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Anno 1104

Archivio Arcivescovile di Lucca segnata ⴕⴕ G.54. carta 83v (Schedario regesti n. 1)

Nell’anno 1104 Pietro del q Pagano e Colonbo e Bonicio figli del quod Gio, dateutio Rettore dell’Hospedale di Tepascio, ricevono a livello beni a Spinatico, che confinano con beni Rolando quod Lamberto e di Cero del quod Bonico, per instrumento fatto in detto Hospedale in presenza di Cenato del quod Domenico per mano di Ser Aldebrando.

Anno 1113

(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 733, pag. 213)

Archivio Capitolare di Lucca – Regesto A ovvero segnato LL.1. carta 12

Oftersio a Gerardo quondam Rodilandi de una cultra terre in Spinatico; quam tenebat Carandellus qd. Bonfancieri.
Anno Domini MCXIII

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  San Nicolao segnata mazzo n. 22

4 dicembre 1114

Ugo notaio Normanno figlio q Pagani dà in commutazione a Berta Preposita del Monastero dei SS. Apostoli Matteo e Tomeo presso Guamo, tutte le terre colte e incolte le cose donicate e messarizie che ha in Guamo nel luogo e confini di Casale; e ne riceve in commutazione da detto Monastero un ortale in spinatico.
"Actumfonis Lucca prope Ecclesi Sancti Petri que dicitur maioris".
Segno di mano di Mormannino predette che fece fare questa cartula.
Robaldino quondam Pagani, Giovanni quondam Petri, Gherardo figlio dello stesso Giovanni e Corandello figlio Benatii Testimoni.

Anno 1117

(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 1, Roma 1910 – n. 752, pag. 321)

Archivio Capitolare di Lucca – Originale L.59

Lucca, 11 Aprile 1117.

Anno MCXVII, III idus apr., ind. X

Nos Gerardus quondam Hermundi et Catania relicta quondam Gottefredi et filia quondam Guiberti consentiente michi Catanie predicto Gerardo congnato meo, per hanc cartula pro anime mee remedio Catanie et pro anime remedio quondam suprascripti Gottefredi, qui fuit vir meus, offerimus tibi eccl. et canonice S. Martini medietatem de una petia de terra, qui est campus, in loco et finibus Antracole et vocitatur Piopo Longo, que fuit suprascripti viri mei, et michi ex sua parte que supra Catanie pertinere videtur; tenet: unum capud in via publica, aliud in terra filiorum quondam Petri quondam Corbi, latus unum in terra S. Andree, aliud in terra Rolandi da Sogrominio. Hac petia, quod est ad pert. mensurata modium I et si plus inventa fuerit, offerrere previdemur, ut ab odierna die in ipsa eccl. et canonica et illis presb. et clericus qui ibi pre tempore permanserint et officium Dei fecerit, in eorum sit potestatem suprascripta medietatem habendi et usumfructuandi.

Pena dupli. Act. Luca. S. m. Gerardi et Catanie, Gerardus Catanie cognate sue consensit. Flaipertus iudex imp. s(s) . S. m. Ugolini quondam Signorecti, qui fuit notarius, et Guilicionis quondam Gerardi et Rolandi filius Flaiperti iudicis et Conradi quondam Mascari

testes. Hugo not. regis.

Regesto
Gerardo del fu Hermundo e Catania vedova di Gottefredo e figlia del fu Guiberto per la mia anima e quella di Catania offrono alla Chiesa di San Martino un pezzo di terra in Antracole in luogo chiamato Pippo Lungo che confina da una parte via pubblica, da altra parte terra dei figli del fu Pietro fu Corbo, da un lato terra di S. Andrea e terra di Rolando da Segromigno.

Anno 1132

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  San Giovanni segnata mazzo n. 28

1 febbraio 1132

Enrico notaio

Collo quondam Signoretto colla sua moglie Tarsia del fu Sermuco, alla quale il marito acconsente etc. vendono a Paganino quondam Gerardo un campo in "Spinatico" e ne ricevono il prezzo di duecento dieci soldi. "Act. foris Luca prope porta Sancti Gervasi".
signum I suddetti coniugi venditori; e Collo anche consenziente.
Leo giudice imperiale S. S.
signum Carbone quondm Marco. testimone signum Brunetto figlio di Bonio. testimone signum Fabulino quondam Ruberto. testimone signum Bartolomeo quondam Pagano. Testimone

