Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
Anno 1200
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 3, Roma 1933 – n. 1832, pag. 279)
Archivio Capitolare di Lucca – Originale segnato L.67
Chiesa di S. Sensio (Lucca), 9 Dicembre 1200
Paganus iudex et Butricuscius quondam Butrichelli et Marthuccius filius Ubertelli Donbelli Lucanus causarum consules et treguani, in ecci. S. Senthii residentes, bonorum hominum presentia quorum nomina inferius apparebunt descripta, investierunt Bonaventuram notarius advocatum abathie de Potheuli, quatinus ipse, pro abathia, et ipsa abathia per eorum parabolam et ex eorum parte et ex publica Luc. civ. auctoritate sit et intret in tenere et possessionem in unam petiam de
terra, qui est canpus cum arboribus in confinibus de Antraccole, sicuti per capita et latera inveniri poterit, quam Passavante de Antraccole tenebat a predicta abathia, quam terram predictus advocatus petere intendebat a Passavante ea ratione, quia per triennium et plus contumaciter continue in solutione cessavit et ideo dic(ebat) ipsam terram, ex constitutione civ., ad abathiam reversam esse, et ut de cetero non inbriget abathie habere et tenere terram et ad laborandum dare in quiete sine contradictione ipsius; qui una vice pro tribus inquisitus ad iustitiam f[a]ciendam venire contempsit; tali lege atque tenore, quod qualicumque di[e de] hinc ad unum annum Passavante venerit, convenienti pignore in manus consulum et treguanorum, ad eorum voluntatem, dato et redditis primo II solidus pro dato civ. et v den. pro missis et III denarius pro denuntiatione huius tenute et XII denarius pro brevi isto, hec possessio et teneris inmissio in eum revertatur, ipsa abathia senper deinceps habente et lucrante omnes fructus huius investitionis pro rata temporis et senper infra et post annum priusquam causa inde fiat vel rationem inde habeat convenienti pignore in manus consulum dato, reddat totum quod pro hac investitione datum est cum venerit ad iustitiam faciendam, et post annum Passavante honere petitoris gravetur et abathia conmodo possessoris fungatur, quia in rem agit, et salva ratione omnium aliarum personarum. Presentia: Glandolfìni not. et Orlandini de Festis et Gerardi iudicis.
Anno MCC, V id. dec., ind. IV. Rolandus imp. iudex et not.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S. AGOSTINO segnata mazzo n. 68
1 settembre 1202
Glandone notaio dell'Imp. Federigo e giudice Ordinario del suo figlio Enrico
Gualterotto quondam Gerardini Castagnacci dà in permuta a Lotterio rettore della chiesa e cella di S. Iacobo apostolo di Colledonico che una olaltre dicevasi cella di prete Rustico la sua porzione che è la sesta parte di un campo con alberi in Antraccole e Spinatico, e ne riceve la sua parte, cioè la metà di un campo con casa e alberi nel luogo detto Fatto presso la detta chiesa e cella di Colledonico testim, Ubaldo chierico quondam Gerardini Castagnacci e Antelminello quondam Ugolini Scaffe.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SERVITI segnata mazzo n. 68
1 novembre 1202
Enrico notaio e giudice Ordinario del Re.
Enrico quondam Caforo e Maritata sua madre relitta del quondam Caforo alla quale acconsente il detto figlio e mondualdo vendono ad Enrico causidico quondam Sesmondo un campo con alberi in "Spinatico", di circa una coltre, col patto che essi venditori e loro eredi e proeredi debbano avere la detta terra a tenimento e locazione perpetua, a rendere tutti gli anni in agosto otto staia di buon grano, e in settembre otto staia di miglio. Per detta vendita ricevono £40 di buoni denari lucchesi. “Actum Luce". Il suddetto Enrico Cofori e Mantata sua madre la quale renunzia, venditori Federico. . . . . . e Bonaccorso germani quondam Bornetto Corsi testimoni.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - FIORENTINI FRANCESCO MARIA segnata mazzo n. 73
15 luglio 1205
Bono Vitalensis notaio
Gerardo Faitinelli e Cecio e Faitinello e Ugolino quondam Doni Ildebrandini Fatinelli ognuno per la sua parte e conforme alla propria condizione vendono a Matteo quondam Corsi un campo con alberi nei confini d'Antraccoli o Tempagnano luogo detto Campo Orlandi per £ 120 di denari lucchesi. Seguono poi le divisioni fra i venditori e altri patti.
Actum in domus dei detti venditori che è in Fontana presso il muro vecchio della città di Lucca.
Faitinello quondam Rolandino autore del lodo con cui si stabiliva il prezzo e testimoni Guglielmo quondam Clerici, Ghirardo Proseneta (?) q. Bonici.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - ALTOPASCIO DEP.ORSETTI CITTADELLA segnata mazzo n. 86
25 gennaio 1213
Glando notaio di Federigo Imperatore e di suo figlio Re Enrigo.
Jacopo quondam Rolanduccio quondam Scalocchiati vende a Rolando quondam Guicciardi Catulli avvocato della Chiesa e Ospedale di S. Jacobo di Altopascio ricevente per domino Ildebrando Rettore di detta Chiesa e Ospedale tre campi nel luogo e confini di Villa di Spinatico, dei quali campi usano raccogliere ogni anno da Bona moglie di Beneveni staia 18 di grano.
Il primo è un campo con alberi posto in luogo detto in Castagnuolo e confina da un lato terra e fosso della Chiesa Monastero di San Giorgio altro lato confina con terra di Barletti quod Bruni … e Arrigo genero di Sigherio di Spinatico, altro lato confina terra e fosso della predetta Chiesa e Monastero di San Giorgio, altro lato confina terra e fossa dell’Ospedale Malanotte.
Secondo campo posto in luogo detto in Pratale che confina da un lato Semitola, da altro lato confina terre mie detto Jacopo venditori e Centone di Uberto Scalocchiati, predetta Chiesa e Ospedale di Altopascio, altro lato confina con la terra della soprascritta Bona, altro lato confina con terra mia (Jacopo) e del soprascritto Centone, predetta Chiesa e Ospedale di Altopascio condotta da Bonaccorso quondam Guido di Spinatico.
Terzo pezzo di terra posto in detto luogo è un campo che confina da un lato terre mie (Jacopo) e di detto Centone, della predetta Chiesa e ospedale di Altopascio, altro lato confina Semitola, ambo altri due lati confinano con terre mie (Jacopo) e di detto Centone, detta Chiesa e ospedale di Altopascio.
Similmente detto Jacopo vende al soprascritto Rolando che riceve per domino Ildebrando rettore della Chiesa e Ospedale di Altopascio un pezzo di terra che è un campo con alberi posta in luogo Spinatico, da una parte confina con terre dei figli del fu Arimundo, da altra parte terra dei figli del fu Uberto Scalocchiati e terra mia (Jacopo), da altro lato confina terre dei figli del fu Alberto de Lischia da altra parte confina con Semitola e Armanno del fu Graziano di Spinatico e ogni anno Michele rende staia due di grano. Inoltre, vendo tutte le terre che possiedo in loco Spinatico che detiene Buono del fu Ciabatto di Spinatico che rende ogni anno staia sei e gli altri due nel luogo detto Pratale per il prezzo di £. 82, soldi 18 e denari 4 in profinito.
Actum luce.
Segue il consenso a detto atto di Contessa moglie del detto Jacobo figlia d'Ildebrandino quondam Corbolani.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S.M.FORISPORTAM segnata mazzo n. 87
11 agosto 1213
Portante giudice e notaio dell'aula Imperiale
Maestro Giovanni priore e rettore di S. M. a Forisportam alluoga in perpetuo a Michele quondam Armanno, per sè e come tutore di Mercato suo fratello minore, un campo in Spinatico luogo detto al Puntale, che confina da un lato col Monastero di San Giorgio, altro lato confina con Semitola, un lato confina con terra dei figli del fu Alberto di Lischia, altro lato confina con terra che è consueto lavorare Ai... A rendere annualmente uno staio di grano ed uno di miglio.
