Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
Anno 1330
Archivio di Stato di Lucca - Notari prima parte - Ser Riccardino Aiuti - vol. 107, carta 311
Regesto
22 dicembre 1330
Donna Moccia vedova di Puccino di Boninsegna di Antraccole pieve di Lunata e figlia del fu Orlando di Boncompagno di Capannori, inferma di corpo e sana di testa e mente e esattamente parlando, visto lo stato della fragilità umana e non volendo decedere senza testamento e vuole disporre dei suoi beni.
Per prima cosa a Michelino suo nipote figlio di Pelluccoro di Bonaccorso lascia lire 43, parte della mia dote come da atto stipulato da Ser Gualtrotto di Quarto.
Inoltre lascio a Margherita figlia del fu Puccino di Bonaventura di Boninsegna di Antraccole lire 12 sempre parte della mia dote.
Inoltre lascio a donna Buccha ? figlia del fu….. lire 2 sempre della mia dote.
Inoltre lascio a Suor Teccina del monastero di Sant’Angelo di Lucca lire 1 e soldi 12
Inoltre lascio a Guiduccia figlia mia e moglie di Pelluccoro di Bonaccorso di Antraccole il mio letto.
Anno 1390
Archivio di Stato di Lucca - Notari prima parte - Ser Jacopo Turchi - vol. 230, carta 130t
Regesto
Biagio del fu Lomoro di Abbracciabene del comune di S. Michele di Antraccole pieve di Lunata, sano di mente per grazia di Dio e parlando bene, vista l’umana fragilità e non volendo morire senza aver fatto testamento, per prima cosa vuole che il suo corpo venga seppellito nella chiesa di S. Michele di Antraccole.
Per la salvezza della sua anima commissiona a Luporino suo fratello e figlio del fu Lomoro e Lomoro figlio di detto Luporino di erigere un altare nella chiesa di S. Michele di Antraccole sotto il nome di Santa Maria.
Chiede che siano celebrate a detto altare 10 messe.
Lascia a donna Marchesuccia sua moglie l’usufrutto di tutti i suoi beni purchè resti vedova.
Inoltre lascia a detta donna Marchesuccia panni lani e lini che sono di essa donna.
Inoltre lascia a detta donna Marchesuccia i suoi beni che ha in casa.
Inoltre lascia a donna Gemma sua figlia e moglie di Jacobo di Bendinello di Antraccole ….
Inoltre lascia a detta donna Gemma….
Per tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suo erede universale il suddetto Lomoro suo nipote e figlio del suddetto Luporino …..
Fatto in Lucca in contrada San Cristoforo, in casa del notaio, presenti Michele del fu Cromo .., Nicolao di Giovanni e Francesco del fu Puccinello di Giovanni di Lucca.
Anno 1390 giorno 14 mese luglio
Anno 1488
Archivio di Stato di Lucca - Notari prima parte - Ser Piero di Berto - vol. 1118, carta 23
Regesto
Anno Nativitate Domini 1488 die 5 dicembre
Certo della morte e incerto dell’ora di essa Giovanni del fu Domenico di Martinello del comune di Antraccoli, sano per grazia di Dio di mente e di intelletto e articolatamente parlando, desidera, vista la sua umana fragilità essendo debole di corpo e non volendo morire senza testamento dettare questo suo nuncupativo testamento.
Per prima cosa vuole che il suo corpo venga sepolto nella chiesa di detto comune di Antraccoli.
Inoltre lascia all’opera di Santa Croce di Lucca … per remissione della sua anima.
Lascia a Biagio suo figlio legittimo e naturale, per indiviso, la metà di una casa murata da tutte le parti e solariata con due solai e coperta di piastre (di pietra), posta a Lucca in contrada Foris Portam e confina ad oriente e a occidente la via pubblica, a meridione dominio Santa Maria della Rosa e a settentrione domino Battista Tassignani.
Inoltre un pezzo di terra campia posta in comune di Antraccoli in loco detto al campo grande ovvero all’orto e che confina a oriente con l’opera di San Michele di Antraccoli, ad occidente Antonio fratello del detto testatore, a meridione via pubblica e a settentrione chiesa di Sant’Andrea in Pelleria. E che detti eredi siano tenuti a pagare a donna Elisabetta nipote di detto testatore e figlia del fu Giuliano figlio del detto testatore, per sua dote fiorini 15 di 36.