Anno 1141

Archivio Arcivescovile di Lucca segnata ⴕⴕA.44. carta 6 (Schedario dei Registi n. 1)

Nell’anno 1141 Ottone Vescovo di Lucca a Biano del quod Lamberto et a Rolandino prenominato Palmento del quod Pietro, dà a livello beni ad Antraccoli che confinano con terra de figli del quod Gherardo Ariemundi e con terra Gerardinga, per instrumento fatto in Lucca in presenza di Guglielmino del quod Moretto e di Guidotto del quod Guido e di Paolello del quod Pietro Chierico e di Rolanduccio del quod Guido di Bellone e di Rosiglione figlio di Gottifredo Rosso per mano di Ser Ugo.

Anno 1141

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 32

8 ottobre 1141
Widone notaio
Breve per memoria qualmente Bonfilio prenominato Sanoccio quondam Domenico giacente in letto infermo dispose delle sue cose come segue. Dispongo delle cose mie nel figlio maschio che avrò da Quartigiana mia moglie, ad eccezione di un campo con alberi in Spinatico che ne dispongo a vantaggio di Riccadonna mia figlia, e di un orto in Silice presso S. Bartolomeo che lascio a quella chiesa il quale dovrà però avere il suddetto mio figlio per tenimento. Morendo il detto figlio maschio avrà detto tenimento la prenominata mia figlia e di più un pezzo di terra con casa in Lucca nel luogo detto Arco dove esso abita. Se poi non avrò altri figli nè maschi nè femmine da detta Quartigiana ordino che le sue figlie debbano avere ottocento soldi per ciascheduna. Fa poi altre diverse disposizioni, ciò fu fatto alla presenza di Cigolino quondam Carbone di Ildebrando figlio di detto Cigolino, di Diverso quondam Cristofano.

Anno 1146

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.M.Corteorlandini segnata mazzo n. 13

12 aprile 1146
Guilielmo notaio Imperiali Rolandino, Mezzalombaro quondam Gerardi giacendo in letto della infermità di cui morì, e Genia sua moglie quondam Guilelmi col consenso etc. offrono alla chiesa di S. Angelo detto a Foro un orto con alberi nel luogo "Spinatico", che tiene Stolto quondam Sesmundi onde rende annualmente soldi 4 e mezzo. "Actum" nel pogio del castello di Montegravente. Testim. Chiavello quondam Sifredi, Brunetto quondam Enrici Gerardino quondam Bernardi e Bertraino.

Anno 1147

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.M.CORTEORNALDINI segnata mazzo n. 34

20 gennaio 1147

Enrico notaio

Uberto quondam Mingarda e Fedora quondam Uberti sua moglie, Vitale quondam Ceci, e Guatelda sua madre e relitta di detto Cecio e Lamberto e Aldeuri germani quondam Malchiavelli, consenzienti, quanto alle donne etc. vendono due campi in "Spinatico" a Domenico custode e rettore dello spedale di S. Angelo a Foro, il primo di misura 13 staia e l'altro due staia circa e ciò per il prezzo di soldi 200 di buoni denari lucchesi.
Testim. Uberto quondam Vitale, Rinaldo quondam Ildebrando, Gottifredo quondam Detisalvi, Corso quondam Ildebrandi, etc.
N. B. Pergamena in gran parte guasta

Anno 1148

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 34

20 giugno 1148

Ugone notaio

Uberto figlio di Balbano colla sua moglie India quondam Rolando, consenziente ad esso Uberto il suo genitore, vendono a Guido rettore dello Spedale di S. Maria Forisportam la quarta porzione di un campo in Spinatico luogo detto Campo Donnella, e ne ricevono il prezzo di soldi . . . .
Actum Luce.
signa signum I suddetti venditori, e Balbano consenziente ad Uberto figlio, ed esso alla moglie.
signa Raimundo e Ildebrandino propinquori di India intervengono.
signum Guardaincoppi quondam Bonolo signum Frogoletto quondam Brunetto testimone signum Uberto quondam Brunetto signum Picchio quondam Petro

Anno 1148

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  Spedale di S. Luca segnata mazzo n. 34