Fatto in Lucca nel portico del dormitorio di detta chiesa, presenti Bello quondam Gianni, Bene quondam Molesti e Galgano quondam Teupragnini.
Anno 1227
Archivio Capitolare di Lucca, Ser Ciabatto segnata LL.3 B.2
A. MEYER, Ser Ciabattus Regesti Volume I 1222 - 1232 pag. 130
Lucca 7 gennaio 1227
Tra i testimoni Caromo de Antraccole
Anno 1229
Archivio Capitolare di Lucca, Ser Ciabatto segnata LL.5 C.60. MEYER, Ser Ciabattus Regesti Volume I 1222 - 1232 pag. 213
Lucca 24 dicembre 1229
Lambertus de Antraccole quondam Guidocti confessus fuit se debere Orlandino Perfectuciori sol. XIII den. luc. hinc ad III menses sine sol. VI, quos modo dictus Orlandinus recepit ab eo pro omnibus debitis, quod dictus Lambertus eidem Orlandino usque ad hanc diem dare tenetur et nominatim de ille debito, quod continetur in publica scriptura manu Perfecti notarii tam alterius notarii, et quas cartas omnes facta suprascripta // (fol. 16r) (so)lutione XIII sol. sicut in termino suprascripto sint pro inutilibus et cancellate, et quam cartam tenute dedit Bonfante sub tali condictione, quod, si fuerint observata eidem Orlandino de suprascriptis XIII sol., quod sint cancellate omnes carte tam capitalis quam pene et tenute, et si non fuerint adimpleta, sint in suo vigore ex tunc, et suprascripti VI sol. sint Orlandini, et ita fuerint in concordia similiter. Et sic facere inter se promiserunt obligando se etc. Actum Luce in turre Passavantis, coram Marcoaldo et Bondie qd. Johannis de Controni. MCCXXVIIII, VIIII kal. ianuarii, indictione tertia.
(S.N.) Ciabattus iudex et notarius hec scripsi.
(Lamberto del fu Guidotto di Antraccole è debitore nei confronti di Orlandino Perfettucciori di soldi 13)
Anno 1231
Archivio Capitolare di Lucca, Ser Ciabatto segnata LL.8 D.289. MEYER, Ser Ciabattus Regesti Volume I 1222 - 1232 pag. 528
Lucca 4 aprile 1231
Tra i testimoni Lamberto quondam Guidotto de Antracole
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 117
12 ottobre 1231
Ugolino notaio e Giudice Ord. dell'imperatore Ottone.
Boncristiano di "Spinatico" quondam Bifolco vende a Gottifredo Rodolfini due pezzi di terra in detto luogo
Primo pezzo di terra in loco di Spinatico con una capanna e alberi che confina da un lato terre Buonaventura fratello di Boncristiano, da altra parte confina con terre di Bonaventura Porcelli dalle altre due parti confina via pubblica misura una coltre.
Secondo pezzo di terra in loco detto a Cafaggio campo con alberi e viti confina da una parte terra di detto Bonaventura fratello di Buoncristiano, altra parte confina con ospedale della chiesa san Michele, da altra parte confina con semitula e altra parte terre di Boncristiani.
Col patto di ritenerli esso e suoi eredi in locazione perpetua per l'annua vendita di 12 staia grano in agosto e 12 staia di miglio in settembre. Per detta vendita riceve £. 50.
Fatto in Lucca presso la chiesa di S. Quirico nella casa dei figli del quondam Gerardo, alla presenza di Buonafede quondam Baldinello testimoni.
Dopo il 1232
Archivio di Stato di Lucca - Spedale S. Luca 77 c. 16v
anche (CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 311)
Tignoso del fu Brunetto di Capannori vende a prete Uberto di San Michele di Antraccoli che acquista per il convento e fraternita del piano un pezzo di terra che è campo con alberi in Capannori nella località “Clusura”. Confina con terra dei figli di Antiorello, terra dei figli di Marignano, terra di Saracino Bornetti e terra di Martino Cristofani e fratello. La terra resta allivellata al venditore per il censo annuale di 3 staia di grano.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 121
20 settembre 1233
Aldibrandino Giudice Imperiale ridusse in scrittura pubblica.
Riccio quondam Bono di "Spinatico" dichiara a forma del costituto dei consoli foretani residenti nella chiesa di S. Alessandro Maggiore di far conoscere a Bartolomeo e Orlando e a Saracino fratelli e figli del quondam Uberto Scalocchiati ed Aldibrandino quondam Iacobo Scalocchiati tutte le terre che esso Riccio e suoi maggiori furono soliti tenere dai suddetti per l'annua rendita di staia 11 alla chiesa di S. Alessandro per conto dei detti germani e di Aldibrandino, e protestò che la suddetta la faceva sulla metà degli infrascritti quattro pezzi di terra cioè:
Il primo è in luogo Spinatico ed è un campo con alberi e viti di misura una coltre meno uno staio, e confina da una parte Via Pubblica, dall’altra parte terra dell’Ospedale di Altopascio, da altra parte semitola, da altra parte terra della Chiesa di San Michele in Foro;
Il secondo pezzo di terra è un campo di mezza quarra, confina da un lato terra di Bonamico che tengono i soprascritti fratelli, da altra parte semitola, da altro lato confina con Michele che tengono i soprascritti fratelli e osp. Altopascio, da altro lato terra della Chiesa di San Martino;
Terzo pezzo di terra è un campo con alberi di una quarra che confina da un lato semitola, da altro lato terra che tiene Bonamico predetto dei sopradetti fratelli, da altro lato terra dell’Ospedale di Santa Maria Forisportam, da altro lato Via Pubblica;
Quarto pezzo di terra è un campo con alberi e viti posto in Carraria di quarre tre, confina da un lato via pubblica, da altri due lati terra di Michele che tengono i suddetti fratelli e osp. Altopascio, da altra parte terra di detto Buonamico e Riccio (quod Bonaccorso) di Spinatico.
Fatto in "Spinatico", presenti Giannino nunzio della città, Bonamico quondam Bonaccorso di Spinatico. testimone
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE S.LUCA segnata mazzo n. 123
17 luglio 1234
Iacobo Borgognoni giudice e notaio del Romano Imp.
Ubaldo e Rainerio germani quondam Benencasa a nome loro e in nome di Barocco loro fratello, vendono a Lamberto quondam Uberto Sornachi comprante per sè e per Veltro suo fratello minore, tre pezzi di terra campia con alberi e viti in Antraccoli,
Il primo pezzo di terra è un campo posto a Pollecino che confina da un lato terra di Arrigo Guardabovi, da altro lato terra di Albertino del fu Macone di Antraccoli, da altra parte confina con terre di Bongiovanni di Antraccoli e terra di ? Verrucole, da altro lato figli del fu Lucche e terre di Custore Nordelli.
Il secondo pezzo è un campo in luogo detto campo Stercali e confina da una parte via pubblica e da altre tre parti terre dei figli del fu mastro Bonifantis di Verrucola.
Il terzo pezzo di terra è campo in luogo detto al campo donna contessa e confina da due lati terre che Orlando ha comprato ai figli di Donna Contessa, da altro lato terra del sopradetto Arrigo Guardabovi e da altro lato via pubblica.
Il primo e l’ultimo pezzo terra è lavorata dal suddetto Bongiovanni per contratto di tenimentum, a rendere staia 10 di grano e miglio, mentre il secondo pezzo di terra è lavorato da Grimaldo del fu Marcone per contratto di tenimentum a rendere all’anno staia cinque di grano e miglio. Per il prezzo di £ 37.
Fatto in Lucca nella casa dei suddetti fratelli venditori.
Inoltre Stabilia moglie di Ubaldo e figlia di Donto e Guillia moglie di Rainerio e figlia d'Orlando Bonoti consenzienti i rispettivi loro mariti ratificano la vendita rinunziando.
