Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
La Famiglia dei CASENTINI
CHI ERANO
I Casentini furono una storica famiglia di Antraccoli, avevano nel nostro paese una storia molto antica e si sono estinti, ovvero spostati, già alla fine del 1500. Infatti, i Casentini vengono trovati successivamente nella zona dell’Arancio. Al presente i Casentini risultano abitare soltanto a Lucca e vicinanze.
Il primo documento in cui comparvero i “Casentini” è del 1346 quando nel volume dell’Offizio sopra il Sale, ci sono per Antraccoli solo i forestieri e tra questi appunto, Giovanni di Pacino de Casentino con la moglie Giovanna.
L’età di questo Giovanni in questo periodo doveva essere molto bassa perché lo troviamo ancora vivo nel 1412 ed essendosi già sposato doveva avere intorno ai 16 anni.
Nel 1353 nel volume delle cerche delle biade promosso dall’Offizio sull’Abbondanza, la famiglia di Giovanni era composta da due componenti, verosimilmente Giovanni e la moglie e dichiarano 14 staia di grano, uno staio di farro, uno staio di segale e 14 staia di panico.
In data 1408 e Giovanni di Casentino viene nominato tra i confinanti di una terra posta al San Prospero. Questa è la prima volta che viene riferita la provenienza della famiglia.
Se si guarda l’estimo Guinigiano del 1412 la famiglia di Giovanni abitava nelle case della Sambuca ed era composta così:
Giovanni di Pacino di anni 75 (età penso approssimata per difetto ma era molto vecchio)
Giovanna sua moglie di anni 70 (età penso approssimata per difetto ma era molto vecchia)
Michele il figlio di anni 52
Nastasia moglie di Michele di anni 48
Caterina figlia di Michele di anni 9
Domenico figlio di Michele di anni 17
Domenica moglie di Domenico di anni 16
Benedetto figlio di Domenico di mesi 2
Nel 1403 la famiglia si era già assestata in paese in quanto Giovanni di Pacino era già Operaio dell’Opera di Antraccoli quindi una figura di cui il paese si fidava.
Non sappiamo il motivo per cui si trasferirono da tanto lontano fino nel nostro paese, il fatto è che dopo circa un secolo, negli estimi, risulta che avessero già beni immobili di proprietà.
Nel 1472 in un atto di divisione che fecero i Tofanelli, troviamo come confinanti di una casa nella città di Lucca in Contrada San Micheletto, c’era anche Benedetto di Domenico di Casentino di Antraccoli che probabilmente aveva un lavoro o interessi anche in città.
Il fatto che lavorassero in città è confermato anche da Andrea di Bartolomeo Casentini che appare negli atti tra i calzolai e ciabattini dal 1496 al 1525 e sicuramente lavorava in città.
Come si vede leggendo le cronache degli atti, i Casentini hanno ancora diversi interessi in beni e terreni ad Antraccoli, ma si spostano sempre più verso la città e non abiteranno più nel nostro paese, le ultime tracce sono agli inizi del 1600 quando una donna Felice figlia di Vincenzo Casentini fa testamento, lei abita già in città e dai lasciti a vari enti religiosi si capisce che ormai i suoi interessi ruotino tutti dentro le mura.
Questo albero genealogico, è soltanto relativo ai discendenti maschi diretti. Per l'albero completo con collaterali, mogli ecc., sono a disposizione a fornirlo a chi interessa.

ORIGINE DEL COGNOME
Come si deduce semplicemente, il cognome è derivato dalla zona della Toscana dalla quale provenivano: il Casentino.



DOVE ABITAVANO
Nell’estimo del 1412 i futuri Casentini abitavano nella zona ovest del paese a nord dell’attuale via Romana nuova, oltre corte Giovannini. La famiglia abitava in due case poste su colonne, con pozzo e corte e due capanne.
Nel 1519 invece la famiglia si è spostata in quella che oggi è corte Ghelli, abitavano stavolta delle case molto più stabili, erano due case contigue
Nel 1562 i Casentini avevano già costruito le abitazioni della zona che oggi è “Al Carratore” o “Corte Ballino” e iniziano ad affittarle a persone forestiere, forse perché avevano già iniziato il loro trasferimento verso la città.
CRONACHE
1346
Nell’offizio sopra il sale ci sono Giovanni di Pacino di Casentino con la moglie Giovanna.
(As.Lu., Offizio sopra il Sale, vol. 5)
1353
Nell’Abbondanza c’è Giovanni e la moglie e dichiarano:
14 staia di grano
uno staio di farro
uno staio di segale
14 staia di panico
(As.Lu., Offizio sopra l’Abbondanza, vol. 379)
1383
Nell’estimo del 1383 c’era
Giovanni di Pacino col figlio Michele e moglie e figli e pagavano 4 soldi.