27 giugno 1148

Ugone notaio

Si narra primieramente che Raimondo quondam Raimondo fratello del quondam Rolando e Villano quondam Tadiccione si presentarono per Maria loro pupilla figlia del suddetto quondam Rolando a Sincanima conte del Sacro palazzo e messo imperiale, residente in Lucca nella sua casa, e chiesero per la suddetta pupilla di essere autorizzati a vendere la quarta porzione ad essa spettante di un campo in Spinatico, luogo detto Capo Donnella, la quale rendita si rendeva necessaria per poter pagare i debiti lasciati dal padre; e che il detto conte presa in cognizione la causa, col consiglio di Manfredo Giudice, e di Gottifredo causidico decretò che i nominati Raimondo patruo e tutore di detta pupilla, e Villano mondualdo della medesima potessero procedere alla vendita. Quindi segue il seguente contratto.
Raimundo quondam Raimundo, e Villano quondam Tadiccione per utilità e per soddisfare i debiti paterni della loro pupilla Maria, al seguito di decreto di Sincanima conte del Sacro palazzo vendono a Guido rettore dell'ospedale di S. Maria forisportam la quarta porzione ad essa spettante di un campo in Spinatico luogo detto Campo Donnella, e ne ricevono il prezzo di 25 soldi lucchesi. Actum Luce.
signa I sudd. venditori signum Tomaso quondam Gerardo testimoni signum Picchio quondam Petro signum Alessandro quondam Signoretto chicchieri.

Anno 1152

Archivio Arcivescovile di Lucca segnata ⴕⴕG.59. carta 84r (Schedario dei Regesti n. 1)

Nell’anno 1152 fuori dalla città di Lucca, vicino alla chiesa e Monastero di San Bartolomeo, Benevento del quod Cigobocca e Mardorella sua moglie e figlia del quod Pietro, con notitia di Gratiano suo fratello e di Lambercione del quod Omodeo, suoi più propinqui, rinuntiano beni a Spinatico, in presenza di Malanotte del quod Pagano e di Buonfiglio del quod Martino e di Grughitto del quod Uberto notaro per mano di Ser Gualfredo.

Anno 1157

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.M.FORISPORTAM segnata mazzo n. 38

21 marzo 1157

Enrigo notaio Imperiale

Guido quondam Signoretto e Mingarda sua moglie quondam Ughiccione cui il marito acconsente ** vendono a Ughiccione quondam Belluschi la quarta parte di un pezzo di terra ortale in Antraccule per soldi 31 e mezzo. Actum Luce.
Bonfilio testimone SS.
signa di Tullio quondam Dario notaio e di Melo quondam Vitale testimone

Anno 1157

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  ALTOPASCIO DEP.ORSETTI CITTADELLA segnata mazzo n. 38

luglio 1157

Enrico notaio dell'Imperatore per decreto di Tancredo Conte del Sacro Palazzo post traditam complevit et dedi. e inoltre obbliga me e i miei eredi alla pena di Libre 20 di ottimo argento, ella pena dei Consoli, e Treguani lucchesi i quali sono adesso e vi saranno in avvenire.
Enrico adulto e figlio del quondam Moroni chiede autorità a Tancredo Conte del Sacro Palazzo Messo dell'imperatore residente avanti la chiesa di S. Donnino stando con esso Manfredo Giudice e Nicolao causidico di poter vendere la sua porzione di due pezzi d terra nel luogo e confini Spinatico detto a le Lame per pagare la dote e l'antefatto alla sua Cognata Adaletta. Il detto Conte ciò udito e col consiglio di detti Manfredo e Nicolao con suo decreto concede la licenza chiesta con autorità di Uberto figlio Gerardi, e Uberto quondam Sofredi tutori del detto Enrico.
Segue l'atto col quale detto Enrico con l'autorità di detti tutori e per detto decreto vende a Guido Rettore dell'Ospedale di S. Jacopo e Gilio di Altopascio l'affitto annuo di 18 staia di grano del raccolto di due pezzi di terra in luogo e confini Spinatico luogo detto a le Lame per il prezzo di £. 13 di moneta lucchese.
Io Manfredo Conte del Sacro Palazzo e Messo dell'Imperatore ciò presso di me fatto confermo Has [. . . ] prudens Niculaus iuris amator.
signum Ciecchi(?), Federighi, Bonaverio quondam Lamberti, Viviano quondam Uberti e Galgano quondam [. . . ] Testim

Anno 1161

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  FIORENTINI FRANCESCO MARIA segnata mazzo n. 39