Inoltre, assegna a Biagio: due bovi, una vacca e un vitello e due tini di some 22 e 25 tini di some 40; e inoltre un letto fornito di coperta e di altro apparato e un altro letto fornito con proprio saccone con coltre e piumino; e inoltre tutta la ferramenta e utensili di detto Giovanni.
fossero indicati Biagio Tofanelli e Domenico Guidi
Inoltre a Biagio per Dote di donna Domenica figlia del fu Pasquino di Antraccole fiorini 12.
Inoltre una gonna ricamata con filo d’argento.
A Gregorio figlio di detto Biagio per la dote di Donna Angela figlia di Jacopo di Puccio Bonaccursi fiorini 20 come da atto di Ser Piero Piscilla per dote.
Un’altra gonna di panno… una coppia di maniche … e una cappa di panno morello….
a detto Goro lascia anche una camicia con frange con filo d’argento del valore di 9 fiorini.
Un pezzo di terra campia di proprietà della chiesa di S. Andra in Pelleria che conduce detto testatore come da atto di Ser Pietro Da Collodi, inoltre altri pezzi di terra che ha da condurre, sempre ad Antraccoli al Pulecino, alle lame, alla Maggina..
Lascia a Mariano suo figlio e a Baldassari suo nipote figlio del fu Giuliano una casa di detto testatore, con arcia e orto, in comune di Antraccoli in loco detto all’orto, che confina a oriente casa e aia di Antonio di Domenico Martinelli, a occidente Gasparo di Domenico Martinelli, a meridione chiesa di Antraccoli e a settentrione via pubblica.
Inoltre la metà di un campo posto in comune soprascritto di Antraccoli in loco detto a chiasso dato che confina a oriente chiasso dato a meridione soprascritta opera di Antraccoli.
Inoltre detto Mariano per dote di donna Fina? Sua moglie fiorini 12, e detto Giuliano per dote di donna Giovanna sua moglie fiorini 12.
Tutto il resto vuole che vada a detti Mariano e Baldassare.
Fatto in casa di Biagio figlio del detto testatore di Antraccoli, presenti Lazzaro del fu Giovanni di Lucignano? Cappellano di Antraccoli e Cataldo di Bertoluccio del fu Santoro di Santa Maria a Colle abitante ad Antraccoli e Antonio fu Domenico Martinelli di Antraccoli.
Anno 1497
Archivio di Stato di Lucca - Notari prima parte - Ser Domenico Chiariti - vol. 1725, carta 38
Regesto
Paulino di Leonardo de Antraccole testore di drappi serici nella Città di Lucca abitante in borgo murato in Contrada San Micheletto o in Porta San Gervasio
sano di mente senso e intelletto ma debole di corpo, in primis raccomanda l’anima sua all’Altissimo Onnipotente Dio, il suo corpo umano vuole che sia seppellito nella detta Chiesa di San Francesco nel Borgo di Lucca dove abitano i frati dell’ordine minore.
poi lascia sempre per la salute della sua anima, lire 4 alla fabrica di Santa Croce di Lucca.
Poi a Donna Maddalena sua moglie e figlia fu Bernardino Talenti di Lucca la sua dote di 30 fiorini. Come da atto rogato da Ser Simone Morovelli, inoltre detto testatore ha ereditato fiorini 10 da donna Aniella di Jacopo del Ciaccia di Lucca, come da legato a detta Maddalena.
Nel caso in cui Maddalena resti vedova e onesta potrà restare a vivere in casa coi figli con Bartolomea e Angela loro figlie, di tutti gli altri beni mobili e immobili lascia tutto a Benedetto cittadino di Lucca figlio legittimo del detto testatore e di essa Maddalena sua moglie.
