Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
La Famiglia dei MARTINELLI
CHI ERANO
La famiglia Martinelli non è un cognome a noi familiare come abitanti odierni di Antraccoli. Ma come anche i Garbocci o gli Andreotti, hanno avuto una permanenza lunghissima in paese ed hanno contribuito alla crescita del paese e della sua popolazione.
Si parte dall’estimo del Guinigi, quello del 1412 con tutte le famiglie nel dettaglio, la famiglia dei futuri “Martinelli” ha in affitto in paese 8 appezzamenti di terra, tutti nella zona est del paese e su uno di essi c’è anche una casa su colonne dove presumibilmente abitavano.
La famiglia era così composta:
Domenico di Martinello di anni 34
Bianchina sua moglie di anni 28
Giovanni il figlio di anni 6
Marco di anni 1
I Martinelli andranno via molto presto da Antraccoli, già alla metà del 1700 la famiglia era estinta.
ORIGINE DEL COGNOME
Il cognome Martinelli che inizierà a essere usato dalla fine del 1500, deriva da quel Martino, detto probabilmente Martinello, di cui però non sappiamo nulla.




DOVE ABITAVANO
Si parte dall’estimo del Guinigi, quello del 1412 con tutte le famiglie nel dettaglio, la famiglia dei futuri “Martinelli” ha in affitto in paese 8 appezzamenti di terra, tutti nella zona est del paese e su uno di essi c’è anche una casa su colonne dove presumibilmente abitavano.
Negli anni successivi la zona delle case dei Martinelli sarà quella che oggi è “ai Picchi” ovvero proprio di fronte a dove avevano inizialmente questa casa su colonne.
A differenza di altre famiglie, non si sposteranno mai dalla zona del Cantone che hanno abitato fin dall’inizio.
Nell’estimo del 1519 le famiglie Martinelli erano già 4 nuclei, tutti derivati dai due fratelli ma già distinti. Avevano appezzamenti di terreno in affitto un po’ in tutto il paese ma soprattutto nella parte est intorno e dentro al Cantone.
Mariano di Giovanni Martinelli aveva in affitto 16 terreni, su uno di questi terreni di proprietà diretta di detto Mariano, c’è una casa murata ad un solaio e coperta di tegoli, con forno.
Francesco di Antonio Martinelli aveva in affitto 6 terreni tutti nella zona del Cantone, su uno di questi terreni di proprietà diretta di Francesco, c’è una casa murata a due solai, con pozzo e aia.
Bernardino Martinelli ha 3 campi, Martino Martinelli ha 2 campi.
Come si vede dall’immagine avevano in pratica, tutto il cantone e parecchi terreni anche intorno.
Erano già proprietari delle terre dove avevano le abitazioni.
La zona delle loro abitazioni ovvero, “ai Martinelli” rimarrà con questo toponimo fino alla fine del 1700, dopo con l’arrivo in paese dei Picchi, diventerà “ai Picchi” venendo abitata dai Picchi e dai Passaglia.
BREVE STORIA
Come frequente le carte di livello ci fanno capire come i Martinelli fin dalla metà del 1400 affittarono e quindi lavorarono terre intorno alle loro abitazioni, già nel 1450 Giovanni di Domenico affitta un piccolo pezzo di terra in loco detto all’orto (che è la zona a nord della chiesa andando verso il cantone). Ugualmente dall’atto del 1468 del rettore della chiesa di Antraccoli i Martinelli avevano una terra in affitto sempre nel Cantone al campo Rosso di proprietà di detta chiesa.
Il benessere della famiglia però è palese nei rendiconti di estimo che fanno una panoramica dei beni mobili e immobili posseduti dagli antraccolesi.
Nell’estimo del 1461 i Martinelli composti soltanto da una famiglia, ovvero quella di Giovanni di Domenico, avevano beni immobili dal valore di lire 104 e beni mobili per lire 74.
Per questa prima famiglia c’è fortunatamente, un testamento proprio di Giovanni, detto Giovanni fu Domenico di Martinello. Il testatore dichiara di essere molto debole di corpo e quindi di non voler morire senza aver fatto testamento, dichiara di voler lasciare al figlio Biagio una casa che aveva in città in Santa Maria Forisportam, mentre la casa ad Antraccoli viene lasciata a un altro figlio; le cose interessanti sono i lasciti della mobilia o cose di casa, ovvero sempre a Biagio lascia: due botti, un tavolo, due tini di some 22 e 5 tini di some 40; e inoltre un letto fornito di coperta e di altro apparato e un altro letto fornito con proprio saccone, con coperta e piume; e inoltre tutta la ferramenta e utensili di detto Giovanni.
Sempre a Biagio per dote della moglie lascia fiorini 12 e una gonna ricamata con filo d’argento.
La casa di Antraccoli viene lasciata al figlio Mariano e al nipote Baldassarre
Nel 1519 prendono a livello un altro terreno dell’Altare di Santa Maria in San Michele di Antraccoli nella zona nord del Cantone, cioè Polecino e un altro alla Sambuca.
Per gli anni successivi la vita dei Martinelli che troviamo negli atti si riduce a affitti di terre, sempre della chiesa di Antraccoli e sempre ad Antraccoli e di affitti di buoi o cavalli; nel 1547 ad esempio Giovanni del fu Martino Martinelli e Martino suo figlio confessano a Antonio di Agostino dell’Annunziata di essere debitore di scudi 8 e mezzo d’oro per l’acquisto di un cavallo Pilamino (palomino colore) con basto e capestro.
Il 18 dicembre 1572 Paulino Garbocci loca a collaria a Michelino del fu Baldassare Martinelli di Antraccoli un bove dal pelo biondo con corna incurvate, di anni 10 a rendere staia 3 di grano nostrano buono e secco.
Il 13 febbraio 1574 Matteo di Luca Fanucchi confessa a Rocco del fu Giovanni Martinelli di essere debitore di scudi 7 d’oro dei totali 11 che deve pagare per l’acquisto di un cavallo con pelo nero.
28 settembre 1580 Grado di Lorenzo Martini confessa a Andrea di Nicolao Pieraccini di Lucca di essere debitore di 14 scudi per l’acquisto di un puledro dal pelo brinato.
Nel 1587 Francesco fu Rocco Martinelli vende a Domenico Bertolucci un vitello a pelo brinaticcio ovvero nericcio per 9 scudi.
Nel 1591 Matteo di Nardo Martinelli vende a Matteo Cataldi un giovenco (Giovane e robusto bovino che ha oltrepassato il primo anno di età) dal pelo brinato con corna dritte per scudi 8
Sempre nel 1591 Grado fu Lorenzo Martinelli vende a Piero Cataldi un giovenco dal pelo brinato e nericcio con corna di età di anni due in circa per 12 scudi d’oro.
E sempre Grado, vende a Michelangelo Bertolucci un cavallo per 25 scudi.
Con questi resoconti, si capisce come, soprattutto Grado Martinelli, era in molti atti di commercio di animali soprattutto cavalli, probabilmente era il suo mestiere.
Come anche in altre famiglie, sono frequenti gli atti notarili di “pax” ovvero le “paci”, stipulate difronte al pubblico notaio così da essere mantenute o altrimenti si sarebbe pagata una multa.
Per i Martinelli nel marzo del 1586 Lorenzo fu Nicolao Martinelli, Giovanni e Mariano di Michele fanno pace con Grado di Lorenzo, non c’è scritto quale fosse il tema della lite ma spesso e volentieri erano le controversie per faccende di famiglia.
Nel gennaio 1587 Teo di Michele Martinelli e Mariano suo fratello (come sopra) fanno pace nuovamente con Grado fu Lorenzo Martinelli, stavolta specificando il tema della pace ovvero “tutte le percosse, ingiurie, ferite, odii, malevolenze fatte con sangue, commesse e perpetrate” e promettono vicendevolmente di non offendersi più.
Nel 1589, sempre un Martinelli, stavolta Simone di Bastiano, fa pace con un Giorgi anche questa volta per “non fare odii o malevolenti percussioni tra loro” e si promettono pace vera e non dipinta.
CRONACHE
1447 Giovanni di Domenico era operaio dell’Opera della Chiesa di Antraccoli.
(Archivio Parrocchiale Antraccoli, Opera)
1450 Cristoforo del fu Martino de Bonellio cittadino di Lucca, loca e concede a Giovanni di Domenico di Antraccoli, presente e conducente, la metà dell’intero per indiviso di un pezzo di terra posta in comune di Antraccoli, di cui l’altra metà è di Jacobo Prosperi di Lucca, posta in loco detto all’orto. Confina da una parte col Capitolo di Lucca, da altra parte con l’opera di San Michele di Antraccoli, da altra parte con la chiesa di Sant’Andrea in Pelleria e parte Via pubblica, e da altra parte via pubblica. Da tenere per i prossimi tre anni e da rendere ogni anno al detto Cristoforo per la metà affittata, staia di grano 1 e mezzo.
11 gennaio 1450
(As.Lu., Notari prima parte, Ser Buonaccorsi Luviso di Antonio, vol. 597, carta 77)
1451 3 gennaio, Francesco di Antonio di Martinello nasce e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 1)
1451 nell’estimo ci sono Giovanni di Domenico con Antonio suo fratello.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 144)
1461 nell’estimo c’è:
Giovanni di Domenico che paga per 3 teste e ha beni immobili dal valore lire 104 e beni mobili valore lire 74. Erano una delle famiglie più facoltose di Antraccoli.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 146)
3 febbraio 1468
Venerabile viro, presbitero Giovanni del fu Filippo di Lucca rettore della chiesa di San Michele di Antraccoli
confessa e fa presente a
Giovanni del fu Domenico del soprascritto comune di San Michele di Antraccoli, lavoratore di terre presente, stipulante e accettante per se e per i suoi eredi di dare e solvere staia uno di grano buono per un prestito per il prezzo di una terra campia posta in detto comune in loco detto al campo rosso che confina a oriente terra di Domenico Cristofani di Antraccoli, da occidente terra del Monastero di San Frediano di Lucca, a meridione terra del detto Monastero e terra colo pinelli e opera di Santa Maria in Piazza pieve di Brancoli, a settentrione chiasso, in tutto misura quarra una.
Un altro pezzo di terra che il rettore aveva locato per mano del notaio Ser Piero fu Francesco Angeli di Lucca.
Fatto nel soprascritto comune di Antraccoli in aia e casa di Tofanello di Luchetto, presenti Bartolomeo fu Giovanni e Biagio fu Tofanello di Antraccoli lavoratori di terra.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Nicolao Vellutelli, vol. 666, carta 15)
1471 nell’estimo c’è Giovanni di Domenico
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 148)
1477 11 ottobre
Antonio fu Domenico Martinelli di S. Michele di Antraccoli lavoratori di terre e Francesco suo figlio
confessa e pubblicamente riconosce a
Leonardo di Berardi di Tassignano come padre e legittimo amministratore di donna Magdalena sua figlia e moglie del soprascritto Francesco, ricevono per dote fiorini 20.
