 163, carta 362)
1517 Giuseppe di Antonio Cinacchi paga per estimo soldi 4 denari 4 e per bargello soldi 1 denari 4
Battista di Francesco Pelli paga per estimo soldi 4 denari 4 e per bargello soldi 2
(As.Lu., Estimi, Vol. 164, carta 435)
1518 Giuseppe di Antonio Pelli paga per estimo soldi 4 denari 8 e per bargello soldi 1 denari 4
Battista di Francesco Pelli paga per estimo soldi 7 denari 8 e per bargello soldi 2
(As.Lu., Estimi, Vol. 165, carta 353)
TESTAMENTO
1519 25 gennaio Antonio Pelli fa il suo testamento (LINK)
(As.Lu., Notari testamenti, Ser Bastiano Andreozzi, vol. 41, carta 69v)
1521 nell’estimo ci sono Giuseppe di Antonio Pelli e Battista di Francesco Pelli
(As.Lu., Estimi, Vol. 167, carta 419)
1522 nell’estimo ci sono Battista di Francesco Pelli e Giuseppe di Antonio Pelli.
(As.Lu., Estimi, Vol. 168, carta 361)
1523 nell’estimo ci sono Battista di Francesco Pelli e Giuseppe di Antonio Pelli.
(As.Lu., Estimi, Vol. 170, carta 361)
1525 nell’estimo ci sono Giuseppe di Antonio Pelli e Battista di Francesco Pelli.
(As.Lu., Estimi, Vol. 171, carta 375)
1529 Estimo delle cose ci sono:
Battista di Cecco Pelli
2 letti sensa cultre fiorini 12
3 botti di soma 16 e una di 12 fiorini 5
Mobilia di casa fiorini 2
Tot fiorini 19
Giuseppe di Antonio Pelli
Uno letto sensa coltre fiorini 6
Mobilia di casa fiorini 2
botte e tino di some 36 fiorini 7
uno bue bianco fiorini 14
uno cavallaccio da soma fiorini 4
Tot fiorini 33
(As.Lu., Estimi, Vol. 174)
1531 nell’estimo ci sono Baptista Pelli che paga lire 2, Geppe di Antonio Pelli che paga lire 5 soldi 6, Paulino Pelli paga lire 5 soldi 12
(As.Lu., Estimi, Vol. 176)
1533 20 gennaio Bastiano figlio di Paolino di Antonio Pelli viene battezzato in San Giovanni e Reparata a Lucca.
1533 3 aprile Michele figlio di Gio di Giuseppe di Antonio Pelli viene battezzato in San Giovanni e Reparata a Lucca.
(A.A.L., Battesimi San Giovanni, vol. 12)
LIVELLO
1543 22 maggio Giovanni e Nicolao figli di Giuseppe Pelli prendono a livello dalla chiesa di Antraccoli un pezzo di terra campia alla strada un’altra terra in chiasso Spinatico.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2478, carta 76v)
PACE
1547
29 novembre Nardo del fu Battista Pelli fa un compromesso con Ambrogio fu Marco Paladini (Giorgi) promettendosi di non continuare con le liti tra loro intercorse, in caso di violazione del compromesso la pena è di scudi 10.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 300)
DIVISIONE
26 dicembre Paulino e Marco fratelli e figli del fu Nicolao Pelli di Antracole procedono alla divisione dei loro beni e precisamente Paulino soprascritto dona:
la metà verso meridione di una casa livellaria esistente sulla terra in parte della chiesa di San Quirico all’Olivo e in parte della chiesa di Sant’Alessandro Maggiore, con area davanti a sé ovvero quanto prende la lunghezza della detta casa. Detta casa è posta in comunità di Antraccole in loco detto a chiasso Spinatico e confina a oriente beni livellari di detti fratelli che conducono per la chiesa di Sant’Alessandro, a meridione chiasso Spinatico, a settentrione via pubblica.
Inoltre metà verso oriente di una terra campia livellaria in parte della chiesa di Sant’Alessandro e in parte di San Quirico all’Olivo e parte di San Michele in Foro, posta in detto comune confina a oriente via, a meridione chiasso, a occidente opera di Antraccoli, e chiesa di San Quirico all’Olivo e parte fossa, che al presente è occupata da Matteo Davini e Giuseppe Pelli di Antraccole.
La metà verso occidente di un pezzo di terra campia livellaria della chiesa di Antraccole in loco detto a Spinatico che a oriente confina con terra della Chiesa di Antraccole, a meridione terra che lavora i Barsocchini, a settentrione chiasso spinatico, a occidente terra dell’opera della chiesa di Antraccoli.
Inoltre la metà verso oriente di un pezzo di terra campia livellaria della chiesa di Antraccoli in loco detto alla chiesa che confina a oriente via, a meridione terra livellare di Michele di Nozzano, a settentrione via, a occidente chiesa di Antraccoli.