1 aprile 1161

Ugo notaio /copia/

Rolanduccio Fame quondam Riccardo Giudice e Cecilia sua moglie quondam Carandello etc. vendono a (Ciancotto secondo Lucensis Ecclesiae) Ciancallo quondam Villano e a Pescione quondam Ughiccione e a (Camporo secono Lucensis Ecclesiae) Comporo quondam Inghizzino e a Baiardo figlio di Albinello rettori della fraternita della chiesa di S. Michele ad Antraccoli un campo con alberi in detto paese luogo detto Campo Rolandi, e ne ricevono il prezzo di dodici libbre di denari lucchesi.
Actum Luce in ecclesiam s. Alexandri ospitalis S. Martini.
signa I suddetti coniugi, e il marito anco consenzienti alla moglie.
signum Rolandino q Gerarduccio propinquori che intervengono.
signum Bucianca quondam Davino.
signum Bruno quondam Guittone.
signum Ughiccello quondam Buttilliero Gottefredo notaio esemplò, Rolando notaio fa fede, Tullio notaio fa fede

(CONCIONI, FERRI, GHILARDUCCI Lucensis Ecclesiae Monumenta, Archivio Arcivescovile di Lucca, Pacini Fazzi, 2008 - pag. 308)

Anno 1166

(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 2, Roma 1912 – n. 1249, pag. 151)

Archivio Capitolare di Lucca – Originale L.68

Lucca 13 giugno 1166
Breve memorie, qualiter in Luc. civ., prope ubi dicitur Cantonem Bretti, presentia testium bonorum virorum nomina quorum
inferius continebuntur, Pathus (Pazzo) quondam Gerardi et Adalascia iugalis filia quondam Gerardi, quando donationis cartulam fecerunt Tedora et Ghisla filiabus suis de eorum podere, scripta manu Gatti not. imp., exceptaverunt duas petias de terris in loco Antraccule, que est campus cum arhoribus; unam ex ipsis detinet Cristofanus, unde reddit omni anno XVI sistarius frumenti, alteram detinet gener Rolandini, unde reddit omni anno XXIII sistarius inter frumentum et milium; et exceptaverunt XII libre den. Luc. monetae et unam coppam argenteam et unum ronthinum et illa eorum stivilia, que sibi eis placuerit, et omni anno usufructum de suprascripto podere III modium et IX sist. frumenti et II modium fabarum et V somas vini clari et III somas musti de ilia terra, quam facerunt ad Potheolum, et xx sol. den. Et exceptaverunt usufructum de quattuor cultris de terra, quas filiis quondam Guilicionis et filiis quondam Paganini nepotibus suis donaverunt, et usufructum totius feodi, dum anima eorum cum corpore fuerit. Item exceptaverunt illa correda, que eis hoc anno de supruscripto podere sibi suisque servitialibus facere placuerit; et dehinc in antea ipse filie eorum dent vel faciant dare eis et duabus eorum servitialibus omni anno, dumvixerint, correda. convenienter. Intellectus tamen talis est: ut postquam aliquis ex eis moritur, medietas totius usufructus deveniat in suprascriptas filias eorum et eoruro heredes; si autem filie non fecerint et non observaverint, in ipsos iugales Pathum et uxore reverti debeat totum quod Pathus in pignore habebat ab Hermanno filius Paganelli. Conventus tamen talis est si discordia de corredis dandis anno aliquo fuerit, quod in laude Castaniacii quondam suprascripti Gerardi et Uberti et Sefreducii monacii ambe partes stare debeant; si autem filie vel heredes non steterint, ut supradictum est, ipsi iugales reverti debeaut in totum, quod Pathus in pignore habebat a suprascripto Hermanno.
Presentia: suprascripti Uberti quondam Sefreducii monaci et Villani filius Tadi atque Bertraimi
quondam Gerardi, q. tt. interfuerunt. Anno MCLXVI, id. iun., ind. XIV.
Gattus not. imp.