Tutori e esecutori sarà detta donna Maddalena e lo spettabile Paolo fu Leonardo fu Totto di Lucca
Actum in Lucca in Contrada San Micheletto in casa di detto testatore
15 giugno 1497
Anno 1519
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Bastiano Andreozzi - vol. 41, carta 69v
+ Anno Nativitatis Domini Millesimo Cinquecentesimo XVIIII (1519) inditione settima die vero XXV 25 jennarii +
Antonius olim Pauli Nicolai alias Antonio Pelli di Antrachole Lucani comitatus
sanus dei gratia mente corpore et intellectu licet senex et decrepitus judicium
dei timens nolens intestatus decedere eius ultimum numcupativa testamento quod sine
scriptis dicitus fecit condidit et ordinavit ut infra videlicet:
Quia in primis quandocunque eium mori contingat animam suam omnipotenti deo comendavit
corpus vero suam humari voluit in Cymiterio ecclesie de Antrachole
Item iure legati amorem dei reliquit opere Sancta Crucis de Luca unum candelum cere ponderis
uncianum trium
Item judicavit et reliquit Dominam Matteam nurum ipsius testatoris et uxorem olim Nicolao filii
ipsius testatoris Dominam et massariam ac usufructuaria in toto et pleno usufructo
dimidie omnium et singulorum bonorum mobiliem et immobilium acce semoventi et iurium ipsius
testatoris durante vita ipsius Domine Mattea et permanente vidua et filis suis ex dicti olim Nicolao
suprascripti vitam honesta servante ipsaque Mattea relevo abomni onere inventari
??? rationes reddituali aliquit videlicet dimidie relicte filiis ipsius Domine Mattea utinfra
In omnibus autem aliis et singulis ipsius testatoris bonis mobilibus immobilibus et semoventibus aliorum et
??? eius universatis heredes instituis etc.. Messer Paulinum et Marchum minores nepotis
ipsius Antonio et filius olim Nicolai soprascripti pro una dimidia et Josephum ezia filium legiptimum
ipsius Antonium testatori pro altera dimidia. Cum hoc tamen onere et condicione et obligatione
quod casu quo ullo ??? supra dictis Josephus aut eius heredi sive Domina Caterina uxor
dicti Josephus aut eius erede in judicio vel extra ageret Contra soprasctipti Paulinum et Marchum
et matrem dictus Mattea soprascriptum et nollis quod ipsi minores consequerentur et haberent
totam dimidiam lucri et salarii lucrati per ipsam Dominam Caterina in nutriendo filium
di Domini Cesaris de nobilibus de Luca. Sed vellent totum dictum lucrum et salarium prose et
non ponere in annulo dio detur dictus Paulino et Marchum dimidien pro dimidia ut ??? ???
in dictu casu ipsum Josephum in quarta parte omni bonorum dicti testatoris Et non ultra
instituti et inalia quarta parte in dicto casu instituit soprascriptus Paulino e Marco
Tutores et curatores ipsorum Marchi et Paulini insolidum etc. Dominam Mattea eorum matrem suprascripti Matteo
et Johannus Pauli Nicolai di Antrachole nepotes dicti testatores
??? etc. Cassans etc. Rogans etc. instrumentum etc.
Actum Luce domo mei notari sita in contrata Sancte Marie in Via iuxta eius confines
coram et presentibus Bastiano Juliani Biondi barbitonsore aliis Frate Paulino Pasqui
de Carignano testore drappprum et Marco olim Nicolai Tuchori de Lunata testibus etc.
Ego Bastianus de Andreossi Notaius Lucensis rogatus scrissi.
Anno 1530
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Jacopo Carli - vol. 33, carta 324
Regesto
In nomine Dei Amen
Peregrino del fu Geminiano di Romanino di Antraccole pieviere di Lunata, sano di mente e di intelletto, ma di corpo stanco e parlando ancora articolatamente, ordina:
Per prima cosa quando sarà morto, il suo corpo vuole che sia seppellito nel cimitero della chiesa di Antraccole con i funerali che vorranno i suoi eredi.
Inoltre lascia all’Opera di Santa Croce di Lucca lire 3.
Inoltre in ragione di legato lascia a Angela sua figlia e moglie di Antonio di Francesco di Davino di Antraccole per la sua dote fiorini 8, oltre una gonnella di panno morello e altre 4 gonne di tela oltre quella di lana.
Inoltre nomina donna Francesca figlia di Antonio di Martino di San Gemignano abitante a Lucca fiorini 18 oltre a altri panni di lana e lino.
Inoltre le lascia una gonnella di panno morello tata in pegno al monte di pietà per uno scudo d’oro.
Infine lascia tutti i suoi beni mobili e immobili presenti e futuri, nomina suo erede universale:
Michele suo fratello e i suoi figli a patto che facciano celebrare ogni anno a partire dalla sua morte una messa in chiesa di Antraccoli.
Con il presente atto cancella ogni altro testamento o codicillo precedente.