Con l’obbligo di solvere tutti gli affitti ogni anno ognuno per la sua parte e sia Paolino che Marco si impegnano di pagare e non recare danno all’altro.
Inoltre Marco promette di pagare a Vincenzo, Bastiano e Martino la somma di scudi 7 e mezzo per un cavallo.
Inoltre Paulino promette di saldare Marco per lire 10 di un debito di 16.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 305)
1548 20 luglio
Nardo di Battista Pelli, Domenico Casentini e Biagio di Bastiano di San Vito confessano a Mastro Domenico di Carraia di essere debitori di lire 40 per quattro sacchi di grano venduti e consegnati.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3088, carta 1399)
LOCAZIONE
1548 22 ottobre
Michele fu Battista Pelli di Antraccoli loca a Giuliano di Baldassari Martinelli di ant 5 quarre di terra in chiasso Spinatico, testimone Cecco di Battista Pelli.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 276)
1548 24 novembre
Paulino di Nicolao di Antonio Pelli e Marco fratello di detto Paolo confessano a Jacopo fu Leonardo di San Vito di essere legittimi debitori di lire 49.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 2222)
1561 nell’estimo ci sono: Nardo di Battista Pelli, Marco di Niccolo Pelli, Nicolao detto Moro.
(As.Lu., Estimi, Vol. 178, carta 261v)
1573
8 maggio Antonio, Matteo e Lorenzo fratelli e figli di Nicolao del fu Giuseppe Pelli di Antraccole per loro e in nome del soprascritto loro padre Nicolao promettono che entro i prossimi 8 giorni ratificheranno detto atto al padre, confessano allo
Spettabile Jacobo del fu Francesco Benadii aromatario e cittadino di Lucca di essere debitori di scudi 14 d’oro che restano da un debito di scudi 23 i quali Nicolao e Antonio di Jacobo erano obbligati a pagare in vigore dell’atto rogato da Ser Rocco Da Sesto. Promettono di pagare scudi 5 entro il mese di giugno, scudi 2 entro ottobre di quest’anno 1573 e i restanti scudi 7 entro il luglio del 1574.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3846, carta 903)
22 agosto Nicolao del fu Geppe Pelli di Antraccole e Antonio suo figlio con il consenso di suo padre fanno questo pubblico instrumento confessano a Domenico di Antonio Garbesi pannaio e cittadino di Lucca presente e accettante di essere debitori di scudi 9 d’oro come da atto rogato per mano di Ser Vincenti Diversi notaio, promette di pagare la somma entro anni 4.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3846, carta 1626)
29 dicembre Nicolao del fu Giuseppe Pelli alias il Moro di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa a Nicolao di Bernardino Celli di Lucca di essere debitore di staia 16 e mezzo di grano nostrale buono puro. Fa da fideiussore a Nicolao Matteo del fu Alessandro Casentini di Antraccole.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3846, carta 7)
1574
10 febbraio Francesco del fu Battista Pelli di Antraccole e Vincenti e Giovanni suoi figli confessano a Nicolao di Bernardino Celli di Lucca di essere debitori di lire 15 e soldi 15 per tanta saggina che detti padre e figli avevano comprato.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 360)
14 agosto Nicolao del fu Giuseppe Pelli de Antraccole confessa allo Spettabile Francesco di Tomeo Balbani mercante e cittadino lucchese di essere debitore di staia 30 di grano nostrani e buoni.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 1951)
30 ottobre Pierino del fu Marco Pelli de Antraccole confessa a Bernardino del fu mastro Vincenzo Gabrielli cittadino Lucchese di essere debitore di staia 5 di grano nostrale buono e secco per la rendita della terra che detto Pierino conduce la terra è della Chiesa di San Quirico all’Olivo al tempo in cui era Presbitero della suddetta Chiesa Francesco Bizzarri.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3841, carta 3369)
LIVELLO
1574 14 aprile
il reverendo Giovanni di Antonio Narducci rettore della chiesa di Sant’Alessandro Maggiore
da a livello e in enfiteusi a
Pierino fu Marchino di Nicolao Pelli di Antraccoli stipulante per sé e per Michele suo fratello
un pezzo di terra campia con alberi e viti sopra di sé posta in comune di Antraccoli in loco detto a Spinatico che confina a oriente beni dell’ospedale della Misericordia di Lucca, a meridione e occidente via ovvero chiasso Regoli.
Altro pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune e luogo che confina a oriente beni della chiesa di San Michele in foro e San Quirico all’Olivo, a meridione via ovvero chiasso, a occidente beni dell’opera di Antraccoli e beni di San Quirico sopradetto, a settentrione via.