Testim., Veltrio quondam Mese e Orlando quondam Veltro Sornacchi.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 123
2 agosto 1234
Aldibrandino Giudice e notaio Imperiale Don Uberto priore della chiesa di S. Alessandro maggiore col consenso di prete Villano e di Tredici canonici di detta chiesa vende a Bartolomeo, Orlando, Saracino quondam Uberto Incalocchiati per metà, e per l'altra metà ad Aldibrandino quondam Iacopo Incalocchiati ogni diritto loro appartenente contro Riccio quondam Bono di "Spinatico" e suoi fratelli per 11 staia di grano, vendita redenta di quattro anni per il prezzo di soldi 58.
Fatto nel claustro di detta chiesa, presente Moricone da "Sagrominio" figlio di Spinello e Boncristiano di Spinatico quondam Bifolco testimone
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 121
(continua dal precedente del 1233)
12 agosto 1234
Nella casa di Aldibrandino Giudice e notaio, Domenico Pistore quondam Beneveni e Morettino quondam Ghirardini di Marlia il suddetto Riccio quanto sopra aggiungendo ai suddetti anche un altro prezzo di terra ugualmente in "Spinatico" di misura mezza coltre.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 123
19 agosto 1234
Otto Bajoni giudice Orrdinario e notaio dell'Impero Rom.
Sentenza d'Enrico quondam Ranuccio Antelminelli e di Nicolao quondam Rolandino Vegli consoli Treguani residenti nella casa della chiesa di San Sensio di Poggio con la quale investono Saracino quondam Uberto Scalocchiati agisce per se e per Bartolomeo e Orlando suoi fratelli per metà e per l’altra metà di Aldebrandino de Scalocchiati avv. della chiesa di S. Alessandro Maggiore il possesso di cinque pezzi di terra in "Spinatico" che sono campi di Riccio di "Spinatico" quondam Bono e fratelli contumaci che possedevano dette terre per il monastero, al quale erano ritornate di diritto, avendo essi cessato dal fare la dovuta rendita per oltre un triennio.
Testimoni Nicolao Giudice di S. Senesio, e Iacopo Amosnieri notaio.
(Sono i pezzi di terra della carta del 1233)
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 126
18 marzo 1236
Iacopo Ranucci Giudice e notaio dell'Aula Imperiale Cremonese Giudice e Salla quondam Salla e Federigo quondam Gualfreduccio treuguani residenti nella casa della chiesa di S. Senzio investono Don Uberto priore di S. Alessandro ricevente per detta chiesa e canonica di tutti i beni appartenenti a Riccio di "Spinatico"; e ciò per 11 staia grano, e soldi 50 prezzo del medesimo; il qual grano chiedeva per rendita di anni cinque.
Fatto indetta chiesa, presenti Oddone e Nigoziante notaio testimoni.
Anno 1236
Archivio Capitolare di Lucca segnata LL.12 bis c11 anche (CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 311)
9 agosto 1236
Bello e Dialta sua moglie, conversi della chiesa di San Michele di Antraccoli, giurano nelle mani di Don Opizo arcidiacono impegnandosi a consegnare nelle mani di prete Tedesco, rettore di quella chiesa, tutti i loro averi e di obbedirgli. L’atto è stipulato nel chiostro di San Martino in Lucca
Anno 1237
Archivio Capitolare di Lucca segnata LL.11 c 59 anche (CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 311)
2 gennaio 1237
Tancredo del fu Leo e Dato del fu Bonaccorso confessano a Bonfante, Albertino e Riccio, operai dell’Opera di San Michele di Antraccoli, il debito di 4 staia ciascuno tra grano e miglio per fitti retenti.
Anno 1237
Archivio Capitolare di Lucca segnata LL.12 bis c13 anche (CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 311)
11 agosto 1237
Bonaventura “de Sambuco” cita prete Tedesco, rettore della chiesa di San Michele di Antraccoli, chiedendo il pagamento di 11 soldi a saldo del prezzo di un paio di stivali vendutigli.
Anno 1238
Archivio Capitolare di Lucca segnata LL.11 foglio 242v. MEYER, Ser Ciabattus Regesti Volume I 1222 - 1232 pag. 42
Guidoctus Passavantis possiede terreni in Tempagnano seu Antraccole in loco qui vocatur San Prospieri (si tratta di una parte della dote di Carella sua moglie e figlia di Ildebrandinus).
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S.M.FORISPORTAM segnata mazzo n. 130
13 marzo 1238
Ciabatto Giudice e notaio dell'aula Imperiale
Ghisla figlia di Bongiorno e moglie di Bonaccorso Riccardini col consenso di detto suo padre, dichiara a Pandolfino converso della chiesa di S. Maria Forisportam ricevente pel priore di detta chiesa che pei diritti, ragioni miglioramenti che le competono sopra un campo con alberi e viti che ha in Tempagnano luogo detto al Polecino, per ragione di dote, o antefatto o corredi come risulta da pubblica scrittura fatta per mano di Bartolomeo notaio nell’anno 1226, il terreno confina da due parti con via pubblica carrereccia (Polecino), da altro lato semitola e terre che tiene Guglielmo di Antraccole semitola mediante, da altra parte Otedini Onesti che tiene Bellone di Antraccole, deve rendere annualmente a detta chiesa 30 denari di moneta piccola di Lucca; e promette e si obbliga di continuare a fare la detta rendita.
Fatto in Lucca in casa di detto Bongiorno, presenti Piero di S. Martino in Freddana e Riccomo figlio di Gerardo, testimone.
Anno 1239
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 133
2 dicembre 1239
Ugolino notaio dell'Imperatore Ottone e Giudice Ordinario dell'aula Imperiale.
Caromo d'Antraccoli quondam Proficato e Guascogna sua moglie col consenso del marito, allogano in perpetuo a Riccardino "d'Antraccoli", quondam Guidotto di due staia di terra, un pezzo di terra che è campo ovvero un orto in "Antraccoli" con alberi e che confina da una parte via pubblica, da altra parte terre di detto Riccardino e media fossa, da altra parte terre che lavora Albertino di Maconi e media fossa e che essi coniugi tengono in conduzione da Arrigo Guardabui per l'annua rendita di 5 staia grano etc. di miglio, della quale rendita d'ora in poi il detto Riccardino e suoi eredi in perpetuo dovranno pagare uno staio di grano ed uno di miglio.
Fatto in Lucca presso la chiesa di S. Quirico nella casa dei figli del quondam Gerardo, presenti Rustichello Bonagiunta e Bonavere figlio di Riccomo e Gerardo Ugolini testimone.
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S.CROCE segnata mazzo n. 138
12 febbraio 1242
Cecio giudice e notaio dell'Aula Imperiale
Orlando quondam Bonaccorso Bettori vende a Guidotto di Pozzo a Melago quondam Aldibrando 12 staia di un pezzo di terra campia con alberi, viti, capanna dalla parte della strada poste a Pozzo a Melago per il prezzo di £ 40. Fatto in Lucca, presenti Martino Cipolla e Borgognone sensale quondam Lucchese e Benetto quondam Bonaldo.
Anno 1243
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 141
10 novembre 1243
Iacobo Tolomei giudice e notaio del sacro palazzo Aldibrandino quondam Iacobo Incalocchiati vende a Orlando e Saraceno quondam Uberto Incalocchiati suoi consorti ogni suo diritto sopra un campo con alberi e viti in Spinatico che confina ad oriente terre di Bonaventura Porcelli e Rustichello Foligni, ad occidente terre di Bonaventura Medici, a meridione e settentrione via pubblica, di questa terra “paga” uno staio e mezzo di grano e miglio Boncristiano di Spinatico. Prezzo di lire 4 di piccola moneta. Di detta terra Aldobrandino rende alla Chiesa di S. Alessandro 21 staia di grano.
Fatto in Lucca nella casa di Iacobo notaio presente, Berardo Custone figlio di Bonifazio e Giunta pellipario figlio di Guido.