Fatto in Lucca in camera mia notaio, posta in Lucca in contrada San Pietro Maggiore presenti Tommasino fu Desiderio … di Lucca e Pietro fu Jacobo di Cantignano molendinario e abitante a Lucca.
(As.Lu., Notai prima parte, Vellutelli Ser Nicolao, vol. 668, carta 295t)
1482 nell’estimo ci sono Biagio e Mariano figli di Giovanni e Domenico e Lunardo figli di Antonio.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 152)
1488 5 dicembre Testamento di Giovanni fu Domenico di Martinello, questo testamento, se pur antico è molto dettagliato nei particolari. Direi che è molto interessante.
Certo della morte e incerto dell’ora di essa Giovanni del fu Domenico di Martinello del comune di Antraccoli, sano per grazia di Dio di mente e di intelletto e articolatamente parlando, desidera, vista la sua umana fragilità essendo debole di corpo e non volendo morire senza testamento dettare questo suo nuncupativo testamento.
Per prima cosa vuole che il suo corpo venga sepolto nella chiesa di detto comune di Antraccoli.
Inoltre lascia all’opera di Santa Croce di Lucca … per remissione della sua anima.
Lascia a Biagio suo legittimo figlio e erede, per indiviso, la metà di una casa murata da tutte le parti e solariata con due solai e coperta di piastre (di pietra), posta a Lucca in contrada Foris Portam e confina ad oriente e a occidente la via pubblica, a meridione dominio Santa Maria della Rosa e a settentrione domino Battista Tassignani.
Inoltre un pezzo di terra campia posta in comune di Antraccoli in loco detto al campo grande ovvero all’orto e che confina a oriente con l’opera di San Michele di Antraccoli, ad occidente Antonio fratello del detto testatore, a meridione via pubblica e a settentrione chiesa di Sant’Andrea in Pelleria. E che detti eredi siano tenuti a pagare a donna Elisabetta nipote di detto testatore e figlia del fu Giuliano figlio del detto testatore, per sua dote fiorini 15 di 36.
Inoltre, assegna a Biagio: due botti, un tavolo, e un … e due tini di some 22 e 5 tini di some 40; e inoltre un letto fornito di coperta e di altro apparato e un altro letto fornito con proprio saccone e ... con coperta e piume; e inoltre tutta la ferramenta e utensili di detto Giovanni.
Inoltre a Biagio per Dote di donna Domenica figlia del fu Pasquino di Antraccole fiorini 12 di 36.
Inoltre una gonna ricamata con filo d’argento.
A Gregorio figlio di detto Biagio..
Donna Angela figlia di Jacopo di Puccio Bonaccursi fiorini 20 come da atto di Ser Piero Piscilla per dote.
Un’altra gonna… una cappa di panno morello….
Un pezzo di terra campia di proprietà della chiesa di S. Andra in Pelleria che conduce detto testatore come da atto di Ser Pietro Da Collodi, inoltre altri pezzi di terra che ha da condurre, sempre ad Antraccoli al Pulecino, alle lame, alla Maggina..
Lascia a Mariano suo figlio e a Baldassari suo nipote figlio del fu Giuliano una casa di detto testatore, con arcia e orto, in comune di Antraccoli in loco detto all’orto, che confina a oriente casa e aia di Antonio di Domenico Martinelli, a occidente Gasparo di Domenico Martinelli, a meridione chiesa di Antraccoli e a settentrione via pubblica.
Inoltre la metà di un campo posto in comune soprascritto di Antraccoli in loco detto a chiasso dato che confina a oriente chiasso dato a meridione soprascritta opera di Antraccoli.
Inoltre detto Mariano per dote di donna Fina? Sua moglie fiorini 12, e detto Giuliano per dote di donna Giovanna sua moglie fiorini 12.
Tutto il resto vuole che vada a detti Mariano e Baldassare.
Fatto in casa di Biagio figlio del detto testatore di Antraccoli, presenti Lazzaro del fu Giovanni di Lucignano? Cappellano di Antraccoli e Cataldo di Bertoluccio del fu Santoro di Santa Maria a Colle abitante ad Antraccoli e Antonio fu Domenico Martinelli di Antraccoli.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Piero Do Berto, vol. 1118, carta 23)
1492 11 dicembre
Michele figlio di Domenico del fu Guido del comune di Antraccoli, confessa a Mariano del fu Giovanni di Domenico di Antraccoli e per donna Betta figlia del fu Giuliano del fu Giovanni soprascritto e fratello del detto Mariano, di ricevere per dote di detta Betta fiorini 15.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Piero Do Berto, vol. 1118, carta 276)
1493 nell’estimo ci sono Domenico di Antonio e Mariano di Giovanni.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 154)
23 novembre 1497
Domenico fu Pellegrino fornaciario in Lucca loca a Bernardino di Antonio Martinelli di Antraccoli un bove dal pelo rosso con corna, di 7 anni
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Domenico Chiariti, vol. 1724, carta 133)
1504 nella contabilità dell’estimo ci sono:
Francesco di Antonio Martinelli
Domenico e Bernardino di Antonio Martinelli
Luca Martinelli
Mariano di Giovanni Martinelli
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 156)
1506 nella contabilità dell’estimo ci sono:
Francesco di Antonio Martinelli che paga per estimo lire 1 e soldi 2
per beni immobili fiorini 16, lire 1 e soldi 4 e per la mobilia fiorini 6 e soldi 6
Domenico e Bernardino di Antonio Martinelli paga per estimo lire 2 e soldi 4 per beni immobili fiorini 32, lire 2 e soldi 8 e per la mobilia fiorini 8 e soldi 8.
Luca Martinelli paga per estimo lire 1 e soldi 2, per beni immobili fiorini 16, lire 1 e soldi 4 e per la mobilia fiorini 2 e soldi 2.
Mariano di Giovanni Martinelli paga per estimo lire 1 e soldi 2, per beni immobili fiorini 40 e soldi 3 e per la
mobilia fiorini 20 e soldi 1.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 157)
1507 nella contabilità dell’estimo ci sono:
Francesco Martinelli che paga lire 1
Domenico Martinelli che paga lire 2
Luca Martinelli che paga lire 1
Mariano Martinelli che paga lire 1 e soldi 2
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 159)
1516 nella contabilità degli estimi ci sono:
Matteo Martinelli
Luca Martinelli
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 164)
1517 nella contabilità degli estimi ci sono:
Francesco di Antonio Martinelli che paga di estimo soldi 17 e di bargello soldi 6 e denari 4
Domenico di Antonio Martinelli che paga di estimo soldi 17 e denari 8 e per bargello soldi 8 e denari 6
Luca Martinelli che paga di estimo soldi 12 e denari 4 e per bargello soldi 4 e denari 8
Mariano di Giovanni Martinelli che paga di estimo lire 1, soldi 1 e denari 4 e per bargello soldi 10 e denari 8
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 164)
1518 nella contabilità degli estimi ci sono:
Francesco di Antonio Martinelli che paga per estimo soldi 19 e denari 8 e per bargello soldi 7
Domenico di Antonio Martinelli che paga per estimo soldi 16 e denari 8 e per bargello soldi 8 e denari 8,
Luca di Antonio Martinelli che paga per estimo soldi 11 e denari 8 e per bargello soldi 3 e denari 10,
Mariano Martinelli che paga per estimo soldi 18 e denari 8 e per bargello soldi 10 e denari 8,
Martino Martinelli che paga per estimo soldi 11 e per bargello soldi 2 e denari 8.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 165)
1519
9 settembre 1519
Pietro del fu Ser Angelo Micheli e a nome (con procura) di Angelo suo fratello rettore come da atto rogato da Alessandro di Pandolfo il giorno 28 gennaio 1507, loca e concede a livello o in enfiteusi a Biagio del fu Goro Martinelli di Antraccoli in suo nome e a nome di Pellegrino, Giovanni, Domenico e Lorenzo fratelli di detto Biagio che sono informati dell’atto, locano un campo posto in comune di Antraccoli in loco detto in Polegino e confina a oriente terra del Capitolo di Lucca e terra di Nuccio di Giovanni di Lucca pertiche 28, a occidente terra della chiesa di San Paolino di Lucca pertiche 28, a meridione terre del Capitolo di Lucca, Abbazia di Guamo e eredi … pertiche 20 e mezzo a settentrione via ovvero chiasso pertiche 20 e mezzo. (terra 253 estimo 1519) (La terra è dell’Altare di Santa Maria in San Michele di Antraccoli). A rendere a detto Altare staia 11 di grano buono e secco l’anno, portato presso la casa di detto Rettore a Lucca.
13 dicembre 1519
Pietro del fu Ser Angelo Micheli procuratore di domino Angelo suo fratello rettore della chiesa di San Michele di Antraccoli come per atto di Ser Alessandro di Pandolfo concede a livello e in enfiteusi a Biagio del fu …… un campo posto in loco detto alla Sambuca che è per indiviso dell’Altare di San Bernardino posto in San Martino di Lucca e dell’altare di detta Chiesa di Antraccoli, confina a oriente l’ospedale di San Giovanni di Lucca pertiche 50, a occidente ospedale della Misericordia di Lucca pertiche 54, a meridione via pubblica, a settentrione chiasso. (terra 164 estimo 1519)
Un altro campo con alberi e viti posto in detto comune loco detto al cantone del …. A oriente chiesa di S. Michele di Antraccoli pertiche 15, a occidente per indiretto via a meridione soprascritto altare pertiche 12.
(As.Lu., Notai Prima Parte, Ser Matteo Antognoli, vol. 1716, carta 411t, 463t)
1521
29 maggio, Michele di Bartolomeo Martinelli nasce e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
10 luglio, Paolino di Giovanni Martinelli nasce e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 10)
1521 in estimo ci sono Francesco di Antonio Martinelli, Mariano di Giovanni Martinelli e Martino Martinelli
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 167)
1522 in estimo ci sono Francesco Martinelli Martino di Biagio Martinelli, Baldassari Martinelli, Lucha di Domenico Martinelli e Biagio di Goro Martinelli
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 168)
1523 in estimo ci sono:
Biagio di Goro Martinelli
Martino Martinelli
Luca Martinelli
Eredi di Francesco Martinelli
Baldassari Martinelli
Bacco di Francesco Martinelli
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 170)
1525 in stimo ci sono:
Eredi di Francesco Martinelli, Biagio di Goro Martinelli, Martino di Biagio Martinelli, Luca di Antonio Martinelli, Baldassari Martinelli e Lunardo di Francesco Martinelli.