(As.Lu., Estimo, vol. 141)
1401
Giovanni di Pacino e Michele suo figlio con mogli e figli: soldi 6 e denari 4
(As.Lu., Estimo, vol. 158)
1403
Giovanni di Pacino era operaio dell’Opera della Chiesa di Antraccoli
(As.Lu., Notai prima parte, Pini Ser Vito, vol. 352 carta 43)
1412
Giovanni di Pacino di anni 75 (età penso approssimata per difetto ma era molto vecchio)
Giovanna sua moglie di anni 70 (età penso approssimata per difetto ma era molto vecchia)
Michele il figlio di anni 52
Nastasia moglie di Michele di anni 48
Caterina figlia di Michele di anni 9
Domenico figlio di Michele di anni 17
Domenica moglie di Domenico di anni 16
Benedetto figlio di Domenico di mesi 2
(As.Lu., Estimo, vol. 110)
1448
Bartolomeo Casentini Operaio di Antraccoli
1451 28 gennaio
In Estimo ci sono
Benedetto e Bartolomeo di Domenico
(As.Lu., Estimo, vol. 144)
1461
In Estimo ci sono
Benedetto di Domenico teste 4
Beni immobili valore fiorini 38
Beni mobili valore fiorini 66 soldi 8
(As.Lu., Estimo, vol. 146)
1468 24 maggio
Bartolomeo fu Domenico di Antraccoli lavoratore di terra per sé e in vice e nome di Benedetto suo fratello
su un pezzo di terra con alberi e viti posto in Capannori in loco detto al Fiumicello che confina a oriente terra della chiesa di Santa Quirico di Capannori, da meridione Fiumicello, da occidente detto Fiumicello e a settentrione terra del soprascritto Nicolao.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vellutelli Ser Nicolao, vol. 668, carta 116)
1470 3 aprile
Bartolomeo e Benedetto fu Domenico di Antraccoli lavoratori di terre
si obbligano con Nicolao fu Taddeo Busdraghi a rendere
Un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in comune di Tempagnano in loco detto a Filicaio che confina a oriente terra di Giovanni di Michi di Lucca, da occidente e meridione terra degli eredi di Domenico e a settentrione chiasso Filicaio che in tutto misura coltre 1.
Per prezzo di fiorini 30 come da atto rogato da me notaio in data 1467 13 luglio.
Fatto in Lucca in camera laboratorio dei magistri di Lucca, presenti Meo figlio di Biagio di Meo di Biagio fu Tofanello (penso in un errore) e Domenico di Guidone di Antraccoli lavoratori di terre.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vellutelli Ser Nicolao, vol. 668, carta 145)
1470 27 dicembre
Benedetto fu Domenico di Casentino abitante in comune di Antraccoli,
Domenico di Bartolomeo
Alessandro di Bartolomeo
Andrea di Bartolomeo
Bartolomeo di Pietro
tutti del detto comune di Antraccoli
Per loro e in nome di Bartolomeo fu Domenico di sopradetto comune fratello del sopradetto Benedetto
e
Giminiano fu Romanino e Jacobo fu Romanino di Ca… comitato di Parma abitanti ad Antraccoli
Stefano fu Guidotto di Rogio abitante a Maggiano
Jacopino fu Gerardo da Nu… comitato di Parma abitante all’Acqua Calda
da altra parte
fecero pace per ingiurie e percosse.
Fatto in Lucca in chiesa di San Pietro Maggiore, presenti venerabile viro Baldassare fu mastro Pellegrino da San..gnana, Donato fu Paulino e Amerigo fu Bartolomeo filatori di seta e cittadini di Lucca.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vellutelli Ser Nicolao, vol. 668, carta 142)
1471
In Estimo ci sono
Benedetto di Domenico teste 2
Beni immobili fiorini 65
Beni mobili fiorini 31 e soldi 18
(As.Lu., Estimo, vol. 148)
1482
In Estimo ci sono
Domenico di Casentino
Alessandro di Casentino
(As.Lu., Estimo, vol. 152)
1493
In Estimo ci sono
Alessandro di Casentino
Bastiano di Domenico
Piero di Domenico
(As.Lu., Estimo, vol. 154)
4 dicembre 1497
Nicolao Sinibaldi di Lucca loca a
Andrea di Bartolomeo Casentini di Antraccoli Calzolaio
una terra a Paganico in loco detto alla Rotta, anche per i figli di Alessandro suo fratello che è morto e sono minori, la terra è condotta anche da Alessandro Casentini di Antraccoli fratello di Andrea.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Domenico Chiariti, vol. 1724, carta 138t)
30 dicembre 1506
Biagio di Tofanello di Antraccole operaio dell’opera e fabrica della chiesa di S. Michele di Antraccole pieve di Lunata con il permesso del vescovo
concede a livello e in enfiteusi a
ad Andrea Casentini di Antraccoli ciabattino a Lucca
un pezzo di terra della opera di Antraccoli posta in comune di Antraccoli loco detto Al San Prospero che a oriente confina terra di detta Opera e dalle altre parti via pubblica.
altro pezzo di terra posto in comune di Tempagnano loco detto Chiasso Arrigo che a oriente confina terra di Battista di Arnolfini a meridione detto Chiasso, a occidente terra domino Michele di Pietro canonico di Lucca a settentrione ospedale e terra degli eredi di Piero Vannelli
per staia 21 di grano annuo.