Anno 1244
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 144
29 novembre 1244
Forteguerra Giudice e notaio dell'Aula Imperiale
Benetto Cigoline rettore dello spedale di S. Maria Forisportam investe per tenimento in perpetua locazione a Bifolco quondam Ugolino di Spinatico e a Boncristiano di Spinatico quondam Bifolco un pezzo di terra del sopradetto ospedale che è al Pozzo di Melago luogo detto Caparoto. Un campo con alberi e viti che confina da una parte strada, da altra parte confina semitula che è in mezzo a detta terra e la terra della chiesa San Bartolomeo del Gallo, da altra parte chiesa santa Reparata che lavora detto Bifolco, da altra parte confina con terra di Pagano quod Giunta Campori, a rendere in perpetuo allo spedale staia 24 grano e 24 miglio.
Fatto in Lucca nella casa dello spedale, presenti Acciarito quondam Orlandino, Anselmo quondam Crescente e Dato quondam Cristofano testimone
Anno 1247
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 149
16 febbraio 1247
Guilielmo quondam Orrigo Maginghi giudice Ord. e notaio Imperiale trasse dal Rogito del quondam Paganello Maconi per autorità concessagli da Don Matteo dé Menaldensi di Orvieto Potestà di Lucca.
Uberto quondam Rodelosso come tutore e esecutore del testamento di suo nipote Blancardo quondam Lutterio Rodelossi e come gestore dei negozi di Ranuccio altro figlio assente di detto fu Lutterio, ed in vigore della facoltà accordategli da detto fu Lutterio di vendere e disporre dei suoi beni per pagar debiti etc vende a
Federigo quondam Porcello comprante per sé e per Forese quondam Forese suo cugino un campo con alberi e viti in villa di Antraccole nel luogo detto "Polletine" che confina a una parte terre che sono e furono di Deodato e Sabbatino fratelli e figli fu Lucche Stignani, da altra parte confina con la terra che è di Arrigo Guardabovi semitula mediante, da altra parte terra che è di figli del fu Lucche e Ottaviano Cacacciole, da altra parte via pubblica carrereccia. La terra è lavorata da Guilielmo quondam Betoro di Antrachole rendendo annualmente staia 10 e mezzo di grano e altrettante di miglio, come risulta da atto stipulato da Ugolino giudice e notaio nell’anno 1239.
Per questa vendita detto Liberto dichiara di avere ricevuto tanti denari grossi lucchesi, fiorentini, sanesi e aretini che formano la somma di £. 60 di Lucchesi denari piccoli, dovuti a Donna Regiana già moglie del prenominato quondam Lutterio a titolo di dote, che i suddetti figli del quondam Lutterio devono restituirgli, le qual £. 60 essa dichiara di ricevere etc etc. testimone Arrigo quondam Cagnolo, Borgognone quondam Lucchese sensali.
Fatto in casa del quondam Giunta Neri presso la chiesa di S. Maria in Via.
Anno 1247
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 149
25 febbraio 1247
Iacobo Tolomei notaio e giudice del sacro palazzo.
Orlando quondam Uberto Incalocchiati vende a Saraceno suo fratello la parte che gli resta della compra da essi fatta da Aldobrandino quondam Iacobo Incalocchiati loro consorte dell'affitto di uno staio e mezzo fra grano e miglio e della terra in Spinatico che lavora Boncristiano di Spinatico, sulla quale si rende per il prezzo di soldi 40 di buoni denari lucchesi piccoli. Fatto in Lucca nella casa di Lando notaio, presenti Ubaldo quondam Ubaldo Malupi e Rocchisciano quondam Pagano.
Anno 1249
Archivio Capitolare di Lucca segnata LL.23 c 104v (CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 311)
16 agosto 1249
Lodo arbitrale del primicerio don Corrado e del canonico don Baliante, vicari del vescovo di Lucca, nella causa tra prete Michele rettore della chiesa di San Michele di Capannori (sarà Antraccoli?) e prete Sigherio chierico della chiesa stessa. E’ testimone prete Ubaldo di S. Pietro Somaldi
Anno 1250
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S.M.FORISPORTAM segnata mazzo n. 156
10 novembre 1250
Bonagiunta (?) giudice e notaio
Domino Aldebrandino priore della Chiesa di S. Maria Forisportam col consenso del suo capitolo alluoga a Bonansegna della Pieve S. Paolo quondam Buoncristiani un pezzo di terra che è un campo con alberi e viti in Antraccole in loco detto Spinatico, che confina da una parte terra di Paganello Benettoni, da altra parte figli del fu Ventura fabri, da altra chiesa di San Frediano lavorata da Jacopo Boniadei, da altra parte terra di Bonagiunta Proficati. Per essere stata lavorata da esso e suoi eredi per 60 anni, rendendo tutti gli anni 38 staia di biada tra grano e miglio.
Fatto in Lucca sotto il portico di detta chiesa, presenti Martino quondam Moriconi e Vitale operaio dell'opera quondam Moriconi, testimoni.
Anno 1252
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S.CROCE segnata mazzo n. 159
4 gennaio 1252
Guido Barche notaio del Sacro Impero trasse dal rogito di Salamone notaio
Passalaqua lanaiolo di Borghicciolo quondam Cipriano di Porcari dona per causa di nozze a Bonagiunta di Borghicciolo quondam Proficato, ricevente come procuratore di Gerardesca sua sorella, figlia del quondam Proficato tutte le terre che da esso e da Paganello suo fratello, tengono in locazione (tenimento) perpetua Guidotto e Bellomo fratelli e figli del quondam Riccardino d'Antraccole, rendendo annualmente 29 staia a metà grano e metà miglio. Per questa donazione riceve il merito di un anello d'oro. Si dichiara che la donazione stessa viene fatta a condizione che se esso Passalacqua premorisse a Gerardesca, e ad essa, passato un anno ed entro 60 giorni dalla domanda, gli eredi di lui le daranno 50 lire di denari lucchesi piccoli, la donazione rimarrà senza effetto. Inoltre, Passalacqua confessa di aver ricevuto da Bonagiunta per detta sua sorella £ 98 in denari, e librate 42 in corredi.
Fatto in Lucca nella casa del quondam Arrigo Cothola, presenti Provinzale figlio di Gottefredo e Matteo e Spina quondam Ugolino prenominato Pelaverno, testimone
Anno 1252
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 159
5 marzo 1252
Overardo Viviani Giudice e notaio dell'Imperatore Romano.
Boninsegna figlio di Boncristiano di Antraccole luogo Spinatico, col consenso del suo genitore confessa a Tancredo di Lucca quondam Bertoldo, ricevente come procuratore dello spedale di S. M. Forisportam, che esso e suoi maggiori sono soliti rendere al detto spedale tutti gli anni 36 staia metà grano e metà miglio.
Ugualmente confessa al medesimo l'obbligo di fare l'annua rendita di staia 10 metà grano e metà miglio a Don Gerardino canonico di Lucca e a Don Ubaldo e a Don Arimondo fratelli e figli del fu Don Guilielmo de Gerardinghi di Garfagnana.
Fatto presso la chiesa di S. Michele di Antraccoli, presenti Bonaccorso di Antraccoli figlio di Guido, e Orsello di Antraccoli quondam Diotisalvi, testimoni.
Anno 1254
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 163
8 giugno 1254
Overardo Viviani Giudice e notaio dell'Impero Romano
Bonainsegna di Spinatico figlio di Boncristiano della vicinia della cappella di S. Michele d'Antraccoli quondam Bifolco confessa a Tancredo di Lucca quondam Bertaldo come procuratore di Don Gerardino canonico di Lucca e di Don Ubaldo quondam Don Guillielmo de Gerardinghi di Garfagnana e dei figli ed eredi del quondam Arimundo fratello dei suddetti di possedere da essi e dallo spedale di S. Maria Forisportam cinque pezzi di terra che sono campi con alberi e viti in Spinatico nei luoghi detti a Campo a Brancalliana, Molinatici, presso l'Osere, al Giocatorio.
Il primo terreno è in luogo detto al Campo a Brancalliana che confina da una parte via pubblica carrereccia che si chiama via Molinatici, da altra parte terra che lavora Buonagiunta del fu Proficati cittadino lucchese, altra parte terra che lavorano i figli del fu Lunardo di Spinatico, altra terra che lavora detto Bonainsegna.