Anno 1168

(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 2, Roma 1912 – n. 1264, pag. 160)

Archivio Capitolare di Lucca – Originale L.58

Pozzeveri (Lucca), 27 Febbraio 1168
Anno MCLXVIII, IV kal. mar. ind. I. Nos Panthus quondam Gerardi et Adalascia uxor eius et (filia) quondam Gerardi monaghi,
ego Adalascia consentiente mihi viro meo, ubi interfuit notitia lacobi iudicis imperiali, a quo interrogata sum sequenter edicti paginam, per hanc cartulam inrevocabiliter pro animarum nostrarum remedio offerrimus tibi eccl. et mon. S. Petri de Ioco Pontheuli duas petias de terris, campora cum arboribus, in loco et fin Antracule; prima tenet: caput in terra Lietori conductoris et caput in terra Willielmecti quondam Gerardi et media fossa et caput in via publica et latus in terra Compatris de Burgo, quod dicitur S. Fridiani, et latus in terra filiorum quondam Ghislincionis; secunda tenet: caput in terra et media fossa suprascripti Willielmecti et caput in via publica et latus in terra Balistieri co(n)ductoris et media fossa et latus in terra et media fossa Panevini et MaIlio germani quondam Ughicionis. Offerrimus, quatinus a presenti die tan in vita nostra quam et post
obbittum nostrum, sit in proprietate ecclesie et monasterium et potestate abbatis et monacorum, qui in monaseterium fuerint ordinati et in eo oflìcium Deo fecerint, eas habendi et fruendi ad eorum tantum usum et pauperum et utilitate monasterium. Pena dupli et argentum libr. X, et sub pena Luc. consulum et treguanorum presentium et futurorum et alterius potestatis, que Lucam distringerit. Act. Pontheulli, intus curiam domini Paganelli. S. m. iugalium, Panthus uxori sue  consensit. S. m. predicti Paganelli quondam Rolandi, Ghiandonis filius Maloditi, Uberti quondam Sofredunci monaghi, Herighiecti quondam Arnolfi tt. Aldibrandus not. sacri pal. et imp.

Anno 1176

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.GIUSTINA segnata mazzo n. 46

14 gennaio 1176

Graziano Suddiacono e notaio della S. Rom. chiesa Bolla di Papa Alessandro 3°diretta a Cuilia abbadessa di Santa Giustina di Lucca e sue consorelle, con la quale dichiara di prendere sotto la sua protezione quel monastero imponendo che vi debba essere osservata la regola di S. Benedetto. Dichiara inviolabili i beni del medesimo presenti e futuri, tra i quali specifica i livelli e i tenimenti in Flesso in Vico Solari, in Marlia, in Lammari, in Tassignano in Capannori, in Paganico, in Antraccoli in Vico Moriano, in Arepentina nel piviere di Torre, nel piviere del monastero Sigradi, nella pieve di S. Stefano, nel piviere di S. Macario, in Caprile, in Avane, in Compito,in Calcinaia, in Valico, in Gallicano, in Alverni, in ponte Colfi, in Filicaria, in Sassorosso, in Castrofolfi. Permette loro di ricevere conversi maschi e femmine, e concede loro altri privilegi.
Ego Alexander catholice ecclesie episc. SS.
Ego Ubaldus hostiensis episc. SS.
Ego Bernardus Portuensis episc. SS Dato da Anagni

Anno 1178

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.M.FORISPORTAM segnata mazzo n. 47

20 ottobre 1178

Caro notaio Imperiale
Breve per ricordo che presso la città di Lucca poco lontano dalla chiesa di S. M. a Forisportam Morettino quondam Bartolomei infermo di corpo e sano di mente dispose a favore di detta chiesa di un campo in Spinatico che tiene Grano quondam Gerardini e rende annualmente tre staia fra grano e miglio. Similmente lasciò 20 soldi alla chiesa di S. Bartolomeo, e altrettanti all'opera e allo spedale di S. Maria; dieci soldi all'ospedale di Altopascio, altrettanti al ponte di Ficecchio e al ponte del Marchese e al ponte S. Quirico, e lasciò 15 lire nelle mani della madre e di Sibilla sua moglie e di Gisla madre di Tedice perchè gli facciano celebrare 1000 messe e dell'avanzo ne dispongano come credono meglio per l'anima sua. Lasciò a Sofia sua moglie £ 80 e altrettante a Porpore quando prenderanno marito, e lasciò Manfredino e le suddette sue figlie sotto la tutela di Tedici e Rolando suoi nepoti e Deotisalvi quondam Ildebrandini. Lasciò Sibilla sua moglie usufruttuaria della metà dei suoi beni, e fece diverse altre disposizioni. Fatto alla presenza di Amato quondam Lambertucci, di Buonfiglio Vecchi di Capannore, di Tignoso Ugolini e d'Arlotto quondam Persichi.