A rendere ogni anno staia 18 grano.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Lazzaro Antognoli, vol. 3332, carta 79)
1575 nell’estimo ci sono: Marco di Nicolao Pelli che paga per estimo lire 1 soldi 16 denari 8, per le teste lire 2 soldi 5 denari 4 e per gravezze lire 2 soldi 15
Giovanni di Giuseppe Pelli paga per estimo lire 4 soldi 18 denari 4, per testa lire 2 soldi 5 denari 4 e per gravezze lire 4 soldi 16 denari 4
Nicolao di Geppe Pelli paga per estimo lire 3 soldi 8 denari 4, per testa lire 2 soldi 5 denari 4 e per gravezze lire 3 soldi 16 denari 4.
Lunardo di Battista Pelli paga per estimo soldi 11 denari 8, per testa lire 2 soldi 5 denari 4 e per gravezze lire 1 soldi 18
Redi di Cecco Pelli pagano per estimo soldi 5 denari 4 e per gravezze soldi 3 denari 8
(As.Lu., Estimi, Vol. 179, carta 295v)
ACQUISTO CAVALLO
1576
5 maggio Pierino del fu Marco (Pelli) di Antraccoli confessa a Domenico del fu Giovanni Giorgi di Cantignano abitante a Lucca di essere legittimo debitore di scudi 12 d’oro per il prezzo di un cavallo di pelo rubio che detto Domenico ha consegnato. Detti scudi Pierino promette di pagarli entro il mese di luglio prossimo.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3847, carta 1246v)
PERMUTA CAVALLO
31 ottobre Antonio del fu Bernardino Pelli de Antraccole confessa a Simone di Antonio Squaglia di Pieve San Paolo di essere debitore di Scudi 8 d’oro de Italia per la permuta di due cavalli con la vendita “per un sacco di ossi”.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3849, carta 3378)
ACQUISTO DI UN BOVE
1579
20 giugno Pierino e Michele fratelli e figli fu Marchino Pelli di Antraccole confessano a Michele del fu Piero Frediani di Vorno di scudi 8 d’oro per l’acquisto di un bove come da pubblico instrumento rogato in data 2 Maggio 1572 per mano mia.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3858, carta 1487)
1580
23 gennaio Antonio, Lorenzo e Vincenzo di Nicolao Pelli di Antraccoli in solido in nome loro e dei loro eredi, confessano allo Spettabile Nicolao Celli di Lucca di essere debitori di somma di lire 48 per della mistura che essi hanno comprato e promettono di saldare il debito entro il mese di giugno prossimo.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Tizio Santini, vol. 479, carta 236)
LOCAZIONE
4 maggio Cesare del fu Paulino Di Poggio cittadino di Lucca in nome di Ambrogio di Piero Sandri di Pariana abitante in comune di Porcari che conduce beni di detto cesare per staia 20 di grano come da atto rogato per mano di me notaio in data 4 dicembre 1579, loca a Antonio del fu Paulino Pelli di Antraccoli abitante in comune di Porcari che conduce per sé coltre 8 delle coltri 16 che detto Cesare ha locato al detto Ambrogio di cui paga le dette 20 staia di grano. Le affitta a condurre per i prossimi nove anni. Antonio dovrà rendere staia 10 di grano e un pollastro.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Tizio Santini, vol. 479, carta 946)
16 settembre
Nicolao fu Giuseppe Pelli di Antraccole confessa a
Settimio del fu Andrea de Bernardi erede testamentario del Reverendo Giovanni Battista de Bernardi suo padre di essere debitore di staia 12 di grano nostrano buono e secco per un terreno che esso Nicolao conduce a livello dalla chiesa di San Quirico all’Olivo dove il detto Reverendo Gio Battista era rettore. Detto Nicolao renderà sei staia di grano entro l’ottobre del presente anno 1580 e altre sei staia entro il mese di giugno dell’anno prossimo.
stesso giorno
Pierino del fu Marco Pelli de Antraccole confessa a
Settimio del fu Andrea de Bernardi erede testamentario del Reverendo Giovanni Battista de Bernardi suo padre di essere debitore di staia di essere debitore per staria 30 di grano per un pezzo di terra sempre della chiesa di San Quirico all’Olivo.
detti 30 staia Pierino promette di dare
staia 12 nel mese di ottobre 1580
staia 9 nel mese di Luglio 1581
staia 9 nel mese di Luglio 1582
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3860, carta 2723v, 2728v)
DOTE
1581
30 gennaio Nicolao del fu Giuseppe Pelli di Antraccole e Antonio e Vincenzo suoi figli con il consenso di detto Nicolao loro padre ricevono in contanti da Jacobo, Bartolomeo e Domenico del fu Michele Pauli di Verciano cognati del detto Antonio scudi 35 d’oro per Dote di donna Felice sorella del detto Jacobo, Bartolomeo e Domenico e moglie di detto Antonio.