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 171)
1526 22 agosto Paulino del fu Leonardo Garbocci di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa e garantisce a Matteo di Luca Martinelli di Antraccole stipulante e ricevente per sé e per i suoi eredi e successori di essere debitore di fiorini 7 in nome della dote di donna Angela sorella del detto Paulino e moglie di detto Matteo e promette di pagare detto Matteo entro i prossimi tre anni.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Giovanni Parpaglioni, vol. 2515)
1528 14 marzo
Paulino di Leonardo Garbocci e Giovanni di Tofanello di Antraccoli operai dell’opera di San Michele di Antraccoli danno e concedono in enfiteusi e a livello a Matteo di Luca Martinelli (maestro di Legnami) di Antraccoli presente e accettante per sé e per i suoi figli e discendenti maschi fino in quarta generazione, l’altra metà delle due case con muri e orto posta in comune di Antraccoli in loco detto al Santo che era stata concessa a Michele Guidi di Antraccoli, ma essendo detto Michele morto senza dichiarare a chi lasciare l’enfiteusi, viene sottoscritta con detto Matteo. A rendere ogni anno nel mese di luglio staia 7 e mezzo di grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Vincenzo Granucci, vol. 2321, carta 913)
Nel 1529 nell’estimo delle “robe”
Jacopo di Biagio Martini
3 letti sensa coltre fiorini 20
Mobilia di casa fiorini 8
Panni lani e lini fiorini 12
6 botti a soma 15 fiorini 5
2 capanne coperte di paglia fiorini 20
Una casetta sensa solario fiorini 40
Tot fiorini 105
Matteo di Lucha Martinelli
Uno letto senza coltre fiorini 6
Mobilia di casa fiorini 4
Panni lani e lini fiorini 3
3 botti a soma 24 e 1 tino di 10 fiorini 7
Tot fiorini 20
Nardo di Francesco Martinelli
Uno letto tristo fiorini 2
Una parte mezza di una casa
piccola e trista fiorini 12
Tot fiorini 14
Giuliano di Baldassare Martinelli
2 letti uno con la coltre fiorini 15
Mobilia di casa fiorini 4
3 botti 2 tini a some 34 fiorini 6
3 parte di una casa a uno solaio fiorini 100
Tot fiorini 125
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 174)
1530 15 aprile, Luca di Matteo di Luca nasce e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 11)
1531 estimo:
Giugliano Martinelli lire 16 soldi 12
Paulino Martinelli lire 11 soldi 16
Tone Martinelli lire 4 soldi 8
Matteo Martinelli lire 3 soldi 16
Jacopo Martinelli lire 6 soldi 16
Mencho Martinelli lire 1 soldi 16
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 176)
1539 10 dicembre
Matteo del fu Luca Martinelli di Antraccoli con questo pubblico instrumento confessa a Leonardo di Agostino Donati di essere debitore di scudi 12 e mezzo d’oro.
Die 9 dicembre 1539 indizione 13
Paulino del fu Leonardo Garbocci di Antraccoli e in nome di Domina Maria sua moglie e figlia del fu Bernardino Martinelli di Antraccoli confessa e dà a Sebastiano di Pellegrino di Lando Lazzari una terra in Antraccoli in loco detto all’orto che confina da una parte Bastiano di Gregorio Martinelli da altra parte Giuliano Martinelli da altra via pubblica.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174-2175, carta 191, 193t)
1542 4 novembre
Matteo di Luca Martinelli in nome di Nardo suo figlio confessa a Bartolomeo alias Meuccio di Barsante Guidi di esser debitore di scudi 14
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174-2175)
1543 27 gennaio, Mariano di Michele Martinelli nasce e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 13)
1543 17 novembre
Onorevole domino Alessandro di Aloisio Arnolfini moderno rettore della chiesa di Antraccoli (erroneamente l’atto dice S. Maria) con il consenso del Vescovo come da bolla emanata da Papa Sisto X nel 1482, con questo pubblico instrumento per se e per i suoi successori in detta chiesa, loca e concede a livello e in enfiteusi a:
Antonio, Lorenzo e Rocco fratelli e figli del fu Giovanni Martinelli di Antraccoli presenti e stipulanti in solido per se e per i loro figli maschi naturali e legittimi in linea mascolina fino in quarta generazione. Rocco accetta per se e per Matteo di Luca Martinelli di Antraccoli e per i suoi figlie discendenti maschi.
Prendono a livello le seguenti terre in ordine:
Un pezzo di terra campia posta in detto comune di Antraccoli loco detto al Trombolino che confina a meridione e occidente via a oriente opera di San Vito.
Secondo pezzo di terra campia posto in comune di Capannori loco detto al Fiumicello che confina a meridione fiumicello, a occidente opera di Capannori a settentrione via.
Terzo pezzo di terra campia posta in detto comune di Antraccoli loco detto all’Orto e confina a oriente detta chiesa, a occidente detta chiesa, a meridione via a settentrione detta chiesa.
A rendere ogni anno nove staia di grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2478, carta 211)
1544
8 marzo
Jacobo Cataldi, Jacopo di Piero Guidi, Giuliano Martinelli e Matteo di Michele Tofanelli uomini di Antraccoli, confessano a Giovanni Lunardini e Vincenzo Guinigi di esser debitori di lire 180.
14 maggio
Giuliano fu Baldassare Martinelli incarica Mastro Giovanni Pierucci di murare e fabbricare due muri con calcina buona e pietra intonacati.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Coluccio Busdraghi, vol. 2174-2175, carta 700)
9 luglio, Angelica di Antonio Martinelli nasce e viene battezzata in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 13)
1546
31 luglio
Casa Guidi costruita su terreno di Altopascio diversi pagamenti a Giuliano Martinelli e Jacopo Cataldi che la costruiscono.
9 ottobre
Giovanni del fu Martino Martinelli di Antraccole confessa a Michele del fu Giovanni da San Pietro a Marcigliano di essere debitore di scudi 7 d’oro e staia 2 di grano per il prezzo di macellazione di un bove.
22 dicembre
Jacopo del fu Martino Martinelli e Matteo del fu Luca Martinelli e Nardo suo figlio sono debitori di una somma a Pietro Antonio fu Antonio Simonelli di Lucca di lire 153, Vincenti suo figlio dichiara di essere in solido col padre per il debito e in oltre anche Meo fu Michele Bertolucci di Antraccoli si dichiara in solido con Jacopo.
Jacopo del fu Martino Martinelli di Antraccole e Vincenzo suo figlio allivellano a Jacopo di Giovanni Cataldi di Antraccoli sulla metà pro indiviso di un campo con alberi e viti posto in comune di Antraccole a confine con Tempagnano che confina a oriente con terra che conduce Antonio Giusti di Tempagnano, a occidente beni di domino Ansano …. Opera di San Giusto che conducono per la chiesa di san Michele di Antraccoli come per atto per mano di Ser Giovanni Burlamacchi notaio.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 145, 181, 233)
1546
20 aprile
Matteo di Michele Tofanelli di Antraccoli con questo atto confessa a Sebastiano di Santo dei Balbani di Lucca presente, di essere debitore di scudi 18 d’oro di Italia, presenti anche Jacopo e Giovanni di Martino Martinelli di Antraccoli.
18 dicembre
Matteo di Luca Martinelli di Antraccoli per sé e per suo fratello dichiarano che hanno in enfiteusi o a livello dall’opera della chiesa di S. Michele di Antraccoli mezza casa dal lato occidentale posta in comune di Antraccoli loco detto al Santo per il canone annuo di staia 7 e mezzo di grano come da instrumento rogato per mano del fu Ser Vincenzo Granucci notaio confessa a Bartolomeo figlio del fu Bartolomeo di Menchino Garbocci di Antraccoli abitante a Lucca e a Piero di Biagio Garbocci di Antraccoli procuratori di detto Bartolomeo pupillo per esso Bartolomeo e per i suoi futuri figli maschi legittimi e naturali, esso Matteo riceve da Bartolomeo la detta casa.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2481, carta 34t, 245)
1547
19 febbraio
Presbitero Nicolao di mastro Jacobo da Bargecchia e spettabile Aloisio di Arnolfini di Lucca procuratori di domino Alessandro di Aloisio Arnolfini figlio, moderno rettore della chiesa di S. Maria e S. Michele di Antraccoli come da procura stipulata per mano di Ser Bernardino Casentini?? Notaio di Lucca, avuta notizia della donazione o cessione fatta a Jacopo di Martino Martinelli di Antraccoli e Vincenzo suo figlio enfiteuta della chiesa di Antraccoli a Jacopo di Giovanni Cataldi di Antraccoli come da atto rogato per mano di Ser Rocco di Alessandro Benedetti da Sesto notaio nel giorno 22 dicembre 1546 e ugualmente la donazione e cessione fatta dagli stessi come da atto rogato per mano di Ser Filippo Cecchi di Lucca il giorno 11 gennaio 1547, con l’obbligo di pagare da parte di esso Jacopo Cataldi e suoi eredi la somma di staia 11 di grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2482, carta 23)
19 febbraio
Jacobo del fu Piero Guidi
Ambrogio di Marco Paladini
Nardo di Matteo (Martinelli)
uomini di Antraccoli con questo pubblico instrumento confessano allo Spettabile Alessandro Burlamacchi di Lucca presente ed agente per sé di essere debitori di somma lire 105 e denari 12, per 16 sacchi di grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3086, carta 147t)
7 settembre
Giovanni del fu Martino Martinelli di Antraccoli e Martino suo figlio con il consenso di detto Giovanni suo padre confessano a Antonio di Agostino dell’Annunziata di essere debitore di scudi 8 e mezzo d’oro per l’acquisto di un cavallo Pilamino (palomino colore) con basto e capestro.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 216)
15 ottobre
Giovanni del fu Martino Martinelli di Antraccoli e Martino suo figlio con il consenso di detto Giovanni suo padre confessano a Antonio di Agostino dell’Annunziata di essere debitore di scudi 8 e mezzo d’oro per l’acquisto di un cavallo Pilamino (palomino colore) con basto e capestro.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2717, carta 249)
31 ottobre
Jacopo e Giovanni fratelli e figli del fu Martino Martinelli di Antraccoli enfiteuta e livellari dell’opera della chiesa di S. Michele di Antraccoli con il consenso di Jacopo di Giovanni Cataldi e Giuliano di Baldassare Martinelli di Antraccoli moderni operai dell’opera danno e donano a Leonardo chiamato Fa…ria figlio di Giovanni di Agostino Donati di Carignano presente e ricevente per sé e per i suoi figli e eredi, l’utile dominio e la possessione e miglioramento di un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in comune di Tempagnano di Lunata in loco detto Pulecino che confina a oriente con detta opera di Antraccoli, a settentrione semitola a meridione via e a occidente terra del detto Leonardo. A rendere staia 2 e mezzo l’anno.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Tucci, vol. 2482, carta 313)
17 marzo 1548
Rocco del fu Giovanni Martinelli di Antraccoli dà a
Lauro di Piero a livello
un solaio di una parte di casa posta in comune di Antraccoli in loco detto al Santo che confina a meridione
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 104)
26 maggio 1548
Leonardo figlio di Matteo Martinelli di Antraccoli confessa a
Mastro … Antonio di Massa Macinaia di esser debitore di scudi 11 e staia 4 grano per un bove dal pelo rubio con corna.
Fatto in Lucca
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259)
22 ottobre 1548
Michele fu Battista Pelli di Antraccoli loca a Giuliano di Baldassari Martinelli 5 quarre di terra in chiasso Spinatico, testimone Cecco di Battista Pelli.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 276)
1548
15 ottobre
Matteo di Luca Martinelli e Nardo suo figlio confessano di essere debitori al reverendo Lorenzo Gigli della chiesa di San Giusto di Lucca di 24 staia di grano.