Fatto in Antraccoli in casa di detto testatore che appartiene all’altare di Santa Maria Maddalena posto in Sant’Andrea di Montecarlo, presenti Ser Nuccorino di Pasquino notaio, Bartolomeo di Leonardo Giorgi alias del Paladino e Bastiano Casentini di Antraccole.
Anno Nativitate Domini 1530 die 4 settembre.
Anno 1542
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Antonio Rinaldi - vol. 56, carta 146
Regesto
15 aprile 1542
Michele del fu Bastiano Fanucchi di Antraccole, macellatore di Lucca anche chiamato Malasera, sano per grazia di Dio di mente e intelletto, anche se infermo nel letto parla articolando bene le parole, vuole disporre dei suoi beni temporali mi dettò il suo testamento.
Per prima cosa voglio che il mio corpo sia sepolto in chiesa di Santa Maria Forisportam con i funerali che piaceranno ai miei eredi.
Inoltre per la salute della sua anima lega e lascia all’opera del Volto Santo di Lucca una candela di cera del valore di bolognini 3.
Inoltre, lega e lascia a Donna Alesssandra? figlia di Leonardo … del fu magistro Domenico Lottari sua moglie, usufruttuaria di tutti i suoi beni purchè continui a condurre una vita onesta e restare vedova, inoltre a manifestazione della verità confesso di avere ricevuto per dote di detta Alessasndra? scudi 50.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suo erede universale Arcangelo suo figlio legittimo e naturale.
Vuole che siano esecutori di detto testamento, detta donna Alessandra, Ventura di Paulo … macellaio di Lucca e Lorenzo di Giorgio macellaio di Lucca.
Fatto in Lucca all’ospedale dello Spirito Santo in chiesa di Santa Maria Forisportam.
Anno 1546
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Pietro Pieraccini - vol. 71, carta 53t
26 agosto 1546
Bartolomeo alias Meo del fu Michele Bertolucci di Antraccoli, sano per Grazia di Dio di mente e intelletto, con il corpo languente e giacente in letto, bene e articolatamente parlando, conoscendo l’umana fragilità ed essendo la morte cosa certa ma incerta la ora di essa, ma essendo meglio vivere nella paura della morte che se venisse la morte subitanea essendo lui infermo in letto, in cuor suo non vuole morire senza aver fatto testamento. Per questo mi dice questo suo nuncupativo testamento che fece senza scritti, dispone e ordina che tutti e singoli suoi beni mobili e immobili e semoventi, titoli, azioni e ragioni nel seguente modo:
In principio, quando morirà consegna l’anima sua all’Onnipotente Dio e alla Gloriosa madre Sempre Vergine Maria.
Il suo corpo vuole che venga seppellito in chiesa di San Michele di Antraccole, con tutte le esequie e funerali, la settima e il trentesimo e l’annuale in tutti i modi che piaceranno ai suoi eredi (Penso si riferisca alla cadenza delle messe in suffragio dell’anima).
Inoltre per ragione di legato lascia all’Opera di Santa Croce di Lucca un candelo di mezza libbra.
Inoltre per ragione di legato per l’amore di Dio e per il rimedio della sua anima e dei suoi peccati lascia a Maria del fu Geronimo Garbocci di Antraccole, che per diversi anni è stata a servizio dal detto testatore, nella sua casa, fiorini 12 per sua dote, da pagarsi per metà da parte dei suoi eredi tramite il pignoramento di …. Corredi in panni lani e lini, e per l’altra parte da parte della sua mogie. A patto che essa Maria possa rimanere nella loro casa insieme alla detta sua moglie.
Inoltre per manifestazione della verità disse in diverse occasioni, ha dato a mastro Francesco di Nicolao di San Colombano suo genero, lire 100 per dote di Caterina figlia di detto testatore e moglie di detto Francesco, non avendo in passato scritto nulla di questa dote ha avuto anche molto corredo.
Inoltre indica e lascia in caso che detta Catherina sua figlia, rimanga vedova possa tornare nella sua casa e nel caso in cui i suoi fratelli non vogliano lei debba avere le sopradette lire 100.
Inoltre, detto testatore per manifestazione della verità dice e confessa di aver ricevuto per Donna Lucrezia figlia del fu Nicolao Garbocci di Antraccole e di lui cara e diletta moglie, fiorini 10 per sua dote, e nel caso in cui detta Lucrezia voglia andare via da casa che le siano dati dai suoi eredi ulteriori fiorini 20 in supplemento ai 10 della sua dote.