Anno 1182

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  CERTOSA segnata mazzo n. 49

31 maggio 1182

Apollonio notaio

Uguccione quondam Oderrigo vende a Centone Orlanduccio e ad Uberto suo germano quondam Scalucchiato tutte le terre colte e incolte donnicate e massaricie etc che gli appartengono in "Spinatico" /Antraccoli/, da cui raccoglie tutti anni 30 staia di grano e 3 e mezzo di miglio per £. 60 di denari Lucchesi. "Act. Luce prope eccles. S. Petri" signum Uguccione venditore.
signum Orlando quondam Castore.
signum Pariscio quondam Guiscardo. testimoni signum Rosso quondam Rosso. testimoni signum Bonattino quondam Morone. testimoni

Anno 1182

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  CERTOSA segnata mazzo n. 49

31 dicembre 1182

Uberto notaio Traverso quondam Rainerio vende a Nordilio quondam Rolando tutte le terre colte incolte agresti etc. e cose massericie mobili e immobili e semoventi che ha in "Spinatico" che tiene Ciabatto e rende annualmente 28 staia e 1/2 grano e 3 di miglio, e dichiara di averne ricevuto il prezzo in £. 60 di denari Lucchesi. "Actum intus eccles. Burgi de Mothano:" signum Francesco.
signum Albertino Filochi. testimoni signum Rolandino quondam Caciuto. testimoni signum Bonazio Prete di detta Chiesa, testimoni

Anno 1184

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  CERTOSA segnata mazzo n. 50

13 novembre 1184

Uberto notaio

Nordilio quondam Rolando vende a Centone Rolanduccio e Uberto germani quondam Scalocchiato tutte le terre colte, incolte, agresti che ha in "Spinatico, ossia Antraccole" per compra fattane da Traverso con cartula scritta da Uberto Not. Per i quali si riceve l'annua rendita di staia 28 e mezzo di grano e cinque e mezzo di miglio e dichiara avere ricevuto il prezzo già da dieci mesi, di £. 70. "Actum Luce in domo Opere S. Michaelis que est prop. ipsam eccles." signum Nordilio venditore che dichiara di avere fatto la suddetta compra da Traverso per i predetti germani nome e per mandato di Centone.
signum Urbiciano giudice e notaio Testim signum Rolanduccio quondam Ugolino. Testim signum Mercato notaio. Testim

Anno 1188

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  CERTOSA segnata mazzo n. 54

27 gennaio 1188

Ventura notaio

Tancredo di Mologno quondam Sesmando e Soffredingo suo nepote quondam Gottefredo vendono a Rolanduccio quondam Scalocchiato ricevente per sè e per Uberto suo fratello e per i suoi nepoti figli del fu Centone suo fratello tutte le terre colte e incolte e agreste che hanno in "Spinatico", dalle quali sono soliti raccogliere annualmente ventotto staia e mezzo di grano, e quattro staia e mezzo di miglio; per il prezzo di £. 60 Lucchesi.
"Act. prope hospitale S. Martini. " signum Tancredo e Soffredingo venditori.
signum Nordillio quondam Rolando, Castellano figlio d'Anselmo e Rolandino quondam Ugolino Testim.

Anno 1188

S. ANDREUCCI, I regesti delle pergamene della fraternita dei cappellani lucchesi Sec. XI – XII in Actum Luce Anno II n. 2 Lucca, Ottobre 1973 – pag. 211

Breve conventionis
3 novembre 1188 Lucca
Manfredino del fu Morettino per una somma di venti soldi fa un accordo con Bertraimo, prete e priore del Convento dei cappellani della città di Lucca, ricevente in nome suo di Lamberto, Guittone e Caro, preti e rettori di Palarmino, Bonifazio e Guglielmo, sacerdoti e confrati, e di tutto il convento, in forza del quale loro, i loro successori e i loro nunzi hanno la facoltà di andare liberamente di giorno e di notte con uomini e bestie caricate e scaricate in quella terra, che il convento possiede nel territorio di Spinatico, attraverso quel chiasso, che è dalla parte di occidente e quel sentiero, che è dalla parte di oriente, sentiero che conduce fino a quelle terre.