17 ottobre
Paulino Garbocci di Antraccoli e Matteo Martinelli di Antraccoli hanno a livello e in enfiteusi dall’Opera della Chiesa di San Giusto di Lucca un pezzo di terra campia e in parte ortiva e in parte prativa posta in comune di Antraccoli in loco detto all’Orto che confina da un lato con la via, altri lati Leonardo di Matteo e Larini come da instrumento rogato per mano di Ser Vincenzo Granucci.
Detto Matteo riceve in dono da detto Paolino col consenso del canonico del vescovo l’utile dominio sul campo sopradetto.
17 novembre
Bastiano di Francesco Simi di Lammari confessa a Nicolao di Baldassare Martinelli di esser debitore di lire 17 per prestito.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3088, carta 1801, 1990, 2125)
1548
1 febbraio
Jacopo di Gio Cataldi e Giuliano Martinelli confessano di essere debitori di Silvestro Giuntini di Marlia di lire 72.
7 febbraio
Nardo di Matteo di Luca Martinelli debitore di un martini di Lucca di 18 lire per grano.
10 marzo
Giuliano di Baldassari Martinelli è debitore di Leonello Giuntini di Marlia di lire 19 per grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Antonio Santini, vol. 3087, carta 191, 265, 538)
1 marzo 1558
Michele e Giuliano fu Baldassari Martinelli di Antraccoli da una parte e
Jacopo fu Domenico Tofanelli di Antraccoli fanno questo compromesso per le loro controversie, ci sono come arbitri Matteo di Paulo Garbocci e Giovanni di Michele Guidi tutti di Antraccoli Fatto in Lucca in casa di Vincenzo Sinibaldi, presenti Carlo di Frediano Tofanelli e Matteo di Luca Fanucchi di Antraccoli.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2727, carta 109t)
1559 29 dicembre, Francesca di Andrea Martinelli nasce e viene battezzata in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 17)
1561 in estimo Bastiano di Jacopo Martinelli
Giovanni Martinelli
Redi di Rocco Martinelli
Gimignano di Baldassarri Martinelli
Redi di Vincenzo Martino
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 178)
1562 17 gennaio
Giovanni fu Martino Martinelli promette a Antonio di Jacopo di Vanni di Tassignano di pagare 17 scudi in nome di dote di donna Gianna figlia di detto Giovanni
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Rocco Benedetti, vol. 2731, carta 68)
1568 14 ottobre, Angiolo di Luca di Gio Di Martino nasce dalla mamma Gianna e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 20)
1569 10 gennaio
Giovanni fu Frediano Davini e Luca suo figlio confessano a Agostino fu Lencio Martinelli di esser debitori di scudi 8 per il prezzo di un cavallo dal pelo rubio, baio nudo.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Michelangelo Cerlotti, vol. 3800, carta 13)
1571 testamento di Vincenzo di Jacopo Martinelli
15 novembre
Vincenzo del fu Jacopo Martinelli del comune di Antraccoli sano per grazia di dio di mente senso, corpo e intelletto, conoscendo l’umana fragilità e la certezza della morte non volendo morire senza testamento dice quanto segue in prima cosa rende la sua anima al Creatore, alla Semprevergine madre Maria e li supplica per la remissione dei suoi peccati, il suo corpo vuole che sia sepolto come piace ai suoi eredi.
Inoltre detto testatore lega e lascia per la salute della sua anima all’ospedale della Misericordia denari? due
Inoltre lascia a donna Caterina sua moglie scudi 13 d’oro e in più la nomina sua usufruttaria per tutti i suoi beni.
Inoltre lascia a donna Angela sua figlia scudi 25 d’oro per sua dote di matrimonio o monacazione.
Ha anche un’altra figlia chiamata Maria alla quale per la dote lascia libertà ai suoi eredi.
Inoltre poi per manifestazione della verità avendo Thomeo suo figlio maschio per suo lavoro avuto scudi 18 d’oro, detto testatore dichiara di dare altrettanti scudi 18 anche agli altri suoi figli.
Inoltre per manifestazione della verità anche Cesare altro figlio per lavori e industrie ha ricevuto scudi 15 d’oro, il testatore chiede di tenerne di conto quando divideranno l’eredità che esso Cesare ha già avuto i 15 scudi.
Tutti gli altri beni materiali e immateriali vuole che vadano a
Cesare,
Paulino,
Jacobo,
Michelle e
Thomeo suoi figli in egual porzione.
Intanto vuole che i curatori siano:
Matteo di Menco Orsi di Marlia
Donna Caterina suddetta
Bastiano fratello di detto testatore.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Gherardo Benedetti, vol. 122, carta 112t)
1572 18 dicembre
Paulino Garbocci di Antraccoli con questo pubblico instrumento loca a collaria a Michelino del fu Baldassare Martinelli di Antraccoli presente e conducente per sé un bove dal pelo biondo con corna incurvate, di anni 10. A rendere staia 3 di grano nostrano buono e secco.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Vincenzo Diversi, vol. 2651, carta 366)
1573 25 aprile
Il prudente Martino del fu domino Ansano Parenti di Lucca loca e affitta a Carlo del fu Matteo Martinelli di Antraccole presente e conducente per sé e Luca e Tone suoi fratelli e per Paolo e Matteo fratelli e figli del fu Nardo del fu Matteo Martinelli, un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune di Antraccoli luogo detto al Trombolino che a oriente confina con la chiesa di S. Vito e che conduce Bartolomeo di Matteo Tofanelli, a meridione confina con la chiesa di Antraccoli che conduce Agostino di Lencio Martinelli, a occidente eredi di Andrea di Silvestro e a settentrione terra che conduce Piero del fu Giovanni Cataldi di Antraccoli.
La dà in affitto per i prossimi tre anni a rendere staia 10 di grano nostrano, buono e secco l’anno a iniziare dal luglio del 1574 e un paio di capponi l’anno.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3846, carta 784)
1574
13 febbraio
Matteo di Luca Fanucchi di Antraccoli confessa a Rocco del fu Giovanni Martinelli di Antraccoli di essere debitore di scudi 7 d’oro dei totali 11 che deve pagare per l’acquisto di un cavallo con pelo nero.
15 luglio
Rocco del fu Giovanni Martinelli di Antraccoli confessa a Jacopo del fu Stefano di Villa Basilica di essere debitore di scudi 5 e mezzo per residuo sul debito per l’acquisto di un cavallo come da pubblico instrumento rogato da Ser Gerardo Benedetti.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3840, carta 332, 1664)
1575 estimo: Bastiano Martinelli estimo lire 1 soldi 10 denari 4, testa lire 2 soldi 5 denari 4, gravezze lire 2 soldi 10 denari 4
Redi di Giovanni di Martino estimo soldi 15 denari 8, gravezze soldi 10 denari 4
Redi di Lorenzo Martinelli estimo soldi 17, gravezze soldi 11
Redi di Antonio Martinelli estimo soldi 11 denari 8, gravezze soldi 7 denari 4
Carlo Martinelli estimo lire 1 soldi 12 denari 8, testa lire 2 soldi 5 denari 4, gravezze lire 2 soldi 12
Giulio Martinelli estimo lire 2 soldi 10, testa lire 2 soldi 5 denari 4, gravezze lire 3 soldi 3 denari 8
Redi di Vincenzo Martinelli estimo soldi 10 denari 4, gravezze soldi 6 denari 8
Redi di Rocho Martinelli estimo soldi 5 denari 4, gravezze soldi 3 denari 8
(As.Lu., Fondo Estimi, vol. 179)
1576 24 agosto, Lucretia di Luca di Gio di Martino nasce dalla mamma Giovanna e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 26)
1576 27 novembre
Pompeo fu Michele di Nicolao Garbocci di Antraccoli e
Donna Maria figlia legittima e naturale di Vincenti di Jacopo Martinelli di Antraccoli e moglie del detto Pompeo, dichiara di ricevere 22 scudi d’oro per residuo della dote di 40 scudi.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Michelangelo Cerlotti, vol. 3807, carta 893)
1578 14 settembre, Domenico di Grado di Lorenzo Martinelli nasce dalla mamma Lena e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
1579 10 novembre, Martino di Piero di Antonio testore Martinelli nasce dalla mamma Zabetta e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 27)
1580 28 settembre
Grado di Lorenzo Martini di Antraccoli confessa a Andrea di Nicolao Pieraccini di Lucca di essere debitore di 14 scudi come da pubblico instrumento rogato da Ser Cesare Pissini nel 1579 per l’acquisto di un puledro dal pelo brinato detto Grado promette di restituire i 14 scudi: 7 scudi nel mese di giugno del 1581
e altri 7 scudi entro il mese di Settembre del 1582
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Tizio Santini, vol. 479, carta 2792)
1580 4 marzo, Maddalena di Bartolomeo di Bastiano Martinelli nasce dalla mamma Camilla e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 28)
1581
7 gennaio, Salvestro di Francesco Da Santa Maria a Colle sposa Chiara di Antonio Martinelli.
15 ottobre, Michele di Luiso Tofanelli sposa Giovanna di Nardo Martinelli.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1581 23 settembre
Ludovico fu Matteo Tofanelli di Antraccoli loca a Bartolomeo di Bastiano Martini di Antraccoli conducente per sé e per i suoi eredi una casa murata e solariata e coperta posta in detto comune in loco detto a casa Tofanelli con pozzo e tutte le sue pertinenze.
La detta casa detto locatore la conduce da Bartolomeo di Jacobo Tofanelli di Antraccoli.
La loca per anni due a rendere alla fine lire 26.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Gio Battista Vecoli, vol. 3870, carta 2434)
1582 7 luglio
Marco di Michele Tofanelli di Antraccoli loca a Domenico di Bastiano Martini di Antraccoli una casa murata e solariata con due solai posta nel comune di Antraccoli, la metà di detta casa pro indiviso, in loco detto all’orto che a oriente ha Lorenzo Tofanelli a meridione e settentrione Bartolomeo Tofanelli e a occidente Via pubblica.
La metà di un orto verso meridione posto in detto comune in loco all’orto confina a oriente terra che conduce Carlo Martinelli e semitola mediante, a meridione via pubblica a occidente Bartolomeo Tofanelli e a settentrione Nicolao Tofanelli.
Un pezzo di terra campia con alberi e viti in detto comune in loco detto come sopra, confina a oriente Carlo Tofanelli a meridione e occidente via e a settentrione Silvestro Bertolucci.
A condurre per 3 anni a rendere 3 staia di grano.
(As.Lu., Notai prima parte, Ser Lorenzo Parpaglioni, vol. 3894, carta 217)
1583 30 agosto, Michele di Matteo Fanucchi sposa Margherita di Andrea Martinelli.
1584 6 ottobre, Paolo di Nardino Martinelli sposa Antonia di Marco Bertolucci.
1584 22 novembre, Gio di Quirico Bertolucci sposa Francesca di Andrea Martinelli.
1585 26 agosto, Giuliano di Antonio Dal Borro di Sant’Angelo sposa Anna di Gio Martinelli.