Per trovare i detti 30 fiorini, si ipoteca un solaio di una casa di detto testatore a detta Lucrezia con parte di terrestre per cillario e in parte per legna. La casa è posta in Lucca in contrada San Pietro Somaldi che da una parte confina con Antonio muratore, via da altra parte, beni di Paulo Garbocci da altra e beni degli eredi di Pellegrino Cheli di Tempagnano.
Inoltre lascia e lega per l’amore che ha per donna Lucrezia sua cara e diletta moglie, al momento della sua morte la nomina padrona e usufruttuaria di tutti i suoi beni mobili e immobili ma che non possa vendere la mobilia di casa se non per necessità, a patto che rimarrà vedova e onesta e possa abitare in casa sua con i suoi figli e nel caso che venga trattata male da parte dei suoi figli e voglia comunque stare in casa sua, le mette a disposizione una camera e il suo letto, in casa dove abita al presente detto testatore, con suo tetto fornito, con tutti i suoi panni lani e lini e nel caso non voglia rimanere che le vengano date ogni anno staia 12 di frumento, staia 6 di miglio e quattro some di vino rosso buono e puro e la legna per i suoi usi e scudi 2 per companatico, e se non volesse abitare in detta casa possa abitare nella casa a Lucca.
Di tutti gli altri suoi beni mobili, immobili e semoventi, azioni spettante a detto testatore, fatto salvo per i legati di sopra, nomina suoi eredi universali: Michele, Sylvestro, Thomeo, Quirico e Giovanni Battista suoi figli legittimi e naturali nati da lui e da Donna Lucrezia soprascritta, in egual porzione.
Ai suoi figli e eredi lascia scudi 50 per dote e corredo di donna Magdalena sorella di detto testatore che possa usare la sua casa.
Detto testatore dice essere questa la sua ultima volontà e testamento, cassa e cancella ogni altro testamento o codicillo precedente.
Fatto in Antraccoli in casa di detto testatore loco detto S. Michele che conduce a livello dal rettore della chiesa di San Michele di Antraccoli, presenti Ambrogio del fu Marco Paladini, Stefano di Giovanni Fanucchi e Giovanni di Baldassare Martinelli di Antraccoli testimoni.
Anno 1548
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Rocco Da Sesto - vol. 72, carta 194
Regesto
Die 29 maggio 1548
Matteo del fu Frediano Davini de Antracolo sano per grazia di Dio di mente e intelletto e articolatamente parlando, conoscendo l’umana fragilità e non volendo morire senza aver fatto testamento, mi detta senza scritti le presenti sue ultime volontà in questo modo:
Per prima cosa vuole che il suo corpo venga sepolto in cimiterio chiesa di san Michele di Antraccoli con quei funerali e esequie che piaceranno ai suoi eredi.
Inoltre indica e lascia all’opera e fabrica di Santa Croce di Lucca mezzo cero lavorato.
Inoltre lega e indica e lascia a Elisabetta figlia di detto testatore e moglie di Matteo Cardinali di Burgonuovo e a Madalena figlia di detto testatore e moglie di Turo? Michele Landi di San Gennaro e a Caterina figlia di detto testatore moglie di Berardo Bacci Martinelli di Tempagnano scudi 10 d’oro di Italia per ognuna di loro.
Inoltre confessa per manifestazione della verità di avere ricevuto per dote di sua moglie fiorini 10 da essa Benedetta sua moglie.
Inoltre indica e lega donna Benedetta soprascritta a sua usufruttuaria di tutti i beni a patto che resti vedova e conduca una vita onesta.
Inoltre indica e lascia a Nicolao figlio Meo di Martino di S. Angelo et a donna Betta figlia di detto testatore scudi 20 d’oro in panni e mobili che si trovano in casa sua.
Inoltre detto testatore per manifestazione della verità dice di che Togno di Francesco Davini di Antraccoli lavora una terra dell’ospedale della Misericordia di Lucca per 127 e mezzo libbre lavorando un pezzo di terra campia di detto ospedale posto in comune di Antraccoli loco detto al chiasso Arrigo che detto Togno e figli dovranno lavorare per saldare le 127 e mezzo libbre.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suoi eredi universali:
Elisabetta e Margherita figlie di Frediano figlio del testatore.