Anno 1191

(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 3, Roma 1933 – n. 1625, pag. 75)

Archivio Capitolare di Lucca – Originale T.138

Capannori, Lucca 24 Gennaio 1191

Anno MCXCI, IX kal. febr., ind. Ix. Nos Bifolcus quondam filius Guerri de Capannore et Cresta uxor eius et filia quondam Gerardelli de Lunata, michi Creste consentiente viro meo, interveniente michi notitia Glandonis iudicis regis Henrigi, a quo

interrogata sum secundum edicti paginam, per hanc cartulam vendimus et tradimus vobis domno Alberto abbati et rectori

eccl. et mon. atque abbatie S. Petri de Ioco Pottheuli et ad hopus et proprietatem atque utilitatem ecci. et mon. atque abbatie duas nostras petias de terris, qui sunt posite in confinibus ville de Capaonore; prima est campus cum arboribus, in loco ubi dicitur in Campo Mencuccii, que tenet unum capud in via publica, alterum in terra Panevini de Amtraccole, quam detinet Bonapresa, et in terra Mainecti quondam Mencori, latus unum cum fossa super se in terra filiorum et nepotum quondam Gerardi Arimundi, quam detinet Mencoro, e t in terra Martinuccii quondam Guillii, alterum in terra et fossa Bernardi quondam Guiduccii de Quarquetra et nepotum suorum; secunda, qui est campus cum arboribus, in loco dicitur in Budracchi, que tenet: unum capud in terra Corsi Iulecte fìlii quondam Pimcii, alterum in terra Menchi et Martinuccii, latus unum in terra Guilialmini quondam Cristophani, alterum in terra Iohannis quondam Martini de Canabbia. Suprascriptas petias, una cum omni iure et actione et dominio seu proprietate, vobis  vendimus et tradimus, cedimus atque mandamus. Ego Bifolcus pro me et Cresta in veritate et non spe future numerationis recepi pretium a Forese quondam Guicciardi Catolli advocato eccl. et mon. atque abbatie libr. XVI den. Luc. monete, quos den. vos abbas et abbatia habuistis pro parte pretii terrarum de Marlia, que vendite fuerunt Rustichello Bonmassaio et Piccinello eorumque consortibus de villa predicta de Marlia habitatoribus. Pena dupli, insuper libr. XL den. Luc. monete et consulum et treuguanorum Luc. presentium et futturorum vel alterius potestatis, Luce pro tempore fuerit. Insuper nos iugales stipulato promittimus et convenimus tibi Foresi, procuratorio nom. recipienti pro abbatia, et nos, nostrosque heredes observatur os et omnia nostra bona iure pignoris et ypotthecarum obligamus; quod si suprascriptus abbas et abbatia de suprascriptis terris de toto vel parte in litem vel molestiam aut dampnum rationabiliter venerint, quod a lite vel molestia unumquemque liberabimus et dampnurn, si contingerit, infra xxx proximos dies emendabimus. Act. in una de predictis terris petia. S. m. iugalium, Bifolcus uxori sue consensit, Glando iudex ad interrogandum Crestam inteduit et secundum legero eam diligenter interrogavit. Pretera Cresta, consensu viri sui et notitia

Glandonis iudicis, renumptiavit omni iuri et rationi, quam habebat et ei pertinebat in predictis terris iure pignoris vel ypotthecarum vel dotis aut antefact i vel morgincap aut ullo alio modo, et quicquid iuris vel rationis ei pertinebat, Foresi pro
abatia redpienti dedit, tradidit, cessit atque mandavit. S. m. Lamberti generi suprascriptorum iugalium filii Viviani quondam

Rusticuccii, Godomanni quondam Martini Lietonis, Maconis de Quarto naturalis filius quondam Cristophani, qui tt. interfuere, manusque inposuere. Glando not. Federigi imp. et eius f. regis Henrigi iudex interfui et dictam Crestam diligenter interrogavi

et post traditam compievi et dedi.

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.PONZIANO segnata mazzo n. 59

30 marzo 1193

Accursio giudice e notaio Imperiale.
Ciabatta di Spinatico riceve a livello per sé e suoi eredi e proeredi da Rustichello fabro quondam Mugefo e da Mingarda sua moglie un Casalino nel luogo Fratta; coll'obbligo di rendere per censo tutti gli anni in Luglio otto soldi in Lucca a volontà del loro elettore.
Act. Luce in domo mea Accursi giud. et notaio in Caldoria.
signum Di Ciabatto livellaria.
signa Di Pandolfino Tabernario quondam Pugnetto, di Bartolomeo suo figlio e di Piero Coltellario quondam Lietoro.
Testim.