Fatto in Lucca presenti Bernardino di Vannini di Borgo a Mozzano e Silvestro di Peregrino di Geminiano mastro.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Pietro Piscilla, vol. 1297, carta 7t)
16 settembre 1517
Il Reverendo domino Roberto dei Guinigi della Cattedrale di Lucca da a
Mastro Andrea del fu Bartolomeo Casentini di Antraccoli calzolaio in Lucca che stipula per sé e per i suoi eredi e successori e per dote di donna Caterina sua moglie e figlia di mastro Vettori di Ser Bacchio zoccolaio come per atto stipulato il 11 settembre del presente anno,
la terza parte per indiviso di una casa murata, coperta e solariata a più solai, posta in San Salvatore in Mustolio e che confina a oriente beni di Lomoro, a meridione Carincioni di Lucca, a occidente casa e beni dei Garbocci di Antraccoli e a settentrione via pubblica. Come da atto rogato per mano per mano mia il 16 luglio 1507.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Giannini Michele, vol. 1535, carta 315)
11 gennaio 1526
Il prudente uomo mastro Andrea fu Bartolomeo Casentini di Antraccole, non volendo morire senza aver fatto testamento dispone dei suoi beni.
Per prima cosa vuole che il suo corpo venga sepolto (parte cancellata)
Inoltre lascia all’opera e fabbrica della Santissimo Volto una lira.
Inoltre per manifestazione della verità confessa di aver ricevuto per dote e in nome di dote di Donna ?? sua moglie e figlia di mastro Antonio Fabri di San Romano … e Bartolomea, Margherita e Maddalena sue figlie scudi 50.
Inoltre per manifestazione della verità dice e confessa per Maddalena sua figlia maggiore e moglie di Mastro Piero di Antonio da Cantignano legnaiolo.
Inoltre, lascia a donna Margherita sua figlia soprascritta 50 denari d’oro per sua dote e tutti i panni e vesti lani e lini, mobilia.
Inoltre confessa a Bartolomeo suo figlio di aver ricevuto in nome di dote di Gianna moglie di detto Bartolomeo 50 denari.
Nomina suoi eredi universali i suoi figli
Bartolomeo e Bernardino
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Giannini Michele, vol. 26, carta 79)
2 dicembre 1540
Domenico di Allessandro Casentini di Antraccole con questo pubblico instrumento per se e per i loro eredi
locano a collaria a
Giusto di Antonio Giusti di Tempagnano
un bove a pelo biondo e corna, stimato scudi 5 d’oro e a rendere staia 2 e mezzo di grano.
Fatto in Lucca presente Paolo Martinelli di Pieve San Paolo e Ser Jacopo Minutoli di Lucca.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Busdraghi Coluccino, vol. 2174, 2175)
20 ottobre 1540
Bernardino di Michele Guidi di Antraccole con questo pubblico instrumento
mette a conoscenza
Domenico di Alessandro Casentini di Antraccole
di essere debitore di scudi 81
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Busdraghi Coluccino, vol. 2174, 2175)
23 novembre 1541
Domenico del fu Allessandro Casentini di Antracole enfiteuta della società Magdalena..
affitta e loca a
Giusto e Paulo fratelli e figli di Antonio Giusti di Tempagnano
un pezzo di terra campia posta in S. Michele di Antraccole loco detto a chiasso Pulicino che confina da una parte chiesa di San Michele di Antraccole da altra parte opera di Santi ….