1585 6 settembre, Francesco di Matteo Pelli sposa Angela di Vincenzo Martinelli.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1586
25 marzo
Pace tra Lorenzo fu Nicolao Martinelli e Giovanni insieme a Mariano di Michele Martinelli contro Grado di Lorenzo fanno pace duratura.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 832, carta 191)
13 maggio
Luca di Gio di Martini Martinelli sano per grazia di Dio di mente, senso, corpo e intelletto, sapendo della certezza della morte vuole disporre dei suoi beni.
Per prima cosa raccomanda la sua anima al Dio Onnipotente alla Beata Maria Semprevergine e a tutta la Curia Celeste.
Inoltre vuole che il suo corpo sia sepolto nella sua chiesa di Antraccoli con i funerali e esequie che piaceranno ai suoi eredi.
Inoltre lega e lascia per la redenzione dei suoi peccati, una libra di cera bianca lavorata, all’ospedale della misericordia.
Inoltre lega e lascia all’Opera di Santa Croce di Lucca una libbra di cera una volta sola.
Inoltre lega e lascia ai poveri e vergognosi di Lucca bolognini 10.
Inoltre per manifestazione della verità dice di avere ricevuto da Michele (di Nicolao) Garbocci per dote di Donna Giovanna figlia di detto Michele e sua moglie 16 scudi d’oro in moneta contante.
Inoltre lega e lascia a donna Giovanna soprascritta per argomento della sua dote scudi 84, e per avere sicurezza che questi scudi vengano dati a Giovanna detto testatore ha
Una casa murata, solariata et coperta sita nel comune di Antraccoli confina a oriente Domenico Cataldi, a meridione Cesare Garbocci a occidente Bastiani Martinelli a settentrione Carlo Martinelli uomini di Antraccoli, che è posta su un pezzo di terra campia con alberi e viti in detto comune, livellaria del detto testatore da Gio di Giorgio Pieroni di Lucca e ne paga ogni anno di canone staia 3 di grano.
e detta casa ce l’ha fatta sopra detta terra Giovanni Padre di detto testatore perciò vuole detta donna Giovanna sia sicura sopra detta casa come di sopra.
Con a questo carico però debba tenere appresso di se Niesa et Cretia sue figliole et stando vedova et serbando il velo vedovale, casta e tenendo appresso le sue figliole.
Per caso si maritasse in tal caso gli lascia solo scudi 20 di dote et il resto come di sopra lasciatoli per augumento, in tal caso sia del suo erede.
Inoltre ugualmente lascia la detta Giovanna sua moglie usufruttaria generale e generalissima di tutti i suoi beni mobili, immobili, ragioni et azioni di esso testatore. Stando Vedova come di sopra e tenendo appresso di sé dette sue figliole e possa di contraventione la priva di tutte le sopradette cose eccetto delli scudi 20 et così ad una.
Di tutti gli altri suoi beni detto testatore vuole nomina suoi eredi universali
Niesa et Crezia sue figlie legittime.
Dichiarando detto testatore che nel caso morisse in tempo che le terre e beni qual conduce a livello tanto dal soprascritto Gio quanto dalla chiesa di sant’Andrea in Caprile, fossero seminate e coltivate la parte del frutto di esse va e debba esser di dette sue figliole.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Basilio Bondacca, vol. 172, carta 14)
1586 4 agosto, Angiola di Grado di Lorenzo Martinelli nasce dalla mamma Maddalena e viene battezzato in San Giovanni a Lucca.
(Archivio Diocesano Lucca, Battesimi San Giovanni, vol. 31)
1587
14 gennaio
Cesare del fu Paulino Garbocci di Antraccoli loca a Luca del fu Giovanni Martini di Antraccoli, un pezzo di terra campia con alberi e viti sopra di sé in comune di Capannori loco detto al Bozzo ovvero in Chiasso Dati confina a oriente chiesa di Antraccoli a meridione chiesa San Quirico di Capannori a occidente Chiasso Dati a settentrione via. Per tre anni per sei staia di grano l’anno.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 28)
15 gennaio
Paolo del fu Nardino Martinelli di Antraccole testore a Lucca confessa a Pasquino del fu Paulino Pavinelli di Capannori abitante a Antraccoli chiamato Chino di esser debitore di lire 33.
stesso giorno
Teo di Michele Martinelli di Antraccoli e Mariano suo fratello fa pace con Grado del fu Lorenzo Martinelli di Antraccoli per tutte le percosse, ingiurie, ferite, odii, malevolenze, fatte con sangue commessi e perpetrati
Promette di non offendere.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 34, 35)
13 marzo
Giovanni di Nicolao Martinelli, Giovanni di Quirico Bertolucci, Matteo alias Teo di Michele Martinelli
tutti uomini di Antraccoli confessano all’Egregio Ser Lelio fu d. nobi de sirtis di essere debitori di somma di staia 6 di grano e promettono di pagarlo entro il mese di luglio di questo anno.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 540)
7 agosto
Grado del fu Lorenzo Martinelli di Antraccoli vende a Jacopo di Giovanni Bondacca un cavallo a pelo rubio di quattro anni con tutto.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 636)
5 ottobre
Carlo del fu Matteo Martinelli di Antraccole promette a Paolo e Matteo di Nardo Martinelli di Antraccoli
di dare in locazione ai detti un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in comune di Antraccole loco detto all’orto.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 827)
novembre
Domenico alias Menco fu Silvestro Bertolucci di Antraccoli si dichiara debitore di 9 scudi e mezzo a Francesco fu Rocco Martinelli di Antraccoli per il prezzo di un vitello a pelo brinaticcio ovvero nericcio.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 833, carta 1019)
1588 23 gennaio
Domenico di Jacobo Cataldi confessa a Grado fu Lorenzo Martinelli di esser debitore di scudi 11 per il prezzo di un cavallo dal pelo brinato bianco venduto.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 834, carta 31t)
1588 4 agosto, Cesario di Quirico Bertolucci sposa Lucia di Antonio Martinelli.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1588 17 agosto
Giovanni di Quirico Bertolucci di Antraccoli confessa a
Teo di Michele Martinelli di Ant di aver ricevuto
scudi 10 per residuo di scudi 50 per dote e in nome di dote di Francesca sua moglie.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 834, carta 395)
1589
gennaio
Tonio di Sandro Paladini di Antraccoli e Simone di Bastiano Martinelli di Antraccoli in comune accordo fanno la pace vera e non dipinta perpetuo durante di non fare odii o malevolenti percussioni tra loro nel presente e perpetrato si premettono a vicenda di non offendere in persona.
stessa data
Tonio di Sandro Paladini e Simone di Bastiano Martinelli fanno questo compromesso con Michele di Matteo Fanucchi e Luca di Jacobo Garbocci per la lite e la controversia.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 835, carta 18t, 19)
22 febbraio
Grado del fu Lorenzo Martinelli di Antraccoli livellario e enfiteuta della chiesa di San Michele di Antraccoli con il suo rettore pro canone staia 4 grani all’anno fino in quarta generazione masculina come per contratto del 17 ottobre 1543 per mano di Ser Piero Tucci foglio 211 rinnovano il livello con il rettore attuale ovvero Antonio di Filippo Contrucci, con questo pubblico instrumento danno e vendono a Bartolomeo alias Bertolla del fu Matteo alias Lupo Tofanelli de Antraccole presente e accettante per se e Ludovico suo fratello l’utile dominio e possessione su un pezzo di terra campia con alberi e viti, in loco detto al trambulino ab oriente detti a meridione via a occidente via a settentrione lavora Carlo di Matteo Martinelli di Antraccoli per 25 scudi d’oro.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 835, carta 358)
1589: nel primo volume dello stato delle anime di Antraccoli le famiglie Martinelli erano queste:
Mariano di Michelino Martinelli (capofamiglia)
Lena la moglie
la figlia Maria Martinelli
il fratello Matteo
Gio di Nicolao Martinelli (capofamiglia)
Caterina la sorella
Baldassare il fratello
Lorenzo il fratello
Madalena la sorella
Nardino di Carlo Martinelli (capofamiglia)
Betta e Felice sue cugine figlie di Luca
Caterina di Antonio (vedova, moglie di Antonio capofamiglia)
i figli:
Caterina
Camilla
Anna
Domenico
Angela
Antonia
Paulo di Nardino Martinelli (capofamiglia)
Antonia di Marco Bertolucci la moglie
Grado di Lorenzo Martinelli (capofamiglia)
Caterina sua madre
Madalena sua moglie
i figli Domenico e Angela
Betta e Agostino di Agostino i nipoti
Francesco di Rocco Martinelli (capofamiglia)
Agata la moglie
i figli:
Lucia
Jacopa
Domenica
Angela Martinelli la sorella di Francesco
Tomeo di Vincenti Martinelli (capofamiglia)
Agata la moglie
i figli: Caterina, Maria e Giulia
i fratelli: Cesare, Paulino e Angela
Vincenti e Jacopo figli di Cesare
Domenico di Bastiano Martinelli (Capofamiglia)
Alessandra moglie
i figli: Maria, Caterina, Michelangelo
Simone di Bastiano Martinelli (capofamiglia)
Angela la madre
Domenica la moglie
Giovanni Martinelli il figlio
Luca di Gio Martinelli (capofamiglia)
Giovanna la moglie
i figli: Agnesa e Lucrezia
Bartolomeo di Bastiano Martinelli (capofamiglia)
Camilla la moglie
(Archivio Parrocchiale, Stato delle Anime, vol. 1)
1590 12 ottobre, Gio di Niccolo Martinelli sposa Madalena di Tomeo Fanucchi.
1591 7 febbraio, Angelo di Antonio da Santarlascio ma abitante a Massarosa sposa Caterina fu Antonio Martinelli.
1591 30 luglio, Bernardo di Stefano Garbocci sposa Angela di Rocco Martinelli.
1591 18 settembre, Matteo di Michele Martinelli sposa Margherita di Giorgio Delle Volpe.
1592 8 maggio, Bastiano di Francesco Banchieri di Lunata sposa Agnesa di Luca di Martino.
1592 11 maggio, Lorenzo di Niccolao Martinelli sposa Virginia di Piero Pelli.
1592 12 ottobre, Grado di Lorenzo Martinelli sposa Maria di Gio Barsotti di Sant’Alessio.
1596 28 maggio, Andrea di Agostino di Sanino di Monsagrati sposa Camilla fu Antonio Martinelli.
(Archivio Parrocchiale, Matrimoni, vol. 1)
1590 2 agosto
Simone di Michele Davini confessa a donna Maria figlia del fu Luca Martinelli sua moglie di ricevere scudi 30 per dote.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 322t)
1590 24 settembre
Grado fu Lorenzo Martinelli livellario della chiesa di Antraccoli dà a Bernardino di Francesco di Sarzana Una casa murata solariata con tetto posta in loco detto a casentini confina da tutte le parti pezzi di terra locate da detto Grado da Vincenzo di Bartolomeo Guidi testimoni Nardo di Biagio del Casentino e Vincenzo di Bartolomeo Guidi.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 420)
2 ottobre 1590
Grado Martinelli come procura Michele Casentini loca a Vincenzo di Bartolomeo Guidi mezza coltra di un pezzo di terra loco detto a Casentini a settentrione Matteo Casentini a oriente Cristoforo Tintore a meridie via pubblica a occidente Tomeo Giusti riservandosi detto locatore la casa che è sopra detta terra compresa la terra a davanti e dal lato di ponente.
con facoltà e dichiarazione che detto Grado possi tagliare un fico esistente sopra detti beni .