La faccenda si prolungherà fino al 1592 quando Antonio avrà ancora un debito col fratello Vincenzo per la somma dei 35 scudi di dote.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3869, carta 384)
1582
25 settembre Antonio, Lorenzo, Vincenzo fratelli e figli di Nicolao di Giuseppe Pelli di Antraccole e eredi di detto Nicolao e Francesco del fu Matteo figlio del fu detto Nicolao per la sua quota, all’interno della eredità c’erano:
4 Botti di some 16
un tino di some 16
un letto di legno con coltre e capezzale e pagliericcio cattivo.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Tizio Santini, carta 2721v)
1583 13 gennaio
Antonio fu Paulino Giusti di Tempagnano di Lunata e
Lorenzo fu Nicolao Pelli di Antraccoli e
Bastiano fu Antonio Davini di Antraccoli per sé e in nome di Vincenzo Pelli fratello di detto Lorenzo,
confessano di essere legittimi debitori dello
Spettabile Nicolao Celli di Lucca per
lire 65 per il prezzo di staia 25 e mezzo di vecciato.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Tizio Santini, vol. …, carta 138)
1583
22 febbraio Domenico e Antonio fratelli e figli di Nardino Pelli de Antraccoli confessano a Frate Nicolao Celli de Luca di essere debitori di lire 52 e soldi 20 per prezzo del grano dichiarano che restituiranno la somma
prima del giugno del 1583.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Tizio Santini, carta 427)
25 ottobre Antonio fu Paulino Pelli che abita a Porcari stipula questo logo o compromesso per metter pace tra lui e i fratelli della moglie Domenica, ovvero Lorenzo e Michele di Bernardino di Tonio di Deccio. Gli arbitri decidono che i detti cognati vengano condannati a pagare a Antonio 18 scudi, 9 ciascuno, da pagare entro 5 anni.
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Tizio Santini, carta 2624t)
1583 24 ottobre
Antonio fu Nicolao Pelli detto Moro confessa a mastro Santi fu Jacobo di Fosdonovo muratore di esser debitore di lire 35.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Michelangelo Cerlotti, Vol. 3814, carta 360)
1585
14 gennaio Andrea di Donato Parenti di Carraia sposa Maria di Nardino Pelli
6 settembre Francesco di Matteo Pelli sposa Angela di Vincenzo Martinelli
21 ottobre Antonio di Paulino Pelli di Antraccoli ma abitante in Val di Nievole sposa Caterina di Meo Bertolucci
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1587
febbraio Antonio del fu Nardino Pelli di Antraccoli confessa a Piero del fu Marco Pelli di Antraccole di essere debitore di somma di scudi 22 d’oro di Italia per l’acquisto di un cavallo di pelo nero con basto e capestro. Acquisto a sacco d’ossa, a garanzia di questa promessa mette un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in Antraccoli loco detto in Spinatico confina da tre parti via pubblica da altra parte Monastero di Santa Giustina di Lucca (dovrebbe essere la terra della scuola)
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 68)
1589
22 febbraio
Salvestro del fu Andrea Salvestri di Antraccoli loca a Piero del fu Marco Pelli de Antraccole metà pezzo di terra dalla parte di occidente che detto Silvestro ha comprato dal fratello Matteo in loco detto Ozori, per i prossimi tre anni.