Nomina come tutori per le dette ragazze minori:
Donna Benedetta moglie del detto testatore, Silvestro e Francesco di Andrea Orsucci di Lucca, Nardino Barsocchini della Pieve San Paolo, Matteo Cardinalis di Borgo Nuovo et Bonino Landi di San Casciano.
Inoltre dice che questo suo ultimo scritto cassa e cancella ogni testamento o codicillo precedente.
Fatto in Lucca presenti Ser Bernardino di Francesco Mosotto, Ser Nicolao di Jacopo … e Paolo di Giovanni Bandini.
Anno 1549
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Rocco Da Sesto - vol. 72, carta 201
Regesto
Die 19 maggio 1549
Bartolomeo alias Meucio di Barsante Guidi di Antraccoli, sano per grazia di Dio di mente e di intelletto, con corpo languente, bene articolando le parole, essendo a conoscenza dell’umana fragilità e non volendo morire senza aver fatto testamento mi dice le sue ultime volontà ovvero:
Per prima cosa, una volta che sarà morto, vuole che il suo corpo sia sepolto nel cimitero della chiesa di Antraccoli, con i funerali che vorranno celebrare i suoi eredi.
Inoltre lega e lascia all’opera di Santa Croce di Lucca mezza libbra di cera lavorata.
Inoltre indica a manifestazione della verità lascia scudi 8 d’oro a Donna Gianna sua moglie per sua dote.
Inoltre indica e lascia a detta donna Gianna l’usufrutto di tutti i suoi beni purchè continui a vivere una vita onesta e da vedova.
Inoltre lascia la sua casa posta in comune di Antraccoli a sua figlia se dovesse rimanere vedova.
Inoltre lascia a Angela e Maddalena sue figlie scudi 50 d’oro per le loro doti se si mariteranno o entreranno in monastero.
Infine lascia tutti i suoi altri beni mobili e immobili a Luca suo fratello.
Nomina Paulino di Leonardo Garbocci e Nardino di Giovanni Fanucchi e Luca fratello esecutori testamentari.
Fatto in casa e abitazione del detto testatore confinante da una parte … di Guido da altra presenti Giannino di Sandro Tofanelli, Michele Bertolucci di Antraccoli, Matteo di Pietro Guidi di Antraccoli Lorenzo di Giovanni Martinelli di Antraccoli.
Anno 1555
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Rocco Da Sesto - vol. 72, carta 327t
Regesto
27 agosto 1555
Bernardino del fu Cataldo di Antraccole sano per grazia di Dio di mente, corpo e intelletto e bene articolatamente parlando; conoscendo l’umana fragilità non volendo morire senza aver fatto testamento mi detta senza scrivere il suo testamento.
Per prima cosa quando morirò consegnando la mia anima a Dio Onnipotente, vuole che il suo corpo venga sepolto in chiesa ovvero in cimitero della chiesa di S. Michele di Antraccole, con i funerali che vorranno i suoi eredi.
Inoltre lega indica e lascia all’opera e fabbrica di Santa Croce di Lucca una candela di cera dal peso di due libbre.
Inoltre di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suoi eredi universali:
Jacopo e Olivo fratelli e figli di Giovanni di Cataldo di Antraccole in ugual porzione.
Fatto in Lucca presenti: Bastiano di Bernardino di Corsagna, Amadeo di Antognino di Corsagna e Silvestro di Leonardo anche lui di Corsagna.
Anno 1558
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Rocco Da Sesto - vol. 72, carta 355t
Regesto
Die 27 gennaio 1558
Paolo del fu Alessandro Tofanelli di Antraccolo sano per grazia di Dio di mente, corpo e intelletto, parlando articolatamente, sapendo dell’umana fragilità e non volendo morire senza aver fatto testamento mi dice come vuole disporre di tutti i suoi beni e ultime volontà in questo modo:
Per prima cosa quando sarà morto e avrà consegnato la sua anima a Dio Onnipotente vuole che il suo corpo sia sepolto in chiesa ovvero in cimitero della chiesa di S. Michele di Antraccoli oppure nel comune dove abiterà con tutte le esequie e funerali che vorranno i suoi eredi.
Inoltre lascia e indica all’opera e fabrica di Santa Croce di Lucca mezza libbra di cera lavorata in un candelo.
Inoltre detto testatore indica e lascia a donna Caterina figlia di Michele Gherardi di Contrada San Jacopo, moglie di detto testatore possa rimanere a vivere nella casa di famiglia coi suoi figli e nipoti purchè detta Caterina resti vedova e conduca una vita onesta e nel caso in cui essa non voglia più vivere nella detta casa vuole che le vengano consegnati scudi 10 d’oro di Italia e le siano consegnati anche i suoi panni di lana e di lino.