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 427t)
1590 20 ottobre
Francesco fu Rocco Martinelli vende per macellazione a Piero fu Giovanni Cataldi e Giovanni suo figlio un giumenco dal pelo bianco corna di anni 2, per scudi 12.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 480)
1590 3 novembre
Tomeo fu Domenico Fanucchi e Jacobo suo figlio confessano a
Giovanni fu Nicolao di Baldassari Martinelli di essere debitori di scudi 55 per dote di donna Maddalena figlia di detto Tomeo e sorella di detto Jacobo e moglie di detto Giovanni.
stessa data altro atto
Tomeo fu Domenico Fanucchi e Jacobo suo figlio livellari del capitolo di san Michele in foro, locano a
Giovanni fu Nicolao di Baldassari Martinelli
un pezzo di terra campia posta in comune di Antraccoli loco detto al campo del secco che confina a meridione beni dello spettabile Giovanni Bernardini e per biscocca beni di Biagio Balbani e a oriente, occidente e settentrione beni del Capitolo di San Michele in foro.
a rendere staia 6 grano.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 457)
1590 19 novembre
Grado fu Lorenzo Martinelli e Luca di Jacobo Garbocci arbitri nella lite con Matteo e Mariano fu Michele di Baldassare Martinelli
Luca di Jacopo Garbocci e Grado fu Lorenzo Martinelli arbitri nel compromesso per la divisione tra Matteo alias Teo e Mariano fratelli e figli del fu Michele di Baldassari Martinelli.
Per prima cosa si dividono i beni immobiliari e assegniamo a:
Matteo alias Teo per la sua parte divisa e distinta,
N. 1 la metà verso levante determinato da noi arbitri, di una casa murata, solariata e coperta posta nel comune di Antraccoli loco detto al Santo, da levante confina beni di Paulo di Domenico di Togno Martinelli da Antraccoli, da ponente confina con la parte da assegnarsi all’infrascritto Mariano, da settentrione Via pubblica con un poco di terra dietro detta casa cioè dietro al ciglieri di esso, qual terra resta come di sotto si dirà al detto Mariano da meridione l’aia che tocca tutta alla detta parte che la confina Grado Martinelli.
Con questo però che detto Matteo debba dare al detto Mariano scudi 20 d’oro perché si è fatto differenza dalla parte che tocca al detto al soprascritto Mariano nel modo come di sotto si dirà quali denari si li fanno pagare per adeguatione della parte predetta quali denari si comoderanno in ogni miglior modo come di sotto si dirà.
N. 2 Un pezzo di terra campia con arbori e viti in detto comune di Antraccoli loco detto alla coltre, confina da levante beni del Vescovato di Lucca, da ponente chiasso dati, da meridione beni che conduce Cesare di Paulino Garbocci di Antraccoli, da settentrione beni che conduce a livello Lorenzo Tofanelli di Antraccoli dall’Opera di San Michele di Antraccoli e parte da i Frati e monastero di San Frediano.
N. 3 Un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in detto comune loco detto al Santo confina da levante beni di Grado di Lorenzo Martinelli che conduce a livello, da ponente via pubblica, da meridione via, da settentrione beni di Giovanni di Nicolao Martinelli e altri loro beni.
N. 4 La metà verso levante terminata da noi arbitri, di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune loco detto all’Olivo, confina da levante beni di Giovanni di Nicolao Martinelli, da meridione beni di Cesare Garbocci, da settentrione via, da ponente beni della sopraddetta terra che si assegnerà a Mariano che conducono a livello da i Frati dei Servi.
E perché la detta terra tocca al soprascritto Matteo e l’ha in pegno Giovanni di Nicolao Martinelli si li consegna che la riscuoti da per sé perché detto Matteo ha da rifare come di sopra scudi 20 al detto Mariano quali in questo contraccambio si li assegna come di sopra si vede nella parte della casa, e sono i medesimi scudi venti che si dice di sopra che si comanderanno però quelli scudi 20 sono quelli che ne li deve riscuotere detta terra come di sopra o vero darli a Mariano che la riscuoterà.
N. 5 Uno bui? ??? di fregio di scudi 15 che lo conducono dallo spettabile Gio Bondacca e me notaio infrascritto come per contratto per mano di Ser Antonio Vannelli.
Assegniamo a Mariano:
N. 6 L’altra metà della soprascritta casa quale confina da levante la parte tocca al soprascritto Matteo, ponente beni del soprascritto Mariano e via che è comune, da meridione beni di Gio di Nicolao Martinelli, da settentrione beni del soprascritto Gio cioè beni del detto Gio che conduce dai Frati di San Frediano.
N. 7 Tutta la terra che è dietro al ciglieri di detta casa con suoi ragioni.
N. 8 Un pezzo di terra e confina con alberi e viti posto in detto comune loco detto …. Confina da levante la via e beni dei detti frati, da ponente via pubblica, da settentrione via pubblica, da meridione beni di Gio Martinelli soprascritto, conducono a livello dai frati di San Frediano.
N. 9 un pezzo di terra campia con alberi e viti in detto comune loco detto in chiasso dati, da levante chiasso dati, ponente beni di Domenico Cataldi da Antraccoli, tiene a livello da ………………, meridione via pubblica, da settentrione Bartolomeo di Luca Guidi di Antraccoli, conducono a livello dall’opera di San Michele da Antraccoli parte dei Frati di San Frediano e parte la compagnia di San Lorenzo di Lucca.
N. 10 l’altra metà verso ponente della terra campia soprascritta con alberi e viti sotto numero 3, in detto comune loco detto all’Olivo, da levante confina beni di detto Matteo, ponente beni di Cesare Garbocci, da settentrione via, da meridione detto Cesare tutti di Antraccoli, conduce a livello da i frati de Servi di Lucca.
Con dichiarazione che ciascuno di loro debba pagare i canoni soliti che si pagano ai padroni delle terre assegnate, e conservarsi l’un l’altro indenni da detti pagamenti.
Per questa nostra sentenza condanniamo detto Matteo a pagare ai Frati di San Frediano per ritenti, scudi 20 e questo per parte di adeguazione per conto della dote ricevuta da Mariano e messa in comune, però ne li abbia da rifare detto Matteo qual dote tutta è di scudi 45.
Per adeguazione come di sopra si assegnano al detto Matteo l’infrascritti debiti e lo condanniamo a pagare l’infrascritti debiti, detti debiti ascendono in tutto a scudi 25 che compreso li scudi 20 di sopra sono li scudi 45:
A Nicolao Biancalana lire 15.10
a Curzio Caciaiuolo lire 22.10
a Nicolao Boccella lire 15
a Frediano di Luca Guidi lire 15
a i Diodati lire 54
al Vescovato di Lucca lire 21
a Andrea Cappellaio lire 8.10
a Vincenzo cocitore lire 7.10
a Nicolao Arnolfini lire 20
a Piero Fanucchi lire 4.16
a un Pistoiese per resto di un fer.. ire 3.10
Questa è per adeguazione delle doti.
Per questa nostra sentenza assegniamo al detto Matteo l’infrascritti debiti e lo condanniamo a pagare l’infrascritti debiti e conservare indenne il detto Mariano dai detti debiti e sono gli infrascritti:
a me notaio per resto di scritture dell’anno passato lire 2.10
al prete di Sant’Andrea lire 16
a Mambrino lire 16
a Nicolao dal Pino lire 12
a Salvestro Fanucchi lire 5
a Stefano Dal Pino lire 15
a Andrea Pentoraio lire 3.10
a Giovanni di Socchio da Pescia lire 4.10
a Gio Paulo Baroni lire 35
a frati de Servi lire 34
Ascanio del Orafo con le spese di più lire 32
La compagnia di S. Lorenzo lire 7
a Giorgio dalle Volpe lire 4
Inoltre assegniamo a Mariano per la sua parte de debiti qual condanniamo a pagarli e lasciare indenne detto Matteo e sono come appresso cioè:
Per pegni al monte lire 31.16
Nicolao Celli di Lucca lire 4
al detto lire 6
al detto lire 2
a Gio Battista di ….. e per lui alla madre di Maria lire 21
a Pasquino alias Chino lire 37.10
a Matteo di Nardo Martinelli lire 37.10
a Piero del Sordo lire 42
Quali e tutti debiti sono e si ritrovano in detta eredità fatti fino al presente giorno.
Con patto che li scudi 60 della dote di Jacopo e Santi loro cugnati ne debba pagare detto Matteo scudi 30 e detto Mariano altri scudi 30.
Con patto che li scudi 38 quali di daranno per dote a Giovanni di Quilico Bertolucci loro cugnato condanniamo a darli mezzi ciascheduno.
Con patto che li scudi 18 si dovranno pagare a Angiorina di Andrea Martinelli per dote condanniamo per questa nostra sentenza detti fratelli a pagarli 9 per uno.
Con patto che detto Matteo sia lo condanniamo a pagare ogni anno per le terre gode più da Frati di San Frediano di quello che gode detto Mariano assegnatogli per non dividerle, staia due di grano l’anno di canone.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 497)
1590 1 dicembre
Antonio di Sandro Paladini confessa di essere debitore di Francesco di Rocco Martinelli di scudi 7 per un vitello dal pelo brinato per macellazione.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 836, carte 520)
3 gennaio 1591
Giuseppe di Domenico Cataldi di Antraccoli confessa a
Matteo di Nardo Martinelli di Antraccoli di essere debitore di somma scudi 8 d’oro per il prezzo e valore di un giovenco (giovane e robusto bovino che ha oltrepassato il primo anno di età) dal pelo brinato con corna dritte.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 837, carta 4)
23 febbraio 1591
Piero fu Giovanni Cataldi di Antraccoli e Giovanni suo figlio col consenso di suo padre e in nome di Michele e Stefano … e Piero figli minori, confessano a
Grado del fu Lorenzo Martinelli di Antraccoli di essere debitori di scudi 12 d’oro per il prezzo e valore di un giovenco dal pelo brinato e nericcio con corna di età di anni due in circa. In pegno e ipoteca mettono un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in comune di Antraccoli loco detto a Pulecine, livello della chiesa di Antraccoli che confina a occidente cappellania di San Martino di Lucca, da settentrione via, a oriente beni di Domenico Bertolucci e a meridione beni di monastero di San Frediano.