per i prossimi tre anni.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Busdraghi Coluccino, vol. 2174, 2175, carta 432)
28 agosto 1542
Domenico Casentini di Antraccoli loca a
Bartolomeo fu Francesco Martinelli di Tempagnano un bove di pelo albo e rossiccio ovvero maculato con corna, di anni 8.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Busdraghi Coluccino, vol. 2174, 2175)
7 febbraio 1543
Bartolomeo del fu Andrea Casentini di Antraccoli, allivella a Bartolomeo fu Barsante Guidi un campo in loco detto alla strada a rendere staia 17 grano l’anno.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Busdraghi Coluccino, vol. 2174, 2175, carte 542, 543)
24 gennaio 1545
Ambrogio Giorgi di Antraccoli livellario della chiesa di Santa Maria Forisportam per staia 18 di grano loca a Domenico Casentini di Antraccoli un pezzo di terra campia in Moggiarello.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Busdraghi Coluccino, vol. 2174, 2175, carta 826)
4 dicembre 1546
Ambrogio Paladini e Jacopo di Domenico Tofanelli di Antraccoli moderni operai della chiesa di S. Michele di Antraccoli fanno detto atto col consenso del vicario generale del Vescovo, locano e concedono a livello e in enfiteusi a
Domenico Casentini di Antraccoli presente e ricevente per sé e per i suoi figli maschi legittimi e naturali in linea mascolina per le prossime quattro generazioni
un pezzo di terra prativa posta in comune di S. Margherita loco detto a Molinansa a rendere ogni anno staia 2 di grano buono e secco.
Fatto in Lucca presente domino Tobia di Sertis? e Ser Landuccio di Landuccio di Lucca.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Tucci Pietro, vol. 2481, carta 229)
9 febbraio 1547
Domenico fu Alessandro Casentini di Antraccole livellario dell’opera della chiesa di San Michele di Antraccole loca a
Luca di Bernardino Fanucchi di Antraccole presente e conducente
un pezzo di terra prativa posto in comune di Santa Margherita loco detto in molinansora a rendere staia 5 di grano nostrano buono e secco iniziando dall’agosto 1547.
Fatto in Lucca.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Benedetti Rocco, vol. 2717, carta 32)
8 1548
Domenico Casentini loca a Paulino di Nicolao Pelli di Antraccoli, conducente per sé e per Marco fratello un campo in chiasso Spinatico a rendere 15 e mezzo staia.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Santini Antonio, vol. 3088, carta 1484)
25 maggio 1549
Barsante fu Alessandro Casentini compra un bove da Giovanni Antonio fu Domenico di Massa Pisana dal pelo bianco con corna, di anni 9.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Filippo Checchi, vol. 2259, carta 173)
22 agosto 1551
Domenico di Alessandro Casentini di Antraccoli, sano per grazia di Dio di intelletto ma non volendo morire senza aver fatto testamento e dispone in questo modo:
per prima cosa quando esso morirà vuole che il suo corpo venga seppellito nella chiesa di Antraccoli con le esequie e funerali che vorranno i suoi eredi.
Inoltre lascia per ragione di legato all’opera di Santa Croce di Lucca una libbra di cera.
Inoltre detto testatore dichiara di aver ricevuto da donna Caterina figlia di Giovanni di Antonio Petri di Tempagnano e sua moglie per la sua dote scudi 25.
Di tutti gli altri suoi beni mobili o immobili nomina suo erede universale
Alessandro suo figlio legittimo e naturale.
Questa è la sua ultima volontà e cassa e cancella ogni testamento precedente.
Fatto in Lucca
(As.Lu., Notai Testamenti, Ser Antonio Santini, vol. 87, carta 41t)
17 luglio 1557
Alessandro fu Domenico Casentini di Antraccoli con questo pubblico instrumento loca in collaria a
Stefano del fu Giovanni Fanucchi di Antraccoli
un bove dal pelo rubio con corna, di anni circa 9 stimato e dal valore di scudi 13.
(As.Lu., Notai Prima parte, Ser Nicolao Turrettini, vol. 2866, carta 145)
5 settembre 1561
Francesco di Barsante Casentini confessa
a Mastro Antonio di Giovanni de Olivola di esser debitore di scudi 30 d’oro
19 gennaio 1562
Francesco e Vincenzo fratelli e figli del fu Barsante Casentini di Antraccoli
danno e vendono a
Bartolomeo di Sabaldi Genovese di Borgo Valdottavo e a Donna Caterina figlia di Francesco di Pasquale di Varese moglie del soprascritto Bartolomeo
il possesso di una casa dal valore di scudi 50 ovvero la metà di una casa verso occidente, murata, solariata … con corte verso meridione, posta in comune di Antraccoli, fabbricata dai soprascritti, su terra propria, in loco detto alla sambuca che a oriente, occidente, meridione e settentrione confina coi beni di Menco Casentini di Antraccoli.
Per 50 scudi.
Jacopo di Giovanni Cataldi, Jacopo di Domenico Giorgi di San Filippo, Giovanni di Michele Guidi di Antraccoli e Antonio di Alessandro Barsotti della Pieve San Paolo fanno da fideiussori.
(As.Lu., Notai prima parte, Benedetti Ser Rocco, vol. 2731, carta 76)
23 agosto 1564
Sandoro del fu Domenico Casentini di Antraccoli sano per grazia di dio di mente e intelletto con corpo languente infermo in letto.