Secondo campo pezzo di terra a Campo a Brancalliana che confina da una parte con terra che lavora Bonagiunta, altra parte terra dell’ospedale di San Michele in Foro che lavorano i detti figli del fu Lunardo, da altra via pubblica.
Terzo pezzo di terra che è in luogo detto Molinansori presso Ozzore che confina da una parte terre dei figli del fu Barletti di Lucca che lavora Sigerio? fu Arrigo, da altra parte terra dell’ospedale di San Michele in Foro che lavora Giovanni del fu B(buco nella pergamena) di detto luogo, da altra parte terra di Rainerio de Verrucole Gerardinghi del fu Talento, che lavora detto Boninsegna, da altra parte terra dei figli del fu (buco nella pergamena)adi che lavora detto Giovanni.
Quarta terra è in loco detto Spinatico da una parte confina con terra di detto Rainerio che lavora detto Boninsegna, da altro lato confina con via pubblica, da altro lato terra dei figli di detto Barletti che lavora Bonedito fu Viviani di Spinatico, da altra parte terre che lavora Bra(con abbreviazione) di Spinatico fu Viviani, e anche terra che lavora Bonamico del fu Bonaccorso di Spinatico.
Quinta terra è in loco detto al Giocatoio che da una parte confina via pubblica, da altra detto Rainierio che lavora detto Boninsegna, da altra parte terre di Martino Brille da Ciciana, da altra parte terra dei figli di Schalocchiati e terra di Altopascio che lavorano i figli di fu Lunardo e un po’ di terra del soprascritto Martino.
Delle quali terre è solito rendere allo spedale 36 staia metà grano e metà miglio e 10 agli altri.
Fatto nella vicinia di Spinatico nella cappella che è davanti la casa di Bonaventura Medici del fu Bifolco, presente Grazia quondam Viviano di Spinatico, Bonaventura figlio di Bononcontro di Ciciana, testimoni.
Anno 1258
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 174
17 dicembre 1258
Bellone Doni Giudice e notaio dell'Imp. Rom. figlio di Bonaventura Bolsi trae dal rogito di Michele notaio
Durante di Lunata quondam Pieri e Nicolao quondam Perfetti come tutori dei figli del quondam Bellomo, al seguito di licenza ottenuta dagli avvocati vendono a Bonaventura tintore quondam Ioannicchi due campi con alberi e viti nel luogo detto Refusori in Lunata per il prezzo di £ 24 di buoni denari lucchesi piccoli. Fatto in Lucca in corte di Uberto Salamoni, presenti Acerito notaio figlio di Bonacresci, Bonagiunta quondam Grimaldi d'Antraccole e Rainerio di Lammari quondam Bellomi testimone
Anno 1259
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 175
20 gennaio 1259
Forteguerra Giudice e notaio dell'Aula Imperiale
Guilielmo del fu Guerri cittadino di Lucca vende a Bonifazio del fu Laboratore Rettore dello spedale di S. Maria Forisportam due pezzi di terra campia con alberi e viti, l'uno nei confini di Spinatico nel luogo detto Cafaggio, che confina da un lato col detto ospedale di S. Maria Forisportam che tiene e lavora Bonainsegna di Spinatico, da altra parte (buco in pergamena) Altopascio che lavora Bonedito e Rosso, da altra parte confina con via pubblica, da altra parte confina con la terra dell’ospedale di San Michele (buco in pergamena).
L’altro pezzo di terra è in Spinatico in loco detto al Capannale alla Brancalliana che da una parte confina (buco in pergamena) … Bonainsegna e altra parte terra di detto ospedale che lavora Bonamico, da altra parte terra che lavora Amato genero di Sighiero di Spinatico. La detta terra è consueto tenere Sabbatino e Ardito fu Lunardo di Spinatico. Per il prezzo di £ 27 di buoni denari lucchesi.
Fatto in Lucca in casa del notaio.
Testimoni: Guilielmo quondam Raineri Villani e Ubaldo quondam Blanchini e Iacobo quondam Simi.
Anno 1259
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 177
3 settembre 1259
Bianco Opizi notaio dell'Imperatore Romano.
Ricciardo del fu Bartolomeo Incalocchiati vende a Federigo figlio del fu Saracino Incalocchiati la sua parte che è il sesto di un campo in "Spinatico" dalla quale ritrae la sesta parte di due staia di grano a titolo di affitto perpetuo, per il prezzo di soldi 20 di denari lucchesi piccoli.
Fatto in Lucca in casa dei contraenti.
Testimoni: notaio e Balduinotto del fu Guillielmo di Poggio.
Anno 1261
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 180
28 dicembre 1261
Bianco Opizi notaio dell' Impero Romano.
Federigo del fu Seracino Incalocchiati di Porta S. Donato di Lucca alluoga in tenimento perpetuo a Lanfranco del fu Bononcontri di Spinatico e ad Amica sua moglie quondam Amichi di detto luogo cinque pezzi di terra Campia in "Spinatico" a rendere tutti gli anni 28 staia metà grano e metà miglio.
Il primo campo è terra con alberi e viti che confina da una parte via da un’altra parte confina con la terra di Ubaldo Almenotti??, da altra parte confina con terra che lavora Bonavita Proficati, da altra parte con terra dell’ospedale San Michele.
Secondo pezzo di terra è campo con alberi e viti che confina da una parte terra di Lamberto notaio da altre tre parti terra che lavora il sopraddetto Bonavita Proficati.
Terzo pezzo di terra è un campo con alberi e viti che confina da una parte con terra di Sighinello Vinattiere di Lucca, da altra parte terra che lavora Bonavita, da altra terra che lavora Ardito ad chiesa San Martino, da altra parte terra di chiesa San Michele in Foro.
Quarto pezzo di terra, campo con alberi e viti che confina da una parte terra Puccio Bonadonne da altra parte ospedale di Altopascio che lavora Bonaventura di Spinatico, da altra parte terre che lavora Amato, da altra parte terre della moglie di Lanfranco.
Quinto pezzo di terra, terra con alberi e viti che confina da una parte terra che lavora soprascritto Amato, da altra terra che lavora sempre Amato, da altra parte terra dell’ospedale di S. Maria Forisportam che lavora Bonainsegna, da altra parte confina terre di ospedale di Altopascio che lavora Bonaventura.
Fatto in Lucca in casa del quondam Ugolino Porechi e consorti presenti Ubaldo Ghiandoni e Parmerano tintore. Testimone
Anno 1269
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 193
13 febbraio 1269
Bonaventura Gualandi Giudice e notaio dell'Aula Imperiale trasse dal rogito detto Gualardo.
Don Bonifazio del fu Laboratore rettore dello spedale di S. Maria Forisportam nell'interesse del medesimo alluoga a Massaroco del fu Boncristiano di Spinatico un pezzo di terra campia con alberi e viti, casa, tino, palmento e si trova presso il pozzo di Melago che da una parte confina via pubblica strada carrereccia, da altra confina via pubblica chiasso, da altre due parti confina con terre di Ugolino Cardellini del fu Gunaschi Cardellini per anni 29, a rendere annualmente 4 moggi e 20 staia metà grano e metà miglio. Detto pezzo era tenuta da Bonaffare di Pozzo a Melago del fu Bonadie.
Actum Luce nella casa del detto spedale.
Testimoni Bovarello notaio figlio Guidiccione di Pescia e Bonaventura Biadaiolo che fu della curia di Garfagnana.
Anno 1273
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - ALTOPASCIO DEP.ORSETTI CITTADELLA segnata mazzo n. 200
1 febbraio 1273
Bonifazio notaio figlio di Brancaleone notaio trasse dal rogito di Giglio Castracani con sua licenza.