successivamente Piero del fu Marco Pelli di Antraccole fa mutuo con Salvestro del fu Andrea Salvestri di Antraccoli per scudi 22 d’oro a patto che detto Piero li restituisca entro un anno.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 835, carta 109 e 110)
marzo
Michele di Giovanni Pelli de Antraccole da una parte e Bastiano di Antonio Davini de Antraccoli
da altra e Menico di Biagio Franceschi di San Vito accusa in nome di Bastiano di Antonino Davini suo nipote fanno pace per liti intercorse.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 835, carta 236-237)
28 aprile Vincenti e Augustino di Giuseppe Tofanelli e Giuseppe loro padre da una parte e Michele di Giovanni Pelli e Domenico alias Menco di Biagio Franceschi dall’altra fanno compromesso per lite intercorsa tra loro
8 maggio come da compromesso di sopra Giuseppe e Vincenzo Tofanelli devono pagare al mastro Antonio Bargheri per le medicature fatte al ferito ovvero Bastiano di Antonio Davini ferito scudi 18 in ragione di scudi 41 il denaro per il tempo che è stato senza poter lavorare e mediamente li condanno a pagare la metà fra grano e l’altra metà nel mese di maggio prossimo, lo stesso condannato a pagare anche Michele Pelli.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 835, carta 246)
Stati delle Anime
ai Pelli
Piero di Marco Pelli (capofamiglia)
Mattea sua moglie
i figli:
Virginia
Menica
Agata
Marco
Filippa
Michele di Gio Pelli (capofamiglia)
Caterina sua madre
Costanza sua moglie
i figli:
Domenico
Angela
Giulio
Felice
Angelica
Camilla
Zabetta
Cesare fratello di Michele
Camilla sua moglie
i figli:
Maria
Giovanni
Lorenzo di Nicolao Pelli (capofamiglia)
Lucrezia sua moglie
i figli:
Caterina
Betta
Matteo
Maria
Donato
Vincenzo di Nicolao Pelli (capofamiglia)
Caterina sua moglie
i figli:
Giulia
Domenica
Anna
Angela
Luiso
Lorenzo
a Romanini (o Grillo)
Vincenzo di Francesco Pelli (capofamiglia)
Maria sua moglie
i figli:
Francesco
Michele
Gio fratello di Vincenzo
Giulia sua moglie
i figli:
Jacopo
Battista
Domenica
Angela
Antonio di Nardino Pelli (capofamiglia)
Angelica sua madre
Pasquina sua moglie
i figli:
Angelica
Felice
Camilla
Clarice
Caterina
i nipoti:
Zabetta
Crezia
Maria
(Archivio Parrocchiale, Stati delle Anime, vol. 1)
1590 19 luglio
Domenico alias Menco di Salvestro Bertolucci confessa a Piero di Marco Pelli di esser debitore di scudi 10 per il prezzo di un cavallo dal pelo negro con basto e capestro.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carta 311)
1590
11 ottobre Piero del fu Marco Pelli presta a Vincenzo del fu Francesco Pelli 69 lire il quale promette di restituirli entro tre anni.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Lodovico Orsi, vol. 373, carta 3172)
1592
18 gennaio Antonio di Nicolao Pelli di Antraccoli confessa a Piero di Marco Pelli di Antraccole di essere legittimo debitore di scudi 25 d’oro di Italia per un prestito e promette di restituirli entro tre anni.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 838, carta 51)
24 ottobre Antonio del fu Nicolao Pelli di Antraccole confessa a Vincenti suo fratello di essere debitore di scudi 35 d’oro di Italia per debito di Donna Felice moglie di detto Antonio come da instrumento dotale rogato da Giovanni Battista Vecoli il 30 Gennaio 1581.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 838, carta 992)
1592
9 maggio Domenico di Andrea Guidi sposa Caterina di Lorenzo Pelli
11 maggio Lorenzo di Niccolao Martinelli sposa Virginia di Piero Pelli
1593
13 giugno Luiso di Antonio Guidi di Tempagnano sposa Angela di Michele di Gio Pelli
1597
9 settembre Domenico di Ventura di Salvestro sposa Zabetta di Lorenzo Pelli
22 settembre Giulio di Michele Pelli sposa Felice di Matteo d’Andreotto
9 novembre Matteo di Bastiano Giusti di Tempagnano sposa Felice di Michele Pelli.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, Vol. 1)
1593 15 febbraio
Piero di Marco Pelli, Lorenzo di Nicolao Martinelli e Matteo di Nardo Martinelli confessano come sopra di esser debitori di Boccella di scudi 117.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carta 307)
1598
31 gennaio Domenico di Michele Pelli sposa Apollonia di Gio Giorgi
6 ottobre Giovanni di Salvestro di Giovanni Marchi di Santa Maria a Colle sposa Menica di Piero Pelli
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1594 15 aprile
Ludovico alias Vico fu Matteo Tofanelli e Bastiano fu Antonio Tofanelli danno a Piero fu Marco Pelli la pace vera, non finta, né simulata, pace perpetua e duratura, generale, per tutte le minacce innocue e dannose, offese e botte da detto Piero, Ludovico e Bastiano perpetrate e commesse fino a oggi.
Promettono di non offendersi più ne tra persone né sui loro beni.
Fatta in casa di detto Ludovico e Bastiano, presenti lo Spettabile Nicolao di Giovanni Maria di Pisa e Michele di Valentino di Antraccoli.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 318)
1594 15 aprile
Ludovico alias Vico fu Matteo Tofanelli e Bastiano fu Antonio Tofanelli suo nipote, di loro propria volontà danno a
Bartolomeo fu Luca Guidi e Giovanni suo figlio,
Piero fu Marco Pelli e
Piero di Geronimo Romanini alias di Dado
la pace vera, pura, non finta né simulata, perpetua e duratura, per tutte le male parole, offese e botte, a i detti Bartolomeo, Giovanni, Piero di Marco e Piero di Geronimo.
