Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca
Anno 1038
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 172, pag. 66)
Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 12v
Libellum datum a Salamone primicerio de una cultra terre in Antraccole ubi dicitur Lungoia Rainerio quondam Iohannis pro XII denarius, qui tenet: caput in via publica, alterum in terra Lei et Farolfi germani, latus in terra Iohannis not., qui Aimerico dicitur, alterum in terra Erithi. Anno Domini MXXXVlII.
Livello dato da Salamone, primicerio, una coltre di terra in Antraccole in loco detto Lungoia, a Rainerio quod Giovanni per 12 denari che confina: da un lato Via pubblica, da altro lato terra di Lei (signori di Vorno) e Farolfo, altro lato con terra di Giovanni notaio fu Aimerico e altro lato in terra di Erito Anno domini 1038.
(penso che siano le terre che furono di Eriteo e Milo e Fraolmi e che quindi Lungoia sia nella zona di Monaciatico e anche Campolongo).
Anno 1048
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 230, pag. 86)
Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 13
Lucca, 30 Dicembre 1048
A. MXLIX, III kal. ian., ind. II.
Manifestu sum ego Lughitio, que Sasso vocatur, filius bonae memoriae Cristine, quia tu Salomone presb. et prim(icerio) de eccl. kanonice pischopatui S. Martini Luc. per cartula livell. nomine ad censun perexsolv. dedisti mihi una petia de terra, quod est canpo, in Ioco et finibus Interracule, quas tu in beneficio abere videris de pars suprascripte kanonice, tenentes: uno capo cun anbas lateras in vie publiche, allo capo in terra quondam Ghecti; ut in mea. vel de meis heredibus sint potestatem eas abendi et usunfructuandi. Tibi vel a subcessoribus tuis per onnem mense aug. rendere debeamus, hic Luca, dum vita tua fuerit, ad casa abitationis tue, de labore bono siccho de grano sistarius III et de fave bone sicche sist. due, toto predicto labore ad sist. iusto quartino quale hic Luca venditorio percnrrit. Pena: argentum solidus C. Duo libelli.
Act. Luca. S. m. Lughiti. Bernardus t. ss. S. m. Villani filius bone memorie Martini et Lieti filius bone memorie Boniti testes S. m. Benboni filius bone memorie Boniti t.
Sighefredus not. imp.
Salomone presbitero e primicerio della chiesa di San Martino di Lucca per atto di livello mi hai dato a me Lughitio un pezzo di terra in luogo e confini di Interracule che confina da un lato via pubblica da altro lato terra del fu Ghecti di cui io e i miei eredi abbiamo l’usufrutto a rendere ogni anno il mese di agosto staia 3 di grano e fave staia due.
Anno 1064
https://pescaglini.labcd.unipi.it/5342/
Tesi Gemignani, n. 132 p. 374
(Archivio Arcivescovile di Lucca segnata A 21)
Agosto 1064
Imilia mulier Bernardi et f.a b m. Eliazar/Eritio et Zabulina* mulier Pagani et germ. ste Imilie con il consenso dei propri mariti dichiarano di aver ricevuto in livello da Alessandro papa e vescovo di Lucca tutti i p. t. «qui sunt in l. et fs. Interaccule et in eius finibus pertinentibus s.te eccl. episcopatui S. Martini et qd. Ardiccione qd. Vuidi in beneficio abuit de pars s.te eccl.» insieme con «fundamento et casalino ubi iam fuit cassina et res massaricia qui esse v. in l. et fs. Milliciatico prope Tempagnano quas qd. Maintio cum suis consortibus a manum suorum abuit et detinuit» …. «seo livellario nomine dedisti nobis omnem renditum et dibitionem atque decimationem illa quantas nos q. s. Imillia et Zabulina germ. tam de labore > et < seo bestiis atque vino sive de quascumque mobiliis que nominare possimus (ndr »).
Il canone, da pagarsi a Novembre, è di 6 soldi
* cfr. 1097.VIII.12, Federigo f. Zabuline
(ndr v.) Actum Luca
+ S. m. s.tarum Imilia et Zabulina germanarum
+ S. m. s.torum Bernardi et Pagani german
+ S. m. Lei f. b. m. Bernardi t.
+ S. m. Benedici f. Rodulfi s
Antonio not. d.ni imp.
Questa pergamena è importante perchè se si tiene conto dell'appunto del Bertini in abbiamo la conferma che i Gherardinghi derivino dal detto Eriteo con diversi possedimenti anche ad Antraccoli.