Riccio di Antraccoli confessa a frate Conte converso e Sindico dell'Ospedale di S. Jacopo di Altopasso, interrogante per detto Ospedale che esso tiene in allogagione un campo nei confini di Spinatico cioè: un pezzo di terra con alberi e viti su di se che confina ad oriente terra di Sighinello vinattiere fu Martino?e Bonacasa Caltorari che tiene il suddetto Riccio, a meridione confina terra di Celondi di Sant’Andrea di Saltocchio che fu figlio di Guidorelli Barletti che lavorano i figli del fu Lunardo di Spinatico e terra della chiesa di San Michele in Foro che lavora Rustichello Falabrina e che tiene Raffaello di pozzo a Melago, e terre di Bonavita Proficati che fu di Ubaldo di Alberto che tiene detto Riccio, ad occidente e settentrione confina terra Jacobi Bartoli che fu di Bonaventure Medici
e promette di rendere annualmente al detto Ospedale staia 3 di grano e staia 2 di miglio.
Actum nella predetta terra.
Corso agrimensore, Viviano da Borghicciolo nunzio del Comune di Lucca quondam Paganelli, e Arriguccio figlio Pegolotti da Empoli, Testimoni.
Anno 1275
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 205
2 novembre 1275
Aldebrandino salani Giudice e notaio
Rainerio o Nerio quondam Bonfillio di Lucca della contrada di S. Michele di Borghicciolo alluogò in perpetuo ad Aldibrandino da Capannore q. Diottisalvi, un campo con alberi e viti in Capannore luogo detto Acquarto, a rendere ogni anno staia 16 di grano e miglio per metà.
Actum Borghicciolo in casa di Bonaiuto Folcheradi.
Regolo Berardi d'Antraccole Bartolomeo Muccialli di Capannore, testimone
Anno 1276
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 207
5 ottobre 1276
Forteguerra notaio
Bonifazio quondam Laboratoris rettore dello spedale di S. Maria Forisportam per conto di esso spedale alluoga per 29 anni a Lanfranco e a Bononcontro del fu Bononcontro di Antraccoli e a Amica moglie di detto Lanfranco e figlia del fu Bonamico un campo con alberi e viti ne' confini di villa di Spinatico loco detto al capannale, che da una parte confina con ospedale San Jacopo di Altopascio, da altra Sighinello vinattiere, da altra semitula, e Jacopo Baic.. da altra confina ospedale Santa Maria che lavora Bonansegna del fu Buoncristiani. Con obbligo di rendere ogni anno dodici staia di biada metà grano e metà miglio.
Acta Luce sotto il porticale del detto spedale.
Manovello priore di S. Stefano di Tassignano e Raineri q. Benvenuti, testimoni
Anno 1276
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 207
3 dicembre 1276
Forteguerra notaio dell'Aula Imperiale
Bonagiunta e Lanfranco fratelli e figli del quondam Bonincontro de Spinatico, promise a Bonifazio del fu Laboratoris rettore dell'ospedale di S. Maria Forsiportam di rendere al detto spedale del prossimo raccolto dodici staia di biada, grano e miglio, promettendone il detto Bonagiunta 4 staia e il detto Lanfranco 8 staia e tutta questa buona biada e secca, portata a Lucca al detto Spedale, il grano nel mese di Agosto e il miglio nel mese di Settembre e ciò per un pezzo di terra di detto spedale che tiene ora Bonanno de Spinatico.
Acta sunt hec Luce in domo Forteguerre notari coram Iacopo notaio figlio Matranichi (?) et Iohanne quondam Passavantis, testimone
Anno 1277
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 210
17 novembre 1277
Bartolomeo Aldebrandini trasse dai rogiti di Gualteotto da Quarto Notaio
Michele, Tassignano, e Iacopo fratelli "Fornacerii" che dimorano nella contrada di S. Michele di Borghicciolo del fu Albertino di Antraccole, alluogano a Ubaldo e Talento del fu Bonfantie di Antraccole un campo con alberi e viti né confini di Tempagnano in luogo detto Polecine. che ad occidente confina Matteo di Bongiovanni, con biscocca con terra dei figli del fu Grimaldo, a settentrione confina con terra che tengono i figli del fu Giuntoro di Capannori e una fossa mediante, e terre di Cristofano di Bonanno e media fossa e figli Mercatante? con media fossa e terra di Orlando di Boncompagno con fossa fiumicello, da altra parte terra di Michele… con obbligo di rendere ogni anno 3 moggia, 2 staia e 3 quarre tra grano e miglio per metà.
"Actum in domo mea". Ugolino da Pescia speziale quondam "Ianni", Iacopino quondam "Curradini" di Vosciana e Giunta quondam "Gerardi" maestro pannorum (?) testimoni
Anno 1277
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 210
6 dicembre 1277
Bartolommeo "Aldebrandini" trasse dai rogiti di Gualterotto da Quarto notaio.
Michele, Tassignano e Iacopo del fu "Albertino di Antraccoli Fornacerii" dimoranti nella contrada di S. Michele di Borghicciolo vendono a Talliabono di Guido "Archadipanis" un campo con alberi e viti posto in Tempagnano luogo detto "Poletine" di una coltre Campo che è un con alberi e viti che da una parte confina con terra che lavora Lanfranco e Paganello di Antraccoli, fratelli figli del fu Grimaldi con i nipoti, da altra parte terra che lavorano i figli di fu Guiccione di Capannori e media fossa Fiumicello, da altra terra di Cristofano di Bonanno e detta media fossa e terra dei figli di Mortante e figli di Orlando di Buoncompagno e fossa fiumicello, da altra terra di alessandro boni o vonit? per biscoccha che lavorano Talento e Ubaldo. Per il prezzo di Lire 264, soldi 7 e denari 6 di Lucca.
"Actum Luce". Ruggero da Verciano quondam "Baldovini", Betti quondam "Seravalli" e Lunese quondam "Benetti pistore",
Anno 1277
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - ALTOPASCIO DEP.ORSETTI CITTADELLA segnata mazzo n. 210
8 dicembre 1277
Giovanni Boccamele notaio
Provenzale del fu Gottifredi Mattei alloga a Giovanni prenominato Sardo del fu Guido di Antraccole di qui a venti anni un campo con alberi e viti in Antraccole nel luogo detto Campo Orlandi, della misura di Coltre 3 e staiora 8 misurata a giusta pertica misuratoria da Corso Bonaccorsi Benis Agrimensore, confina da una parte con terre Brunino di Aldebrandino, da altra parte via pubblica, da altra parte semitola con tutta fossa, e altra parte via pubblica. A rendere annualmente alla Chiesa di S. Frediano staia 1 di grano staia 1 di miglio, a Bernardino Cianciori e nipoti figli quondam Rainaldi Pentorari staia 24 di biada di grano e miglio per metà, e staia 65 di grano e miglio per metà a esso Provenzale.
Actum luce.
Regabene della pieve di Sogromineo quondam Fattinanti e Ubertello Johannis di Vivinaria Testimoni.
Anno 1278
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 211
5 febbraio 1278
Gerardo quondam Uberti Buzolini giudice e notaio.
Michele, Tassignano e Iacobo fratelli e figli del fu Albertino cittadini di Lucca della cappella di S. Michele in Borghicciolo vendettero a Lunese vinattiere della contrada di S. Salvatore in Mustollio del fu Benetto, un campo con alberi e viti posto in Tempagnano o Antraccole luogo detto in Pollecino, confina da una parte Talento di Bonfante che la lavora, da altra parte terra che lavorano i sopradetti fratelli venditori, da altra parte terre di Talliabue che lavora e tiene Talento di Bonfante, da altra terre Procerù di Garfagnana che lavora e tiene Matteo d’Antraccole. Per il prezzo di £ 126 di buoni denari piccoli lucchesi.
Actum Luce in contrada di S. Michele di Borghicciolo in casa di detti germani, presenti Diotiguardi calzolaio quondam Benevenni, e Bondie calzolaio quondam Bonfilio Fabri, testimone con altro atto posteriore Tedora quondam Bonaccorsi moglie di detto Michele e Massaria quondam Accorsi moglie di Tassignano e Bucina del fu Berardi moglie di Iacopo, acconsentirono alla vendita. Così seguono altre conferme ed altri consequenziali alla vendita stessa.