Fatto in casa di detto Ludovico.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 319)
1594 15 aprile
Bartolomeo fu Luca Guidi e Giovanni suo figlio e
Piero di Marco Pelli danno la pace a
Bartolomeo fu Matteo Tofanelli e
Ludovico alias Vico fu Matteo Tofanelli e
Bastiano fu Antonio Tofanelli
fanno pace duratura.
Fatta in Antraccoli in casa di Cesare di Paulino Garbocci presenti Nicolao di Giovanni Maria dal Pino e Michele di Valentino Garbocci.
stessa data
Piero di Marco Pelli
Bartolomeo fu Luca Guidi e Giovanni suo figlio
promettono a
Bartolomeo, Lodovico e Bastiano Tofanelli
di pagare per quello che sarà giudicato da Cesare Garbocci, Nicolao dal Pino, Prete Antonio Contrucci e Paulo di Michele Garbocci, ovvero da tre di loro concordi, per le spese delle medicature e ferite, barbieri, speziali, come per qualsiasi cosa concorrenti, per causa delle percosse date ai detti Tofanelli di modo che tutto quello che sarà giudicato dai detti, possano fare lo sborso che promettono.
Fatto come sopra, presenti Bastiano fu Paulino Garbocci e Nardo di Francesco Leonardi di Colle.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carta 321)
27 aprile 1595
Matteo del fu Michele Garbocci e Francesco del fu Benedetto Romanini moderni operai della chiesa di San Michele di Antraccoli fanno da arbitri nella pace tra Michele del fu Valentino Garbocci di Antraccoli e Piero del fu Marco Pelli di Antraccoli per ogni loro lite e controversia.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 528)
1596 29 ottobre
Vincenzo fu Nicolao Pelli di Antraccoli per sé e in nome dei figli minori e gli eredi di Antonio Pelli suo fratello, dà e paga a
Piero fu Geronimo Romanini di Antraccoli scudi 10 d’oro che aveva preso detto Antonio come da atto stipulato da me notaio nel 1591
stessa data altro atto
Michele fu Giovanni Pelli di Antraccoli paga a
Vincenti fu Nicolao Pelli scudi 10 per mutuo.
stessa data altro atto
Vincenti fu Nicolao Pelli per sé e in nome dei figli minori e gli eredi di Antonio Pelli suo fratello livellare della chiesa di Gattaiola per il canone annuo di staia 5 e mezzo grano loca a
Michele fu Giovanni Pelli un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in antraccoli loco detto in chiasso Spinatico che confina a oriente eredi di Lorenzo Pelli, a meridione chiasso Spinatico, a occidente chiesa di Gattaiola e a settentrione Vincenti di Deccio. A rendere ogni anno staia 6 di grano.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 842, carta 898)
1604 7 febbraio
Francesco e Michele fu Vincenzo Pelli confessa a Salvatore fu mastro Bastiano muratore di San Vito di esser debitori di scudi 10 per un vitello dal pelo brinato di oltre un anno di età venduto per macellazione.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 850, carta 171t)
1604 16 agosto
Francesco fu Vincenzo Pelli livellario dell’Ospedale della Misericordia per l’annuo canone di staia 3 e mezzo grano
dà e vende a
Antonio fu Francesco Davini
l’utile dominio su una quarra e mezzo di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto in chiazzo Spinatico che confina a oriente e occidente con beni del detto ospedale a meridione beni di Tomeo de Guinigi e a settentrione detto ospedale.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 850, carta 1244)
1613 5 dicembre
Silvestro di Cesare Pelli riceve 120 scudi per dote di Angela di Giovanni Martinelli.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 859, carta 706t)
1623 22 aprile
Silvestro fu Cesare Pelli e Giovanni il fratello confessano di essere debitori di donna Agata moglie di Giovacchino Fornaio di Lucca per scudi 18 per tanta pasimata che avevano preso per la chiesa di Antraccoli.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 869, carta 197)
1624 4 maggio
Donna Caterina figlia fu Francesco di Leonardo Barsotti della Pieve San Paolo e vedova di Battista fu Francesco Massoni e Cesare Massoni della Pieve San Paolo, locano Luigi fu Vincenzo Pelli di Antraccoli un pezzo di terra a Spinatico.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 870, carta 213)
1649 26 giugno
Giovanni fu Cesare Pelli e Jacopo figlio per loro e per Frediano altro suo figlio assente al quale promettono di ratificare l’atto,
cedono e vendono a
Cesare fu Luca Guidi di Antraccoli presente e accettante per sé e per Bartolomeo suo fratello
un mezzo quartiere a confine di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune di Antraccoli luogo detto a Pelli confina a tutto il detto pezzo da levante detto compratore, da ponente monache di Santa Giustina, da mezzodì beni di Luiso Barsocchini e da settentrione detto venditore.