Inoltre di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili vuole che sia il suo erede universale:
Francesco del fu Francesco di Sandoro Tofanelli di Antraccolo nipote di detto testatore.
Il presente testamento cassa e cancella tutti gli altri testamenti o codicilli precedenti.
Fatto in Lucca in curia del Fondaco presente Paulino Garbocci, Michele di Nicolao Garbocci e Jacopo di Giovanni Cataldi di Antraccoli.
Anno 1566
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Rocco Da Sesto - vol. 72, carta 494
Regesto
11 giugno 1566
Luca del fu Bernardino Fanucchi di Antraccole caseario e di solito abitante a Lucca, sano per grazia di Dio di mente, corpo e intelletto e bene articolatamente parlando, essendo a conoscenza dell’umana fragilità, non volendo morire senza aver fatto testamento, mi detta senza scritti questo suo noncupativo testamento per disporre dei suoi beni in questo modo:
Per prima cosa quando morirà consegnando la sua anima a Dio il suo corpo vuole che sia sepolto in cimitero della chiesa di S. Michele di Antraccole con le esequie e funerali che vorranno fare i suoi eredi.
Inoltre lega e lascia all’Opera e fabbrica di Santa Croce di Lucca mezza libbra di cera lavorata in una candela.
Inoltre lascia alla confraternita e ai confratelli dei poveri di Lucca scudi uno d’oro di Italia.
Inoltre lega e lascia a donna Lucrezia figlia del fu Pasquino Martini di Sant’Angelo e moglie di detto testatore l’usufrutto di tutti i suoi beni mobili e immobili.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili nomina suo erede universale in uguale porzione Matteo e Pietro suoi figli.
Fatto in Lucca in cantora cura del Fondaco in contrada Santo Spirito presenti Pasquino di Michele Monaci di Nozzano, Domenico di Luca Bonafede di Signa e Nicolao che abita a San Cassiano.
Anno 1571
Archivio di Stato di Lucca - Notari Testamenti - Ser Rocco Da Sesto - vol. 72, carta 591t
Regesto
Die 10 settembre 1571
Valentino del fu Girolamo Garbocci di Antraccole sano per grazia di Dio di mente, corpo e intelletto, bene e articolatamente parlando, conoscendo l’umana fragilità e non volendo morire senza aver fatto testamento disponendo così dei suoi beni:
Per prima cosa quando avrà consegnato la sua anima a Dio Onnipotente vuole che il suo corpo venga seppellito in cimitero della chiesa di S. Michele di Antraccole con quelle esequie e funerali che piaceranno ai suoi eredi.
Inoltre indica e lascia all’ospedale di San Luca della Misericordia di Lucca 5 bolognini.
Inoltre indica e per manifestazione della verità detto testatore dice di avere a livello dal Rettore Domino Jacopo Busdraghi di Lucca rettore dell’Altare di S. …. In chiesa di Santa Maria Corteorlandini un pezzo di terra campia con alberi e viti posta in detto comune di Antraccole in loco detto al Santo e che confina a occidente terra di Ser Lorenzo Parpaglioni di Lucca a oriente chiesa di San Michele di Antraccole e deve rendere ogni anno staia 4 di grano come per atto rogato da Ser Cristoforo Massei al suo tempo. Sul quale terreno detto testatore ha costruito una casa di sua abitazione murata e solariata con tetto a due spioventi (credo), e che dopo la sua morte ne avrebbero goduto i suoi figli maschi, ma lui ha soltanto due figlie femmine, la maggiore si chiama Caterina ed è maritata a Jacopo Celli di Nozzano e l’altra si chiama Madalena ed è maritata a Giovanni di Michele di Cingo da Gello Pisano.
Di tutti gli altri suoi beni mobili e immobili vuole che vengano divisi in parti uguali tra:
Caterina e Madalena sorelle e figlie di detto testatore.
Dice esso testatore che questa è la sua ultima volontà e cassa e cancella ogni suo testamento o codicillo precedente.
Fatto in Lucca presenti Vincenzo di Antonio Cappellano, Vincenzo Onesti degli Onesti di Lucca e Domenico di Bastiano Gori di Santa Maria del Giudice.