Anno 1278
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - FIORENTINI FRANCESCO MARIA segnata mazzo n. 211
21 maggio 1278
Ghirarduccio Grasci trasse dai rogiti di Cremonese notaio.
Peovenzale del fu Gottifredo Mathei denunziò Allessio Bogni notaio pro se et sindacatorio nomine per la cella del Capitolo degli Heremiti di prete Rustico nella persona di Riccomo nunzio, a presentarsi quel giorno stesso (sabato 21 maggio) dopo nona alla curia dei Treguani per udire l'inquisizione che vuol fargli detto Provenzale.
Il detto Provenzale venne all'ora stabilita e il detto Allessio non venne, Ideo il detto Provenzale alla presenza Rayneri Overardi e Pucci Sabbolini, consoli della suprascritta curia, inquisisce e requisisce il detto Allessio per se e per Capitolo della detta cella a rendergli una pezza di terra posta nei confini di Antraccoli che è terra con alberi che confina per due parti via pubblica, altra parte terra dei figli e nipoti fu Corrado, altra terra Bertuldo fu Caccie. di cui dice spettargli il miglioramento.
Acta fuerunt haec Luce in domo Vinacterii Coram Becto Alcherii notaio et Gerio Mansi testimoni.
Anno 1278
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 212
2 agosto 1278
Iacobo Matraioli notaio Tancredi Advocati conte e messo del Sacro Palazzo del Romano Impero udite le preghiere di Ricchelda figlia del quondam Forteguerra notaio e vedova del quondam Cecio Benetti di Fracta, la quale lo prega a nome dei suoi figli Guerruccio e Mactelda e il figlio che porta in grembo sia maschio che femmina, concede a essa come tutori dei detti suoi figli Forteguerra notaio quondam Orselli e Ugolino quondam Guidi.
Actum Luce in domo dicte domina Ricchelda, presenti Regolo q. Aldebrandi de Matraia e Bonaccurzo pistore quondam Bectis, testimone
Segue un atto in cui i tutori dei detti pupilli dichiarano di aver trovato nei loro beni le seguenti pezze di terra. Un campo con alberi viti e una capanna in Antraccoli della misura di una coltre.
Un altro in Capannori con alberi e viti sopra di loro, una pezza di terra con casa solariata ed orto in Lucca nella contrada de Fracta, e in questa casa vi sono un arca, due botti piccole, una pila d'olio nel terreno e sopra una scranna, una archipendora, tre scrigni, una arciscranna, un elmo do acciaio, uno scudo, una targa, una secchia, un paiolo, un treppiedi, una padella e un libro memoriale da cui si ricava che Bartolomeo e i suoi nepoti figli quondam Palmieri . . . . de Lamari rendono a detti pupilli 12 staia di grano ogni anno. Aldibrandino Guidiccioni VII staia, Bartolomeo Fulceri 3 e 1/2; l'ospedale di S. Giovanni de capite luoghi 2, Giovanni Caroso di Torre due staia fra miglio e fave, Burnetto e fratelli del fu Giunta di Antraccole staia 20 fra grano e miglio.
Anno 1278
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 212
27 ottobre 1278
Federigo Mordecastelli notaio
Nicola Malaparate della contrada di santa Reparata per conto proprio e di Tedora del fu (buco in pergamena) sua moglie vende a Orso di Antraccole del fu Tomaso Guerrucci un pezzo di terra posto in Antraccole luogo detto al Campo (pergamena deteriorata) e confina a oriente terra di Gualtrotto fu (pergamena deteriorata) meridione terre che tengono i figli fu Lazzaro di Capannori, settentrione via ovvero chiasso. Per il prezzo di £ ... e soldi 10 lucchesi.
Acta Luce in Torre dei figli di Mordecastelli; alla presenza di ....
e Orlando germani Bambacari quondam Corsi, testimone
N. B. Pergamena mutilata e guasta in gran parte per patita umidità.
Anno 1281
P. GUIDI, E. PELLEGRINETTI, Inventari del Vescovato della Cattedrale e di altre Chiese di Lucca, Roma - 1921 pag. 131 - 141.
Archivio Capitolare Ms. LL.40 c.1
Rendite delle 16 Prebende del Capitolo 1281
In Pieve San Paolo
Cristiano del fu Buono ovvero Tomasino di Antraccole rende staia 6 di grano e fave.
In Antraccole e Spinatico
Beneveni del fu Lanberto e Bonaccorso per Useppo suo fratello rendono staia 24 di grano e miglio.
Giovanni del fu Diotiguardi rende staia 21 di grano e 19 di miglio.
Anno 1284
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SERVITI segnata mazzo n. 225
Guglielmo Lazari Incalocchiati notaio
Trasse il di 4 Settembre 1318 dal libro delle Misure delle terre d'Antraccole, (tutte le terre sono a Spinatico) di Tempagnano e San Lorenzo di Picciorano del Piviere di Lunata composto nel 1284 a tempo di Tomasino di Galliano già giudice dell'Entrata.
Particella de' beni tenuti in Antraccoli da Corsidone Cicorini in loco detto Spinatico un pezzo di terra campia che confina da una parte via pubblica, da altra parte terra di Bonagiunta di Proficato di Borghicciolo, da altra parte semitola e misura una quarra e mezzo. Deve rendere in perpetuo alla Chiesa di San Lorenzo in Porta San Gervasio, staia 7 e mezzo di grano e miglio.
Filippo del fu Bonaventura, un pezzo di terra sempre in Spinatico. Altro pezzo di terra campia sempre in Spinatico che confina da una parte terra del soprascritto Filippo, da altra parte terra di Boninsegna di Boncristiano di Antraccole, da altra parte terra di Grillo di Diotiguarda di Antraccole semitola mediante, e misura quarra cinque. Deve rendere all’ospedale di San Michele in Foro staia 8 di grano e miglio.
Anno 1288
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SERVITI segnata mazzo n. 235
anche
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - S.FRANCESCO pergamene n. 76(A)
V.TIRELLI, M.TIRELLI CARLI Le pergamene del convento di S. Francesco in Lucca (secc. XII-XIX) -Roma 1993 - pag. 245
2 giugno 1288
Dulce quondam Bondie di S. Maria in Monte notaio.
Fra le altre cose che si contengono nella carta di donazione fatta da Aldobrandino Pagani vi è quanto segue:
Aldobrandino Pagani di Porta cittadino di Lucca per rimedio dell'anima e di Tuttadonna già sua moglie donò "inter vivos" a Giovanna abbadessa del monastero di Santa Maddalena dell'Ordine Cistercense prenominato il monastero "Dominarum de Collibus" posto in Lucca nella contrada do S. Bartolomeo in Silice un campo con alberi e viti ne' confini d'Antraccole luogo detto Spinatico che a oriente confina con terra che lavora Bonainsegna del fu Boncristiano di Antraccole di detto luogo Spinatico, ad occidente confina con terra che lavora detto Bonainsegna, a meridione confina con via pubblica, a settentrione confina con terra dell’ospedale di San Michele Maggiore lavorata da Bonagiunta e terra che lavora Bonainsegna con fossa mediante e terra che lavora detto Bonagiunta, la terra è lavorata da Bonagiunta di Antraccoli e misura coltre due e quarra e due staiore presentemente affittata per staia 60 di biada grano e miglio per metà. Colla condizione però dopo la morte di detto Aldibrandino detta abbadessa debba pagare annualmente la limosina di due staia biada al convento de' frati de' Servi di S. Maria di Lucca finchè durerà il loro ordine e mancando questo ai poveri e bisognosi.
"Actum" nel detto Monastero nel portico.
Gulgielmo monaco di S. Galgano e Buonaccorso quondam Folceri di S. Maria a Monte testimoni.