Raccomanda la sua anima al Dio onnipotente, vuole che il suo corpo venga seppellito in Chiesa di San Michele di Antraccoli con le esequie che parranno ai suoi eredi ma vuole che alla sua sepoltura intervengano 4 presbiteri e vuole che siano presenti tutti i confratelli della Confraternita di Santa Maria di Antraccoli una colazione onesta e conveniente entro 12 giorni, inoltre vuole che entro 6 mesi dalla sua sepoltura siano celebrate nella detta chiesa di Antraccoli n. 30 messe.
Siccome detto testatore era solito far celebrare per la festa di S. Biagio due messe per i morti, vuole che i suoi infrascritti figli e eredi continuino in perpetuo ogni anno.
Inoltre, detto testatore lascia all’Opera di Santa Croce di Lucca libbre mezza di cera e per lumini scudi 6.
Inoltre, detto testatore dichiara e confessa di avere ricevuto per dote di Donna Caterina moglie di Matteo suo figlio Scudi 100 d’oro.
Inoltre, per legato indica e lascia Filippa, Angela, Lunarda, Elizabetta, Margherita e Maddalena per dote scudi 30 d’oro anche per corredo come consuetudine, e vuole e dispone che nel caso sua figlia Margarita che è sorda e muta non si maritasse, vuole che venga mantenuta dai suoi eredi con ogni anno staia 12 di farina, staia sei mistura, some 6 vino, carra una di legna grossa e fascine 400. E scudi 6 all’anno e vuole che possa vivere vita natural durante nella casa di detto testatore posta in comune di Antraccoli.
Il detto testatore confessa di avere ricevuto per dote di Donna Caterina sua moglie scudi 10 d’oro.
Inoltre, detto testatore per ragioni di legato vuole che detta Donna Caterina sia usufruttuaria e possa godere di tutti i beni mobili e immobili di detto testatore se conduce una onesta vita vedovile deve restare in casa di detto testatore con i suoi figli.
Inoltre, vuole che per tutti i suoi beni siano nominati eredi universali:
Matteo e Benedetto figli maggiori, Frediano figlio minore figli di detto testatore in egual porzione.
Per Frediano minore vuole che siano tutori:
Donna Caterina sua moglie, Matteo suo figlio, Biagio di Nicolao Paganucci di Capannori, Carlo Martinelli di Antraccoli e Giovanni Maria di Michele da Monsagrati.
Actum in Lucca in cantora magistro Luca Tomasi Signata n. 3 sito in Palazzo solita residenza di detto magistro posta in contrada San Michele in Foro alla presenza di Reverendo Domenico di Antonio Cittadella canonico di S. Michele in Foro, presbitero Andrea di Giovanni Battista Gambogi fattore di mastro Giuseppe …
(As.Lu., Notai prima parte, Cerlotti Ser Michelangelo, vol. 3800, carta 393)
15 agosto 1569
Sentenza tra Marco fu Bartolomeo Giorgi e Jacobo fu Marco Giorgi di San Filippo e Matteo di Sandro Casentini di Antraccoli arbitri nel compromesso di
Vincenzo fu Barsante Casentini di Antraccoli da una parte e Francesco fratello dall’altra.
Vengono divisi i terreni di famiglia tutti posti in loco detto La Sambuca e nei pressi di chiasso Arrigo, compresa l’abitazione che viene divisa in due, la parte verso occidente viene assegnata a Francesco, quella verso oriente a Vincenzo.
Inoltre si dividono i loro debiti come segue:
a Francesco vengono assegnati
Allo spettabile Paolo Bonvisi scudi 16.5.12
A Francesca di Vincenzo di salaro Scudi 4
A Mariano di Andrea di sante… scudi 1
A Salvatore Dianda scudi 2.1
Biagio Camaiore scudi 2.1
Guidone dal Monte San Quirico scudi 1.5
Giovanni Baccelli scudi 10
Il Zena pizzicagnolo Scudi 1
Matteo da Motrone Calzolaio scudi 1
Mastro Valentino Calzolaio scudi .2
Mastro Domenico Calzolaio scudi 1.2
Mastro Antonio Calzolaio scudi .1.8
Giovanni di Moro Guelfi scudi 2. 12
Pasqualino Genovese scudi 2.16
Bino di Paulino di F..gna scudi 4.10
Augustino di Giuseppe della Sarto scudi 4.10
Goro da Ruota scudi 4
Cesari da Pisa scudi 1.10
Francesco del Fiaccone scudi 3
Il Tamburino da mastro..
Togno da Chiesa
Gio di Marco Unti
Curtezio da San Casciano
Savino da San Lunardo
Los….