Anno 1199

(P. GUIDI, O. PARENTI Regesta Chartarum Italiae Vol. 3, Roma 1933 – n. 1809, pag. 256)

Archivio Capitolare di Lucca – Originale H.2

3 Febbraio 1199
Breve recordationis de terris, qui sunt pertinentes ecci. et abbatie S. Petri de Ioci Potheuli: Iohannes quondam Filipelli et Bonifatius et Arcadepane germani et Martinus quondam Henrighecti confessi fuerunt se tenere a suprascripta abbatia unam petiam de terra, qui est in Ioco et finibus Plebis S. Pauli et prope suprascriptam plebem, et est canpus cum arboribus, que tenet: unum caput cum uno latere in semitula, alterum caput in terra, quam Bertone et Cantone et Buonus et Martinus detinent, alterum latus in terra Conecti quondam Hermanni, et est cultre IV ad pert. mensuratam, et unde predictus lohannes
solitus est reddere abbatie omni anno, pro se tantum, star. XVII de grano et XVII de milio, et predicti gg. soliti sunt reddere
omni anno IX et medium de grano et IX et medium de milio, et Martinus solitus est reddere omni anno star. VII et medium de grano et VII et medium de milio. Item Blancus filio Bandini et Reffucius et Guitone et alius Blancus, qui Scialuccus vocatur, confessi fuerunt se tenere a suprascripta abbatia unam petiam de tera, qui est in loco et finibus capelle S. Margarite ubi dicitur in Vicinato, que tenet: unum caput in via publica, alterum similiter in via publica, latus unum in terra hospitalis S. Marie de Forisporta, alterum in terra Soffredi quondam Gualfreducci et suprascrìpti Blanchi; unde soliti sunt reddere omni anno star. VI de grano schecto. Item Lietorus quondam Bonfilioli confessus fuit se tenere a suprascripta abbatia unam petiam de terra, qui est in Ioco et finibus S. Michaelis de Ioci Antraccole, et est canpus cum arboribus et cum capanna super se, que tenet: unum caput in via publica, alterum in terra suprascripte abbatie, latus unum in terra Gerardi quondam Ciactoni et aliquantum in terra Gerardi quondam Arinundi et aliquantum in terra Guidi quondam Benencasi, latus unum in terra Panisetvini quondam Uguiccionis, et est star. XXIX et medium, ad pert. mensuratam; unde solitus est reddere omni anno star. XI et medium de grano et XI et medium de milio. Item Pruficatus quondam Ugolini confessus fuit se tenere a suprascripta abbatia unam petiam de terra qui est ibidem, que tenet: unum caput in terra abatie, alterum in terra Panisetvini quondam Uguiccionis et Oseppi et Marchesini, latus unum in terra Ugolini quandum Pandulfi, et (est) star . XXII et medium, ad pert. mensurat[a]m; [u]nde solitus est reddere omni anno star. VIII de grano et VIII de milio. Hec acta fuerunt presentia Godimanni et Curtefugghe quondam Panfollie. Anno McxcIx, III non. febr., ind. VII  Mainardus not. inp.

Anno 1199

Archivio di Stato di Lucca - Diplomatico -  S.GIUSTINA segnata mazzo n. 65

9 maggio 1199
Decorso Giudice e notaio
Palma badessa di S. Giustina per miglioramento di detta chiesa e monastero, presenti e consenzienti Scolastica, Lamandina e Anastasia monache, e per consigli ed assenso di Rolando (avvocato) di detto luogo, a nome di permuta concede a Bonifazio quondam Raineri, ricevente per sé e per Talento e Guidone suoi nipoti figli quondam Guidiccionis, due pezzi di terra cioè; uno in Antraccoli che tiene Pandicampo e che ne rende al monastero 9 staia di biada. L'altro che tiene Ugolino Balione e ne rende due staia di grano e due di miglio. Per le quali terre essa badessa e monastero ricevono tutte le altre terre che sono scritte nella carta di permuta scritta di mano di esso Accorso notaio. Actum Luce infra suprascriptum monasterium Ubertello quondam Paganini, Pieri Pistoni, Menabove chierico. testim

Storia di una comunità rurale nelle Sei Miglia di Lucca

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