Con patto che se i detti debitori non paghino esso Grado possa montare sulla detta terra e di quella goderne.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 837, carta 195)
1593 2 settembre
Fanucco di Nardino Fanucchi è debitore di Giovanni fu Nicolao Martinelli per scudi 15 per un cavallo dal pelo nigro con un piede bianco, con basto e capestro.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 839, carte 1251t)
1594 29 gennaio
Grado fu Lorenzo Martinelli confessa a Michele Angelo fu Bartolomeo S. Croce di esser debitore di scudi 3 per il prezzo di un pagliaio piccolo.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carte 80)
1594 3 aprile
Simone fu Bastiano Martinelli e
Domenico e Bartolomeo fratelli
livellari della chiesa di Sant’Andrea in Pelleria per staia 7 grano l’anno e un cappone
come da atto rogato per mano di Ser Landuccio Landucci nel 1537
Vendono e concedono a
Tomeo fu Vincenzo di Martino Martinelli
l’utile dominio sulla metà di un pezzo di terra verso oriente con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto a casa dell’oste che confina a settentrione via pubblica, a meridione beni degli eredi di Ser Lorenzo Parpaglioni, a oriente beni di detta chiesa di Sant’Andrea in Pelleria e a ponente Via pubblica.
Per 20 scudi d’oro.
e l’ultimo anno che si abbi da fare il miglio e reciderne e ricomprando Domenico e Bartolomeo siano tenuti a pagare al detto Simone scudi 20 per due terzi delli scudi 30 per le doti di Domenica moglie di detto Simone e figlia di Stefano Garbocci, atteso che sono andati in comune ovvero scudi 10 per ciascuno e detta terra è stata assegnata al detto Simone e detto Simone possa ricomprarla liberamente senza pagare cosa alcuna.
Fatto in Lucca
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carte 270)
1594 20 giugno
Grado fu Lorenzo Martinelli
vende a
Michelangelo fu Silvestro Bertolucci
un cavallo pilamino nero con basto e capestro
per scudi 10 e lire 4
Fatto in Lucca in via pubblica vicino la chiesa di San Michele in Foro.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 840, carte 623)
1595 23 febbraio
Giovanni di Biagio Galli di Antraccoli vende a Grado fu Lorenzo Martinelli un cavallo dal pelo bianco con basto e capestro di anni 10 per scudi 8.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 77)
1595 6 luglio
Io notaio raccolgo e rogo la testimonianza di
Lorenzo del fu Nicolao Martinelli di Antraccoli ha giurato per manifestazione della verità alla richiesta di Domenico del fu Salvestro Bertolucci di Antraccoli e disse:
che esso conosce Michelangelo di Silvestro Bertolucci di Antraccoli del suo comune da quando è nato e che da circa due mese detto Michelangelo aveva un Giaccho di maglia quale ne lo ha veduto più volte nel detto comune di Antraccoli. Disse che detto Michelangelo non è né bandito né condannato per maleficio alcuno che lui sappia o abbia sentito dire, ma è un buon figliolo di buona condizione e fama.
Interrogato in causa per quel che si ricorda non sa o ha sentito dire che sia bandito né condannato per maleficio alcune e gli vide il detto giacco come ha detto di sopra.
Interrogato sul luogo disse in comune di Antraccoli.
Interrogato sul tempo disse come di sopra.
Interrogato sulla presenza di altri testimoni disse che c’era Grado di Lorenzo Martinelli e tutti di quel comune di Antraccoli. Il testimone dice di avere 30 anni.
Post scritto stesso giorno:
ho rogato la testimonianza di Luca del fu Jacobo Garbocci di Antraccoli che dice:
che esso circa due mesi fa nel detto comune di Antraccoli vidde a Michelangelo di Silvestro Bertolucci un giaccho di maglia quale per quanto intese da lui, disse che ne lo avea fatto dare suo fratello, poi disse che detto Michelangelo è un buon figliolo di buona condizione e fama e ritenuto così da tutti e non sa e non ha sentito dire che sia mai stato ne sia bandito ne condennato per maleficio alcuno.
Interrogato se c’erano altri testimoni risponde: Grado di Lorenzo Martinelli e Lorenzo di Nicolao Martinelli tutti del detto comune. Il testimone dice di avere 45 anni.
Stesso Giorno
ho rogato la testimonianza di Grado di Lorenzo Martinelli di Antraccoli che dice:
che esso conosce Michelangelo di Silvestro Bertolucci da Antraccoli da quando è nato e lo tiene per buon figliolo di buona condizione e fama, e ha sentito la stessa cosa da tutti e non ha sentito dire che sia stato bandito ne condannato per maleficio alcuno. Disse che circa due mesi orsono vidde al detto Michelangelo un giaccho di maglia quale per quanto egli li disse che ne lo avea comprato un suo fratello.
Di altri testimoni disse esserci Luca di Jacobo Garbocci di Antraccoli. Il testimone dice di avere 41 anni.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 822)
4 novembre 1595
Tomeo fu Vincenzo di Martino Martinelli di Antraccoli per un mutuo dà a Paulino suo fratello scudi 10 che detto Paulino promette di restituire entro luglio 1596.
e per questo prestito mette in ipoteca un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto all’Ortaccio che confina a occidente Bartolomeo Colle, a oriente Giovanni di Giorgio Pierini di Lucca, a settentrione Giuseppe Cataldi di Antraccoli e a meridione via pubblica.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 1291t)
10 novembre 1595
Michele del fu Piero di Nicolao alias Lai Casentini di Antraccoli livellare della chiesa di San Michele di Antraccoli per l’annuo canone di staia 4 l’anno, con Domenico suo fratello, col consenso di Michele fu Valentino Garbocci procuratore e in nome di Matteo di Michele Garbocci moderno operaio della chiesa di Antraccoli vende a
Paulino del fu Vincenzo di Martino Martinelli di Antraccoli l’utile dominio e la possessione su un pezzo di terra campia con alberi e viti, con casa murata, solariata e coperta di embrici e tegoli, posta in comune di Antraccoli in loco detto al chiasso Regoli, confina da levante beni degli eredi di Menco Casentini di Antraccoli pertiche 22 e mezzo, da meridione via Romana pertiche 10 e mezzo, da ponente beni di detti eredi pertiche 22 e mezzo, da settentrione corte dei sopraddetti eredi pertiche 10.
Per scudi 29 d’oro, a rendere ogni anno all’opera di Antraccoli staia 4 di grano.
Fatto in Lucca, presenti Reverendo Antonio di Filippo Contrucci di Menabbio rettore di San Michele di Antraccoli e Bartolomeo fu Luca Guidi di Antraccoli.
(As.Lu., Notai seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 841, carta 1315t)
1597 12 agosto
Con ciò sia che Agostino di un altro Agostino di Lorenzo Martinelli, indotto dalle persuasioni di Grado di Lorenzo Martinelli suo zio, e minacce e paure di dover restare perpetuamente prigione e non per altra causa abbia fatto e constituito suo procuratore detto Grado mentre si trovava ancora carcerato se bene in casa del soprastante nel modo e forme come più largamente appare per instrumento di tal mandato rogato da me notaro sotto il dì 9 agosto presente e al presente si trovi fuori di prigione, pentitosi di detto instrumento di mandato, con questo instrumento lo revoca.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 843, carte 742)
1598 17 gennaio
Piero fu Nicolao Tofanelli di Antraccoli
loca ad impinguendo
Domenico fu Bastiano Martini di Antraccole
due vitelli uno con pelo bianco e cornatura piccola sopra l’anno e l’altro col pelo nero con le corna uguali al precedente anche l’età.
per scudi 13, da tenere bene e bene nutrire per il prossimo anno.
Presenti come testimoni Bastiano e Jacobo fu Cesare Davini di Antraccoli.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844, carte 60t)
1599
13 maggio
Domenico del fu Bastiano Martini di Antraccole e Bartolomeo suo fratello per se e per Simone altro suo fratello assente dalla città e dal territorio di Lucca, e promettono di ratificare il detto atto il detto Simone entro un mese.
1) Dui terzi di parte per indiviso a Bartolomeo e Simone della parte verso settentrione di una casa murata, solariata e coperta posta nel comune di Antraccoli loco detto all’ortaccio, confina da una parte beni livellari di Domenico di Vincenzo di Martino di Antraccoli da Gio Pierini, dall’altra beni di Luca di Gio di Martino di Antraccoli livellari come sopra, dall’altra aia di detta casa beni da assegnarsi al detto Bartolomeo con la metà dell’aia avanti detta casa per non partita come sopra con detto Simone con il pozzo e forno a comune fra tutti e tre detti fratelli.
2) Inoltre due terze parti per indiviso sempre Bartolomeo e Simone la parte verso settentrione di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune loco detto all’ortaccio confina da mezzodi detta casa, da levante Luca di Martino di Antraccoli livellaria di detto Gio, da ponente Tomeo di Vincenti d’Antraccoli livellaria come sopra, settentrione detto Tomeo livellaria come sopra e parte beni del rettore di S. Andrea in Pelleria.
L’altra terza parte di detta casa n°1 verso mezzodì con la metà della detta via.
Item l’altra terza parte verso settentrione medesimamente contigua alla parte di detto Bartolomeo dividente l’una dall’altra per una sciepe che è in mezzo, vi è il termine posto della sopradetta pezza di terra sotto n. 2 detta all’ortaccio.
Inoltre la terza parte verso levante per indiviso in detto Domenico di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune prefato loco detto a casa dell’orto, confina da settentrione beni dello Gio Parpaglioni di Lucca, da levante beni del rettore della chiesa di S. Andrea in Pelleria, da ponente e mezzodì Cesari Santacroce livellaria del rettore di S. Andrea.
Di modo che a Bartolomeo li tocca li due terzi della casa et due terzi della terra in loco detto all’ortaccio con la metà dell’aia.
A Simone li tocca la terza parte della casa, la terza parte della terra loco detto all’ortaccio con la metà dell’aia.
A Domenico li tocca li due terzi della terra loco detto all’orto e non altro.
Con facoltà a ciascuno di detti fratelli di poter mettere i termini alle dette loro parti dividenti l’una dall’altra, e medesimamente di fare separare alla detta casa con l’entrata della casa a comune fra detti Simone e Bartolomeo.
Con dichiarazione che il pozzo, e forno esistente in detti beni restino a comune fra tutti li detti fratelli e a ciascheduno di loro aspetti la ragione di potersi servire di essi e godersi in perpetuo, senza che uno possa essere impedito dall’altro.
Con gravezza e carico a detto Bartolomeo per se e detto Simone di pagare un mezzo staio di grano l’anno per canone delli detti beni al detto Gio Renieri come per il contratto del livello per mano di Ser Tizio Santini l’anno 1598 e da tal pagamento conservare indenne dal tutto senza danno il detto Domenico e suoi eredi.
E per contra detto Domenico sia tenuto a pagare ogni anno al rettore di S. Andrea in Pelleria staia 3 e mezzo di grano e un mezzo cappone per canone se soprascritti beni e da tal pagamento conservare indenne senza danno detti suoi fratelli.