(D. BERTINI Memorie e Documenti per servire all’istoria del Ducato di Lucca, Tomo V, Parte II, Documento MXLVI – Pag. 645)(Archivio Arcivescovile di Lucca segnata AE.83.)
Anno 1065
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 325, pag. 128)
Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 11v
Offersio a Gontelda filius Rodilandi de duabus petiis terrarum, quarum una est in Melago prope Petram Albam et prope
Tempagnanum, alia est ad S. Prosperum prope Spinaticum. Prima tenet: caput in terra Bonithi quondam Martini de Arsina, alterum caput cum uno latere in terra quondam Andree, alterum in terra, qui fuit Uberti quondam Rodilandi, que est star. XXVIII; secunda de S. Prospero, et tenet: caput in via publica, alterum in terra qui fuit Cunithi, latus in terra Gerardi, alterum in terra Erithi (idest Gerardingorum), que est cultra una. A. MLXV°
(CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 313)
Gontelda di Rodilando offre alla canonica di S. Martino due pezzi di terra in “melago” presso “Pratam Albam” e presso “Tempagnanum” ed a S. Prospero presso “Spinatico”.
Anno 1066
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 337, pag. 131)
Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 13
Libellum renovatum de eadem terra a Bardo primicerio S. Martini in persona Martini quondam Mori et eius heredum pro XII
star. grani et una gallina; qui terra est prope ecci. S. Angeli de Antraccole, et tenet: caput in via publica, alterum in terra Flaiperti iudicis, latus in terra Erithi et Cunithi (idest Gerardingorum), alterum in terra Iohannis, qui Aimerricus dicebatur; que est cultra una.
A. Domini MLXVI
(CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 308)
Bardo, primicerio di San Martino, rinnova il livello di terra in Antraccoli, nella località “Lungoia”, a Martino del fu Moro per l’annuo censo di 12 staia di grano ed una gallina. Tale terra è situata presso la chiesa del S. Angelo di Antraccoli.
Anno 1067
(CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 313)
Libellum de eisdem Alberto (de hoc descenderunt Cellabarattani) qd. Signorecti et Gisle iugalibus et filie Rodolfi ab eccl. S. Martini, pro sol. v.
A. Domini MLXVII.
Anno 1085
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 13
7 aprile 1085
Regesto
Ildebrando notaio
Dominico fu Gherardo con Bonia sua moglie fu Bonio, cui consente, vendono a Rustico fu Stanzio un pezzo di terra campia posta al Moio presso Spinatico, di misura staia undici, e ne ricevono il merito argento per soldi sessanta. Actum in loco et finibus Spinatico.
Signum I suddetti coniugi venditori, e Domenico anche consen.
Sigefredo giudice del Sacro palaz. interviene.
Signum Ioanni fu Benedetto signum Martino fu Pagano testimoni signum Martino fu Erizio
Anno 1085
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 13
10 aprile 1085
Ildebrando notaio
Rustico fu Stanzio vende a Teudo fu Ricolfo la metà di un pezzo di terra campia posto nel luogo detto al Moyo presso Spinatico che gli appartiene per cartula scritta da Ildebrando notaio al seguito di compra fattane dal quondam Domenico figlio del fu Gerardo e da Bonia moglie di lui, di misura staia undici e ne riceve per merito un anello d'oro e d'argento.
Actum Luca.
Signum Rustico venditore
Signum Cunizo fu Pietro
testimoni Signum Pagano fu Stefano Signum Benedetto fu Bellone
Anno 1086
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 14
25 ottobre 1086
Villano notaio
Teudo fu Ricolfo con la sua moglie Berta fu Andrea, alla quale ha dato il consenso, e con notizia di suoi tre più propinqui parenti, che sono Rustico e Benedetto fu Stanzio, e Brunetto detto Benedetto, offrono a Dio ed allo spedale fuori di Lucca presso la porta S. Gervasio e presso la chiesa S. Maria Forisporta, un campo in Spinatico di misura staia otto e di più la loro porzione di due campi, dei quali uno posto luogo detto al Moyo, di misura staia undici, e gliene spetta la metà, l'altro posto presso la chiesa di S. Paolo, di misura staia dodici, che a loro spetta per staia cinque, affinché i frutti, pensioni e censi che si ritrarranno dai detti beni servano all'uso e vitto dei poveri pellegrini che andranno e verranno a detto spedale. Actum Luca.
signum Teudo e Berta donanti, e Teudo anche consenziente signum Rustico Benedetto e Brunetto propinquori della stessa Berta intervengono signum Stefano fu Pietro signum Carbone fu Ugo signum Benedetto fu Fancello.