al prezzo di scudi 8, a rendere all’ospedale staia uno di grano.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Gio Battista Gemignani, vol. 2820, carta 1347)
7 gennaio 1662
Lorenzo del fu Aloisio Pelli di Antraccoli livellario vende a
Marco di Giovanni Pelli di Antraccoli
l’utile dominio e le ragioni livellari su
un pezzo di terra campia con alberi e viti posta nel comune di Antraccoli in loco detto Chiasso Spinatico secondo i suoi confini e è la quarta parte dei beni livellari della Chiesa di San Pietro Somaldi spettante al detto Lorenzo con gli altri livellari.
per scudi 15 con l’obbligo di rendere alla detta Chiesa e al suo rettore libbre 7 l’anno di grano.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Gasparo Schiatta, vol. 2480, carta 5)
1690 27 ottobre
Lorenzo fu Matteo Pelli di Antraccoli,
confessa a
Bartolomeo Grammatica cittadino di Lucca,
di esser legittimo debitore i staia 5 grano e detto Lorenzo confessa che pagherà entro il luglio del 1691.
(As.Lu., Notari seconda parte, Ser Domenico Saladini, vol. 7706, carta 1975)
MESTIERI
I FANUCCHI
I Fanucchi che hanno svolto un mestiere diverso da quello di mera sussistenza del contadino, sono stati muratori e caciaioli o caseari. In particolare tra i muratori c’era mastro Andrea di Bartolomeo Fanucchi e Andrea di Bernardino di Jacopo Fanucchi che svolgevano le loro attività in prevalenza a Lucca. Li troviamo nei documenti d’archivio dal 1529 al 1565. Andrea di Bernardino abitava a Lucca nei pressi di Piazza San Michele.
I caciaioli invece Piero di Luca Fanucchi e anche il figlio di Piero, Scipio erano caseari sono attivi fino al 1592
Francesco di Andrea Fanucchi mastro caseario attivo dal 1543 al 1579.
Ci fu anche Michele di Bastiano Fanucchi chiamato Malasera, che faceva il macellaio a Lucca.
Pochi dei Fanucchi presero i voti, solamente:
Nel 1595 Nicolao di Tomeo Fanucchi che si fece frate diventando Fra Girolamo di San Benedetto;
Pellegrino di Giuseppe Fanucchi che si fece frate nel 1746 e in tempi recentissimi Angelo di Felice Fanucchi che è mancato nel 2011.
(C. FERRI, L’archivio dei Notari di Lucca, Strumenti per la ricerca XVII, Istituto Storico Lucchese, Lucca 2017)
I PELLI
I Pelli sono stati quasi tutti contadini, come la maggior parte degli abitanti. Nei registri però troviamo soltanto una volta per altro, un Antonio Pelli definito lignario.
Matteo di Lorenzo Pelli nel 1617 era Oste!
Nel maggio del 1565 Marchino Pelli di Antraccoli ottiene il lavoro “in somma” di fondare i muri di spalla della porta San Pietro.
(MARTINELLI R. PUCCINELLI G., Le mura del cinquecento, Matteoni, Lucca, 1983, pag. 251)
Nell’ottobre del 1570 nei registri delle fortificazioni del comune di Lucca durante la costruzione delle mura che vediamo oggi, viene incaricato Nardino Pelli di Antraccoli di costruire i muri per ritegno dei terreni, “li orecchioni di Santa Maria (il baluardo Santa Maria è quello a sinistra della porta San Pietro) con far li muri alto braccia 4, grosso braccia 1 e mezzo e che sotto alla banchetta sia braccia 3 e ¼ di acqua e fu deliberata a Nardino Pelli d’Antraccoli per tutto il mese di novembre […] a tutte spese del detto Nardino, et portare in casetta li pali che si leveranno dal detto orecchione. Con far detti muri belli et buoni et con calcina forte, servendosi de sassi dello sopradetto offitio”. Nardino probabilmente faceva il muratore.
(As.Lu., Fortificazioni, Vol. 18, carta 133v)
(MARTINELLI R. PUCCINELLI G., Le mura del Cinquecento, Matteoni, Lucca, 1983, pag. 171)
Anche i Pelli e soprattutto la famiglia che viveva ai Giovannini, hanno avuto soldati e membri delle forze di difesa di Lucca. Quindi Bastiano di Giovanni nato nel 1695 riuscì a diventare Capitano, mentre il padre Giovanni fu Tenente. Altro figlio di Giovanni, Marco divenne Alfiere e il figlio di Marco sempre Giovanni a sua volta divenne Caporale. Altra famiglia Lorenzo di Luiso Pelli nato nel 1621 divenne Caporale e altrettanto suo figlio Luiso.
In tempi più recenti Stefano di Giuseppe Pelli nato nel 1756 era un Calzolaio, mentre Lorenzo di Giuseppe Pelli nato nel 1765 era un Sarto.