E perché detto Domenico ha e gode un quartiere e mezzo di terra campia in comune di Capannori loco detto al Bozo livellari della Cappella … Gio Roberto Vinca statoli consegnata per scudi 12 da suo padre per parte di dote di Sandra sua moglie come per contratto pubblico rogato per mano di pubblico notaio per sempre e quando saranno pagati a detto Domenico per li detti suoi fratelli detti scudi 12 esso Domenico sia tenuto e debba mettere terra a comune di loro, e si abbia a partire per terzo fra tutti tre.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844 o 845, carta 743)
1599 19 maggio
Grado fu Lorenzo Martinelli di Antraccole livellario della Canonica o pievania della cattedra di Lucca e reverendo Ercole Minutoli come da instrumento rogato per mano del Ser Gregorio Bandini e egregio Taddeo Giorgi notaio per l’annuo canone di staia cinque di grano cede a Agostino del fu altro Agostino del fu Lorenzo Martinelli di Antraccole nipote del presente Grado stipulante per sé e per i suoi figli l’utile dominio e possessione di un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in comune di Antraccoli loco detto al Santo, a meridione confina con la via, a oriente terra di Domenico di Antonio Martinelli, a settentrione detto Grado e in parte Matteo Martinelli terra dei Frati di San Frediano, a occidente detto Matteo e detti Frati.
La vendita è fatta per scudi 10 d’oro di Italia, che promette di pagare entro il luglio del 1599.
A rendere ogni anno staia 5 di grano.
Fatto in Lucca
atto successivo stessa data
Agostino fu altro Agostino fu Lorenzo Martinelli di Antraccoli loca a Francesco del fu Rocco Martinelli di Antraccoli, un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in Antraccoli loco detto al Santo, che confina a meridione via, a oriente terra di Domenico di Antonio Martinelli, a settentrione Grado Martinelli e parte Matteo Martinelli terra dei Frati di San Frediano, a occidente detto Matteo e terra detti Frati.
La terra è della Canonica della Cattedrale di Lucca, e l’affitto è per tre anni a rendere staia 7 e mezzo di grano.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844 o 845, carta 783t)
1599 23 agosto
Domenico del fu Bastiano Martini Martinelli di Antraccole confessa a Domenico del fu Antonio Martinelli di Antraccole suo genero, di essere legittimo debitore di somma di scudi 48 d’oro per la dote di detta donna Maria figlia di detto Domenico di Bastiano e moglie di detto Domenico fu Antonio, esso promette di solvere detti scudi entro tre anni.
stesso giorno atto successivo
Domenico del fu Bastiano di Martino Martinelli di Antraccole livellario della chiesa di Sant’Andrea in Pelleria loca a Domenico fu Antonio Martinelli di Antraccoli suo genero la metà verso occidente pro indiviso del detto locatore e di Giovanni di Nicolao Martinelli di un pezzo di terra campia con alberi e viti in comune di Antraccoli loco detto all’orto che confina a meridione Cesare di Santacroce a settentrione detto Cesare, a oriente beni livellari predetti e a oriente detto Rettore di Sant’Andrea in Pelleria. A condurre per anni tre a rendere staia 8 di grano nostrano, buono e secco e mezzo cappone.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844 o 845, carta 1189)
1598 31 agosto
Tomeo fu Vincenti di Martino Martinelli livellario di Sant’Andrea in Pelleria per staia 7 grano e un cappone come da instrumento rogato per mano di Ser Landuccio Landucci nel 1537
vende a
Giovanni fu Nicolao Martinelli di Antraccoli
l’utile dominio sulla metà verso oriente su un pezzo di terra campia posta in San Michele di Antraccoli loco detto a casa dell’Hoste la quale terra confina a settentrione via pubblica, a meridione eredi Ser Lorenzo Parpaglioni, a oriente detta chiesa e a occidente via pubblica.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 844, carte 942)
1600 18 settembre
Giovanni del fu Nicolao Martinelli di Antraccoli abitante a Lucca sano per grazia di Dio di mente, senso, corpo e intelletto, sapendo della certezza della morte ma essendo incerta l’ora di essa, fa il presente nuncupativo testamento per disporre dei suoi beni.
Per prima cosa raccomanda la sua anima al Dio Onnipotente, alla Gloriosissima Maria sempre Vergine e a tutta la curia Celeste.
Vuole che il suo corpo venga sepolto nella chiesa di Antraccoli con le esequie che vorranno i suoi eredi.
Inoltre per la redenzione della sua anima lascia all’ospedale della Misericordia di San Luca uno scudo d’oro una volta sola.
Inoltre lega e lascia ancora alla Confraternita della Beata Maria della Stella di Antraccoli scudo uno d’oro una volta, per far dire le messe per la sua anima.
Lascia per dote alla figlie: Francesca, Angela, Mattea e Felice sue figlie 60 scudi d’oro, sia se si facessero monache che si sposassero, e se una morisse la dote si dividesse tra le altre.
Inoltre lega e lascia a sua moglie Maddalena figlia di Tomeo Fanucchi di Antraccoli 55 scudi d’oro come appare da instrumento rogato per mano mia e vuole che essa abbia tutti i suoi panni lini, lani e tutto il suo oro, inoltre le concede il pieno e ampio usufrutto di tutta la sua eredità.
Inoltre nomina suoi eredi universali:
Francesca, Angela, Mattea e Felice sue figlie minori e per questo nomina suoi curatori e fidecommessi la moglie Maddalena e Jacopo di Tomeo Fanucchi e Giovanni Fanucchi de Fanucchi di Antraccoli.
Detto testatore dichiara che queste sono le sue ultime volontà e che cassa e cancella ogni precedente testamento o codicillo.
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Basilio Bondacca, vol. 172, carta 817t)
1602
12 gennaio
gli eredi di Cesare Garbocci che sono livellari del capitolo, concedono e acquistano una terra da Domenico fu Antonio Martinelli per poter lui far sposare la sorella
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 842, carta 115t)
11 luglio
Grado fu Lorenzo Martinelli è debitore di 15 scudi d'oro a uno di Tempagnano per un cavallo rosso castagnino con stella in fronte di 8 anni
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 842, carta 1456)
6 novembre
Michelangelo fu Silvestro Bertolucci di Antraccoli confessa di esser debitore di Grado fu Lorenzo Martinelli di 25 scudi per un cavallo
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 842, carta 2231)
1603 8 febbraio
Divisione tra Baldassare, Giovanni e Lorenzo fu Nicolao Martinelli di Antraccoli come da sentenza rogata da Ser Riccardo Santucci, ed essendo detto Baldassare morto senza figli maschi né femmine, ed essendo i fratelli Giovanni e Lorenzo eredi per la metà per uno del patrimonio di Baldassare, c’erano due pezzi di terra uno a livello dal Monastero dei Frati di Santa Maria dei Servi di Lucca e l’altra del Capitolo Cappellanorum della Cattedrale di Lucca.
La terra del Monastero dei Servi è in loco detto a chiasso Dati, quella del Capitolo di Lucca a Spinatico.
I due fratelli vogliono procedere alla divisione in maniera amichevole, chiamano per la decisione Bartolomeo fu Matteo Tofanelli di Antraccoli che assegna a
Lorenzo un pezzo di terra campia con alberi e viti divisa in due lenze in loco detto lungo chiasso Dati che confina a oriente chiasso Dati, a occidente beni livellari di Giovanni che conduce dai frati di Santa Maria, a meridione eredi di Cesare Garbocci e a settentrione via.
A Giovanni viene assegnato un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in Antraccoli loco detto a Spinatico confina a oriente beni livellari di Cesare Pelli, a occidente beni di Domenico Mazzoni della Pieve, a meridione beni livellari di Cecco Nardelli della Pieve e a settentrione beni di Domenico scatena.
Lorenzo per la terra dei Frati di Santa Maria deve rendere staia 10 grano e some una vino e una gallina.
Giovanni per la terra della Cappellania deve rendere staia 9 e mezzo grano.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 275)
1603 6 marzo
Grado fu Lorenzo Martinelli vende a Cesare fu Tomeo Luporini un cavallo pilamino stornelli con stella in fronte con basto e capestro di 4 anni.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 464)
1603 29 aprile
Francesco fu Rocco Martinelli confessa a Donna Clara figlia di Bernardino di Michele Favilla di Tempagnano sua moglie di ricevere scudi 20 per sua dote.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 913)
1603 19 agosto
Paolo fu Domenico di Jacobo Cataldi e Bartolomeo fu Bastiano di Martino Martinelli e Lorenzo fu Nicolao Martinelli sono debitori di Grado fu Lorenzo Martinelli per scudi 8 per l'acquisto di 4 castrati (probabile ovini) da macellare.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 849, carta 1496)
1604 7 dicembre
Domenico fu Silvestro Bertolucci confessa a Grado Martinelli di esser debitore di scudi 9 e mezzo per un vitello dal pelo brinato di età più di un anno da macellare.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 850, carta 1789)
1605 24 settembre
Piero fu Nicolao Martinelli loca ad impinguando a Donna Alessandra vedova di Domenico Martini di Antraccoli un vitello pelo nericcio e brinaticcio nero e bianco di età mesi 8 dal valore di scudi 8.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 851, carta 1414)
1605 24 ottobre
Paulo fu Domenico Cataldi confessa a Grado Martinelli di esser debitore di scudi 12 per il prezzo di un vitello dal pelo bianco con corna piccole preso per macellarlo.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 851, carta 1496)
1605 7 novembre
Grado fu Lorenzo Martinelli anche per Lorenzo fu Nicolao Martinelli confessa a Cesare fu Bartolomeo Santacroce di esser debitore di scudi 14 per un vitello dal pelo nericcio di età sopra l'anno per macellarlo.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 851, carta 1538t)
1605 19 novembre
Lorenzo fu Nicolao Martinelli confessa a Grado Martinelli di esser debitore di scudi 14 per un vitello da macellare.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 851, carta 1621)
1613 5 dicembre
Silvestro di Cesare Pelli riceve 120 scudi per dote di Angela di Giovanni Martinelli.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 859, carta 706t)
1623 29 agosto
Donna Camilla figlia del fu Cesare di Martino Martinelli di Antraccoli e moglie di Matteo fu Leonardo alias Nardo di Olivo Cataldi, con il consenso di suo marito Matteo e di Vincenzo suo fratello e
Matteo soprascritto marito di Camilla
confessano a
Domino Pietro Angelo fu altro Pietro Angelo Guinigi di aver ricevuto in contanti la somma di scudi 10 d’oro per legato di detta donna Camilla fatto da detto fu Francesco Magrini come da suo testamento in cui aveva deciso di lasciare una somma come legato per le fanciulle da maritare.
Camilla è stata estratta dal bussolo l’8 settembre 1618.
(As.Lu., Notai Seconda Parte, Ser Basilio Bondacca, vol. 869, carta 442)
MESTIERI
Notizie certe dei mestieri che potevano svolgere i Martinelli, oltre ai contadini, non ce ne sono molte.
Presumo però, che essendo già capaci di acquistare i terreni dove avevano le abitazioni nel 1519, dovevano avere delle entrate extra oltre alle rendite da contadini.
Infatti, Tonetto di Giovanni Martinelli, quando battezza i figli è definito testore, ovvero tessitore.
Anche Nicolao di Bartolomeo in un atto del 1548 era un tessitore.