Anno 1087
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 14
18 ottobre 1087
Paulo notaio
Martino fu Pagano dona a Berta fu Petro mobilia per il valore di soldi dieci e ne riceve per launechila il merito di due cercelli d'oro. Act. in Loco et finib. Spinatico.
signum Martino donante signum Carbone fu Navantero signum Giovanni fu Betto signum Teudo fu Riculfi
Anno 1088
Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico - Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 14
24 marzo 1088
Villano notaio
Teudo fu Ricolfo con Berta sua moglie fu Andrea alla quale ha prestato il suo consenso, ed a notizia di due parenti più prossimi di lei, cioè Rustico e Benedetto germani fu Stanzio suoi consobrini, offrono a Dio e allo spedale posto fuori di Lucca presso la porta S. Gervasio e alla chiesa S. Maria forisportam, la loro porzione di un campo in Spinatico luogo detto al Moyarello, la quale porzione è due staia e mezzo e un altro quarto di staio, affinchè i frutti le pensioni e censi che se ne ricaveranno servano per il vitto e il mantenimento dei poveri e pellegrini che andranno e passeranno per li tempi.
Actum Luca.
signa I sudd. donanti, e Teudo anche consenziente.
signa Rustico e Benedetto più prossimi parenti intervengono.
signum Belluccio fu Gogio signum Rustico fu Benedetto testimoni signum Martino fu Domenico
Anno 1088
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 506 - 507, pag. 214)
Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 13
Lucca, 9 Giugno 1088
Anno MLXXXVIII, V idus iun., indictio XI. Ego Bard us diac., Luc. ecci. primicerius, per hanc cartulam libell. nomine ad cemsum perexolv. dare videor tibi Signorecto not. filius bone memorie Aimenrichi, qui fuit notarius, una petia de terra, qui est campus, in loco et finibus Antraccule, que pertinere videtur predicte eccl. kanoniceque S. Martini; tenet: unum caput cum uno latere in viis publicis, aliud caput in terra quondam suprascripti Aimenrichi, aliud latus in terra et simitula quondam Erithi (idest Gerardingorum); ut da modum in tua et in tuis heredibus sit potestatem eam habemdi et ususfructamdi. Mihi vel successoribus meis per omnem memsem aug. reddere debeatis, ad partem iamdicte eccl., imfra civ. Luc., de grano bono sicco sist. VIII, ad sist. quartinum, quale infra civ. Luc. vemditorium percurrit. Pena: argentum libra V Duo Libelli. Act. Luca. Bardus diac., Luc. ecci. primicerius, ss. S. m. Vuictoni filio bone memorie Petri t. S. m. Pagani filio bone memorie Maghini t. S. m. Guidi f. b. m. Becti t. Conradus not. imp.
A. MLXXXVIII, v id. iun., ind. XI. Manifestus sum ego Signorectus not. filio bone memorie Aimenrichi, qui fuit not., quia tu Bardus diac, Luc. eccl. primicerius, per cartulam libell. nom. ad cemsum perexolv. dedisti mihi una petia de terra, q. est campus, in loco et finibus Intraccule; ut in mea et in meis heredibus sit potestatem eam habemdi et ususfructuamdi. Tibi vel ad successoribus tuis per omnem memsem aug. reddere debeamus, ad partem iandicte eccl., infra civ. Luc., de grano sist. VIII Pena: arg. libr. v. Duo libelli. Act. Luca. Singnorcctus not. inp. ss. S. m. Pagani f. b. m. Maghinelli t. S. m. Guictoni f. b. m. Petri t. S. m. Guidi filio bone memorie Becti t. Conradus not. imp
Anno 1091
(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 522, pag. 220)
Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 12
Offersio a Teperto quondam Georgi de duabus petiis in Spinatico pro anima Rolandi quondam Sigifredi, qui petie se contingunt; prima est ortus, tenet: caput in via publica, alterum caput cum ambobus lateribus in terra Henrici (hic est de dominis de Vurno) quondam Ceci et aliquantulum in terra quam subter obtulit; secunda est campus ibidem, que tenet: caput in via publica, alterum in terra quam supra obtulit, ambo latera in terra Henrici. A. Domini MXCI.
regesto
Offerta a Teperto fu Georgio di due pezzi di terra in Spinatico, per l’anima di Rolando fu Sigfredo, questi pezzi di terra sono contigui. Il primo pezzo è a orto e confina da un lato la via pubblica, da altro lato terra di Henrici dei signori di Vorno, fu Ceci. Il secondo pezzo di terra confina da un lato con via pubblica, altro lato la terra di sopra offerta, ambo i lati in terra Henrici.