Ci furono anche diversi ecclesiastici a partire da Tomeo di Francesco prete in una pergamena del 1522. Stefano di Giovanni era chierico e si trasferì alla Certosa di Farneta nel 1720. Bastiano di Marco Pelli era sacerdote e fu rettore di San Filippo dove morì nel 1718; Sebastiano di Giovanni Pelli anche egli Reverendo praticò ad Antraccoli e fu sepolto nella sepoltura dei sacerdoti nel 1788.
EMIGRATI
I FANUCCHI
Gli emigrati, anche fra i Fanucchi in tempi passati qualcuno emigrò verso la Valdinievole senza tornare.
Nel corso delle grandi migrazioni di 1800/1900 invece ci furono pochi emigrati. Angela Maria di Felice Fanucchi emigrò in Argentina col marito Eugenio Guidi e non tornò più e la sorella Teresa Maria partì nel 1886 e anche lei non ha fatto più ritorno.
Domenico di Sebastiano Fanucchi invece era emigrato anche lui in Argentina ma purtroppo morì in mare sulla nave mentre stava facendo rientro a casa nel luglio del 1890. Anche un altro fratello di Domenico, Felice partì per l’Argentina nel 1870 ma poi fece ritorno. Un figlio di Domenico, Giuseppe emigrò in California nel 1900 e lì morì nel 1928 senza figli.
I PELLI
I Pelli emigrati in tempi più antichi si allontanarono soltanto di alcuni chilometri, raggiunsero soltanto la Valdinievole.
In tempi recenti le prime migrazioni iniziarono verso la Francia dove andò Carlo di Paolo Pelli nel 1861 e non fece più ritorno; oppure verso la Corsica dove Luigi di Michele Pelli emigrò e lì morì nel 1821 ad Ajaccio.
Lo aveva seguito anche il nipote Michele che si sposò in Corsica nel 1854 e morirà nel 1898 a Propriano sempre in Corsica.
Sempre della stessa famiglia di Luigi, un altro Luigi fratello di Michele emigrò in Argentina nel 1873 a 28 anni, in Argentina si sposò e non tornò più ad Antraccoli, rimase però in contatto con tutte le sorelle che erano rimaste in Italia e di questa lontananza ho trovato la testimonianza in una bella lettera che una sorella di Luigi (Matilde) scrisse al caro fratello il 15 marzo del 1898.
Luigi ha lavorato per una fattoria “La Martona”. Suo figlio Timoteo Pablo Luis con sua moglie producevano latte e lo vendevano alla fattoria. Abitavano a San Vicente. I dettagli da quest'albero genealogica sono stati forniti da Beatriz Ravano una nipote di Luigi PELLI e per Diego Pelli in bisnipote di Timoteo Pablo Luis.
Agostino di Giuseppe Pelli emigrò in Argentina nel 1881 con la moglie Letizia Guidoni e il figlio Giovanni Davino Pelli di 7 anni, non sono più tornati in Italia; ma Giovanni Juan Pelli sposò Ersilia Barsocchini anch’ella originaria di Antraccoli ed ebbero una figlia Juana Pelli nata nel 1894 a Zarate Buenos Aires.
Costantino di Eugenio Pelli invece andò verso gli Stati Uniti, emigrò nel 1902 in California ad Eureka dove non si sposò mai e morì là nel 1948, sulla sua tomba il nome era diventato Charles Pelli.
Anche un’altra sorella di Costantino, Emilia Pelli, emigrò col marito poco dopo il matrimonio nel 1908 in Argentina, si stabilirono vicino Buenos Aires dove vissero tutta la vita senza tornare più in Italia. I suoi discendenti sono ancora vivi e siamo in contatto.
OGGI
La famiglia Fanucchi di Antraccoli è quasi scomparsa, ci sono soltanto una manciata di Fanucchi alcuni dei quali abitano ancora "ai Fanucchi"
La famiglia dei Pelli di oggi è attualmente residente in corte Pelli di questi, negli anni ’60, un ramo si è trasferito in provincia di Udine.
CURIOSITA'
Ho notato una cosa molto curiosa nella famiglia dei Fanucchi, dalla metà del 1700 alla fine del 1700 ci furono tra i Fanucchi ben 4 parti gemellari! 2 bambine Angela Maria e Lucia figlie di Francesco nate il 9 dicembre 1745, 2 bambini Giovanni e Giuseppe figli di Bastiano nati il 15 aprile 1754, altri 2 bambini Giuseppe Luigi e Francesco Pietro figli di Domenico nati il 30 maggio 1786 e dalla stessa famiglia Isabella e Lazzaro figli di Domenico nati il 27 marzo del 1798.
(Archivio Parrocchiale Antraccoli, Nati, volume 2)