Anno 1289
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE S.LUCA segnata mazzo n. 239
18 dicembre 1289
Ugolino Bonagiunta di S. Gemignano del Ponte a Moriano, notaio
Bartolomeo del fu Lucchese della cappella di S. Gemignano del Ponte a Moriano alluoga in perpetuo a Baroni del fu Uberto e Bonofato fratello della cappella di S. Leonardo di Aquilea un campo con un pioppo, posto nei confini della cappella di S. Michele di Antraccoli in luogo detto Spinatico che confina da una parte terra di Barone del fu Uberto di Aquilea fratello di Bonofato, da altra parte confina con i figli e eredi del fu Bernardo di Antraccoli, da altra parte via pubblica e fossa, da altra parte confina con la terra dei figli di Berardo e terra di Bonaiuto di Antraccoli e media fossa. Con obbligo di rendere ogni anno 15 staia di grano e 3 di miglio.
Actum presso il Ponte di Moriano.
Paganello figlio Franchi, Giacomino quondam Lanfranchi ed altri, testimoni
Anno 1293
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SERVITI segnata mazzo n. 248
16 aprile 1293
Iacobo Cassiani giudice e notaio.
Luparello correggiario della contrada di S. Dalmazio di porta S. Pietro di Lucca del fu "Trocoli" dà in locazione per tenimento perpetuo a Cristofano e Bellomo fratelli figli del fu Bonagiunta Grimaldi d'Antracchole un campo con alberi e viti nei confini d'Antracchole in luogo detto in Casalino seu in dell'Orto che confina da una parte ovvero a meridione strada pubblica e tutta fossa, a occidente terre del monastero Sant’Angelo in Monte ed è tenuta da detti Cristofano e Bellomo fratelli, a oriente confina con la terra Matteo di Bongiovanni che è di Antraccoli abitante in Borghicciolo, a settentrione terre dei detti fratelli, da rendere annualmente trentasei staia di biada fra grano e miglio.
Actum Luce in domo filiorum Cassiani presenti: Orlando de Borghicciolo del fu Aldebrandini qui fuit de Capannore" e Luporo del fu Bellomi de Lammari testimoni.
Anno 1294
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 250
7 giugno 1294
Ubaldo di Bandino Buiamonte trasse dai rogiti del quondam "Lucchesis Iohannis Bocchamelis notaio".
Bargia del fu Bonalbergo Bonoditi di S. Margherita e Bergo detto Berghuccio e Bianco suoi figli vendono a Orsello chiamato "Carindone" figlio di Bonagiunta di Tempagnano della pieve di Lunata, che fu di Antraccoli; un campo con alberi e viti sopra di se né confini del Comune di S. Margherita in luogo detto Casale per il prezzo di 97 lire di denari lucchesi piccoli.
"Actum Luce" in domo domini Posarelli Rubeti, presenti: Salvi quondam "Bonajuti" di S. Margherita e Bianco quondam "Iacobi qui moratur Aldipescii" e Ugolini maestro di legnanme Casciani, testimoni
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 254
5 ottobre 1295
Deodato figlio Arlotto Giudice e notaio trasse dai rogiti di Bartolomeo Lupardi Guidolini notaio
Ubaldi quondam Lamberti Tedicis de Porta, rettore dello spedale di S. Maria Forisportam, con licenza del Vescovo Paganello, alluoga a Nardo e Bonaventura fratelli del fu Bonaventura di Spinatico un campo con alberi e viti e capanna, posto in contrada di S. Bartolomeo in Silice, a rendere annualmente 2 modii e 3 staia di grano.
Actum Luce in domo dicti Hospitalis, presenti: Gualtrone canonico della chiesa di S. Maria Forisportam e Cione Melecchi notaio e Bonayuto Guidocti tintore di Lombadi.
Et sciendum est, che questa locazione è fatta con tale patto che se detti fratelli o i loro eredi non soddisfacessero a questa rendita, sarà lecito al detto Ubaldo di ridurre nuovamente a se questa rendita.
Segue questa breve postilla.
Notum sit quod suprascripta terra locata est per Iacobum Dominum suprascripti Hospitalis Bertuccio Saracini et Ciomee eius uxori que sunt contrate sancti Bartholomei in Silice ad redditura stariorum grani et milii per medium, et cuntinetur in carta publice scripta manu Ricciardi de Colle notaio facta A. N. D. Mcccxvi die Xxvii Octubris
Anno 1296
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - CERTOSA segnata mazzo n. 255
21 gennaio 1296
Guido Petri sottoscrive la carta benché scritta da altro ma di suo rogito e licenza.
Cursoro del fu Talento di S. Bartolomeo in Silice che fu di Antraccole, per se e per Balestruccio suo fratello e pupillo minore (12 anni), vendette a Orsello prenominato Carindone, figliuolo di Bonagiunta di Tempagnano la misura di sette staiora, che formano la metà di un campo con alberi e viti in Antraccole, luogo detto Casalino, che confina da una parte terra di Orso di Bonfante, da altra terra che lavorano i figli fu Bonagiunta Talenti di Santa Margherita e figlio del fu Granuccio e terre Bando Cristofani, da altra parte confina con terra di Cino di Luparello e altra via pubblica. Per il prezzo di £. 36 di buoni denari lucchesi piccoli; col patto che resti detta terra allogata in perpetuo per la rendita di staia sei biada, cioè grano e miglio per metà.
Actum Luce, in casa di esso Guido notaio
Presenti: Salvuccio del fu Bonaiuto di San Filippo e Giuntoro del fu Bonincontro di Antraccole.
Anno 1296
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SPEDALE DI S.LUCA segnata mazzo n. 255
13 febbraio 1296
Bonaccorso Cimuchi trasse dai rogiti d'Omodeo Arrighi notaio
Regolo del fu Berardo d'Antraccole che ora abita nella contrada di S. Michele di Borghicciolo e Pinocho notaio suo figliolo confessano e garantiscono in solido a Lamberto del fu Pretecti di Capannore dimorante in detta contrada, stipulante per Maria chiamata Moccia sua figliola sposa d'esso Pinocchio, d'aver ricevuto £ 320 di denari lucchesi a buona moneta di soldi 38 a fiorino per ragione di dote.
Actum in Lucca in casa di mio padre.
Anno 1297
Archivio di Stato di Lucca - Archivio dei Notari prima parte - Vol. 32
Bonaiuto Ser Paganelli
Cristofano e Loncius fratelli e figli del fu Bonagiunta di Antraccole si dividono le loro terre in concordia, ovvero: Cristofano viene assegnato la parte occidentale di un pezzo di terra in comune di Antraccole in loco detto a Chiasso Dati che confina da una parte con terre di Michele di Albertino, da altra parte Matteo di Bongiovanni e terre di Corsoro Talenti, a Lencio l’altra parte.
Fatto in Antraccoli
Anno 1297
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - SERVITI segnata mazzo n. 266
14 ottobre 1299
Giovanni notaio figlio di Arrigo Rodelossi
Puccio del fu Iacopo di Tassignano Pievanato di S. Paolo, Cristianuccia sua moglie e figlia del fu Bonaccorso di Antraccole e Coluccio suo fratello figlio del fu Bonaccorso suo più prossimo parente che elegge per questo atto in suo mondualdo, vendono a Coluccio del fu Bonocontri de Bernarducci cittadino lucchese un loro pezzo di terra campia con alberi e viti sopra di se posto nei confini di Tassignano in luogo detto "Valiano" della misura di stariora 3 meno scale 1 a giusta pertica misuratoria di terra, per il prezzo di £ 18.
"Actum Luce” nell'Apoteca della Torre dei figliuoli Passavanti.
Matteo quondam Orselli prenominato Sano della contrada di Pulia, Parissio porporario figlio di Bacciomeo Ansalocti, Nuccio quondam Guiberti, Passavanti, e Ciomeo figlio di Arrigo Rodelossi testimoni
Segue un atto rogato dallo stesso notaio nello stesso luogo e alla presenza dei medesimi testimoni col quale il detto Coluccio alloga per tenimento perpetuo il detto pezzo di terra al detto Puccio per l'annuo reddito perpetuo in nome di affitto di staia 3 di grano.