Paulino Carpocci
Totale scudi 48.2.10
a Vincenzo i seguenti:
A Francesco di Tognone e un’altro da Brancoli scudi 4
Matteo Casentini scudi 3.4
Romano Garzoni scudi 7.1
Marco Paladini scudi 4.10
Il ..oia dalla Pieve scudi 3.2
Le Sorelle di Nicoloso scudi 1
Togninoo da Bozano scudi 1
Luca Guidi scudi 1.2
Rocco Fabbro scudi 1.5
Iacopino da San Filippo scudi 1.6
Meuccio Guidi scudi 1.5
Andrea da Oneta scudi 2
Totale scudi 49.1
(As.Lu., Notai testamenti, Ciuffarini Ser Nicolao, vol. 97, carta 279)
22 agosto 1573
Matteo del fu Alessandro Casentini di Antraccole riceve in contanti da
spettabile Giuseppe del fu Giovanni Bernardini mercante di Lucca scudi 50 d’oro contati a mano e detto Matteo si impegna a restituirli entro un anno.
Gli fa da fideiussore Paolino del fu Leonardo Garbocci di Antraccole.
Fatto in Lucca in casa del sopradetto Giovanni posta in contrada San Benedetto ovvero Santa Giulia presenti Vincenzo Pieroni e Scipione di Francesco Saminiati di Lucca.
post scritto
20 gennaio 1574
Frediano del fu Alessandro Casentini di Antraccole fratello del detto Matteo ha avuto la notizia dell’atto che ha stipulato il fratello
Fatto in Lucca in casa di me notaio, presenti Antonio del fu Filippo Tucci di Lucca e Giannino di Benedetto Ciucchetti di Carignano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vecoli Ser Gio Battista, vol. 3846, carta 1591t)
7 febbraio 1573
Francesco alias Cecco del fu Barsante Casentini di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa a
spettabile Lutioantonio del fu spettabile Vincenzo dei Garzoni di essere debitore di lire 90 come da instrumento rogato da Giovanni Serantoni e per lirer 6 spese per esso Cecco e Marco di Giorgio di Antraccole suo fideiussore.
Fatto in Lucca presenti Antonio del fu Filippo Tucci di Lucca e Carlo del fu Frediano Tofanelli di Antraccole.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vecoli Ser Gio Battista, vol. 3846, carta 219)
26 giugno 1574
Benedetto del fu Alessandro Casentini di Antraccole
loca
Tomeo del fu Giovanni de Piscilla
un cavallo a pelo moscato di 10 anni in circa con sella, basto e ferro, (colore grigio dove predomina il colore chiaro con piccole chiazze nere)
per uno staio di grano l’anno
Fatto in Antraccoli presenti Piero del fu Larino di Pieve di Camaiore e Ser Paolo Giorgini.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vecoli Ser Gio Battista, vol. 3840, carta 1518)
26 Gennaio 1574
gli fa da fideiussore Matteo del fu Alessandro Casentini di Antraccole
13 febbraio 1574
gli fa da fideiussore Matteo del fu Alessandro Casentini di Antracole
17 luglio 1574
Nomina fideiussori Matteo del fu Luca Fanucchi di Antraccole e Matteo di Alessandro Casentini di Antraccoli
21 maggio 1576
Garante Matteo olim Alessandro Casentini di Antraccoli
19 maggio 1576
Matteo del fu Alessandro Casentini di Antraccole confessa allo spettabile Tommaso del fu Biagio Mei di Lucca di essere debitore di scudi 8 d’oro per l’acquisto di 4 sacchi di grano Maremmano che detto Tommaso gli ha venduto.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vecoli Ser Gio Battista, vol. 3847, carta 1476)
9 giugno 1576
Francesco del fu Barsante Casentini di Antraccoli e Domenico del fu Biagio di San Vito abitante a Antraccoli
confessano di essere debitori allo Spettabile Tomaso del fu Biagio Mei mercante di Lucca
di 51 lire per prezzo di tre sacchi di grano roccello.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vecoli Ser Gio Battista, vol. 3847, carta 1879)
28 Marzo 1576
Francesco alias Cecco di Barsante Casentini di Antraccole e Cesare suo figlio riceve in contanti da Antonio di Paulino Giusti di Tempagnano, scudi 9 d’oro di Italia e promettono di restituirli entro 3 anni. Fa da fideiussore Marco del fu Bartolomeo Giorgi di Antraccole.
Altro atto stesso giorno
Francesco e Cesare soprascritti locano a Antonio del fu Paulino Giusti di Tempagnano soprascritto e al fratello Pasquino un pezzo di terra campia con alberi e viti posto in comune di Antraccoli loco detto a Moggiarella confina a oriente Gio Bernardini di Lucca a occidente detto locatore a settentrione chiasso e a meridione via pubblica.
Detta terra i detti Francesco e Cesare conducono a livello per la Chiesa dei Sant’Eustachio di Lucca.
A rendere all’ano staia 8 di grano.
(As.Lu., Notai Prima parte, Vecoli Ser Gio Battista, vol. 3847, carta 1012)
novembre 1580 era operaio Matteo del fu Alessandro Casentini
8 agosto 1586
Benedetto del fu Alessandro Casentini di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa a
Giovanni del fu Francesco Testini di Pescia di essere legittimo debitore di scudi 20 d’oro di Italia per residuo sull’acquisto di olio e grascia.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 832, carta 433)
13 dicembre 1586
Benedetto del fu Alessandro Casentini di Antraccole con questo pubblico instrumento confessa a
Venerando priore di essere debitore di somma scudi 19 e mezzo d’oro di Italia per un bove a pelo brinato con corna, di anni 8.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 832, carta 617t)
6 maggio 1588
Matteo fu Alessandro Casentini confessa a Gio fu Francesco Melchiorri di Lucca di esser debitore di lire 63 per prezzo di grano foretano consegnato fino a questo giorno.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 834, carta 267t)
6 maggio 1588
Benedetto fu Alessandro Casentini e Battista fu Lorenzo Roggi prendono un prestito da Gio Battista fu Gio Battista Perugini di scudi 9.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 834, carta 271)
2 ottobre 1590
Grado Martinelli come procuratore Michele Casentini loca a Vincenzo di Bartolomeo Guidi mezza coltra di un pezzo di terra loco detto a Casentini a settentrione Matteo Casentini a oriente Cristoforo Tintore a meridie via pubblica a occidente Tomeo Giusti riservandosi detto locatore la casa che è sopra detta terra compresa la terra a davanti e dal lato di ponente.
con facoltà e dichiarazione che detto Grado possi tagliare un fico esistente sopra detti beni .
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 836, carta 427)
19 gennaio 1593
Bartolomeo fu Vincenzo Casentini confessa a reverendo Domino Cesare fu Jacobo Turrettini di esser debitore di scudi 3 per affitto retento di una terra che ha ad Antraccoli.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 839, carta 101)
19 gennaio 1593
Bartolomeo fu Vincenzo Casentini di Antraccoli enfiteuta della chiesa di San Giovanni e Reparata di Lucca, loca a
Matteo fu Paulino Guidi di Antraccoli
la metà pro indiviso con gli eredi di Vincenzo soprascritto, di una casa murata, solariata e tetto, con solita e forno sopra sé, sita in comune di Antraccoli, loco detto in chiasso Orlandi, detta casa al presente è abitata da Battista Roggi di Antraccoli e la detta casa confina da una altra parte via pubblica, da altra beni dell’altare dello spirito Santo in Cattedrale di Lucca e da altra parte beni degli eredi di Al… Santucci di Lucca.
La quale casa fu concessa a livello a Bartolomeo fu Vincenzo Casentini come da pubblico instrumento di Ser Antonio Vannelli il 14 gennaio 1587.
Per il prezzo di scudi 1
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 839, carta 102)
31 luglio 1593
Michele fu Piero fu Nicolao alias Lao Casentini di Antraccoli livellare dell’Opera della chiesa di S. Michele di Antraccoli per l’annuo canone di staia 4 grano loca a
Paulino fu Vincenzo Martinelli di Antraccoli
un pezzo di terra campia con alberi e viti e una casa murata, solariata e con tetto sopra sé, posta in comune di Antraccoli in loco detto ai Casentini che confina a occidente beni di Cesare Santa Croce di Lucca, a oriente beni di Cristofano tintore di Lucca, a meridione beni che tiene Ser Gerardo Benedetti di Lucca e a settentrione via.
La detta terra era di detto Michele e di Matteo fu Alessandro Casentini.
Da tenere per anni 3 a rendere staia 6 grano.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 839, carta 1055t)
10 novembre 1595
Michele del fu Piero di Nicolao alias Lai Casentini di Antraccoli livellare della chiesa di San Michele di Antraccoli per l’annuo canone di staia 4 l’anno, con Domenico suo fratello, col consenso di Michele fu Valentino Garbocci procuratore e in nome di Matteo di Michele Garbocci moderno operaio della chiesa di Antraccoli vende a
Paulino del fu Vincenzo di Martino Martinelli di Antraccoli l’utile dominio e la possessione su un pezzo di terra campia con alberi e viti, con casa murata, solariata e coperta di embrici e tegoli, posta in comune di Antraccoli in loco detto al chiasso Regoli, confina da levante beni degli eredi di Menco Casentini di Antraccoli pertiche 22 e mezzo, da meridione via Romana pertiche 10 e mezzo, da ponente beni di detti eredi pertiche 22 e mezzo, da settentrione corte dei sopraddetti eredi pertiche 10.
Per scudi 29 d’oro, a rendere ogni anno all’opera di Antraccoli staia 4 di grano.
Fatto in Lucca, presenti Reverendo Antonio di Filippo Contrucci di Menabbio rettore di San Michele di Antraccoli e Bartolomeo fu Luca Guidi di Antraccoli.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 841, carta 1315t)
19 febbraio 1603
Michele fu Piero di Nicolao alias Lao Casentini per sé e in nome di Domenico suo fratello, livellario della chiesa di San Michele di Antraccoli a cui paga 4 staia di grano, con il consenso dell’operaio dell’opera di Antraccoli, vende a
Paolino fu Vincenzo Martino Martinelli, l’utile dominio su un campo con alberi e viti con casa murata e solariata e coperta di embrici e tegoli, posta in comune di Antraccoli loco detto a Chiasso Regoli confina a oriente beni degli eredi di Menco Casentini di Antraccoli pertiche 22 e mezzo, a meridione via Romana pertiche 10 e mezzo, a occidente beni degli eredi di Cesare Santa croce di Lucca pertiche 22 e mezzo, a settentrione soprascritti eredi pertiche 10.
Per scudi 25 d’oro.
(As.Lu., Notai Seconda parte, Bondacca Ser Basilio, vol. 849, carta 332)
28 dicembre 1626
Donna Felice figlia del fu Vincenzo Casentini di Antraccoli sana per grazia di Dio di mente, senso e intelletto, essendo certa della morte ma incerta la sua ora, fa questo suo nuncupativo testamento senza scritti,
per prima cosa quando morirà affida la sua anima al Dio Gloriosissimo e alla Vergine Maria umilmente per la remissione dei suoi peccati.
Il suo corpo vuole che venga sepolto in chiesa di San Francesco nel tumulo dei suoi parenti, con i funerali svolti dal Capitolo di San Francesco e otto preti di quella parrocchia per la somma di scudi 6.
Inoltre lega e lascia all’Ospedale di San Luca della Misericordia di Lucca lire 2.
Inoltre lega e lascia alla Sacrestia di San Piercigoli scudi 10 per una volta per far dire all’altare della Gloriosissima Vergine del Carmine tante messe quante si potranno dire coi detti 10 scudi.
Inoltre lega e lascia alla Sacrestia di San Frediano scudi 8 per far dire 100 messe per l’anima sua.
Inoltre lega e lascia alla Santissima Madonna del Rosario scudi 3.
Inoltre lega e lascia alla Sacrestia di San Romano scudi 4 per fare dire cinquanta messe.
Inoltre lega e lascia alla Sacrestia di San Francesco scudi 4 per far dire cinquanta messe.
Inoltre lega e lascia alla Sacrestia dei Frati Cappuccini scudi 4 per far dire cinquanta messe.
Inoltre lega e lascia al molto Reverendissimo Signor Cosimo… scudi 10 per una volta per far dire tante messe nella chiesa di San Michele Arcangelo per l’anima sua.
Inoltre tutta la mobilia che si ritroverà in casa di essa testatrice al momento della sua morte, vuole che le abbia madonna Angela una parte, un'altra parte residua vuole che la abbia Camilla figlia di Battista di Centone e un'altra parte a monna Felice figlia di Pasquino di Ponziano di Gattaiola, e un'altra parte a Chiaruccia di Fantone di Battista.
Tutore e commissario del presente testamento vuole che sia
il molto Reverendissimo signor Cosimo ….di …. Canonico della collegiata di San Michele Arcangelo.
queste sono le sue ultime volontà cassa e cancella ogni testamento o codicillo precedente.
Fatto in Lucca in casa del notaio.
Codicillo
6 agosto 1634
Donna Felice fu Vincenzo Casentini di Antraccoli abitante a Lucca,
per prima cosa si ricorda di aver lasciato alla Sacrestia di San Frediano scudi 8 per una volta sola e vuole che siano scudi 10 per fare dire cento messe per la sua anima.
Inoltre si ricorda di aver lasciato alla Sacrestia di San Romano scudi 4, i quali non li vuole più lasciare.
Inoltre si ricorda di aver lasciato al reverendo Cosimo.. scudi 10 e vuole che invece siano dati al Priore Alessandro Cenami priore della Collegiata di Sant’Alessandro.
Inoltre si ricorda di aver lasciato tutta la sua mobilia a madonna Angela invece vuole che vadano a madonna Mariuccia che sta in casa della Signora Anna Garzoni.
Inoltre si ricorda di aver nominato esecutore del testamento il signor Cosimo e ora vuole che sia il Reverendo Alessandro Cenami.
Questo dichiara che sia il suo ultimo codicillo.
Fatto in Lucca
(As.Lu., Notai Testamenti, Parensi Ser Ottavio, vol. 221, carta 190 e 259)